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Autore: Itsamess    24/12/2012    1 recensioni
STORIA DA REVISIONARE
ARALDO: Notte di plenilunio a Verona:
               lotte fratricide trovano pace,
               e non si sarebbe trovata persona
              che quella sera fosse di odio capace.

              Eccezion fatta per Tebaldo Capuleti,
              che, pur invitato alla festa mascherata
              si aggirava mesto fra gli  ospiti lieti,
              non trovando quiete nella notte stellata.

Per iwashere
Genere: Commedia, Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessie St. James, Rachel Berry | Coppie: Jessie/Rachel
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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ARALDO: Notte di plenilunio a Verona:
               lotte fratricide trovano pace,
               e non si sarebbe trovata persona
              che quella sera fosse di odio capace.

              Eccezion fatta per Tebaldo Capuleti,
              che, pur invitato alla festa mascherata
              si aggirava mesto fra gli  ospiti lieti,
              non trovando quiete nella notte stellata.

             Questa è una storia di cuori spezzati,
             troppo idromele e pessimi ballerini,
             Rachel e Jesse erano stati avvisati:
             "Non ti fidare dei nostri vicini!"


Scena prima, esterno notte.

Verona è magnifica di notte.
Le sue strette vie assumono i toni della fredda antracite, mentre in cielo l'immobile luna rischiara, pur non volendolo, il mio cammino.
Le tende delle abitazioni sono state ormai tirate, gli usci chiusi, ai figli è stato dato il bacio della buonanotte e le candele, con un soffio, sono state spente.
Ma io non posso saperlo.
Quale pace vi può essere per un pellegrino dal cuore spezzato?
Non c'è meta - non c'è rifugio, per chi cerca rimedi per mali inguaribili.
Dovrei imparare ad arrendermi.
E' nella lista delle cose da fare, insieme a "Vedere il mondo" e "Scoprire il segreto dei nostri vicini".
Mercuzio deve notare la mia espressione affranta, perchè mi domanda «Quale preoccupazione ti affligge, Jesse? Non darvi peso, pensiamo a passare una serata piacevole!»
«O Mercuzio, è facile per te parlare... il tuo cuore (ammesso che tu ne abbia uno) non è stato spezzato» 
«Parli di quella Rosalinn?»
Rosalinn aveva lunghi capelli di filigrana e occhi del color del mare al mattino, o almeno così li descriveva Mercuzio, che il mare lo aveva visto davvero.
Era di rara bellezza e grazia, perfino il suo nome, nonostante terminasse per due consonanti, era dolce sulle mie labbra.
L'amavo tanto da perdere cognizione del tempo e dello spazio, da ritrovarmi a passeggiare con lei fino ai confini della città, fin sotto le mura antiche e non riuscire a tornare indietro.
Ella annullava le forze che mi tenevano ancorato alla terra e mi confondeva, cosicchè con lei non potevo mai sapere se fossi io a cammminare o il mondo a muoversi intorno a me.
Ma ora non stiamo più insieme, e la Terra gravita intorno ad altri poli, meno instabili di noi.
«Di chi altro? Potessi io dimenticarla così facilmente! Ella era il mio sole, la mia luna, le mie stelle-»
«Lascia perdere il planetario e seguimi: mi è giunta notizia che i Capuleti daranno un ballo in maschera! Se non vuoi venire per me, fallo per l'idromele!»
Mercuzio sa bene che sono un pessimo ballerino e che detesto l'idromele, tuttavia la sua è quella che viene comunemente definita "allegria contagiosa", così non posso che seguirlo.

 

Scena seconda, salone dei Capuleti

I miei occhi si abituerebbero alla luminosità dell'ambiente se non fossero abbagliati dallo splendore di una ragazza seduta in un angolo.
Mi meraviglierei dell'ostentata opulenza della sala - un tripudio di piume e lustrini - se non fossi completamente rapito da lei.
Maledirei un paio di volte Mercuzio per avermi trascinato qui, se non pensassi che altrimenti non l'avrei mai incontrata.
Realizzerei che siamo ad una festa in maschera e non abbiamo una maschera, ma è Mercuzio ad accorgersene prima di me, perchè con gentilezza prende dalle mani di un servitore un vassoio e me lo porge.
E' il vassoio delle salse.
«Non ho fam-» è troppo tardi quando intuisco il suo piano, ha già intinto l'indice nella maionese e lo sta avvicinando al mio viso.
Traccia stelle e spirali sulle mie guance, sulla mia fronte disegna quello che penso essere un fiore, colora di salsa rosa il mio naso.
Non so nemmeno perchè glielo ho permesso.
«Ora sembrerò un vitello tonnato!»
«E non più un Montecchi, perfetto»
Scuoto la testa «Vado a togliermi questa roba di dosso»

Fra tutte le persone che vorrei incontrare nelle cucine dei Capuleti coperto di maionese, la terzultima è Mercuzio, che potrebbe impedirmi di lavarmi il viso, la penultima è Tebaldo Capuleti, che sembra che ce l'abbia a morte con me, l'ultima è la Ragazza Misteriosa.
E' inginocchiata per terra, i suoi lunghi capelli sfiorano il pavimento. Forse sta cercando qualcosa, ma non deve essere molto importante, se abbandona la ricerca e posa il suo sguardo su di me.
«Sono inciampato nel vassoio delle salse» mento
«Mi dispiace»
«Anche a me»
«Ma io sono più sfortunata di voi: ho smarrito un orecchino»
«Jesse Montecchi»
«Rachel Capuleti»
«Il vostro nome-»
Vorrei dirle "è ostile alla mia famiglia, foriero di sole disgrazie ecc ecc", ma lei pensa che sia un complimento e arrossisce. In effetti Rachel è un nome molto bello.
«Anche il vostro»
Le mie dita sfiorano la sua guancia quando sfilo le forcine sopra al suo orecchio e lascio che alcune ciocche le coprano il viso.
«Ecco. Ora nessuno si accorgerà che avete perso un orecchino»mormoro porgendole le forcine.
Immerge un fazzoletto decorato con le sue iniziali nel grande catino dietro di lei e con un sorriso malandrino me lo passa sul volto.
«Ora non sembrerete più la portata principale»
Dal salone ci giunge la flebile eco della musica, così io le domando «Mi concedete questo ballo?»
«Lo farei volentieri, mio signore, ma non so danzare. Rischierei di pestarvi i piedi per tutto il tempo»
«E' un rischio che sono disposto a correre»
Rachel mi aveva detto la verità: non aveva alcun senso del ritmo, e in complenso aveva un pessimo senso dell'equilibrio e i suoi passi di danza erano poco aggraziati e assolutamente casuali.
«Vi avevo avvisato» mi sussurra lentamente, tuttavia non sembra veramente dispiaciuta
«Lo avete fatto» le concedo «ma non mi avevate detto che non mi avreste mai guardato negli occhi. I vostri piedi ignoreranno la musica anche senza il vostro aiuto»
«Ballo davvero così male?»
Scoppiamo entrambi in una sonora risata, perchè ci siamo appena scontrati con un'altra coppia, ben più leggiadra di noi.
«Ballare non è una delle cose che mi riescono meglio» ammette
«E cosa vi riesce meglio?» domando malizioso al suo orecchio
Rachel forse vorrebbe rispondermi "Cucinare torte" o "Fare giardinaggio" o altre innocenti attività che ben si addicono alle signorine di buona famiglia, ma lo sguardo nei suoi occhi mi lascia intendere tutt'altro.

 

Scena terza, Balcone di Rachel

I muri del giardino sono alti e difficli da scalare.
O almeno così mi hai detto.
Come se potessi fuggire da te. Come se il pericolo di una delle loro spade potesse trattenermi dal correre a perdifiato fin sotto il tuo balcone, nascondermi vanamente fra le foglie di quell'edera rampicante che forse arriva fino in camera tua e attenderti.
Oh Rachel. Come puoi pensarlo?
Posso ormai definirmi esperto dell'amore e delle sue sottili ragnatele, ma non per questo sono meno vulnerabile: l'essere coperto di cicatrici non mi rende più forte, nè protetto dal male che tu, con una sola parola, potresti infliggermi.
Eccoti. Mi domandi piano qualcosa, ma non riesco a sentirti.
Scuoti la testa, sembri indecisa. Poggi il piede destro sul parapetto, poi il sinistro.
Spalanchi le braccia.
Rachel, ma che fai, sei impazzita?
Ti lasci cadere nel vuoto.
Tanto lo sapevi che c'ero qua io, a prenderti.

 


ARALDO: Non aspettarono neanche il mattino.
               Non importava la destinazione:
               Londra Parigi o anche Dublino
              (Erano già lontani all'ora di colazione)



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(Mi sono lasciata liberamente ispirare dal mio film preferito, foreva and eva, "Shakespeare in love".
Così i st berry sono nemici, ma non lo sanno, sono astemi ma non sembra, ballano male e se ne accorgono troppo tardi. Le fughe d'amore sono per i romantici, così come i balli in maschera e gli araldi più o meno balbuzienti.
Il film guardatelo, se avete tempo.)
E ora la dedica: ad iwashere, nome bellissimo, persona bellissima, jonathan-addicted come più o meno tutto il mondo emerso. Baci e buon natale, tesoro.


 

  
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