Storie originali > Commedia
Ricorda la storia  |      
Autore: acate    23/12/2012    1 recensioni
Si vola, ma non con le ali, certe volte si vola anche con l'immaginazione, quando ci si annoia.
Genere: Commedia, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La noia è grigia.

“E come dovrebbe essere Weak? Non credo che ci sia un altro colore che potrebbe essere associato alla noia” mi dice la mia amica coscienza.
“Lo so, e infatti stavo proprio pensando a questo. La noia è grigia, perché il grigio è noioso, non è come gli altri colori. Credo che se la noia si trasformasse in contentezza sarebbe gialla. E allora il giallo sarebbe già un colore più vivace”anagrammo sillabe e parole, nel tentativo che i miei occhi stanchi assumano delle rughe sotto di loro, e quelle labbra depresse si pieghino in un sorriso. 
Che cosa potrei fare per non intristirmi?
“Mangiare” nella mia mente la mia piccola vocina interiore ha un viso dai lineamenti infantili, capelli tendenti al rosso legati in un grazioso codino e occhi scuri. Mi da consigli, ma io non sempre ascolto la bambina che c'è in me.
“No, non posso mangiare. Ingrasserei” replico, sapendo che non è la verità. Perché io sono una di quelle ragazze che se pur mangiando non ingrassano. Stronza! Penserete voi.
La mia coscienza continua a ridere “Ma non dire bugie!” urla, cercando di essere seria, soffocando qualche risata.
“Ochei, bene... forse ho detto una piccola bugia, ma sta di fatto che mi annoio” incrocio le braccia, parlando da sola... ma che diavolo?!? Sono impazzita, parlo con la mia parte interiore ad alta voce, e lei mi risponde anche! Devo smetterla di fare la strana.
“Davvero Weak dovresti trovare qualcosa da fare” 
“Infatti, sai, per questo sto scrivendo... e mi sta riuscendo anche piuttosto male” sono stufa di tutto questo grigio intorno a me. Vorrei che le pareti di questa casa fossero più colorate nella mia immaginazione... ma tutto quello che mi circonda o è grigio o è bianco, come se tutto fosse coperto da una folta nebbia.
“Dio, sei davvero pessimista” 
“Quando c'è noia c'è sempre pessimismo... e sai la cosa più bella? Non posso fare altro che scrivere, perché a quanto pare, almeno ho qualcosa da fare... e sono troppo presa dallo studio e dalle noiose cose da fare che non posso neanche stendermi sul letto e dormire, oppure fantasticare con la mia immaginazione, perché non ne ho voglia...” adesso la mia testa è tra le mie braccia appoggiate pesantemente sul tavolo, il mio timbro di voce cala.
“Lo sai che non devi farlo, non ti devi deprimere!” mi ammonisce la piccola, lo sa che non devo farmi prendere dalla tristezza, perché poi mi vengono le crisi. Così mi rianimo, prendo il computer e comincio a fare qualunque cosa, come per esempio continuare a scrivere, perché poi l'ispirazione viene, e lo scrittore segue l'immaginazione, anche se è solo la penna dell'opera. 
“Se mi immagino qualunque cosa e la descrivo poi non mi annoio più no?” la mia coscienza annuisce sorridendo ciecamente.
Le pareti della casa si colorano di magnifiche gradazioni di colori allegri.
E' come l'effetto di una canna, solo che non è creato dalla SUA immaginazione, ma dalla mia, e penserete che sono pazza, perché adesso sul muro c'è un delfino, che nuota, in un mare di blu. Alzo lo sguardo, un grande quadro è appeso alla parete: un paesaggio montano, con una casa sulle rive di un lago, la sua acqua sembra fredda, e sento quella sensazione sulla pelle, il gelo, come tanti aghi mi si infiltra nella carne, non riesco a muovermi, e guardo le montagne, la sensazione dell'inverno che corre verso di me aumenta. Gli alberi da qui sembrano immobili, ma io adesso non mi trovo sulla sedia, ma sono li, dentro il quadro, e li, quegli abeti sono scossi da un lieve venticello, e sto bene, anche se ho freddo, quel soffice rumore mi rassicura, perché davanti a me c'è una casa, o una chiesa? Non è molto chiaro, ma non sembra disabitata, e spero che dentro ci sia del teporino a scaldare i miei piedi inciabattati.
È un sogno, un bellissimo sogno ad occhi aperti, il salone è enorme, proprio come un palazzo dell'antichità, ma da fuori sembra davvero piccolo. Penso. 
“Weak è la tua immaginazione le regole della fisica non esistono” mi suggerisce la mia vocina interiore. Penso abbia ragione, è un mio sogno, e posso desiderare qualunque cosa. Anche inventarmi una storia... sì, ci sono! Ho una idea.
“Spero per te che non sia una favola con principi che salvano principesse.. perché diciamolo... ormai sono fuori moda” 
“SHH! È il mio sogno!... allora...” chiudo gli occhi, mi immagino nuovamente tra quelle mura. C'è un certo non so che di passato, il passato del tempo che passa. Il salone si riempie di arazzi, e comincio a vedere le prime persone che parlano insieme. Donne bellissime, vestite con larghi abiti colorati, orecchini e collane scintillavano sul loro corpo, e i capelli raccolti dentro grandi cappelli. Gli uomini sembravano dei principi, tutti, nessuno escluso. Grandi mazzi di fiori e candele dovunque, la musica risuonava nell'aria, io, riuscivo addirittura a vedere le note nere che oscillavano e danzavano insieme alle mani abili della piccola banda di musicisti. E, in fondo a questo ampio corridoio dorato stava seduto sul suo trono, il Re. Che contemplava quel balletto di gente, esaltata, forse contenta di essere a un ballo come quello. 
“E tu?” domanda interrompendomi la mia amichetta distruttrice di sogni.
“Io cosa? Io sono solo la narratrice, non credo di far parte del mio sogno, sarebbe un auto elogio che vorrei evitare”
“E allora continua che sembra interessare chi legge” sorride la bimba, rassicurandomi di andare avanti, anche se le mie capacità di inventare storie si stanno piano piano spegnendo come il sole nell'acqua del mare quando viene sera.
E quindi credo di finirla qui, visto che non ho le facoltà mentali per continuare una storia di cui non so neanche di cosa potrebbe parlare, perché sarebbe solo una brutta copia di tutte le altre che hanno già inventato.

Alla fine mi spengo.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: acate