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Autore: ProudBelieber    23/12/2012    2 recensioni
Un'aereo sbagliato, un 'incontro improbabile...
Se vi ho incuriosito almeno un pò leggete e ditemi cosa ne pensate!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non volevo ritornare in Italia,  non volevo salire sull’aereo che mi avrebbe riportato a Roma, a casa mia. Volevo rimanere a New York, ma purtroppo come tutte le cose anche questa vacanza di tre settimane doveva avere una fine. E cosi eccomi qui ad aspettare i miei genitori che stavano finendo gli ultimi controlli, seduta su una scomoda poltrona , a guardare con aria triste tutte le foto scattate, sulla mia reflex. In tutte le foto o avevo una faccia buffa oppure avevo i capelli davanti per colpa del vento, però ero felice, ero contenta di aver visitato gli immensi parchi, la Statua della Libertà, l’immenso skyline, Manhattan , Brooklyn . Era tutto cosi bello, mi sembrava di essere stata in una città perfetto. Non volevo andarmene dannazione!
I miei pensieri furono interrotti dall’arrivo dei miei che mi iniziarono a fare tremila domande; se avessi il passaporto e la carta d’imbarco con me, se avessi fame, se fossi coperta bene che quando saremmo arrivati a Roma avrebbe fatto un po’ piu freddo e cose cosi.

Quando mi stressavano in questo modo non li sopportavo cosi decisi di alzarmi e di andare a fare due passi nell’attesa di sentir chiamare il mio volo.
Misi l’ipod e iniziai a camminare tra i negozi a passo di boyfriend di justin. No, precisiamo, non ero una belieber o come si chiama, ascoltavo alcune sue canzoni e non le trovavo male, anzi erano decisamente orecchiabili, ma non mi definivo una di quelle fan pronte a saltargli addosso se  l’avessi incontrato per strada.
Mentre passeggiavo decisi di dare un’occhiata al mio biglietto, giusto per rivedere dove mi sarei dovuta imbarcare esattamente alle 12.30 e mancavano poco piu di qualche minuto, ma imbranata come sono, non appena lo tirai fuori caddi a dosso a un passante e mi volò il biglietto. ‘Scusi, mi dispiace non l’ho fatta apposta!’ ero alquanto imbarazzata e un po’ scossa ma riuscii a rialzarmi. ‘Tranquilla non preoccuparti ma.. oddio dov’è il mio biglietto?’ gia, il biglietto ce lo eravamo persi entrambi, Ci guardammo intorno e li trovammo pochi distanti da noi. Mentre li andavo a prendere sentii una voce metallica dire: tutti i passeggerei del volo 12.30 direzione Roma sono pregati di raggiungere il gate assegnato. L’aereo è pronto per L’imbarco!-

Accidenti dovevo sbrigarmi, presi al volo il mio biglietto e diedi l’altro al passante e lo salutai e mi diressi correndo verso il gate numero.. un momento non lo avevo ancora controllato! Diedi una veloce occhiata e notati che si trattava del gate B2. Correndo vidi l’A1,A2.. e infine raggiunsi il B2 e vi notati un gran numero di persone in fila in attesa di farsi controllare il biglietto e salire sull’aereo ma.. non riuscivo a scorgere i miei, cosi presi il mio cellulare e chiamami mia madre ma mi dava la segreteria telefonica, vabbè pensai che sarebbero arrivati da un momento all’altro oppure magari erano gia sull’aereo ma era strano che non mi avessero aspettato.. comunque sia arrivò il mio turno e mostrai la mia carta d’identità che tenevo nella mia borsa e la carta d’imbarco all’hostess, dopodichè mi diressi nel tunnel collegato direttamente con l’aereo, vi salii e mi posizionai sulla poltrona assegnata. Non vedevo ancora i miei genitori e mi insospettii. Ma dove potevano essere? E poi i posti accanto a me sarebbero dovuti essere due, invece era solo uno, Mah..

L’idea sarebbe stata quella di alzarmi e andare a cercarli nell’aereo, ma c’era troppa gente che stava salendo, non sarei riuscita neanche a muovermi. Decisi di rimettermi l’ipod e tranquillizzarmi tanto sarebbero saliti prima o poi! Chiusi gli occhi e mi rilassai a suon di Simple Plan, gli adoravo erano una delle mie band preferite. Non c’era giorno che non li sentissi, mi facevano sempre stare meglio. E mentre passava in riproduzione ‘this song saved my life’ sentii un tonfo, aprii gli occhi di scatto e vidi che il grande sportello dell’aereo era stato chiuso, ciò significava che tutti i passeggeri erano entrati e che l’aereo era pronto a partire ma dei miei genitori neanche l’ombra. E fu cosi che mi prese il panico, decisi allora che fosse il caso di cercarli dato che ora tutti i passeggeri erano seduti, ma fui bloccata dall’hostess dicendomi cortesemente che dovevo sedermi dato che l’aereo stava partendo e cosi fece ciò che mi disse.
Presi al volo il cellulare e decisi di riprovare a chiamare mia madre ma niente, era ancora staccato. Male. Molto male. Nel frattempo la voce metallica del capitano iniziò a parlare, ma quello che mi colpii fu il fatto che parlasse solo inglese ed era molto strano, dato che il volo era diretto in Italia..
Quindi feci fatica a seguirlo ma il succo era quello di tenere all’allacciate le cinture finche non fossimo in volo ,di tenere i cellulari spenti e che stavamo per decollare. La voce rimase muta per qualche secondo, poi disse un’ultima frase che per mia sfortuna capii benissimo. ‘We hope that you will be fine in Canada’
CANADA?!?!? Il capitano ci sta augurando di trovarci bene in.. CANADA?!  Rimasi paralizzata a fissare il vuoto, non riuscivo più a respirare, tremavo e sudavo.. mi stavo sentendo malissimo.. non potevo crederci.. ecco perché non c’erano i miei genitori, ecco perché la voce parlava solo inglese.. l’aereo non era diretto a Roma ma in Canada.
Svenni all’istante.
  
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