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Autore: Zomi    24/12/2012    9 recensioni
-Le direi…- continuò il verde, sfiorandole il viso con una carezza -… che se anche il mondo finisse, quello che provo per lei non finirebbe… che continuerebbe ad esistere anche nell’al di là, o dovunque finiremmo…-
[Anche se in ritardo, e dopo essere sopravvissuta al flop dei Maya, piccolo momento fluff ZoroxNami]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FINE DEL MONDO 

 

 
Fissava ansiosa il cielo notturno, contandone le stelle luminose.
Una leggera brezza serale le scompigliò i capelli sciolti sulla schiena, facendole rabbrividire la pelle nuda che sporgeva dai bordi leggeri della maglia bianca che usava come pigiama. Si strinse nelle spalle, cercando di scaldarsi, ripercorrendo le costellazioni che animavano la volta stellata, tentando di annegare quell’orrido pensiero.
Si morse un labbro, perdendo il conto degli astri che formavano la cintura di Orione, tornando ad arroventarsi il cervello nel rimuginare tra i suoi tremila pensieri.
Che fosse vero?!?
Possibile?!?
Era una storia così stupidamente assurda!!!
Perfino Robin ne aveva riso, riportandogliela all’ora di pranzo, insieme a tutti gli altri Nakama!!!!! Perché mai doveva averne paura?!?
Già, eppure…
Eppure aveva paura che fosse vero, e non una semplice storiella fantasiosa.
Accidenti, e se…
-Le brave mocciose, a quest’or, dovrebbero essere già a nanna da un pezzo nei loro lettini con gli orsacchiotti… lo sai vero?-
Sobbalzò al risuonare roco e provocatorio della voce canzonatoria dello spadaccino, voltandosi con occhi sgranati verso il sotto coperta da cui avanzava sbadigliando e grattandosi gli addominali liberamente nudi.
Indossava solo i suoi pantaloni neri, slacciati maliziosamente per tutta la patta, lasciando ben intravedere i boxer bianchi sporgere dall’apertura.
Nami scosse il capo, stringendosi le gambe al petto, infossando il viso contro le ginocchia e accerchiandosi le spalle con le mani. Non aveva voglia di litigare.
Non quella sera.
Se poi ripensava che forse era l’ultim…
-Ehi!!! Mi hai sentito o no?!? Sei diventata sorda mocciosa?!?- le pizzicò le orecchie, giungendole alle spalle.
La navigatrice si divincolò dalle sue scaramucce, scivolando sull’erba scura del ponte.
-Lasciami stare buzzurro…- mugugnò in un borbottio.
Lo spadaccino sbuffò, alzando al cielo gli occhi in cerca di una sana dose di pazienza. Doveva essere una di quelle sere in cui le mocciose mettono il broncio per qualche stupido grillo, a cui toccava rimediare i bravi spadaccini “premurosi” come lui.
Le si sedette accanto, gettandosi a terra e piegando le braccia dietro il capo come suo solito.
-Che succede?- biasciò poco interessato, fissando le stelle sopra di lui.
-Mmmhhh…- mugugnò contrariata la rossa, nascondendo il viso tra le braccia intrecciate.
Zoro sospirò poco propenso a soddisfare i capricciosi tentativi di resistenza della cartografa. Con fare assai molto poco educato, iniziò a conficcarle un dito tra le costole, scuotendola e costringendola a parlare. Ad ogni affondo, il corpo della rossa tremava infastidito, ma manteneva la sua taciturna posa da statuina di sale.
-Sai bene che non mi stancherò facilmente…- ghignò il verde, ficcandole l’ennesimo dito prepotentemente tra le coste.
-MA LA VUOI PIANTARE, IDIOTA!!!!- sbottò isterica, scostandosi e alzando un pugno in aria con fare minaccioso.
-Ah-ah… ma allora ce l’hai ancora la lingua… e io che speravo l’avessi persa…- sogghignò sadico.
-Sei un cretino…- l’ammonì severa, gonfiando le guance –… smettila di tormentarmi: voglio starmene in pace…- mugugnò riabbassando lo sguardo ai piedi tamburellanti tra i fili d’erba.
-Che succede mocciosa?- finse di non sentirla, posandole la mano, con cui la tormentava, sulla schiena.
Nami sospirò, posando il capo sulle braccia e voltandosi verso di lui.
Che seccatore!!! Nemmeno quel giorno voleva lasciarla stare!!!
Ma non poteva starsene a dormire in qualche angolo oscuro della Sunny come suo solito?!?
Che aveva sono solo quando lo chiamava lei o c’era qualche lavoro da sbrigare?
-Allora?- la esortò ghignando lo spadaccino, digrignando i denti.
La rossa storse le labbra, arricciandole in una smorfia seccata, mentre lo fissava con sguardo stanco di dover sostenere quel gravoso dubbio da solo. Erano solo pensieri stupidi e senza senso, lo sapeva bene, ma li temeva lo stesso, e aveva un bisogno disperato di certezze.
Sospirò pesantemente, ruotando il capo verso il cielo notturno, perdendosi in esso e nelle sue domande. Certo, Zoro non era il massimo del conforto in quel momento, ma era l’unico che voleva accanto, seppur non in grado di consolarla, ma almeno capace di farla stare meglio rimanendole semplicemente accanto.
-L’hai sentita Robin oggi, vero?- borbottò con tono mesto.
Lo spadaccino corrugò la fronte concentrandosi nel ricordare una qualsiasi conversazione avuta con l’archeologa. Schioccò la lingua sul palato, assottigliando lo sguardo mettendo in moto le sue arrugginite rotelle, che da troppo tempo non azionava nel cranio.
-Ti riferisci all’ora di pranzo? A quei cosi… i Maya… e alla loro profezia su… su…-
-Sulla fine del mondo…- gli andò in aiuto, fremendo -Secondo quel popolo, oggi è stato l’ultimo giorno del mondo… non ci sarà alcuna alba dopo questa notte…- sussurrò tremando, studiando il cielo stellato con occhi grandi e preoccupati.
Zoro rimase a fissarla in volto incredulo.
I suoi grandi occhi nocciola erano puntati alle stelle, a cercarvi un qualche avviso di morte, o prossimo pericolo, tremando impauriti di trovarne uno davvero.
Schioccato, scosse il capo.
Davvero ci aveva creduto?!?
Aveva creduto ad una scemenza del genere?!? Lei, donna di scienza, che credeva solo nelle sue abilità e nei fatti che poteva vedere e toccare, si era fatta convincere, da un popolo morto millenni prima, che quello era l’ultimo giorno del mondo?!?
Ma stava scherzando, vero?!?
-Tu ci hai creduto?!?- sbottò stupefatto.
-No!!!- arrossì Nami, nascondendo le gote purpuree sotto al colletto della maglia-… e che… che… che… oh buzzurro, e se avessero ragione?!?-
Lo fissò in viso, implorandolo di aiutarla, di rincuorarla in qualche modo, di cancellare le sue paure. Zoro grugnì storcendo le labbra, per poi sbuffare infastidito dai timori della giovane.
-Se erano così bravi a predire la fine del mondo, perché non hanno predetto la loro di fine e l’hanno evitata?!?- soffiò logico, chiudendo gli occhi e rilassandosi sul ponte erboso.
-Sono tutte scemenze, mocciosa… mi stupisco di te…- borbottò, smuovendo le braccia sotto la nuca.
-Non voglio che finisca tutto così…- sussurrò la rossa, stringendosi le gambe al petto -… non voglio che l’ultimo dei miei giorni sia stato sprecato a picchiare Rufy per la sua ingordigia, e Sanji per le sue mani lunghe, e soprattutto a litigare con te…-
Tirò su con il naso, trattenendo le lacrime.
-Voglio che ci sia un domani…- desiderò dolcemente.
-Pufff… non fare la mocciosa… domani ci sarà di certo…- sbadigliò Zoro.
-E se così non fosse?!?- domandò stizzita, fissandolo spaparanzato sul prato.
Ma perché non capiva le sue paure?!?
Perché non si alzava da quella stupida posa da bonzo dormiente e non l’abbracciava rassicurandola?!? Era tanto difficile capire che aveva un disperato bisogno di essere coccolata e tranquillizzata sul fatto che avrebbe avuto altri giorni da passare con lui e con il resto della ciurma?
Che quelle non sarebbero state le ultime ore di vita passate insieme a lui, insieme all’uomo che amava da troppo tempo per stimarlo?!?
-Capita…- sbottò secco Zoro, alzando le spalle contro il prato.
-Come capita?!?- s’incendiò di rabbia, colpendolo con un pugno sul petto –Capita un corno!!! Vuoi aver trascorso le tue ultime ore a dormire e poltrire?!? Sei un idiota!!!!-
-E dai!!! Mica succederà niente!!!-
-E tu come lo sai?!? Non sai nemmeno dove sono i tuoi calzini, figuriamoci prevedere che succederà tra qui a 5 minuti…-
-Se non la pianti con questo piagnisteo, tra 5 minuti prevedo sarai a mollo tra i Re del mare…- aprì l’occhio sano con fare minaccioso.
-E tu privo di conoscenza e con una commozione celebrale così grave da renderti un genio dell’orientamento!!!- gli tirò una linguaccia.
-Senti mocciosa…- si alzò a sedere, sbuffando stanco di quella stupida disputa –La fine del mondo è ancora lontana… stanotte il mondo non finirà, mettitelo in testa…-
-E se così non fosse? E se davvero succedesse qualcosa?!?- abbassò lo sguardo pauroso Nami, nascondendo al compagno il velo di lacrime che lo bagnava –Tu come vorresti trascorrere le ultime ore della tua vita?-
-Dormendo in santa pace, senza mocciose lamentose a rompere!!!- grugnì soffiando con il naso.
-Parlo seriamente, cretino!!!!- lo spintonò sul petto, sibilando offesa.
-Ufff…- sbuffò roteando stanco l’iride nera, grattandosi il capo.
Come avrebbe trascorso le sue ultime ore di vita?
Storse le labbra, puntando l’occhio sulla navigatrice, abbozzando un piccolo sorriso.
-Le passerei con la persona che più mi sta a cuore…- affermò sicuro di se.
-Le direi quanto le voglio bene e quanto sia importante per me…- si guardò le mani callose e dure, stringendole in due pugni d’acciaio.
Erano mani grandi le sue, callose e segnate da profonde cicatrici di lame appuntite.
Mani che non temevano la fine del mondo perchè avrebbero saputo affrontarla e sconfiggerla. Alzò l’occhio sul volto della rossa, triste e impensierito.
Teneva gli occhi bassi, fermi a fissare i fili d’erba danzare al soffio del vento, mentre si stringeva forte le mani al petto, nascondendole nella valle dei seni, tentando disperatamente di fermare il loro tremare pauroso.
Le mani di Nami era minute, delicate, con piccole cicatrici di carta e vetri rotti, cicatrici che avevano ferito la sua pelle, tagliandola e mutilandola, non rendendola forte e dura come la sua. Le sue mani dovevano stare al sicuro, protette da altre grandi e forti, che avrebbero combattuto per loro ogni genere di nemico.
Zoro sollevò lo sguardo sui suoi occhi nocciola, respirando piano.
-… la stringerei forte al petto, difendendola e scaldandola, pronto a tutto pur di continuare a stare con lei…- proseguì, afferrando nelle sue mani le sue, facendola tremare stupita -… pronto ad affrontare anche la fine del mondo se necessario…-
Alzò lo sguardo sul viso di Nami, che lo fissava ammutolita e con i grandi occhi color cioccolato spalancati.
-Le direi…- continuò il verde, sfiorandole il viso con una carezza -… che se anche il mondo finisse, quello che provo per lei non finirebbe… che continuerebbe ad esistere anche nell’al di là, o dovunque finiremmo…-
Le si avvicinò con il viso, sentendo le sue piccole mani fresche accerchiargli il volto e stringerlo dolcemente in una morbida presa.
-Le direi…- soffiò piano contro le sue labbra, posandole la mano libera sulla vita e avvicinandosela al petto -… che non deve aver paura, perché io ci sarò ovunque lei ci sarà… che il mondo può finire, ma noi due, insieme, no…-
Gli occhi di Nami brillarono di felicità, illuminandosi di piccole lacrime di gioia e addolcendo il loro sguardo preoccupato, che si posò delicatamente su quello deciso e in scalfibile di Zoro.
-… noi, no…- sussurrò leggiadra, prima di baciarlo con foga, gettandosi a capo fitto sulle sue labbra, abbracciandolo per il collo e trascinandolo su di se, rotolando sull’erba del prato e permettendogli di baciarla con passione e desiderio, lasciando che la sua lingua violasse la sua bocca al mandarino…
 
 

***

 
I primi raggi del mattino scintillarono contro le onde del mare, rifrangendosi oltre il parapetto della nave pirata.
La fioca luce dell’alba iniziò a scalare il profilo della Sunny, scivolando lenta sul ponte, cullando con il suo calore ogni filo d’erba bagnato dalla rugiada, risvegliandolo dolcemente. Raggiante, il sole si stiracchiò sul confine col mare, dando il buon giorno ad ogni creatura del mondo, anche a quelle che ancora cercavano di resistergli e di rubargli qualche altra ora di sonno.
-Mmmhhh…-
Disturbata dalla luce crepuscolare, Nami strizzò gli occhi, stringendosi al caldo petto dello spadaccino, infossando il viso contro il collo bollente del verde.  Si aggrappò con forza alle larghe spalle, strusciando il suo corpo nudo contro quello del ragazzo, cercandovi riparo dalla luce.
Con gesto lento, Zoro si rigirò su un fianco, abbracciandola per la vita e non mantenendo più le braccia sotto il capo a mo di cuscino, coprendola dai raggi solari. Le accarezzò il capo ramato, i cui riflessi rossi danzavano come fiamme di fuoco sotto la luce del mattino, ardendo di vita.
-Buongiorno…- biasciò con mezzo sbadiglio.
-Buongiorno…- lo baciò lei sulle labbra, abbracciandolo per il collo e strusciando il florido petto sul torace muscoloso del verde.
Zoro ghignò, leccandosi il profilo dei denti, mentre un’affusolata gamba della rossa lo accerchiava per la vita, sfregando i loro bacini.
Svelta, una sua mano grande e callosa andò a posarsi sulle sue natiche, stringendole nel palmo e massaggiandole voglioso.
-Uhm… niente male per essere la fine del mondo…- ringhiò, lasciandosi baciare sul collo e sul mento da lei, mentre risaliva con le labbra dai pettorali per giungere a baciarlo in bocca.
Con lentezza maliziosa, Nami gli leccò il profilo delle labbra, succhiandole appena mentre introduceva la punta della lingua tra loro, stuzzicando intanto il cavallo del verde, accarezzandolo sensualmente a mano piena. Ghignando, Zoro si spinse sopra di lei, baciandola con foga e incrociando le gambe con le sue morbide e slanciate, abbracciandola per la vita e unendo i loro petti.
-Visto?- le sussurrò all’orecchio, baciandole la pelle tesa del collo –Il mondo non è finito… anzi, è per fino migliorato da ieri sera…- sghignazzò, strusciandosi su di lei e facendola ridacchiare.
-Lo credo anch’io…- lo baciò piano, accarezzandogli il viso.
Si guardarono negli occhi teneramente, scaldandosi tra loro abbracciandosi con forza.
Avevano passato la notte assieme, amandosi e cullandosi nella speranza che quella non fosse l’unica nottata che li restava da vivere e assaporare assieme, ma che ve ne sarebbero state altre dopo l’attesissima alba dorata del mattino.
Lo spadaccino abbozzò un ghigno soddisfatto, spostando una piccola ciocca di rame dal viso della navigatrice, portandola dietro un orecchio.
-Sei la fine del mio mondo…- le sussurrò sulle labbra.
-Sono così apocalittica?- ridacchiò Nami, portando le mani attorno alle sue spalle e accarezzandogli il collo.
Il verde annuì, sorridendole con labbra sghembe, baciandole appena la fronte.
-Hai stravolto il mio mondo di solitudine, entrando come un uragano a rivoluzionarlo con la tua presenza…- scese dalla chiara pelle delle tempie sul naso di lei, baciandola piano, con lentezza e gusto.
-… hai messo la parola “fine” alla mia solitudine, condividendo con me tutto ciò che hai…- la baciò con passione sulle labbra, accarezzandole una coscia mentre le alzava la gamba ad accerchiarlo per la vita.
-Mocciosa… credo di essermi innamorato di te…- sghignazzò, sfiorandole il viso con la punta del naso.
Nami addolcì lo sguardo, sorridendo felice accarezzandolo sul viso, ricambiando i suoi baci e le carezze.
-Anch’io ti amo, buzzurro…- sussurrò, stringendolo al petto e baciandogli con ardore ogni centimetro di pelle che riusciva a sfiorare con le labbra.
Ormai il sole era alto nel cielo, ma i due non avevano smesso di baciarsi e sfiorarsi, stringendosi ossessivi tra loro, non permettendo nemmeno all’aria di dividerli. Avevano aspettato troppo a lungo quell’attimo di puro amore idilliaco tra loro, desiderandolo come acqua nel deserto, vento rigenerante nella calura estiva.
I loro cuori battevano all’impazzata, smaniosi di urlare il loro amore, mentre le loro mani, così differenti ma complementari, si cercavano e trovavano, scoprendosi a vicenda e giocando con il corpo dell’altro.
-Mmhh… Zoro…- ansimò la rossa, aggrappandosi alle sue spalle, mentre assecondava il desiderio del ragazzo di entrare in lei.
Fece spazio al verde, lasciandogli totale controllo su di lei, abbandonando il capo all’indietro e permettendogli di baciarle la gola per tutta la sua lunghezza.
Fu solo così, con la vista sotto sopra per la posizione capovolta degli occhi, che Nami si rese conto che la porta della cucina della Sunny si stava aprendo verso il ponte.
-Oh Kami!!!!- riuscì appena a sussurrare, quasi priva di fiato, prima che un possente tacco nero uscisse dall’uscio della stanza, accompagnato da una leggera nuvoletta di tabacco mattutina.
-Dum-de dum…- canticchiava allegro Sanji, stiracchiandosi alle prime luci raggianti dell’alba, scendendo le scale che collegavano il castello di poppa al ponte navale, per la sua tipica passeggiatina distensiva dei nervi sul prato erboso.
Certo, quella mattina,  avrebbe avuto bisogno di ben più di una semplice passeggiata per mantenere integri i suoi nervi…
Gli bastò puntare pigramente l’occhio libero dalla frangia sul ponte, per strozzarsi con una boccata di tabacco.
Davanti ai suoi occhi, nudi come mamma li aveva messi al mondo, la sua bella Dea ramata e quell’odioso Marimo di merda se ne stavano appiccicati e ansimanti, sudaticci di un velo di sudore dal denso odore di salsedine.
-S-sanji…- balbettò la cartografa, stringendosi al petto dello spadaccino per nascondere le sue grazie.
Il verde deglutì un gemito di piacere, ricacciando in fondo allo stomaco la voglia di fare l’amore con la sua mocciosa, per rispetto verso del loro legame, e non certo come gentilezza per il cuocastro.
-Vo-vo-voi d-du-due…- li indicò con mano mal ferma il biondo, non riuscendo a credere ai suoi occhi, sentendo un procinto di infarto tremargli contro il cuore –Che-che sta-sta-stavate fa-facendo?!?-
-Secondo te?!?- sbottò Zoro, acciuffando la maglia leggera della rossa e coprendola per le spalle –Esperimento sulla trasmissione del calore dei corpi?!? Prova di primo soccorso?!? Tentativo di rianimazione bocca a bocca?!? Giocando a “trova le differenze” o semplice fare l’amore?!?-
Un pugno esplosivo gli massacrò il cranio, non prima però che un furente calcio gli chiudesse la sua maledettissima bocca tagliente.
-TACI CRETINO!!!!- urlarono all’unisono cuoco e navigatrice.
-Umpf… non si può nemmeno scherzare…- sghignazzò, massaggiandosi il capo e fissando diabolico Nami, che si stringeva al petto la sua maglia.
-Maledetto Marimo di merda!!! Hai approfittato dell’innocenza della mia Dea ramata!!! Bastardo, io ti ammazzo!!!!- ringhiò idrofobo Sanji, scagliandosi contro l’avventore di povere ragazze, che scappò lesto con la su detta “innocente” Dea ramata verso la sua cabina, sghignazzando divertito.
-Ho da fare cuoco… rimandiamo a dopo la lite, ok?!?- e così ghignando, scomparì nel sotto coperta stringendosi al petto un’imbarazzatissima Nami dalle gote purpuree e dal sorriso impicciato per la scemenza del suo uomo.
-Io ti ucciderò, maledetta verza!!!!- promise al cielo Sanji, pestando i piedi a terra e strappandosi qualche ciuffo di capelli dorati.
-Sigh!!! Sob!!! Nami swaaaannnnn!!!!!!! Perché con lui?!? Nooooo!!!!! Questa è il giorno più triste dell’universo!!!!!!!!!!! Me lo sento: la fine del mondo è vicina!!!!!!!!!!-

   
 
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