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Autore: Ino chan    09/07/2007    8 recensioni
[...Si può capire la vita di una persona solo guardandola in viso. Le sue rughe. Le cicatrici che si porta addosso. Raccontano una storia. Per questa ragione non voglio che questa mi venga tolta.]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anko Mitarashi, Kakashi Hatake
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La sua schiena

La sua schiena.

 

Aveva iniziato a riconoscerla piano piano.

A cercarla fra le altre.

A distinguerne ogni particolare,dalle pieghe del giubbetto, alle linee delle braccia che trasparivano dalla maglia.

 

La sua schiena.

 

Era diventata un puntolino familiare.

Da fissare da lontano.

Ogni volta.

Per assicurarsi che stesse bene, che fosse tutta intera, che non fosse più curva del solito o che semplicemente fosse ancora lì, presente in mezzo alle altre.

 

La sua schiena.

 

Le piaceva.

Davvero tanto.

Una delle poche cose che riusciva a trasmetterle un pò di pace.

Quando gli incubi si facevano più violenti. Quando le allucinazioni erano così tangibili da poter essere quasi toccate.

La rassicurava.

 

 

-Dov'è?-

 

Le era uscita in un bisbiglio.

Una domanda più che a se stessa,o al chunin alle sue spalle, alle divinità che sembrava tanto amare  strovolgere ogni piccolo

punto fermo della sua vita.

 

-Chi Anko san?-

 

-Lu...Lui..Dov'è?-

 

Aveva alzato le mani nervosa,ad indicare la massa di shinobi appena ritornati dalla missione. Tutti, tranne lui.

 

-Anko san?-

 

----------

 

[...Si può capire la vita di una persona solo guardandola in viso.

 Le sue rughe.

Le cicatrici che si porta addosso.

Raccontano una storia.

Per questa ragione non voglio che questa mi venga tolta.]

 

 

Scendere le scale senza cadere non le era mai sembrato tanto difficile, evitare di inciampare nelle assi sconnesse del

pavimento fu un vero miracolo, uscire senza travolgere nessuno...

Beh quello non riuscì a farlo.

 

"STRIKE!"

 

-Asuma!- esclamò strizzando gli occhi abbagliata dal sole e alzando il viso dalla schiena del ragazzo su cui era volata-Oh Kami ti ho fatto male?-

 

-Sei una falsa magra!-

 

Si alzarono spolverandosi gli abiti.

 

-Dov'è?-

 

-Anch'io sono contento di rivederti Anko ... E chi stai cercando di grazia ?-

 

La donna si morse il labbro imbarazzata mentre l' ex anbu abbassava un po'il capo,come per guardarla meglio, socchiudendo gli occhi.

Un espressione che era tutta un programma, un espressione che Anko riuscì ad indovinare nonostante le ferite mal cicatrizzate che gli alteravano i lineamenti.

 

-Allora?-

 

-...-

 

-Anko chan?-

 

 

------------

 

La sua schiena...

 

Anko rallentò il passo fino a fermarsi.

Sorridendo a quel puntolino verde attraversato da decine di striature rossastre.

 

-Eh...Ehmm...-

 

L'uomo si volse attirato da quel timido colpo di tosse/richiamo.

Sorrise.

Riconoscendo la figura della ragazza avvolta dal solito cappotto color nocciola.

 

-Ciao!-

-Yo...-

 

Le si avvicinò strisciando i piedi, i pugni infilati nelle tasche del gilè.

 

-Come...Come va? Come stai?-

-Meglio di quello che sembra.-

 


Anko non si era mai sentita tanto stupida come in quel momento.
Sentiva il cuore rimbombarle fin nelle orecchie, assordante,tentava di essere il più naturale possibile,nonostante il tic isterico che le aveva presi l'angolo della bocca...Ma non ci riusciva.

 

Il ninja aggrottò le sopracciglia notando il lieve rossore che le imporporava le guancie.

 

-Anko?-

 

-Dovresti andare da Tsunade che fai qui?- Si spostò.

Portandosi difronte al cinetafio. Dandogli allo stesso tempo una leggera pacca al petto, indicandogli le ferite ancora gocciolanti.

 

 

-Sono venuto a dire grazie.-

 

-Grazie?-

 

-Per essere ancora vivo.-

 

--------------

 

 

IDIOTA...

 

IDIOTA...

 

IDIOTA...

 

IDIOTA...

 

Non aveva il coraggio di voltarsi. Di rispondere a quello sguardo che sentiva appuntato addosso.

 

-Anko...-

 

Era un idiota e lo sapeva.

Per quale ragione era andata lì?

Stava bene. Asuma glie lo aveva giurato e sper giurato, per quale ragione era dovuta andare di persona??

 

 

....Semplice... Kakashi Hatake dava dipendenza.

 

-Come mai sei venuta qui?-

 

Anko irrigidì le spalle serrando le labbra.

 

-Come mai?-

 

Non voleva girarsi, eppure nella voce di Kakashi c'era qualcosa che la spingeva a farlo.

 

 

Anko sei un idiota!

 

 

Poi improvvisamente avvertì le dita di Kakashi alla spalla,con uno strattone fu costretta a voltarsi prima che potesse farlo di sua iniziativa.

 

-Kakashi?-

 

Quell'iride.

Mai e poi mai Anko sarebbe riuscita a descriverne il colore.

 

Sembrava partorita dalla notte.

 

Come l'ebano colpito dal sole spandeva nell'aria vaghi riflessi violacei, anche quell'occhio superstite sembrava fare altrettanto.

 

Fu un attimo.

Anko se lo ritrovò più vicino mentre la stretta alla spalla  si faceva più pressante.

 

-Allora?-

 

-Vole...Volevo sapere come stavi...-

 

Stava balbettando come un adolescente cretina. Per quale ragione, akashi la rendeva tanto nervosa? Infondo,anche se non meritava la reputazione di ragazza "vivace" che le avevano cucito addosso, non

era mai stata neanche un educanda.

 

IDIOTA...si ripetè.

 

 

Due dita gli strinsero il mento costringendola a rialzare il capo, che senza rendersene conto aveva incassato nelle spalle.

 

-Grazie.-

 

-Prego.-

 

Anko avvertì la presa al mento serrarsi con più forza, neanche fosse stata una gatta recalcitrante,si sentì sollevare sulle punte.

 

"Perchè fa così?"

 

Non si era mai sentito tanto dissociata come in quel momento...

Come le accadeva spesso il suo cervello diceva qualcosa e il suo corpo ne faceva un altra.

Così... Se il pensiero le diceva di andarsene il corpo si avvicinò di più a quello dello jonin.

 

 

-...Kakashi?-

 

...Un viso premuto contro l'incavo del collo... Braccia forti attorno alle spalle... Dita affondate nei capelli appena liberati dal solito fermaglio color crema...

 

-Io e te siamo uguali sai?-

 

 

-----------

 

Un morso alla bocca dello stomaco.

 

Anko si sentiva sempre così,in passato, quando Kakashi le si avvicinava, per questa ragione, lo aveva sempre tenuto lontano

fissandosi solo sulla sua schiena.

 

...I legami sono inutili Anko.Devi liberartene.

...Si sensei.

 

 

Il bagaglio educativo lasciato da Orochimaru.

Come sempre si faceva sentire nel momento meno opportuno.

 

"Dannazione!"

 

Fece per allontanarsi, ma Kakashi glie lo impedì.

Aveva aspettato per anni. E ora non si sarebbe lasciato mettere da parte.

 

Usare come ogni volta.

 

Quando stava troppo male per parlare o soltanto per guardarlo in faccia.

Quando le convulsioni e la carne in supporazione del sigillo la inchiodavano a letto, quando aveva bisogno di aiuto anche per mangiare.

 

Ogni volta che era troppo debole per capire che era lui ad aiutarla e non Asuma o Yamato.

 

Infondo. Pensandoci bene, non lo aveva usato.

Lei non sapeva nemmeno che per anni non aveva fatto altro che vegliare su di lei da lontano.

Sventando due tentativi di assassinio da parte dei messi del suono, prima che lei potesse rendersene conto.

 

-Kakashi... Lasciami!-

 

 

Contraddicendosi da sola si spinse ancora di più contro di lui, aggrappandosi al giubbetto reso scivoloso dal sangue perso.

 

Sentiva nella testa una strana eco... Sentiva il cuore batterle contro il petto facendole male

 

 

-NO!... NO!-

 

Un 'ondata di panico la fece trasalire e si allontanò da Kakashi con un verso sordo.Non riusciva ad emettere un respiro decente.

 

Avvertì distintamente un dolore sordo al petto.

 

Era sbagliato! Era tutto sbagliato!

 

 

Lo fissò con odio.

 

Kakashi si toccò il viso incerto, incontrando il suo sguardo con una luce incerta negli occhi.

 

-Scusa non sarei dovuta venire qui!-

 

-...-

 

-E' meglio che me ne vada.-

 

 

E rimase lì.

 

Si fissarono per un attimo.

La calzamaglia s'increspò all'altezza delle labbra, chiaro segno che Kakashi stava per scoppiare a ridere.

Proprio lui sempre serio e imperturbabile.

 

"

 

...Sei unica Anko- chan.

 

Obito lo aveva esclamato alla fine di una fragorosa risata condita da una serie di grugniti e miagolii che avevano fatto scoppiare a ridere

anche gli altri shinobi presenti.

 

...Grazie signori...Grazie.

 

Si era alzata in piedi. Fra Asuma e Tenzou, rivolgendo vari inchini alla folla a Ibiki e Kurenai che applaudivano divertiti.

 

 

-Anko Mitarashi io ti ucciderò!!!-

 

Kakashi era entrato nella locanda con il passo leggero di un rinoceronte all'attacco. In una mano stringeva un secchio e

nell'altra l'asciugamani che si era tolto dal capo.

 

-...-

 

Al bancone,accanto a Jiraiya, Yondaime sputò il sorso di sakè che aveva appena mandato giù,asciugnandosi le narici bagnate del liquore che gli era tornato su.

 

-Quella ragazzina è una grande.- mormorò l'ero sannin.

-Adesso ne vedremo delle belle sensei.-

 

 

................

 

Kakashi chan!!! Ciau!

 

Il ragazzo le lanciò l'asciugamano addosso ringhiando una minaccia imprecisata,zittendo i chunin radunati attorno al tavolo.

Tutti tranne Obito.Tanto lui era abituato a litigare con Kakashi.

 

-Kakashi chan un accidente,baka!-

 

La ragazzina sorrise mentre lo jonin si spostava verso il tavolo poggiando il secchio fra le bibite con un tonfo.

Il classico scherzo del gavettone poggiato in bilico sulla porta socchiusa, anche se stavolta era stato appensantito da un mezzo trauma cranico dovuto dal secchio finito in testa al ragazzo a mo di elmo.

 

-Eddai per una doccietta.Infondo siamo a luglio!-

-Doccietta un cazzo!-

-...-

 

Tutti gli occhi del locale si puntarono sul ragazzo sempre serio ed educato e su Anko, la monella per antonomasia.

 

-Ha detto cazzo?- chiese scioccato Genma.

 

-Si ha detto cazzo.- confermò Asuma.

 

-Wooow.-mugolarono in coro.

 

-IDIOTI!!-

 

.................

 

Anko era ancora in piedi sulla panca, appoggiata alle spalle di Tenzou che ridacchiava isterico con la cannuccia del succo di

frutta stretto fra le labbra.

 

-..Potevi ammazzarmi.-

 

-Esagerato.-

 

-Cretina...Eh?- con un espressione improvvisamente angelica, Anko aveva iniziato ad agitare una ciocca di capelli

- Non hai freddo con quella roba bagnata addosso??-

 

Lo sapeva. Kakashi si portò una mano al viso sbuffando spazientito. Erano anni che Anko si inventava i dispetti più assurdi per fargli

togliere la maschera.

 

-Non te la faccio vedere la mia faccia! Rinuncia!-

 

-GIAMMMAI!-

 

-Tanto te l'ha già detto Rin come sono fatto.-

 

-Si, ma ti voglio vedere con i miei occhi quanto sei bello!!!-

 

................

 

Dopo aver dato un occhiata al bancone, dove Yondaime rideva ormai prossimo al soffocamento con la fronte poggiata sul braccio, Kakashi afferrò la maniglia dalla porta.


Stava per spingere la lastra di noce quando qualcosa lo colpì e lo fece girare. Con Kurenai e Suzume, Anko aveva dato il via ad un coro

 

" Bello!!! Bello e impossibile! Con gli occhi neri e il tuo sapor medio orientale!! "

 

Kakashi le fissò per un attimo, prima di chiudere gli occhi e scoppiare a ridere "Pagliaccio." mormorò dopo aver dato un ultima occhiata alla ragazza in piedi sulla panca.

 

 

-Sei unica Anko.- ripetè Obito non appena Kakashi se ne fu andato.

 

-Me lo hai già detto Obi chan.-

 

-Nel senso, che sei l'unica in grado di farlo ridere.- "

 

 

 

 

-Non ridere!- scattò Anko falsamente irritata fra un sibilo divertito e l'altra.

 

-Sei tu che stai ridendo.-le rispose ghignando.

 

Per quale ragione quell'uomo iperscrutabile l'attraeva così tanto.

Infondo a Konoha non poteva esistere uomo più diverso da lei.

Eppure:

 

[Io e te siamo uguali sai?]

 

-Perchè lo pensi?-

-Che io e te siamo uguali?-

 

Kakashi si massaggiò il mento sospirando. Erano uguali per il semplice fatto che nascondevano il dolore entrambi si comportavano come due pagliacci.

 

Lei facendo scherzi, spaventando a morte i genin che tentavano gli esami e non facendo nulla per liberarsi dell'immeritata reputazione

di ragazza "allegra".

 

E lui, diventando inconsciamente la brutta copia di Obito.

Comportandosi come l'amico perduto, non badando più a quello che diceva la gente di lui, fregandosene dei bisbigli che si levavano al suo passaggio.

 

-E' uguale a suo padre. Non soltanto di faccia, ma anche di cuore.-

 

----------

 

Anko aveva seguito il ragionamento di Kakashi soltanto guardandolo in faccia.Anche se del suo viso era possibile vedero solo il suo occhio, questo era sufficente per la donna per capire cosa gli passava in testa.

 

"

-Perchè non piangi?-

-Io sono uno shinobi.-

-Perchè non piangi?-

 

Si era voltato a guardarla. Quell'unico occhio visibile, avvolto da un sottile reticolato di vene in evidenza. Una scia bagnato sotto il coprifronte messo di lato sul viso.

 

-Non riesco a farlo smettere.-

-Dovresti dare retta a quell'occhio. A quanto pare è l'unica parte della tua persona abbastanza intelligente.-

 

L'aveva fissata senza dire una parola. Registrando il suo sorriso farsi sempre più largo e sempre più triste.

 

-...Qualunque cosa dicano quelli del villaggio tu sei uno jonin fantastico. Questo è  quello che penso.-

 

Le stesse parole di Obito in punto di morte. Le aveva usate senza saperlo."

 

 

 

 

Kakashi si grattò una guancia perplesso facendosi di nuovo sotto, sperando che Anko non si allontanasse ancora. Cosa che non fece.

 

La fissò per un attimo, notando come il suo sorriso non fosse cambiato molto in quegli anni. Nonostante tutte le sofferenze

patite non si era ancora spento.

 

-Anko...- cominciò fermandosi ad un paio di passi da lei.

 

-Uhm?-

 

Come lo aveva definito Asuma un paio di mesi prima? Ah si...

Impedito verbale, incapace di mettere in fila due parole quando l'argomento non verte su arti ninja o Icha Icha paradaise.

Aveva ragione. Alla prossima occasione glie lo avrebbe detto.

 

-Anko..- ripetè.

 

Certo che si erano proprio trovati.

 

-Kakashi?-

 

I ciuffi che le incorniciavano il viso si sollevarono, galleggiando in quella brezza che sapeva di primavera.

-Allora?-

 

Con un unico movimento. Talmente rapido che per un attimo Anko credette che Kakashi avesse usato lo "Shunshin" del Yondaime.

Lo jonin si liberò della maschera e azzerò la distanza che lo separava dalla ragazza.

 

Se non sapeva usare le parole, tanto valeva usare i fatti.

 

-Uhm?-

 

Un verso che non sapeva quale fosse la sua identità.
Sorpresa? Sollievo? Gioia?

Dopo i primi tre secondi di resistenza, dovuta al fatto, che  era stupida e lo sapeva, Anko si era lasciata andare a quel bacio, socchiudendo gli occhi di tanto in tanto, spinta dalla sua solita,insana curiosità di vedere Kakashi in faccia.

 

-Uhm?- ripetè Hatake burlandola.

 

-Uhmmmmmm...- brontolò ancora Anko di rimando.

 

Kakashi sentiva le dita della ragazza scorrergli fra i capelli, fece un passo in avanti, portandosi fra i suoi piedi,serrando ancora di più la presa attorno alla sua vita,lasciando striature rossastre sulla carne.

 

[...Quel demonio appartiene ad Orochimaru! Mordendola l'ha fatta sua per sempre...]

 

 

La fissò interdetto per qualche istante, mentre lei studiava i suoi lineamenti colpita. Si spostò per avere libero accesso al suo collo

mordendola, senza farle male, marchiandole la pelle, ma facendola torcere per il solletico.

 

-Che fai scemo?- chiese ridendo ripulendosi dalla saliva che la bagnava .

 

-Adesso sei mia bella...-

 

-Oh davvero?-

 

-Si tesoro.-

 

 

Anko lo squadrò maliziosa, piegando le braccia dietro la schiena e stringendo le dita che sentiva poggiate sui reni-E adesso che ci vuoi

fare con me?- gli chiese, inarcando un po' la schiena per guardarlo meglio negli occhi.

 

-... Se mi dai dieci minuti te lo spiego...-

 

-... Solo dieci minuti?-

 

Kakashi sorrise scrollando il capo prima di rendersi conto di come Anko lo fissasse improvvisamente stranita.

 

-Ho capito...Venti.-

 

-La tua faccia...-

 

-Uh!-

 

[Non te la faccio vedere la mia faccia! Rinuncia!]

 

Kakashi serrò le labbra in una linea sottile,mentre il viso di Anko veniva  illuminata da un espressione buffissima- Hai una memoria elefantina lo so.-disse alzandosi sulle punte e baciandogli il mento.

 

-Avevo diciotto anni ed ero ubriaco fradicio.-

-Non m'importa.-

-Uhmmm...-

 

[Se mai un giorno dovessi vedermi in faccia ti prometto che smetterò di leggere Icha Icha.]

 

-Poi non dire che non sono un uomo di parola.-

 

Anko rise raccogliendo dal vento i coriandoli lasciati dalle pagine del libretto dalla copertina color arancio.

 

-Non eri tu che dicevi che le cose inutili sono solo un peso per uno shinobi?-

-E questa era inutile?-

 

Anko fece svolazzare una pagnina che era finita in mano.

 

-Si, tanto adesso ci sono io con te...-

 

 


Credo che nessuno ormai abbia capito che ho una vera adorazione per questa coppia. >///<
Una fic senza scritta senza pretese e che spero sia stata di vostro gradimento^___^

Fatemi sapere che ne pensate!!!

   
 
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