A Snow Globe  

Poco prima delle sei del mattino, piccoli passi cadenzati e un cigolare di porta spezzarono l’assoluto silenzio che regnava in casa Salvatore.
Un piccolo bimbetto biondo di circa quattro o cinque anni si avvicinò furtivo al letto che troneggiava al centro della stanza, alzandosi faticosamente in punta di piedi.
<< Dam, Dam! Vuoi svegliarti? >> sussurrò il piccolo Stefan, tirando la manica del pigiama di suo fratello, ancora immerso nel sonno.
<< Mmm… Che succede? >> chiese Damon, strascicando le parole e girandosi dall’altro lato per continuare a dormire.
<< Dam, dai, svegliati! >> continuò il bambino, dando piccoli colpetti sulla schiena del fratello.
Damon si girò ancora nel letto, alla ricerca di una nuova posizione per dormire, ma i colpi del fratellino lo fecero desistere dai suoi propositi.
Scattò a sedere tra le coperte, l’espressione imbronciata e gli occhi azzurri vagamente spalancati.
<< Si può sapere cosa ti prende questa mattina, Stef? È prestissimo e tu sei già in piedi a rompermi le scatole! >> sbottò insonnolito.
<< Dam, è Natale! >> esclamò Stefan ridendo e gettandosi sul letto del fratello con una piccola spinta.
Damon stava per ribattere con una delle sue solite rispostacce, ma si ritrovò a sgranare gli occhi, non appena vide suo fratello porgergli un pacchetto rosso mal incartato con un fiocco blu in cima, tutto stropicciato.
<< Questo è per te! L’ho incartato io da solo. >> disse fiero Stefan, lasciando cadere il pacchetto davanti a Damon.
Il ragazzino lo guardò sospettoso e poi lo prese in mano, soppesandolo e osservando con cura la carta spiegazzata. Lo scosse leggermente accanto all’orecchio, ma non udì alcun suono indicatore.
<< Perché non lo apri? >> lo incoraggiò il fratellino, guardandolo di sotto in su con i suoi occhi verdi.
Damon iniziò a scartare il pacchetto con precisione, come se temesse di romperlo o sciuparlo.
Non appena spiegò la carta, si trovò davanti una piccola palla di vetro con all’interno due bambini abbracciati, vestiti da Babbo Natale. Scosse leggermente la palla, e la neve iniziò ad ondeggiare, turbinando attorno alle figurine nella sfera, per poi ricoprire il fondo del regalo.
<< Allora, ti piace? >> domandò sorridendo Stefan.
Damon sorrise. Come poteva non piacergli? Era il dono che, per tradizione, la mamma gli regalava a Natale: ogni anno una pallina di vetro diversa, per la sua collezione. Le adorava.
Ma da quando la mamma era andata via, in cielo, nessuno più gli aveva regalato quelle palline. Nessuno fino a Stefan.
<< So che ti piacciono tanto e quando l’ho vista l’altro giorno, su una bancarella della fiera, ho pregato papà di comprarmela. >> spiegò il minore dei due.
<< Ma non fa nulla se non ti piace. Ricordo che era la mamma a consegnartela ogni anno, la mattina di Natale. Forse con me non è la stessa cosa. >> continuò, rabbuiandosi.
Damon guardò suo fratello e fece per parlare, ma non disse nulla.
Poggiò delicatamente la palla di vetro sul comodino e si girò a stringere Stefan in un abbraccio.
<< È bellissima, Stef. Grazie. >> gli sussurrò all’orecchio.
Rimasero abbracciati per un po’, finché Damon non si staccò e guardò negli occhi suo fratello.
<< Io però non ho nessun regalo per te. >> disse dispiaciuto.
<< Ma me l’hai appena fatto! >> disse sorridente il piccolo. << Il tuo abbracciò è già un regalo! >> spiegò.
Damon fu colpito da quelle parole e si rese conto quanto fossero rari i momenti in cui lui abbracciava e dimostrava il suo affetto al fratellino.
Sorrise e gli scompigliò i capelli biondicci.
<< Uhm, me la cavo con poco. E va bene, vorrà dire che alla fiera dell’ultimo dell’anno ti comprerò le caramelle al lampone che ti piacciono tanto. Un sacchetto tutto per te. E prometto di non rubartene nessuna. >> disse, facendo l’occhiolino e posandosi una mano sul cuore, in un gesto di solenne promessa.
Stefan si illuminò.
<< Davvero? Grazie! >> squittì.
Il maggiore accarezzò ancora la testa di Stefan e lo tirò accanto a sé, coprendo entrambi con la coperta.
<< È ancora presto, Stef. Torniamo a dormire. >> suggerì.
Stefan si accoccolò contro il fratello e chiuse gli occhi, ma dopo qualche minutò li riaprì.
<< Dam? >> sussurrò piano.
<< Si? >>
<< Credi che la mamma si sia arrabbiata per il mio regalo? >> chiese.
Damon sembrò pensarci su qualche secondo, osservando il soffitto bianco sulla sua testa.
<< No, so per certo che è stata contenta, Stef. Ora dormi. >> bisbigliò.
Il bambino richiuse gli occhi e, poco dopo, sprofondò nel sonno.
Damon si voltò verso la pallina di vetro e la fissò per qualche istante. Proprio in quel momento, come per magia, la neve al suo interno iniziò a volteggiare e gli sembrò che i bambini dipinti all’interno sorridessero radiosi.
Anche Damon sorrise e si girò verso Stefan, chiudendo gli occhi.
<< Buon Natale, mamma. >> sussurrò piano, prima di scivolare anche lui in un sonno tranquillo.
  

 

Note:
È la prima volta che mi cimento con i piccoli Salvatore, ma le parole di Damon sul Natale nell'ultimo episodio di TVD mi hanno ispirata troppo ed è uscita fuori questa cosa!
Spero di non aver fatto pasticci!
Ps:mi sono documentata e negli anni in cui i nostri brothers erano piccoli non c'erano ancora le palline di vetro con neve, ma io le adoro e le colleziono e così ho passato questa mia mania a Damon! Fate finta che sia una licenza poetica!xD
Ne approfitto anche per augurare a tutti un buon Natale!:)

un bacio, Giraffetta