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Autore: SmartieMiz    24/12/2012    0 recensioni
Thad vorrebbe trascorrere il suo primo Natale a New York con il suo ragazzo che non vede da tre mesi, ma ciò risulta impossibile se si mettono in mezzo i suoi "migliori" amici...
One shot puramente fluffosa, hope you enjoy it! :D
Aveva appena posizionato l’albero in salotto quando qualcuno bussò alla porta.
Thad si sistemò velocemente i capelli e corse verso la porta sfoggiando un enorme sorriso.
«Ciao, amo… ah, ciao», il sorriso di Thad si spense immediatamente.
«Ciao, Thad! Buon Natale!», lo salutarono i suoi amici Nick e Jeff entusiasti.
«Buon Natale anche a voi», rispose il ragazzo.
«Ti è piaciuta la sorpresa?», gli chiese il biondo con un enorme sorriso stampato sul volto.
Thad sforzò un sorriso.
Genere: Commedia, Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: I just want you for my own
Rating: giallo
Genere: commedia/fluff/song-fic


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.



 

 I just want you for my own 

 


~

I don’t want a lot for Christmas
There’s just one thing I need
I don’t care about presents
Underneath the Christmas tree
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
All I want for Christmas is you

 

 
Era il 24 dicembre e Thad Harwood non vedeva l’ora di rivedere il suo fidanzato. A causa del college non si vedevano da tre mesi e si erano sentiti solamente tramite sms e chiamate al cellulare e videochiamate al computer.
Quello sarebbe stato il loro primo Natale insieme, ma soprattutto da soli, senza familiari troppo esaltati o Warblers canterini intorno.
Thad sospirò: aveva appena finito di sistemare un po’ l’appartamento – non che fosse disordinato, che sia chiaro, lui era ordinato e perfezionista – dagli ultimi scatoloni del trasferimento.
Il ragazzo si guardò attorno, alla ricerca di qualcosa da fare prima dell’arrivo del suo fidanzato.
Solo in quel momento realizzò che indossava ancora il pigiama e perciò andò in camera a cambiarsi. In realtà non importava tanto quali vestiti indossasse, tanto entro la fine della serata il suo fidanzato sicuramente avrebbe provveduto a toglierglieli tutti, ma Thad voleva comunque rendersi presentabile in un modo o nell’altro.
Thad optò per una camicia nera e dei jeans grigi, dopodiché controllò l’orario: erano le sette di sera e il suo ragazzo sarebbe venuto a momenti.
Thad si recò in cucina per preparare qualcosa da mangiare per la cena quando si ricordò improvvisamente di aver dimenticato un particolare molto importante.
«L’albero!», esclamò il ragazzo portandosi una mano in fronte.
In settimana era stato così impegnato con il college che non aveva avuto neanche un momento libero per mettere e addobbare l’albero di Natale.
Thad ci teneva tantissimo a quella serata con il suo ragazzo, l’aveva programmata da un bel po’ di tempo e doveva essere tutto perfetto perciò, con anima, coraggio e tanta pazienza, prese l’albero dal ripostiglio e gli scatoloni con tutti gli addobbi.
Aveva appena posizionato l’albero in salotto quando qualcuno bussò alla porta.
Thad si sistemò velocemente i capelli e corse verso la porta sfoggiando un enorme sorriso.
«Ciao, amo… ah, ciao», il sorriso di Thad si spense immediatamente.
«Ciao, Thad! Buon Natale!», lo salutarono i suoi amici Nick e Jeff entusiasti.
«Buon Natale anche a voi», rispose il ragazzo.
«Ti è piaciuta la sorpresa?», gli chiese il biondo con un enorme sorriso stampato sul volto.
Thad sforzò un sorriso.
«Possiamo entrare o disturbiamo?», chiese Nick perplesso.
«Oh, sì, certo che non è un disturbo, entrate, entrate pure!», rispose gentilmente l’ispanico facendoli entrare.
Nick e Jeff non abitavano molto lontano da Thad, ma quest’ultimo non pensava che sarebbero venuti a casa sua in prossimità delle feste.
«Che bello, siamo tutti insieme qui a New York, la città dei nostri sogni, e aspetteremo tutti insieme la mezzanotte!», asserì Jeff esaltato.
Nick gli sorrise teneramente; Thad, invece, annuì poco convinto.
«Cosa? Ancora non hai fatto l’albero?!», disse improvvisamente Jeff scandalizzato: «Non è possibile…».
«Non ho avuto tempo», si giustificò Thad aprendo uno scatolone contenente delle palline.
«Se vuoi possiamo aiutarti», si offrì Nick.
«Ma non preoccup…».
«Non preoccuparti tu!», lo interruppe Jeff con un sorriso incominciando ad aprire tutti gli scatoloni: «A chi dobbiamo dare retta: abbiamo un’intera serata davanti!».
Thad sorrise sarcastico.
«Ragazzi, per piacere, non ditemi niente ma c’è davvero poco tempo e io devo preparare la cena», disse Thad.
«Oh, non preoccuparti, a quella provvediamo noi!», si offrì Jeff.
«Non vi azzardate neanche a guardare la mia cucina, intesi?!», asserì il ragazzo quasi allarmato.
Jeff lo guardò sconvolto.
«Okay, scusatemi, forse ho esagerato, ma basta ricordare il Natale scorso», spiegò Thad.
«Ah, sì, quando io e Nick per poco non incendiavamo la cucina di Casa Nixon!», rispose Jeff quasi orgoglioso.
«Cos’è tutta questa fretta, Thad?», gli chiese Nick con un sorriso inquietante: «Stasera sembri piuttosto nervoso e ti sei vestito anche bene, cioè, di solito ti metti la prima maglietta che trovi nell’armadio».
«Grazie, eh», rispose l’ispanico accigliato.
«No, veramente: aspetti qualcuno?», domandò il biondino curioso.
«Oh, ragazzi, mi sono finiti l’olio e il sale e non so come condire l’insalata!», Thad sorvolò l’argomento: «Non è che potreste andare a comprarmi un po’ di ingredienti?».
«Sono quasi le sette e dieci, a quest’ora i supermercati sono chiusi», rispose Nick secco.
«Allora andate a comprare un set di palline nuove per l’albero al magazzino di fronte», fece l’ispanico.
«Ma cosa c’entrano le palline con gli ingredienti per l’insalata?», domandò il biondo perplesso.
«Oddio, basta che comprate qualcosa!», asserì infine Thad dando loro dei soldi.
Nick – che era il più intelligente e scaltro tra i due – subito afferrò il concetto: Thad, per qualche strano motivo a loro sconosciuto, voleva sbarazzarsi di loro.
«Su, amore, andiamo», Nick cercò di incitare Jeff.
«Okay… a dopo, Thaddy!», lo salutò Jeff.
 

 

Oh, I don't want a lot for Christmas
This is all I'm asking for
I just want to see my baby
Standing right outside my door
Oh I just want him for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
Baby all I want for Christmas is
You

 
Finalmente Thad si era liberato di quelle due piattole: ora avrebbe potuto preparare tranquillamente la cena; l’albero poteva aspettare ancora un po’, tanto era già in un ritardo colossale.
Erano le otto meno un quarto: il moro stava finendo di preparare un antipasto a base di bruschette quando qualcuno bussò di nuovo alla porta.
Thad sbuffò e si avvicinò alla porta: le piattole erano già tornate.
«Hey ragaz… Sebastian!», Thad, contento di essersi sbagliato, si buttò addosso al ragazzo.
«Bonsoir, mon amour! Comment ça va?», lo salutò Sebastian con un enorme sorriso sul volto e stringendolo forte a sé.
«Oh, bene, soprattutto ora che ci sei tu», rispose Thad con un dolcissimo sorriso.
«Scusami se sono venuto così tardi, tutta colpa dell’aereo», si giustificò il francese.
«Non fa niente», tagliò corto l’ispanico.
«Questi jeans ti donano tantissimo», gli disse Sebastian non appena si staccarono dall’abbraccio.
A quelle parole Thad arrossì per poi sorridere imbarazzato; erano fidanzati da circa due anni, ma ogni suo complimento continuava a renderlo timido ed impacciato.
«Hey, buon Natale», mormorò il francese cingendo delicatamente il suo ragazzo per i fianchi.
«Buon Natale anche a te», rispose l’ispanico.
Sebastian lo baciò dolcemente sulle labbra, poi osservò curioso il salotto e disse:
«È la prima volta che vedo il tuo appartamentino, vero?».
«Proprio così», rispose Thad accennando un sorriso: «È la prima volta che vieni a trovarmi a New York».
«Lo so», sorrise Sebastian: «E qualche volta tu verrai a trovarmi a Parigi».
«Promesso», rispose l’ispanico con un sorriso.
«Ah, amore, non dirmi niente, ma devo andare a farmi assolutamente una doccia», asserì il francese trattenendo uno sbadiglio.
«Sei stanco, immagino», mormorò Thad: «Ti mostro un po’ la casa e poi il bagno, okay?».
Sebastian annuì; sgranò leggermente gli occhi quando vide l’albero di Natale ancora spoglio.
«Ancora devi fare l’albero?», domandò il francese sorpreso.
«Eh, purtroppo il college mi ha tenuto impegnato per tanto tempo», spiegò Thad: «Dopo lo sistemo».
«Oh, posso darti una mano io», si offrì il ragazzo.
«No, non preoccuparti, sei appena tornato da un lungo viaggio», lo rassicurò l’ispanico.
«Non preoccuparti tu: sarà divertente farlo insieme», concluse Sebastian con un sorriso.
 
Qualcuno bussò di nuovo alla porta: questa volta erano certamente le due piattole.
Thad andò ad aprire la porta e si ritrovò i due fidanzatini con tantissime buste tra le mani.
«Abbiamo fatto la spesa!», esclamò Jeff con un enorme sorriso.
«Oddio, ma non dovevate spendere tutti i soldi che vi avevo dato!», sbraitò Thad esasperato.
«Io gliel’ho detto, ma lui non ha resistito», spiegò Nick.
«C’erano i biscotti di marzapane, non potevo non comprarli!», si giustificò Jeff accigliato.
Thad, arreso, scosse la testa, dopodiché fece accomodare le due piattole.
«Eccomi!», asserì Sebastian con un sorriso radioso sul volto.
Thad boccheggiò leggermente: Sebastian indossava una semplicissima camicia rossa e dei jeans neri, ma era sempre bellissimo.
Il sorriso di Sebastian quasi si spense alla vista del moro e del biondo; anche l’entusiasmo di Jeff andò a farsi fottere.
«Oh, ciao Duval, ciao Sterling», li salutò cordialmente il francese.
«Ciao, Smythe», risposero i due ragazzi.
«Cosa ci fa lui qui?», chiese Jeff curioso.
«No, a dir la verità cosa ci fanno loro qui!», lo rimbeccò Sebastian sarcastico.
«Dai, ragazzi, non incominciamo…», cercò di calmarli Thad.
Non si era mai capito precisamente il perché, ma Smythe, Duval e Sterling non si erano mai sopportati.
«Ragazzi, io finisco di cucin…».
«Oh, Thad caro, non preoccuparti, io e Jeff ci occuperemo personalmente della cena e sta’ tranquillo, questa volta non incendieremo la cucina», lo rassicurò Nick con un sorriso quasi malizioso.
Jeff sfoggiò un sorriso inquietante quasi quanto quello del suo ragazzo, dopodiché sgattaiolò insieme a lui in cucina.
«Secondo me è soltanto una scusa per lasciarci soli», mormorò Sebastian divertito al suo ragazzo.
«Sì, lo penso anch’io: diciamo che stasera Nick e Jeff si sono autoinvitati a casa mia e non sapevano che saresti venuto anche tu», spiegò Thad.
«Beh, non importa. Cosa facciamo?», cambiò argomento il francese.
«Non lo so… io finirei l’albero», propose l’ispanico.
«D’accordo», annuì Sebastian.
I ragazzi addobbarono insieme l’albero e, spensierati, parlavano di quanto fossero belle New York e Parigi e di quanto fossero stancanti ma interessanti gli studi di medicina e giurisprudenza che stavano seguendo al college.
Sebastian prese una ghirlanda blu da una scatola e attirò dolcemente Thad a sé.
«Adoro le ghirlande», ghignò il francese con un sorriso sghembo.
Thad ricambiò il sorriso per poi baciarlo con passione sulle labbra.
«La cena è pront… oh, Nick, corri! Guarda che carini!», fangirlizzò Jeff con due occhi a forma di cuoricino.
Thad, rosso in viso, si ritrasse leggermente; Sebastian si limitò ad un sorriso forzato: perché quelle due piattole dovevano rovinare ogni momento?!
«Non mi sorprendo, Jeff: sono fidanzati», commentò Nick seccato, poi cambiò argomento: «Ragazzi, la cena è pronta».
 
Thad aveva programmato da tempo una romantica cena a lume di candela con Sebastian; il suo progetto si era invece trasformato in una villana tavolata con Nick e Jeff.
Nonostante le battute squallide di Nick e Jeff, gli spaghetti molli, il roastbeef crudo, le patate al forno bruciate e l’insalata insipida, si respirava un’atmosfera allegra e serena.
Thad era felice di rivedere il suo Sebastian e, perché no, anche quelle due zecche che erano i suoi migliori amici da sempre, sin dai tempi della Dalton.
Dopo cena, Nick e Jeff, per mostrarsi utili, si offrirono di lavare i piatti.
Siccome incominciava a fare freddo, Thad accese il camino e si buttò sul divano; Sebastian lo imitò e l’ispanico si ritrovò immediatamente stretto da due braccia forti e decise. Thad appoggiò la testa sul suo petto e Sebastian gli accarezzò dolcemente i capelli.
«Questo è il nostro primo Natale insieme», gli sussurrò il francese all’orecchio: «Bello, davvero, anche se ci sono stati quei due guastafeste».
Thad ridacchiò per poi accoccolarsi di più a Sebastian.
«Dai, alla fine si sono pure offerti di lavare i piatti, sono stati così carini», mormorò l’ispanico con un sorriso.
Sebastian annuì leggermente per poi catturare le labbra di Thad in un tenero bacio; i baci divennero sempre più intensi e spinti. Sebastian adagiò delicatamente il suo ragazzo sul divano per poi sbottonargli lentamente la camicia.
«C-che fai?», balbettò Thad sentendosi le guance avvampare.
«Secondo te che faccio?», gli chiese Sebastian inarcando un sopracciglio.
«Ma… ma fa freddino», provò a spiegare Thad pieno di buonsenso.
«Non preoccuparti, ci sono io a riscaldarti», gli sussurrò il francese malizioso per poi sfilargli la camicia.
I ragazzi continuarono a baciarsi per qualche minuto finché non sentirono il rumore di qualcosa rompersi e una petulante vocina gridare in cucina:
«CAZZO!».
Thad roteò gli occhi al cielo e sbuffò per l’ennesima volta in quella giornata che ancora non voleva finire.
«Vado un attimo a controllare cosa ha combinato Jeff», asserì Thad alzandosi a malincuore dal divano.
Thad arrivò in cucina e sgranò gli occhi.
«Oh, Thad, non senti freddo?», gli domandò Jeff con un sorriso innocente alludendo al fatto che non indossasse più la sua camicia.
«COSA AVETE COMBINATO?!», urlò Thad irritato.
«Niente, si sono soltanto rotti dei piatti, fesseria, te li ricompriamo noi», cercò di farsi perdonare Nick.
«E meno male che potevo stare tranquillo!», sbottò l’ispanico infastidito.
 
Thad e Sebastian aspettarono che Nick e Jeff andassero a dormire per potersi dedicare completamente a loro.
«Finalmente dormono i bambini», asserì Sebastian sarcastico sdraiandosi sul divano al fianco di Thad.
«Eh già, finalmente», confermò l’ispanico: «Sembra che si siano messi apposta contro di noi».
«Non lo fanno apposta: è una loro dote naturale quella di rompere le scatole», scherzò il francese.
Thad rise per poi stringersi di più a Sebastian.
«Mi sei mancato, Sebastian. Ti amo tantissimo», gli sussurrò l’ispanico.
«Oh, anche tu mi sei mancato», rispose il francese sincero: «e ti amo anch’io».
Thad e Sebastian, felici di rivedersi e più innamorati che mai, finalmente riuscirono ad amarsi senza interruzioni e senza quei due tra i piedi.
  

'Cause I just want you here tonight
Holding on to me so tight
What more can I do
Baby all I want for Christmas is you
You

 

~


Angolo Autrice

Ringrazio tutti coloro che leggeranno questa one shot natalizia! ;)
Buona Vigilia a tutti! :D

   
 
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