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Autore: Sabriel    09/07/2007    5 recensioni
Salve a tutti. Questa one shot è stata creata esattamente come l'altra, in una della mie lunghissime notti di pazzia. Spero recensirete in tanti, baci
Sabriel
Genere: Triste, Malinconico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Potter, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo ancora il fuoco dei tuoi occhi, bruciante su di me
Ti temevo, avevo capito cos’eri, chi eri…
Ma non ebbi il coraggio di ammetterlo.
Chi sei?, domandai
La tua risata mi penetrò l’anima, opprimendola in una morsa d’ansia.
Ripetei la domanda, più forte, decisa
E ancora una volta mi riservasti quello sguardo di fuoco glaciale
Come, non mi riconosci?, chiedesti in un sorriso di burla.
No, risposi. Sapevo, ma non ti riconoscevo, non ci credevo…
Un inchino seguì il tuo nome, ti odiai in quel momento.
Ti detestai a morte.
Mi voltai per andarmene, per non dover contemplare la perfida soddisfazione sul tuo volto, la tua malvagità.
Mi afferrasti il braccio, voltandomi, imponendomi la vista della tua nuova, demoniaca natura.
Sussurrai il tuo nome, ma nel tuo sguardo non vidi nessun segnale,
solo un profondo, vuoto, baratro di tenebra.
Dov’era la tua anima, dove?
Intrappolata in un qualche recondito angolo del tuo spirito martoriato,
Dove?
Dove non abita luce, nell’inferno infamante,
Dove?!
Il tuo volto era una maschera d’orrore, mi doleva guardarti.
Ti divertiva vero amore mio?, era estasiante provocarmi tutto quel dolore?
Sei soddisfatto?
Pensi sia la strada della salvezza?
Le tua bocca si avvicinò alla mia, ma io la rifiutai.
Mi osservasti con somma indifferenza, con apatia, poi un folle sorriso storpiò le tue splendide labbra.
Un tempo non sorridevi mai, per alcun motivo o evento.
Ma preferivo così, era sempre meglio che quel sorriso di indicibile perfidia, di folle rabbia, di eterna dannazione.
Lo osservai incapace di fare o dire qualsiasi cosa, scioccato, affranto, adirato…
Perché sei arrivato a questo punto, amore…
Solo per tuo padre, per la sua ignoranza fatale?
No, non credo.
Da sempre hai desiderato gloria, rispetto, venerazione, potere…
E le hai avute, come tutto del resto.
Sei sempre stato abile nell’ottenere ciò di cui necessitavi, con o senza il permesso degli altri
A plasmare le menti, a manipolare le emozioni, a giocare con i sentimenti, ad ingannare, a recitare la tua docile parte…
Come da copione,
Copione che hai creato ancora prima che ti conoscessi.
Ma ricorda una cosa amore mio, qualsiasi luce, anche la più fulgida, non vale niente se avvolta nel buio
Perché ottenere tutto questo sotto l’ala immortale dell’odio?
Perché hai scelto tenebra?
E ora?...
Adesso che ne farai di me, di me, che ancora una volta ti rinnego per la luce?
Mi ucciderai, amore mio?
Non m’importa.
Tutto pur di non udire ancora il tuo vile canto,
La folle perversione di un indemoniato angelo,
La subdola recita di un meschino attore,
Uccidimi amore mio, serve a me.
Sì perché forse una volta morto ritroverò la purezza che mi hai sottratto
Ritroverò il cammino, ormai smarrito
L’amore vero, che non ho mai ricevuto
Forse… finalmente, ritroverò la pace.
Ma non occorre supplicare, la tua bacchetta punta già al mio petto, dritta al cuore
Ma quale cuore amore mio?
Quello che hai impietosamente straziato?
Quello che hai macchiato con la tua prepotente malizia?
Quello che hai reciso col tuo doloroso marchio?
Si è già assopito da tempo vita mia, dal giorno in cui scoprii il tuo vero volto.
Nulla può più ferirmi ormai, pronuncia quelle mortifere parole
Concedimi almeno che fuoriescano dalle tue labbra, dall’uomo che amavo, amo e amerò per sempre.
Perché io, Harry James Potter, ti apparterrò per sempre…
così nella vita come nella morte.
  
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