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Autore: Glowing    23/12/2012    5 recensioni
Tutto questo portava entrambi i ragazzi a pensare che forse, durante quelle serate passate insieme, non erano stati molto attenti.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella stanza era fin troppo bianca e fin troppo silenziosa. Il silenzio non gli piaceva, era deprimente. Louis era un tipo rumoroso , odiava il silenzio e sentire i suoi pensieri vorticargli in testa.

Purtroppo, però, quella mattina avrebbe dovuto fare un bello sforzo.

Già, perché Louis odiava anche gli ospedali. Erano troppo bianchi e puzzavano! Non sapeva esattamente di cosa ma quell’odore strano e intenso che c’era lo disgustava e allo stesso tempo lo angosciava. Ciò che c’è oltre la soglia di un ospedale non portava nulla di buono, a parte quando si tratta della nascita di bambini.

Lui si trovava lì per questo, ma non ne era affatto felice. Aveva accompagnato Eleanor dal dottore perché era da un po’ di giorni che si sentiva strana. Continue nausee e insonnia, per non parlare dell’irritabilità che aveva visto che non era ancora arrivato il suo “ periodo”. Tutto questo portava entrambi i ragazzi a pensare che forse, durante quelle serate di passione passate insieme, non erano stati molto attenti.

Eleanor poteva essere incinta e benché mancasse davvero poco ai suoi ventuno anni Louis non si sentiva ancora pronto per avere un figlio.



Era passata quasi un’ora da quando si trovava in quella stanza deserta torturandosi le mani. Era molto agitato e sperava soltanto che tutto andasse per il meglio, perché infondo, lui ricordava perfettamente che avevano usato sempre precauzioni e, a meno che queste non si fossero rotte, non avevano nulla da temere. Non era così.

Quando Eleanor uscì dalla stanza la sua espressione faceva intuire l’esito di quella lunghissima visita. Louis aveva fatto “centro”.

“Quindi?” aveva chiesto subito il ragazzo correndole incontro e prendendole il cappotto per aiutarla.                                             
La risposta che ottenne fu solo un sospiro che lasciava poche altre soluzioni.                                                                             
Louis continuava a fissarla sperando che la ragazza gli rispondesse.                                                                                                 
“Sono incinta,” disse tutto d’un fiato.

Quelle due parole erano state peggio di una coltellata al cuore.                                                                                                               
La sua non era cattiveria. Desiderava avere un figlio da Eleanor e magari vivere in una bella casa tutti insieme e felici ma di certo non a quell’età! Con i One Direction stava cavalcando ormai l’onda della popolarità ma avevano ancora altri mille progetti da fare e avere un figlio non era di certo la cosa migliore che gli potesse capitare. Avrebbe dovuto rinunciare al suo secondo tour mondiale per stare vicino alla sua ragazza e aiutarla durante la gravidanza. Una volta che fosse nato il bambino avrebbe dovuto stare con lei ventiquattro ore su ventiquattro, il che avrebbe significato solo una cosa: lasciare il gruppo. Lui però non voleva questo. Stava vivendo il suo sogno e non poteva rinunciarci, solo che, da ragazzo coscienzioso che era, si sarebbe preso le sue responsabilità, anche se malvolentieri.                                                                                                                

“Okay…” fu solo questo quello che riuscì a dire. Si pentì subito della sua freddezza ma purtroppo la notizia lo aveva completamente lasciato senza parole.

“Non fa niente, abbiamo superato ostacoli maggiori, riusciremo ad affrontare anche questo!” disse Louis tentando di rimediare allo sbaglio precedente e di risollevarle il morale mentre cercava di abbracciarla. Questa però, si scansò subito dal tentativo di contatto del suo ragazzo, afferrando il suo cappotto e indossandolo.

Continuava a camminare a passo svelto e con la testa bassa lasciando indietro Louis che faceva fatica a mantenere la sua andatura.



“Si può sapere perché scappi?” gridò poi Louis una volta usciti dall’ospedale.

“Ti ho detto che affronteremo questo problema insieme non c’è motivo di essere tristi…diventeremo genitori,è una cosa meravigliosa…” mentì spudoratamente. Sarebbe stata meravigliosa a trent’anni!

Eleanor però si ostinava a non rispondere. Tutto quello che il ragazzo riusciva a sentire erano del flebili singhiozzi. Stava piangendo appoggiata alla loro gigantesca macchina.                                                                                                                              
Le andò vicino e l’abbracciò da dietro sperando di consolarla ma ciò non successe, cominciò a piangere ancora più forte buttandosi sulla spalla del ragazzo.

“Andrà tutto bene…fidati di me!”

“Tu non capisci….” Sussurrò la ragazza in preda  alle lacrime e sciogliendo l’abbraccio.

“Cosa non capisco?!? Capisco perfettamente che è difficile per tutti e due ma ormai è successo e non possiamo farci niente quindi è meglio se…”

“Il bambino non è tuo!” sputò Eleanor nel bel mezzo del discorso di Louis non lasciandolo terminare.

Il ragazzo era rimasto completamente scioccato.  Come era possibile che il bambino non fosse suo?!

Stavano insieme da due anni ormai. Poteva sembrare poco tempo ma era quel tanto che bastava per capire che nessuno poteva fare a meno dell'altro, stavano troppo insieme. Louis non aveva mai desiderato andare con altre ragazze perchè nessuna lo faceva sentire così a proprio agio.

Cos'è che faceva di sbagliato con lei?! Erano stati sempre una bella coppia e cercava di non farle mancare mai nulla.

Come era possibile che Eleanor l’avesse tradito?! Loro si amavano…

“Che cosa vuoi dire?” chiese con un tono insicuro. Aveva una terribile paura di ascoltare la risposta. Voleva solo svegliarsi da quello che sembrava a tutti gli effetti un orribile incubo.

“Siamo sempre stati attenti noi due…è impossibile che il bambino sia tuo…” sussurrò la ragazza asciugandosi le lacrime e appoggiandosi alla macchina.

“Con chi sei stata?” chiese in tono perentorio cercando di non mostrare la rabbia che ormai aveva preso possesso del suo corpo. Non poteva credere che fosse stata toccata da qualcuno che non era lui e questa cosa lo faceva infuriare e allo stesso tempo disperare.

La amava, le voleva bene e non sopportava sapere che lei probabilmente non provava lo stesso.

“Devi promettermi che non ti arrabbierai con lui,” disse ormai disperata e sull’orlo di una crisi di pianto mentre appoggiava delicatamente le mani sul suo petto cercando di calmarlo. Inutile.

“Devi dirmi con chi cazzo sei stata!” urlò quello, togliendosi le mani della sua ragazza di dosso.

“Con Niall,” sussurrò in fretta lei.





NOTE FINALI: Salve a tutti!! Questo è il primo capitolo di un'altra FF, con un rating piuttosto leggero rispetto alle altre che ho scritto. Ho deciso di essere meno drammatica (?) in questa storia che avrà soltanto due capitoli. Spero vi piaccia lo stesso :)

E' stata un'idea che è praticamente nata dal nulla in un noioso pomeriggio di domenica. Cercherò di aggiornare dopo Natale perchè credo di non avere tempo di pubblicare :(

Come sempre vi ringirazio di essere arrivati fin qui e mi auguro che il capitolo sia di vostro gradimento. Fatemi sapere cosa ne pensate e se è talmente orrenda da cancellarla :S

Se avete tempo, e se siete anche abbastanza grandi, passate a leggere la mia nuova OS http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1474262&i=1 e la mia long-fic http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1233480&i=1

Premetto che trattano argomenti molto delicati (droga, violenza) quindi se non vi piace il genere non passate :)

Tornando a questa storia....ci vediamo al prossimo e ultimo capitolo!!!! Baci :*

P.S: recensite se vi va!! ;)

P.
   
 
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