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Autore: MarchesaVanzetta    24/12/2012    0 recensioni
Pomeriggio della viglia di Natale e cani spaventati
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sacco dei regali 2012'
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A Noto

Era tranquillamente seduta in poltrona, ascoltando canzoni natalizie e godendosi l’attimo di pace che si era conquistata, quando vide il suo labrador, Chantilly, schizzare in camera sua, più veloce di una lepre. Perplessa si alzò e andò nella sua stanza: spaventata e tremante, la sua cagnolona si era rintanata sotto il letto, guaendo piano.
“Chan, cosa succede?” chiese dolce, avvicinandosi al letto e accarezzandole il testone dorato. Chantilly continuava a starsene lì sotto, e non sembrava avesse alcuna intenzione di uscirne. Decisa a scoprire cosa fosse successo, si avviò verso la cucina e, quando stava per aprirne la porta, sentì dei passi all’interno del locale. Afferrò un ombrello dal vaso nell’ingresso e, così armata, spalancò la porta.
Marco, all’’interno, urlò di terrore e poi rise, continuando a guardarla, nella sua armatura e con un espressione indescrivibilmente comica. Si sedette continuando a ridere di gola, tenendosi la pancia con le mani e sovrastando con le sue risate l’Adeste Fideles che suonava nell’altra stanza.
“La pianti di ridere? Che cosa ci fai in casa mia la vigilia di Natale?” domandò stizzita, vergognandosi del suo aspetto.
“Volevo augurarti buon Natale” riuscì a dire Marco, dopo aver calmato le ultime risa.
“Non potevi mandarmi una mail? Ed era necessario spaventare il mio cane?” continuò, sempre più irritata e perplessa. Cosa ci faceva lì il suo collega, al posto di essere a casa con i suoi genitori a prepararsi per l’indomani?
“Scusami per Chantilly, non volevo. Non che sia un buon cane da guardia eh! È scappata con la coda tra le gambe!” la prese in giro, divertendosi nel vederla così rossa.
“È ancora piccola, idiota! E me l’hai traumatizzata! Per non parlare del fatto che tu non mi abbia ancora detto perché ti sei disturbato a venire” disse secca, sempre più irritata.
“Volevo vederti. E volevo ridere, soprattutto” confessò candido, gurdandola un’altra volta e scoppiando di nuovo a ridere.
Seccata, gettò l’ombrello in un angolo della cucina e stava per prenderlo a male parole quando vide Chantilly avvicinarsi, annsuare i pantaloni di Marco e iniziare poi a leccargli le dita. Alessandra sorrise di quella scena e, sospirando, mise su l’acqua per il te.
“Ho come l’impressione che non te ne andrai presto” disse, preparando’occorrete per la merenda.
Non sarebbe stata una brutta vigilia come aveva immaginato dieci minuti prima, in fondo.
  
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