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Autore: alexander michael karev    23/12/2012    3 recensioni
Chair 2x13
E' sempre stata una delle mie puntate preferite, ho voluto rivivere alcuni momenti chair di questa.
Non appena aveva appreso la notizia, la prima cosa a cui era riuscita a pensare era stata lui. Come avrebbe reagito e quanto ingiustamente avrebbe sofferto.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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O Brother, Where Bart Thou?
 (Chuck/Blair)
 

Lo aveva osservato tutto il giorno, si era preoccupata immediatamente per lui. Non appena aveva appreso la notizia, la prima cosa a cui era riuscita a pensare era stata lui. Come avrebbe reagito e quanto ingiustamente avrebbe sofferto. Conosceva perfettamente quali fossero i modi in cui Chuck Bass affrontava il dolore e si era ripromessa che lo avrebbe aiutato in ogni modo ad affrontarlo nel modo corretto. Si era ripromessa che avrebbe aiutato Chuck ad affrontare la morte di suo padre con rispetto e dignità. 
La giornata era partita in modo pessimo, quando lei e Nate lo avevano trovato ubriaco marcio nella sua limo parcheggiata fuori città. Lo aveva trascinato a forza, costringendo l'amico a fare lo stesso, verso il funerale. Chuck doveva essere presente, doveva onorare la vita dell'uomo che gliel'aveva donata, nonostante tutto. Doveva portare rispetto per tutto ciò che Bart Bass era stato capace di fare durante la sua vita e per i sentimenti che doveva aver provato per il figlio. Nonostante il loro rapporto mai idilliaco e le continue rimostranze che il padre aveva riservato al ragazzo, nonostante la continua sensazione di non essere all'altezza, Blair sapeva che Bart amava Chuck con tutto il suo cuore. Forse lo amava soltanto nel modo sbagliato, forse non era capace di amare. Ma qualcosa, doveva pure averlo provato per il suo stesso figlio. Lei era cresciuta non sentendosi mai all'altezza, eppure sapeva con certezza che i suoi genitori la amavano più ogni altra cosa al mondo. 
Quando lo aveva trovato dentro quella macchina, si era sentita morire. Vederlo talmente distrutto da non riuscire nemmeno a reggersi in piedi autonomamente, si era scambiata un'occhiata di intesa con Nate ed aveva capito che anche lui condivideva la stessa sofferenza. Entrambi amavano Chuck e non potevano vederlo soffrire in quel modo. Perciò lo aveva trascinato fino alla chiesa, in modo che potesse partecipare alla funzione ed essere accanto a Lily e Serena, così come doveva essere. 
Quando, poi, lo aveva visto scappare a tutta velocità aveva pensato soltanto a corrergli dietro. Sentiva di doverlo fermare, a qualsiasi costo. 
-Chuck, fermati, non andare. O se devi andare, portami con te-
Chuck si voltò a guardare Blair negli occhi per qualche istante, prima di aprire la portiera dell'auto. Tutto il dolore che aveva provato verso quella giovane donna si aggiungeva a quello immenso della perdita del padre. 
-Apprezzo l'interessamento-
Pensava di liquidarla con qualche semplice parola e riuscire a svignarsela verso qualche locale di basso livello, dove ci sarebbero state molte donne pronte ad alleviare almeno un po' quella voragine che sentiva provenire dal petto. 
-No, non apprezzi nulla oggi, ma non mi importa. Qualunque cosa farai, ci sarò per te-
Chuck la stava guardando, gli occhi ridotti a due fessure. Lei sperava soltanto che lui le permettesse di aiutarlo, nient'altro.
-Ne abbiamo parlato, tu non sei la mia ragazza-
Blair non aveva esitato a prendergli la mano con cui stava tirando la portiera per cercare di chiuderla nel più breve tempo possibile, poi aveva ricominciato a guardarlo negli occhi, nonostante sentisse i suoi colmi di lacrime.
-Ma sono io e tu sei tu, siamo Chuck e Blair. Blair e Chuck. La cosa peggiore che farai, il pensiero più oscuro che avrai.. starò accanto a te, comunque-
Tentò di sottolineare quel comunque, non le importava quante cattive azioni amorali Chuck avrebbe compiuto quel giorno, voleva solamente restare al suo fianco ed assicurarsi che, prima o poi, avrebbe accettato la realtà ed avrebbe cominciato a superare tutto ciò. 
-E perchè dovresti?-
La voce di Chuck era uscita quasi come un sussurro, Blair riusciva chiaramente a vedere le lacrime pronte a fuoriuscire dagli occhi del ragazzo. Riusciva a vedere la frustrazione sul suo volto, non avrebbe mai voluto farsi vedere in quello stato da lei. In un momento capì che era quello il momento, che non poteva lasciarselo scappare ancora. Doveva dirlo, doveva dirlo ora. Doveva porre fine a tutti i giochetti e le ripicche e pronunciare quelle tre parole, sette lettere. Non le importava se avrebbe perso, non le importava che sarebbe stata lei la prima a cedere ma sentiva di doverle dire. Semplicemente perchè sentiva di non poterle più tenere dentro di sè, sentiva di essere in procinto di esplodere. Doveva dirglielo, liberarsi di quelle parole e di quanto grandi ormai fossero diventate.
-Perchè ti amo-
In quel momento, in quell'esatto momento Blair stava consegnando il suo cuore nelle mani di Chuck Bass. Non sapeva ancora che sarebbe stato per sempre, non sapeva ancora che quel sentimento non sarebbe mai più mutato per lei. Si limitò a trattenere il respiro, aspettando che il ragazzo dicesse qualcosa. Aveva perso, eppure si sentì così leggera per un momento. 
-Questo è un problema-
Chuck entrò dentro la macchina e si chiuse velocemente la portiera alle spalle, poi l'auto partì alla volta di qualche locale da quattro soldi. Blair rimase ferma, immobile, neanche lei seppe dire per quanto. Aveva dato il suo cuore a Chuck e lui era scappato.
 
 
Sentiva di essere stanca come se avesse scalato una montagna quel giorno. Finalmente aveva finito di prepararsi e poteva andare a dormire, voleva solo addormentarsi e dimenticarsi di questa terribile giornata infernale. 
Rimase piuttosto sorpresa di trovarlo lì. Era seduto sul suo letto, con lo sguardo perso nel vuoto. Chissà cosa aveva combinato per il resto del pomeriggio. 
-Cosa ci fai qui?-
Lui era scappato e non l'aveva portata con sè, neanche dopo che lei gli aveva confessato di amarlo. Non lo voleva lì, non avrebbe voluto vederlo mai più. Ma non appena il ragazzo voltò il viso nella direzione di Blair, lei non potè fare a meno di cambiare istantaneamente idea. 
Il suo volto era sconvolto, stava piangendo ed aveva gli occhi più tristi che lei avesse mai visto. La guardava speranzoso, la guardava chiedendole un aiuto. In fondo, era tutto ciò che Blair aveva sperato succedesse quel giorno, che Chuck le permettesse di aiutarlo. 
Raggiunse velocemente il letto e lo abbracciò. Lo strinse con tutta la forza che aveva, lui aveva ripreso a guardare nel vuoto. Quando poi, Chuck strinse le braccia di Blair con le sue mani lei capì. In quel momento non c'era bisogno di parlare, non c'era bisogno di rispondere alla dichiarazione fatta da lei poche ore prima. Lui stava affrontando la peggior sofferenza della sua vita ed era andato a chiedere aiuto a lei, proprio a lei. Non serviva che Chuck dicesse una parola, Blair sapeva di essere amata da lui. 



NdA: è la seconda shot che scrivo sui chair, su questo fandom ne ho scritta anche una derena.
Il titolo è il titolo originale in inglese della puntata di GG.
Ho sempre voluto scrivere di questo episodio, finalmente l'ho fatto. Poi, onestamente, mi mancava già il telefilm e quindi ho quasi dovuto farlo. 
Spero che recensirete in tanti.
E.
  
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