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Autore: Mailie    24/12/2012    5 recensioni
La sera della vigilia di Natale di due Edward e Bella completamente umani, la descrizione di una serata di amore e tenerezza contornata dalla magia del Natale.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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All I want for Christmas is you 


All I want for Christmas is you
risuonava per tutta la stanza, illuminata solo da alcune graziose candele colorate o con disegnini natalizi sopra e dalle lucette dell’albero di Natale e delle altre decorazioni natalizie. Il sole era già calato, nonostante non fosse ancora sera inoltrata. Il forno emanava un gradevole odore di tacchino arrosto e patate e nell’aria si respirava l’odore del clima natalizio.
Era la vigilia di Natale e Bella cantava spensierata mentre, su di una scaletta, cercava di arrivare fino in cima all’albero di Natale per aggiustare il puntale che si era inclinato. Quell’anno Edward aveva voluto un albero di Natale altissimo che quasi sfiorava il tetto del loro piccolo appartamento vicino Manhattan. Lei ne avrebbe voluto uno più basso ma Edward non aveva voluto sentire ragioni, aveva comprato quell’albero e lo aveva portato a casa con il sorriso di un bambino cresciuto, il giorno del suo primo Natale.
- Accidenti! – esclamò Bella, non riusciva ad aggiustare quel maledetto puntale. Sbuffò, si allungò di più e riuscì a dargli una posizione decente. Poi rimase in piedi sulla scaletta, ammirando l’albero di Natale e mordendosi un labbro, controllava che tutto fosse a posto. Le era sempre piaciuto il clima natalizio, fare l’albero, cucinare i tipici piatti di quel periodo … Era sempre stata un po’ “maniaca dell’ordine” soprattutto quando si trattava dell’albero di Natale, non doveva esserci una pallina fuori posto. In quel momento la porta si aprì ed entrò Edward con il cappotto ed il cappello coperti di fiocchi di neve, che si scioglievano non appena incontravano il calore dell’appartamento.
- Sono a casa!-  urlò, poggiando a terra le buste dei suoi acquisti e togliendosi il cappotto per poi appenderlo sull’attaccapanni, con la sciarpa ed il cappello. Bella distolse un attimo lo sguardo per poi riportarlo sull’albero, si mise una mano sotto al mento e continuò a guardarlo, riflettendo. Edward le si avvicinò e le diede un dolce bacio sulle labbra, per salutarla. Notò che era assorta nel contemplare l’albero.
- Stai intrattenendo una conversazione telepatica con la natura? – sorrise, abbracciandola da dietro e guardando l’albero insieme a lei.
- Stavo controllando che fosse tutto a posto. – disse, voltandosi verso di lui e baciandogli sfuggevolmente la guancia. – Hai comprato il pane?-
- Sì e ho preso anche questo. – disse, avvicinandosi alle buste. Tirò fuori una bottiglia scura e lesse la targhetta. – Ottimo champagne francese! –
- Edward!- rise Bella, andando verso di lui. – Tu sei pazzo!-
- È il primo Natale che passiamo in una casa tutta nostra e soli soletti. Bisogna festeggiare! - 
Bella lo abbracciò e Edward la prese in braccio, girando su sé stesso.
- Pronto il tacchino? – le disse, sulle sue labbra.
- Oh no!- Bella si allontanò bruscamente dal ragazzo e corse verso il forno, nell’angolo cottura del salotto. Aprì velocemente lo sportello e guardò il tacchino. Edward cominciò a ridacchiare.
- Sei sempre la solita. –
Bella tirò un sospiro di sollievo.
- Per fortuna è tutto a posto! Ci ho messo quattro ore a preparare la farcitura! –
- Sarà sicuramente buonissimo.-
- Certo che lo è! L’ho fatto io! –
- Sì, ma io ho fatto i biscotti. –
- Non è vero, li abbiamo fatti insieme!- 
- Dettagli insignificanti!- Edward rovesciò gli occhi al cielo. – Quanto ci vuole ancora per il tacchino? –
- Credo un’oretta. Dentro è ancora crudo. –
- Allora, che ne dici se ci facciamo una bella cioccolata calda? – propose, aprendo l’armadio e prendendo due bustine di cacao con le loro due tazze. Bella annuì, sorridendo. Cominciarono a fare la cioccolata, Bella girava intorno al bancone cantando e ballando la canzone che continuava a ripetizione. Girava su se stessa, buttava le mani al cielo e canticchiava con il mestolo per girare la cioccolata, facendo finta che fosse un microfono. Edward la guardava divertito mentre scaldava il latte.
- Dovresti partecipare anche tu!- gli disse, prendendolo per mani e facendolo girare, lo tirò verso di sé e lo abbracciò dandogli un bacio a fior di labbra, mentre continuava a cantare.
- Sei proprio una matta. – le sussurrò Edward, accarezzandole i fianchi. – È per questo che ti amo. –
Si baciarono e finirono di fare la cioccolata. La misero nelle tazze e si spostarono sul divano, accendendo la tv e guardandola un po’, in attesa che il tacchino completasse la cottura.
Bella si strinse contro di Edward, portando le ginocchia al petto mentre guardava fuori dalla finestra, lui sorseggiava la cioccolata con qualche biscottino e guardava lo stupido telefilm che stavano mandando.
- Sto morendo di freddo. – disse Bella, rannicchiandosi contro di lui che le mise una mano sulle spalle, cingendola e spingendola ulteriormente contro di sé.
- È proprio per questo che mi hai mandato fuori a fare la spesa. – disse, ironicamente
- Non è vero, devi fare l’uomo di casa. –
- Mi sembra giusto. Mandiamo il pover’uomo di casa a fare la spesa fuori casa. – le diede un bacio sul collo, sporcandola di cioccolata. Con altri piccoli bacetti la ripulì, prese il telecomando e spense la tv. Bella aveva chiuso gli occhi. Edward si distese sul divano e spostò Bella sopra di sé, petto a petto. Lei poggiò i gomiti sul petto ampio di Edward e lo guardò, sporgendosi per dargli un bacio lungo e profondo. Edward portò le mani sulla sua schiena e cominciò ad accarezzare la pelle liscia e calda sotto il maglione.
- Sono così felice, Ed. –
- Anche io. Il Natale è ancora più bello da quando ci sei tu. –
- Senti com’è dolce il mio ragazzo! Sono proprio una donna fortunata. –
Edward sorrise e le diede un altro bacio sul collo.
- Che facciamo? Aspettiamo mezzanotte per scartare i regali? –
- Mhh… - Bella si morse il labbro, guardandolo con gli occhi colmi di curiosità. – Non lo so … -
- Sì, invece. Sei troppo curiosa. – ridacchiò Edward, accarezzandole le braccia, per riscaldarle.
- E tu sei crudele. – gli diede un tenero bacio sulle labbra e poi si alzò, dirigendosi verso l’angolo cottura.
- E mi lasci così, da solo? –
Bella sbuffò, sorridendo, e si buttò sopra di lui, sdraiato sul divano. Edward si lamentò per il dolore e l’improvviso peso di quell’atterraggio, mentre lei rideva, divertita. Cominciò a fargli il solletico sotto le ascelle ed Edward prese ad ansimare e lamentarsi.
- Basta!- le bloccò i polsi e la buttò sopra il soffice tappeto accanto al divano, sovrastandola con il suo corpo e prendendo a sua volta a farle il solletico. Ridevano entrambi a crepapelle, ansimando per la mancanza d’aria. Poi Bella strinse le gambe attorno al suo bacino per metterlo fuori gioco e rovesciò la situazione, mettendosi sopra di lui. Gli sorrise e si sporse fino a baciarlo.
- Dobbiamo preparare la tavola. –
- Beh, questo è proprio il momento giusto per ricordarlo.- ridacchiò Edward, indicando con lo sguardo la loro posizione avvinghiata. Bella si alzò e gli porse la mano per invitarlo ad alzarsi.
- Avanti, uomo di casa. Aiutami a preparare la tavola. –
Cominciarono a prendere piatti, posate, tovaglioli e tutto ciò che serviva alla cena. Misero una bella candela decorativa al centro della tavola e cominciarono a cenare a lume di candela. Quando ebbero finito, Bella si stiracchiò teatralmente sulla sedia e si mise entrambi le mani sulla pancia.
- Sono pienissima. – borbottò, guardando le briciole del dolce che aveva fatto insieme ad Edward.
- Io un posticino per un altro pezzo di dolce ce l’ho ancora. – disse Edward, sorridendole.
- Sei senza fondo! – sorrise Bella. Edward le  accarezzò la mano che aveva poggiato sul tavolo e la coprì con la sua.
- Sei bellissima. – le disse, la luce debole della candela dava una luce gioiosa ai suoi occhi. Bella si alzò dalla sua sedia e si andò a sedere sopra di lui, circondando il collo del ragazzo con le sue braccia. Gli accarezzò i capelli e cominciarono a baciarsi. Edward fece scendere una mano dai suoi capelli ai fianchi, che prese ad accarezzare con la punta delle dita. Sollevò il viso per arrivare più facilmente alle labbra di Bella, seduta sopra di lui. Bella sospirò e gli si strinse contro.
- Ho un regalo per te. – sussurrò Edward, contro le sue labbra. Bella poggiò una mano su una sua spalla mentre con l’altra si scostò i capelli, mettendo una ciocca dietro l’orecchio.
- Cosa?- gli disse, sorridendo, accarezzandogli la nuca.
- È una sorpresa. – Edward ricambiò il sorriso, aveva le labbra rosse e gonfie per i troppi baci e il calore dei riscaldamenti dell’appartamento gli rendeva le gote rosate, sembrava un bambino. – Aspetta qui. –
- Non dovevamo aspettare mezzanotte? - domandò Bella. 
- No, non ce la faccio ad aspettare.- concluse Edward, facendole l'occhiolino.
Si alzò tenendola in braccio e la posò sul tavolo, scansando i piatti e le posate. Le diede un ultimo bacio e si avvicinò all’albero, frugando fra i regali sul pavimento sotto di esso. Bella poggiò i palmi delle mani sul tavolo e prese a far dondolare le gambe nel vuoto, in attesa del suo regalo.
Edward tornò da lei, le allargò le gambe e ci si mise in mezzo, rimanendo in piedi.
- Si dice che a Natale le persone siano più buone. – cominciò. – Ma tu sei sempre buona e sei bella, la più bella. – le accarezzò una guancia. – Ogni volta che guardo il tuo sorriso capisco che si può essere felici anche solo guardando la felicità sul volto delle altre persone e che la felicità la si deve cercare fino alla fine, ogni giorno. È per questo che ho capito che non voglio cercarla in nessun altro oltre te, che devo arrivare alla fine di questa vita sentendo che ne è valsa la pena. Voglio vedere tutte le mattine il sorriso di quando mi dai il buongiorno con un bacio, con gli occhi ancora assonnati e i capelli scompigliati. Voglio passare tutti i Natali della mia vita con te, preparare la cioccolata mentre canti come una bambina intorno al tavolo. Voglio poter dire che la mia ragazza è la donna più testarda, cocciuta e negata a cucinare che ci sia al mondo, ma che una come lei ce l’ho solo io e non voglio lasciarla andare. –
A quel punto Edward aprì la scatoletta di raso cremisi con mani tremanti e mostrò il contenuto a Bella. Un anello semplice ma con tanti piccoli diamanti incastonati faceva bella mostra di sé, proiettando tutt’intorno i riflessi della luce della candela sul tavolo. Bella si portò le mani alla bocca con gli occhi lucidi.
- Bella, sei la donna più straordinaria che io conosca. Vuoi sposarmi? –
Bella cominciò a piangere e ridere contemporaneamente guardando l’anello. Poi alzò lo sguardo su Edward, anche lui aveva gli occhi lucidi e luccicanti e sorrideva. Gli buttò le mani al collo e lui la prese in braccio, tenendo la scatolina in mano. Bella cominciò a baciarlo tra il sapore salato delle lacrime, poi lo guardò negli occhi.
- Sei pazzo! – disse, ridendo e dandogli un altro bacio. – Ti amo da morire. –
Ripresero a baciarsi fino a quando Edward  non si staccò dalle sue labbra e la guardò negli occhi.
- È un ? –
Le lacrime di Bella aumentarono.
- Sì! – esclamò, stringendolo forte. – Certo che è un sì! –
Edward la strinse a sé e la trasportò fino alla camera da letto senza staccarsi dalle sue labbra. La poggiò sul letto e si sdraiò sopra di lei, accarezzandole la braccia e baciandole dolcemente le labbra. Poi si spostò verso il suo collo che prese a baciare mentre Bella chiuse gli occhi e sospirò. Cominciarono a spogliarsi e baciarsi, rannicchiandosi sotto il piumone caldo e morbido. Edward si sporse verso il comodino per accendere l’abat-jour al fine di fare un po’ di luce nella stanza. Bella lo guardò interrogativa.
- Voglio vederti. – le sorrise, riabbassandosi su di lei.
 
Quando ebbero finito di fare l’amore, Edward la prese tra le braccia, si coprirono di più con il piumone e stettero in silenzio per qualche minuto. Poi Bella si alzò di scatto, sorridente come una bambina, indossò la larga camicia di Edward senza abbottonarla e si avviò verso il salotto.
- Dove vai? – chiese Edward.
- A prendere il tuo regalo!-
Tornò poco dopo con un pacchetto in mano, Edward era coperto dalla vita in giù dal piumone e lei si mise a cavalcioni su di lui con il piumone in mezzo. Edward prese ad accarezzarle le gambe mentre la guardava attraverso la camicia.
- Tieni. – Bella porse il pacchetto ad Edward, che si issò sul letto e lo scartò curioso. Era l’orologio che desiderava già da qualche mese,sorrise fissandolo come se fosse il giocattolo più divertente del mondo.
- So che non è per niente paragonabile al regalo che mi hai fatto tu … -
- Il regalo più bello che mi potessi fare è stato dirmi di sì. – concluse Edward,guardando Bella negli occhi.
Bella ricambiò lo sguardo, poi lo spostò sull’orologio.
- È un modo carino per dirmi che non ti piace?- inarcò un sopracciglio. Edward scoppiò a ridere, poggiò l’orologio sul comodino e invertì le posizioni, mettendo Bella sotto di lui.
- Sei terribile. – disse, mordendole piano un labbro. – L’orologio è bellissimo. Grazie. Ti amo. –
- Ti amo anch’io. –
Poi Edward guardò l’orologio sopra il letto. Si alzò velocemente dal letto, dicendo a Bella di aspettarlo lì, prese due calici con lo champagne francese e ritornò nella camera. Stappò lo spumante, lo verso nei due calici e ne porse uno a Bella.
-È mezzanotte passata. Buon Natale, amore.- le disse, facendo scontrare i calici. 
- Il Natale più bello della mia vita. – concluse lei.
- Davvero? Quindi i biscotti fatti dal sottoscritto non erano così male! –
- Non erano male per niente!- esclamò Bella,ridacchiando. – Buon Natale anche a te, amore mio. –
 
Buon Natale a tutti voi e alle vostre famiglie. Mailie. 
 

 
   
 
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