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Autore: pandamito    24/12/2012    0 recensioni
[Profumo - Storia di un assassino]
[Jean-Baptiste Grenouille/Laura Richis]
Sentiva l'odore dell'acqua calda, dell'olio mischiatovi, il profumo del sapone, quello di una veste di sera e poi sentiva il suo profumo, quel... quel... qualcosa. Jean-Baptiste non riusciva a dare un nome a ciò che sentiva, come quella volta a dodici anni in cui non sapeva come si chiamassero i girini - in realtà non lo sapeva tutt'ora. Ma quel qualcosa, stavolta, non riusciva a chiamarlo diversamente perché Jean non aveva mai sentito un odore simile tanto bello, forse solo in quell'incidente con la venditrice di prugne.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Solo una volta aveva trovato un profumo così e ricordava perfettamente il dolore che gli aveva provocato. Non gli importava dove l'avrebbe condotto, lui l'avrebbe seguito ovunque. E così si ritrovò nella villa del nobile console Antoine Richis, vestito di stracci e tutto trasandato, se l'avessero visto gironzolare nel giardino di certo l'avrebbero cacciato, se non peggio, ma Jean-Baptiste non aveva i soldi per permettersi il lusso di un bel vestito o di un bel bagno caldo, solo pochi giorni prima si era dovuto lavare con la pioggia. Ripensandoci, ora potevano servirli i soldi che aveva fatto fruttare tanto miracolosamente a Giuseppe Baldini, ma lui aveva voluto solo i segreti del mestiere in cambio, comunque sia poteva fare lo stesso qui a Grasse, in fondo era il migliore del corso di Madame Arnulfi, la donna glielo ripeteva sempre, ogni profumiere l'avrebbe voluto con sé se avesse mostrato le sue capacità, ma lui era venuto a Grasse per uno scopo ben preciso e non poteva di certo perder tempo. Non gli rimaneva che rassegnarsi a non poter entrare nella corte di Monsieur Richis e dover continuare a nascondersi.
Sentiva l'odore dell'acqua calda, dell'olio mischiatovi, il profumo del sapone, quello di una veste di seta e poi sentiva il suo profumo, quel... quel... qualcosa. Jean-Baptiste non riusciva a dare un nome a ciò che sentiva, come quella volta a dodici anni in cui non sapeva come si chiamassero i girini - in realtà non lo sapeva tutt'ora. Ma quel qualcosa, stavolta, non riusciva a chiamarlo diversamente perché Jean non aveva mai sentito un odore simile tanto bello, forse solo in quell'incidente con la venditrice di prugne.
Era nascosto tra gli arbusti del giardino di Villa Richis, quando vide la finestra spalancarsi ed ad affacciarsi era la più bella ragazza che avesse mai visto, coi lunghi boccoli rossi ed i grandi e chiari occhi azzurri, la pelle diafana, bianca come il latte e le labbra carnose, rosse e vive; si accigliava a prendere una rosa bianca dal suo balcone, attenta a non pungersi, e quella era in contrasto col rosso che predominava in lei. Jean era estasiato, meravigliato, non sapeva definire questo nuovo calore che aumentava dentro di lui, qualcosa che non aveva mai provato prima d'ora.
Si nascose dietro una lastra di pietra, attento a non farsi vedere, mentre lei era dall'altra parte, fissava la lastra e stringeva la rosa nelle piccole mani affusolate. Era un angelo, Jean ne era sicuro. Si lasciava crogiolare da quell'odore intenso che ora, facendosi più vicino, lo inebriava. Era così vicino a lei, eppure non poteva toccarla, né mostrarsi, anche se lo desiderava ardentemente, ma sapeva che non poteva; l'ultima volta che l'aveva fatto aveva soffocato per sbaglio quella venditrice per non farla gridare e di certo se si fosse fatto vedere la ragazza si sarebbe spaventata ed avrebbe iniziato ad urlare, facendolo scoprire. Non poteva permetterselo, non da lei. Perché ora lei era la sua nuova ossessione, lei era quello di cui gli aveva parlato Monsieur Baldini riguardo agli egizi che non avevano mai saputo trovarlo, era quel... quel qualcosa per cui era nato per cercare e, finalmente, trovare.
« Laura! » chiamò una voce profonda in lontananza.
Ecco, ora quel qualcosa aveva un nome.
Laura.







pandabitch.
Ho visto da poco questo film e... me ne sono innamorata, confesso.
Sinceramente? Avrei sperato in un qualcosa di più fra Jean e Laura, che adoro particolarmente poiché è interpretata dalla mia adorata Rachel Hurt-Wood.
Ma dettagli, il sogno d'amore fra questi due che mi sono immaginata non esiste.
Mi accontentavo solo che ci fossero più scene assieme, magari che parlassero e la mia curiosità di sapere perché alla scena dell'osteria, perché Laura non ha urlato vedendo Jean, perché lui ha abbassato la mazza e cosa diavolo è successo prima che lei morisse......... beh, me lo chiedo. Sì, tanto.
Detto questo vi abbandono, spero vi sia piaciuta.
Baci e panda, Mito.

   
 
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