Anime & Manga > Hakushaku to Yousei/Il conte e la fata
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Autore: Lizzy san    23/12/2012    0 recensioni
In questa storia ho cercato di immaginare la vita di Edgar e Lidya dopo gli avvenimenti dell'ultima puntata della serie animata.
(Dalla storia)
-Lidya, sono qui per vedere tuo padre.-. Io allora gli chiesi:-Perché, Edgar, vuoi vedere mio padre?-, allora lui mi rispose:-Perché devo chiedergli la tua mano. Non riesco più a vivere senza di te. Se non ci sei tu vicino a me la mia vita è vuota. So che insieme a te riuscirò a diventare un uomo migliore.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 3 – My wedding

Vorrei tanto dire che il mio matrimonio seguì lo schema classico, ma non posso proprio. Infatti non è stato per niente un matrimonio normale. Ora vi racconterò perché.
Tutto cominciò dal mio abito da sposa. Ero intenta a scegliere tra le migliaia di abiti che Raven mi aveva portato, quando entrò in camera mia una ragazza che come mi vide mi disse:- Per favore, signora, nascondetemi. C’è un uomo là fuori che mi ha detto delle cose strane e mi ha anche minacciato.- così io decisi di nasconderla in camera.
In quel momento però sentii una voce in corridoio che diceva:-Dov’è, dov’è. Devo chiedere a quella ragazza dov’è Lidya.- Allora uscii dalla mia camera per affrontare quell’uomo senza un minimo di tatto e mi ritrovai davanti la persona meno opportuna. Era Kelpie. Appena mi vide rimase di stucco, ma ripresosi mi caricò in spalla e aprì un portale per il mondo delle fate.
Già una volta avevo attraversato insieme a lui quel portale e vi giuro non fu una bella esperienza. Così venimmo scaraventati vicino un fiume. Sapevo che quello era il territorio di Kelpie, poi lui mi prese e mi appoggiò su un giaciglio d’erba profumata. Si sistemò vicino a me e mi chiese:-Lidya, è vero che sposerai quel dannato Conte?-ed io gli risposi:-Si, Kelpie. Tra due giorni sposerò Edgar.-. Lui strinse i pugni e disse:- Allora non mi lasci altra scelta. Ti terrò qui, in modo che non possa andare alla cerimonia.-. Io presa alla sprovvista cercai di convincerlo a lasciarmi andare, ma non era facile convincere quel cocciuto.
Poi all’improvviso mi venne in mente un’idea geniale, così dissi:- Purtroppo, Kelpie, non c’è più niente che tu possa fare per impedirmi di stare con Edgar.- lui mi guardò con aria interrogativa e mi chiese:- Perché? Io posso fare di tutto.- ma io dissi con totale disinvoltura:- No, Kelpie, quello che è fatto è fatto. Tu non  puoi distruggere quello che c’è stato tra me ed Edgar, ne tantomeno la vita che porto in grembo.- in quel momento vidi Kelpie prima strabuzzare gli occhi e poi scurirsi in volto. Mi disse:-Così quel bastardo ti ha fatto del male. Non lo perdonerò. Dimmi, Lidya, quando è successo, ti ha costretta oppure te l’ha chiesto e tu hai acconsentito?- non mi aspettavo quella domanda ma per non mettere in mezzo Edgar più di quanto non ci fosse dissi:- No, non mi ha costretta. Sono io che sono andata in camera sua quella notte.- Allora Kelpie si calmò un po’, ma si vedeva a vista d’occhio la sua furia incontrollabile uscirgli anche dalle orecchie.
Poi mi fece un’altra domanda:- Lidya, tu non hai paura di partorire?- la domanda era molto semplice, ma mi creò molti problemi rispondervi. Tutto quello che riuscii a dire furono delle frasi sconclusionate. Infatti fino a quel momento non mi ero mai posta il problema. Sapevo che il parto procura dolore sia alla madre che al bambino, ma mi rassicuravo dicendomi che prima o poi capita a tutti. Però c’erano stati dei casi in cui la madre non aveva retto ed era morta poco dopo. Comunque Kelpie accettò le mie parole. Ma proprio in quel momento vidi una luce accecante e mi ritrovai difronte Edgar, Nico e Raven.
Edgar si chinò verso di me e mi chiese- Lidya, come stai? Questo cavallo ti ha fatto del male?- io allora mi affrettai a rispondere di no, ma Kelpie sbottò e disse:- Ma guarda, ha parlato proprio colui che…- si interruppe quando vide la mia faccia, così mi prese per un braccio e mi tirò verso un luogo in disparte dove mi disse:- Non mi dire che non gliel’hai ancora detto. Guarda che se non lo farai al più presto la situazione degenererà.- gli dissi che gliel’avrei detto così io ripartii verso il mondo degli umani con i miei amici.
Due giorni dopo ero in abito da sposa e stavo per accingermi a percorrere la navata della chiesa , quando le due piccole fatine Marigold e Sweetpea vennero  ad augurarmi, anche da parte della loro regina, le loro felicitazioni.
Era venuto il momento. Ora non potevo più tirarmi indietro. Così, cominciai a percorrere la distanza che c’era tra me e l’altare con estrema leggerezza, proprio come mi aveva insegnato Tompkins. Sentivo tutti gli sguardi puntati su di me, ero al centro dell’attenzione. Arrivata vicino al mio futuro sposo, al suo sguardo, divenni rossa. Ma quando pensai a quei matrimoni in cui i due sposi non si amano e hanno molti amanti, in quel momento capii che io da quel momento non avrei mai tradito Edgar. Forse allora capii perché ero così in ansia quando Kelpie mi aveva rapita oppure perché avevo prestato più attenzione alle parole della vecchia. Perché io amavo veramente colui che adesso era vicino a me a recitare il rito del matrimonio.
Per questa occasione ci furono tre giorni di festa totale e quando la notte del terzo giorno stavo per andare a letto, mi ritrovai davanti Raven che mi fece segno di seguirlo. Mi ritrovai davanti alla stanza di Edgar e capii perché Raven mi aveva portato lì. Ormai ero la consorte del Conte Cavaliere Blu. Non mi ero ancora abituata a l’evidenza. Così entrai e trovai Edgar sul divano in posizione di meditazione. Mi sedetti vicino a lui e gli chiesi :- Cosa ti preoccupa tanto?- e lui dopo poco rispose:-Mi preoccupavo per te. Stavo pensando che tu dovrai dormire insieme a me. Io non sono sicuro di riuscire a resistere alla tua vicinanza.-. Io allora intenerita dal suo sguardo gli risposi:- E chi ti ha detto che devi trattenerti. Ormai sono tua moglie, quindi resteremo insieme finché morte non ci separi.- detto questo lo presi per mano e lo portai al letto. Lo spinsi e mi misi sopra di lui. Quella fu la mia prima notte di matrimonio.
Non sapevo però che notti come quella si sarebbero succedute molte altre volte nella mia vita.

A tutti i lettori:
Grazie a chi ha letto questi 3 capitoli della mia fanfiction.
Spero che vi sia piaciuta e che non sia stata così noiosa. Grazie mille.
  
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