Uno…
Due…
Tre…
-cosa
conti?-
Dieci…
Undici…
Dodici…
-hey…ti ho chiesto
cosa conti!?-
Diciassett…
-Mi ascolti si o
no??-
Questa frase, non
proprio garbata, riscosse Wrath da ciò che stava facendo, ovvero
contare.
Ma che cosa si poteva
contare?
-s…scusa, non ti avevo
sentito!- ammise il piccolo, mentre un ragazzo alto e magro steso di lato
affianco a lui, lo guardava alzando un sopracciglio,
perplesso.
Una collinetta che si
estendeva dopo un piccolo boschetto, era lì che si trovavano, quella calda sera
d’estate.
Forse tanto per fare,
o forse per non sentire la noiosa vocetta di un marmocchio trapanargli il
cervello, Envy aveva accettato una delle suppliche del bambino e l’aveva portato
al parco.
“mamma è occupata”
aveva detto, per poi lasciare spazio a un minuto di silenzio, interrotto da un
“mi ci porti tu al parco?”. Quest ultimo fu seguito da tanti suoi sgraziati
gemelli, che ebbero fine solo quando Envy urlò un netto e seccato “si!”, seguito
da altre parole che sarebbe meglio non riferire.
Adocchiato il pezzo
giusto di quel parco in cui potersi stendere sull’erba, Wrath si mise a pancia
in su e braccia aperte fissando un cielo corvino, infinito e pieno di
stelle.
-Non mi avrai fatto
venire fin qui solo per stenderti sull’erba, vero? Chiese seccato Envy, con un
velo omicida nella voce.
Il piccolo annuì
tranquillo -ma ho anche un altro motivo!- asserì.
-questo motivo…varrà
la pena di essere venuto fino a qui?- chiese, ormai rassegnato, il più
vecchio.
-per me si!!- gioì
Wrath.
Vedendo che non c’era
nulla da fare, Envy si stese e prese a fissare anche lui il
cielo.
“che palle!”pensò tra
se e se.
Ad un certo punto
Wrath iniziò a contare…
-ma cosa conti? Si può
sapere?-
-Ah…scusa non ti avevo
sentito!-
-beh? Si può sapere
perché contavi?- domandò nuovamente Envy.
-contavo le stelle!-
disse allegramente.
Envy inclinò la testa
di lato perplesso, reggendosi su un gomito.
-le stelle? A che
serve contare le stelle?-
-Non lo conosci questo
gioco? Si fa in due! Chi conta più stelle vince e può esprimere un desiderio!-
spiegò Wrath.
-e tu credi ancora a
queste stronzate? Il desiderio che esprimerai non si avvererà di certo! Sono
solo stelle!- disse Envy poco fiducioso.
-si che si avvera!
Visto che lo devi esprimere tu e lo deve esaudire l’altro! E appena decidi di
giocare, ti prendi la responsabilità di farlo, se perdi!- finì il
piccolo.
Envy lo ascoltò poco
interessato, ma capì comunque la dinamica del semplice gioco, sbuffando
poi.
-perché sbuffi? È
divertente! Dai giochiamo!!-chiese, con un entusiasmo che sfiorava
l’iperattività.
-no…è stupido!-rifiutò
svogliato.
-ma perché?! Tanto poi
non è che si esprimono desideri irrealizzabili! Cose semplici! Quindi anche se
perdi, non è che devi farti problemi! È solo un gioco! Che ti
costa??-mugungò.
“su avanti! Se lo fai
poi non rompe più no?”
“sta zitta
coscienza!”
“ma che polentone che
sei! Gioca così non ti rompe!”
“non è che rompa poi
così tanto!”
“PREGO?!?!?!”
Per una volta decise
di dare ascolto alla sua coscienza e accettò, anche se con poco
entusiasmo.
-dai dai!! Cominciamo
a contare! E non barare!!-
-tranquillo…-
Uno…
Due…
Tre…
Da lì cercarono di
vedere più stelle possibile e, anche se potrebbe sembrare impossibile, Envy ci
prese gusto dopo un po’. Non faceva mai cose del
genere.
Alla fine si
fissarono.
-tu?-fece
Wrath.
-perché prima io? Il
gioco l’hai proposto tu!- replicò come un bambino, il più
vecchio.
-e questo che centra?
Sei quello meno affidabile! Dopo che lo dico io tu di certo dici un numero più
grande!-
-sinceramente non ci
avevo neanche pensato! Che vuoi che me ne venga in tasca a barare su un
giochetto del genere?-spiegò Envy.
-ok, ok…io
sessantatre!-asserì.
-cinquantanove!-disse
senza problemi.
-SIII! Ho
vinto!!-esultò Wrath.
-bene…puoi esprimere
un desiderio…-disse sbadigliando annoiato.
Il piccolo arrossì non
poco, che fosse stato il momento adatto per chiedergli di stare ad ascoltarlo e
rivelargli ciò che provava?
O forse avrebbe dovuto
lasciar stare un’altra volta?
Beh, prima o poi
avrebbe dovuto dirlo…rimandare era solo prolungare la sofferenza di non averlo
vicino.
Si, ma come poteva
fare? Di certo non poteva esprimere un desiderio come: “amami!!”, ma…poteva
chiedere qualcosa…per poi vedere se Envy avrebbe
reagito.
Poteva semplicemente
ripiegare su uno scherzo se solo avesse dato accenno di
incomprensione.
Già si immaginava la
scena, Envy l’avrebbe guardato storto con la faccia schifata e poi lui si
sarebbe messo a ridere per far cadere tutto come una presa in
giro.
Lo avrebbe guardato da
lontano come aveva sempre fatto…
Non avrebbe più avuto
la preoccupazione di come confidarsi, sarebbe stato certo di non essere mai
accettato.
-allora? Hai
deciso?-chiese leggermente curioso il più grande.
-hem…s…si, più o
meno!-balbettò Wrath.
-che vuol dire più o
meno?-
-…-
Envy lo guardò sia
perplesso che stanco, mentre lui arrossiva mascherando la cosa con i
capelli.
-hey allora
hai…-
-baciami…!-
Envy fu praticamente
certo di aver capito male! Non credeva alle sue
orecchie.
-prego?-
-è il mio
desiderio…baciami…-disse arrossendo come non mai. Envy lo guardò storto, ma non
sembrò troppo turbato dalla cosa. Wrath decise di non incontrare quelle iridi
ametista che lo fissavano, e che sapeva avrebbero perforato il suo
cuore.
-io…io…ecco vedi…-
balbettò, ma smise di parlare sentendosi cadere all’indietro e sgranando gli
occhi.
Sentì tutto il corpo
aderire all’erba, decise di aprire gli occhi solo quando sentì una mano
afferrargli il viso.
Il viso di Envy era
sopra al suo e i suoi occhi lo fissavano.
-E…Envy?-
-era il tuo desiderio
no?- detto questo sorrise e strinse leggermente il pollice e l’indice,
costringendo le labbra di Wrath a dischiudersi
dolcemente.
A quel punto Envy
procedette.
Succhiò prima un
labbro poi l’altro e poi strofinò le sue su quelle di Wrath. Decise poi di
incrociare la lingua con quella dell’altro, iniziando un piacevole gioco,
durante il quale si accorse che Wrath era piuttosto impacciato e un po’
inesperto.
Dopo un bel po’ Envy
si staccò da Wrath, lasciandolo quasi senza aria.
-qualche altro
desiderio…o me ne torno nella lampada?-scherzò il più
vecchio.
Wrath rise e gli gettò
le braccia al collo.
-Wrath…-
-si?-
-posso esprimerlo io
un desiderio adesso?-
Il piccolo annuì
sorridente.
-se…tutti i tuoi
desideri sono così…-
-Si…?-
-domani posso contare
ancora le stelle con te…
…e
perdere?-
Fine.
Spero che sia
piaciuta^^.
L’ho iniziata ieri
sera tardissimo e finita stamattina!!
Beh…non ho altro da
dire se non….RECENSITEEEEEE!!!!!!
Bye Bye
Envy99
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