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Autore: KuromiAkira    09/07/2007    3 recensioni
. –I ninja hanno sempre pesi sulla coscienza. Uccidono persone. Molte persone anche innocenti. Li vedono agonizzare per mano loro. –
- Noi ninja portiamo nulla coscienza le persone che uccidiamo, non quelle che facciamo nascere. –
- Ma tu ora non sei una ninja. Sei un essere umano, una donna… una madre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ho già avvertito i miei che starò fuori la notte. –

Seduto sul pavimento, appoggiato al letto, Shikamaru si mise in bocca una sigaretta e prese l’accendino.

- Ti va bene se fumo? – domandò voltandosi.

Stesa sul letto, vestita con i suoi soliti abiti, lasciandosi scoperta dalle soffici coperte, Ino non rispose.
Avevo lo sguardo vacuo, fissando un punto imprecisato, sembrava non potesse sentire o percepire nulla.
Un espressione stanca, sul volto, e gli occhi arrossati.
L’aria di chi aveva appena pianto, sfogando tutta la rabbia e la disperazione.
L’aria di chi non voleva nemmeno provare a reagire.

Shikamaru pensò, per un momento, di andare a fumare fuori da quel piccolo appartamento che i signori Yamanaka avevano da poco regalato alla figlia.
Un modo per responsabilizzarla, probabilmente.
Shikamaru aveva passato molto tempo, in quell’appartamento.
Non sapeva più se pentirsene o no.

Decise di rimanere nella stessa posizione, immobile, come lei. Sperava che l’odore della nicotina la facesse reagire.

Appena sentì il rumore dell’accendino, appena percepì la carta della sigaretta bruciare, Ino si mosse, mettendosi lentamente a sedere guardando il ragazzo che fissava il pavimento.

- Vuoi che me ne vada? – chiese lui, percependo il suo sguardo.
- Perché dovresti? – rispose lei con tono colpevole.

Col tono di chi sa la risposta.
Ma non vuole ammetterlo. Perché ammetterlo significa riconoscere un proprio errore.
Ammetterlo significherebbe dover prepararsi ad affrontare le conseguenze.
Ammetterlo significa consapevolezza.
Ma lei preferiva chiudere gli occhi e fuggire dalla realtà.

La sua ferma convinzione di rimanergli accanto venne meno quando il fumo le attraversò il corpo.

Scese di scatto dal letto, come spaventata, e corse verso la finestra che tuttavia rimase chiusa.

- N-non fraintendere. Non voglio che soffra più di quanto non lo farò già soffrire io. – si giustificò subito
- Intendi fino a domani o per il resto della vita? –

Ino si voltò verso di lui, fissando la nuca e il braccio che teneva la sigaretta, ciò che quella posizione le permetteva di vedere del ragazzo.
Afferrò la tenda e la strinse forte tra le sue mani, sforzandosi di non far cadere quelle lacrime che tremolavano ai bordi dei suoi occhi.

- C-cosa intendi dire con questo? – esclamò con rabbia
- Ino. Devi decidere ora. Hai già aspettato troppo e se continuerai con questo atteggiamento non avrai più possibilità di scelta. –

Quella freddezza e indifferenza nella sua voce le faceva male.
Una freddezza così necessaria per lei…
Tutte le volte che Ino aveva un problema o semplicemente voleva sfogarsi l’unica persona da cui andava era Shikamaru.

Lui riusciva a farla star bene con quell’indifferenza che copriva la preoccupazione e l’affetto che nutriva per la sua compagna di squadra.

- Tu… non puoi capire! – bisbigliò tremando
- Già.. non posso… - rispose lui quasi con rabbia.

- Ino, se tu fossi nata per sbaglio e avessi la consapevolezza con nonostante tutto i tuoi ti hanno allevata con amore… come ti sentiresti? –

Ino si stupì per quella domanda, sapendo di non riuscire a rispondere.

- Però..io non riuscirei ad allevare un figlio nato da uno sbaglio. –
- Allora perché ci stai ancora pensando.

Una freddezza necessaria. Ma ora più che mai così dolorosa…

- Come faccio a non pensarci! – urlò in lacrime – In ogni caso mi porterò il peso di una vita sul cuore! –
- Bhè… - Shikamaru si alzò avvicinandosi a Ino con un espressione severa in volto. –I ninja hanno sempre pesi sulla coscienza. Uccidono persone. Molte persone anche innocenti. Li vedono agonizzare per mano loro. –
- Noi ninja portiamo nulla coscienza le persone che uccidiamo, non quelle che facciamo nascere. –
- Ma tu ora non sei una ninja. Sei un essere umano, una donna… una madre. –

Istintivamente Ino si portò una mano sul ventre.

- Spegnila… -
- Mh? –
- Spegni quella stramaledetta sigaretta, Shikamaru!!! – urlò

Il ragazzo sorrise. Spense la sigaretta stringendola nel pugno, ignorando il dolore e il bruciore.

- Vedi che lo vuoi proteggere? Nonostante tu continui a dire che non riusciresti mai ad allevarlo, nonostante tu abbia paura tu lo vuoi proteggere. Ma se continui a piangerci su, facendolo nascere, lo farai solo soffrire. –

Ino lo guardò terrorizzata.
Non voleva parlarne, non voleva ammetterlo. Pur sapendo che aveva ragione voleva continuare a soffrire, a chiudere gli occhi, a sparire dal mondo.
- Come faccio? Non me la sento! Non mi sento pronta. Non sono nemmeno sicura di chi sia il padre! Anche solo questo mio atteggiamento non è altro che la riprova che io non sono adatta! Però… che diritto ho di ucciderlo? In ogni caso pagherà lui per una mia colpa. –

Il volto di Shikamaru si addolcì. Si avvicinò alla ragazza e le accarezzò dolcemente il viso.

- è normale che tu sia spaventata. È normale sbagliare, Ino. Sei un essere umano. Un imperfetto essere umano. –

Ino abbassò la testa, facendo cadere a terra le lacrime.

- Ho paura. Ho paura. –

L’abbracciò stringendo forte quell’esile corpo che stava portando un'altra vita, dentro di se.

- Non sei sola, Ino. Non sei sola. Ci sono i tuoi amici, e anche io ti rimarrò vicino. Sempre. Qualunque cosa accada. – sussurrò.

Un'altra lacrima rigò il volto di Ino.
Sapeva che, ancora un volta, si sarebbe lasciata cullare da quella dolcissima, fredda, indifferenza, avvolta dal calore del suo corpo.

- Non è uno sbaglio che hai fatto da sola, Ino. E se anche io non avessi ceduto ai miei sentimenti pur sapendo che stavi con Sai, ora non ti ritroveresti in questa situazione… -
- Stammi vicino. Ti prego… non lasciarmi da sola…-

Shikamaru si allontanò leggermente da Ino e avvicinò il volto a quello della ragazza.

- Shika… - si allarmò lei
- Shhhh… a questo punto… possiamo permetterci di sbagliare un'altra volta. – le disse, prima di baciarla, mentre le sue mani si infilavano sotto la maglietta e la guidava verso il letto.


- Lo dirai a Sai? –
- No. – rispose, per la prima volta dopo tanto tempo, con sicurezza.

Shikamaru non sapeva se esserne felice o meno. La fissava mentre si lasciava togliere la maglia da lei.
- Se tu lo vorrai.. qualunque cosa sia successa, voglio che questo bambino sia tuo. –

Sorrise, portandole un lungo ciuffo biondo dietro all’orecchio, per vedere meglio il suo volto.

- Ne sei sicura? –
- Gli esseri umani sbagliano. Però… non ho paura se sbaglio insieme a te. –
- Allora… continueremo a sbagliare insieme, per sempre. –



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Ok, è un altro sclero! E ok, lo ammetto, ho passato la notte in bianco anche oggi!
Con questo caldo soffrire di insonnia è bruttissimo!
Almeno io non mi annoio, 9 volte su 10 mi viene l’ispirazione per una fiction!
Con risultati molto discutibili.
Che ne pensate? Ci avete capito qualcosa? Non so come mi sia venuta in mente questa one-short, ma spero che si capisca cosa sia successo e cosa succede nella fiction.
  
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