Questa storia è dedicata RoxannePotter, che io preferisco chiamare Vero.
Ci conosciamo ormai da quasi quattro anni, e se penso agli anni passati non posso fare a meno di pensare anche a lei.
Buon Natale Vero!

IN VENENO REMEDIUM EST.

Ci aggiravamo come topi, strisciavamo sui pavimenti con le orecchie incollate a terra.

Amicizia....

Ridevamo follemente, infrangevamo le regole insieme, venivamo puniti insieme.

Amicizia....

Parlavamo del futuro, e fissavamo quel cielo che non avrebbe potuto essere più nero.

Immaginavamo di notti in cui saremmo volati nel cielo su motociclette magiche.

Amicizia....

E poi ci trovavamo da soli, a tastare i nostri sentimenti, ad avvinghiarci come madre e figlio,

volevamo sentirci amati, desiderati. 

Combaciavamo come pezzi di un puzzle, ci amavamo come

nessuno avrebbe mai potuto farlo. 

 E' forse possibile superare due fratelli che si amano come amanti?

Mi chiedo, è forse possibile superare la forza di un abbraccio di un cane ed un cervo che non lottano?

Un cane ed un cervo che si amano, che vanno nella stessa direzione, che se si uno si fermasse per stanchezza o per qualunque cosa l'altro lo aspetterebbe sempre. 

fino alla morte.
             Amore.

Ci nascondevamo  tra i nostri segreti, percorrevamo strade proibite, avevamo il castello in mano grazie alle nostre prodezze.

Amicizia.

Trovavamo le nostre labbra, morbide e fresche come non mai, ci perdevamo tra i nostri sospiri, ci amavamo e non so quanto ci piacesse.

E poi, nel cielo, quei lucenti puntini che spiccavano sul nero,

tu mi chiedevi: le chiamano davvero stelle?

ed io ti rispondevo di si, che le chiamavano davvero stelle.

E tu mi guardavi incredulo, e ti chiedevi come potessero anche pensare di dare il nome ad una cosa bella come quegli spilli argentati.E poi dicevi che neanche io avrei dovuto avere nome, e mi ricordavi che mi chiamavo come la stella più lucente "perchè entrambi non possono avere nome che valga la loro bellezza".

E poi di nuovo, ci avvinghiavamo più forte...

fratelli, animali, amanti, amici, qualunque cosa fossimo.

Sentivo la tua voce che tremava,

con le tue mani intorno, mentre ci spingevamo oltre la mezzanotte danzando tra le ore scure.

E poi d'un tratto fuggivi, dove mi hai lasciato amico mio?

Lo sapevi che avrei sempre aspettato il tuo ritorno,

e sapevi che sarei morto per te.

Che non avrei cercato mai qualcun altro,

la mezzanotte sarebbe durata per sempre,

che avrei fluttuato tra le tue labbra fino alla morte.

Eppure sei andato, mi chiedo se saresti potuto rimanere,

Io sono rimasto per te, solo per te.

Se avessi parole da dire, te le direi,

ma la verità è che ho solo da amare.

E anche se metà delle cose che dicevi non avevano senso,

non volevo lasciarti andare fuori da me, mi appartenevi, ti amavo ed eri perfetto per me.

E la tua perfezione,che mi perseguitava, la tua magia.

E ritornano come ora, i momenti, i giorni in cui sfidammo la vita. Quei giorni in cui giocammo col fuoco senza bruciarci,

e anche quando ci bruciavamo non sentivamo dolore perchè eravamo troppo impegnati per accorgercene.

Caro, se avessi parole da dire te le direi,

ma non è forse vero che tutte le parole del mondo non potrebbero sancire quanto ti amo? 

Credo che tu dovresti capire,

dev'esserci un modo per farti tornare, 

sei l'unico che mi abbia fatto sentire meno solo.

Vorrei sapere cosa hai pensato quando sei rimasto solo,

se hai pensato a me, cosa dovrei dire?

Avrei voluto che restassi,

avrei voluto che fossi il tuo primo unico amore.

Sono uno stupido, cosa dovrei dire?

Avrei voluto che tu fossi rimasto.

Cosa c'è di più tragico di un veleno che è la tua stessa medicina?