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Autore: myidolsloveme    24/12/2012    3 recensioni
E' così dannatamente protettivo e questo mi suscita sorrisi ogni secondo. Ci amiamo, ci amiamo di bene.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero lì che camminavo mano nella mano col mio migliore amico, in cerca di un fastfood vuoto.
Amavo stare con lui ed entrambi amavamo stare soli, avvolti nel nostro piccolo e unico mondo.
Spesso ci rifugiamo nella sua piccola casetta di legno, costruita anni e anni fa, e giochiamo con i draghi.
Lui ama i draghi, starebbe lì a osservarli ore e ore. È come un bambino, il mio bambino e nessuno deve toccarlo.
Sarò egoista ma è così, lui è tutto ciò che ho di prezioso.
Non mi sono presentata vero? Non importa. Presento lui però.
Si chiama Joseph Adam Jonas, comunemente chiamato Joe.
E’ nato il 15 agosto 1989 in Arizona e… potrei continuare all’infinito. Sarei capace di scrivere due libri su di lui: uno con la sua biografia e un altro pieno zeppo dei miei sentimenti.
Di tutto ciò che provo per lui. Amore? Nah, semplice amicizia. Un’amicizia stupenda che non cessa di esistere da ormai 13 anni e non finirà mai, spero. Io ho 16 anni e lui 17 compiuti da poco, ci siamo conosciuti all’asilo e da allora non ci siamo più staccati.
Mmh sì, dicevo. Stavamo cercando disperatamente un fastfood vuoto, o almeno non pieno come gli altri.
Avevamo entrambi voglia di mangiare un buonissimo hamburger per poi comprare qualche stupido giocattolino da aggiungere alla nostra collezione.
Esattamente, è la nostra. Nessuno l’ha mai vista e nessuno la vedrà mai.
Dopo circa tre quarti d’ora di ricerca trovammo finalmente un luogo in cui mangiare senza essere disturbati e ci fiondammo dentro.
-Salve, desiderate?- chiese una cameriera alta con i capelli biondi e gli occhi azzurri. Sembrava una modella.
Era veramente bella.
-Io prendo un hamburger, tu Joe?-
-Hamburger anche per me.-
-Perfetto. E da bere?- continuò lei.
-Acqua naturale.- dicemmo in coro io e lui per poi guardarci e sorridere.
Quella splendida ragazza andò via e, come ogni volta, Joe le guardò il culo.
-Ma la smetti?- dissi ridendo mentre cacciavo il mio cellulare per giocare un po’.
-Permetti? Sono un ragazzo che sta perennemente con la sua migliore amica, avrei bisogno anche di una ragazza.- quando sottolineava la parola “migliore” mi scappava un sorriso.
-Ah, quindi stai dicendo che sono noiosa?- risposi facendo la finta offesa.
-Esattamente.-
Facevamo sempre così, ci divertivamo con poco.
-Ecco a voi ragazzi, tra cinque minuti arrivano i panini.- disse quella splendida ragazza posando delicatamente la bottiglia sul tavolo.
-Ancora lui?- disse Joe versando l’acqua nei bicchieri e notando un’espressione strana sul mio volto.
-Si. Non lo sopporto più. Sarà la volta buona che lo mando a fanculo.-
-Modera i termini signorina.- rispose lui facendo finta di rimproverami.
Quando ero giù o pensavo a quel lui cercava sempre di distrarmi e farmi sorridere. E ci riusciva alla perfezione.
-Ed ecco i panini, scusate il ritardo.-
-Grazie.- dicemmo in coro io e Joe.
Mangiammo come due porci ma infondo era divertente vedere tutto il miscuglio di maionese e ketchup che s’impadroniva della sua faccia.
-Pulisciti, sembri un maiale.-
-Perché scusa non lo sono?- rispose lui iniziando a fare versi strani che mi fecero ridere.
-Che ne dici di venire un po’ da me oggi?- chiese lui serio.
-Dimmi un solo giorno in cui non sono venuta. Ormai ci abito a casa tua.-
Ridemmo entrambi. In effetti era vero, passavo tutti le giornate con lui tranne qualche domenica.
O veniva lui da me o il contrario e alla fine ci ritrovavamo comunque a giocare con qualche stupido aggeggio.
Dopo una buona mezz’ora finimmo tutto e andammo a pagare.
-Lascia, pago io.- mi rassicurò da bravo gentleman per poi prendermi sottobraccio e uscire da quel fastfood.
Camminavamo come due idioti, saltellavamo da una parte all’altra attirando l’attenzione di tutte le persone ma non m’importava.
Ero col mio migliore amico e nessuno poteva fermarmi.
Guardavamo a terra per vedere dove saltavamo e nessuno dei due si accorse che c’era qualcuno che camminava nella nostra direzione, così gli andammo contro.
-Mi scusi.- dicemmo in coro. O meglio ci fermammo al “mi”.
-Mi hai già rimpiazzato?- chiese quel ragazzo con un sorrisetto idiota stampato sulla faccia. Il solito sorrisetto che aveva.
Non vi ho ancora parlato di lui? Forse è meglio che non lo faccia.
Dico solo che si chiama Zayn Malik ed è uno stronzo. Descrizione perfetta.
-Saranno cazzi miei di quello che faccio? E poi è il mio migliore amico.- risposi sicura di me, o quasi.
-Cos’è, fai la dura ora solo perché c’è questo tizio? Quando piangevi mentre…- si bloccò.
Abbassai lo sguardo ma sentivo la mano di Joe che mi torturava il braccio per chiedere spiegazioni.
-Cosa le hai fatto?- chiese infine lui allo stronzo.
-Oh, chiedilo a lei.- concluse lui con il suo solito sorrisetto avviandosi chissà dove.
-No, ora me lo dici.- lo bloccò Joe, troppo forte, per un braccio.
-Tu non toccarmi. Fattelo dire da lei io non ho proprio niente da spiegare.-
-Smettetela per favore.- supplicavo intanto io.
-No, Ro, ora mi dovete spiegare. Che diamine è successo?-
Era arrabbiato, arrabbiato nero. Non avevo il coraggio di dirgli che stavo quasi per essere stuprata.
-Andiamo Joe ti spiego a casa.-
Cercavo di calmarlo il più possibile, già prevedevo la sua reazione.
-Non è finita qui.- disse infine lui minacciando con lo sguardo Zayn.
Ritornammo come prima, braccio sotto braccio, questa volta senza saltellare come due ritardati mentali.
-Mi spieghi, per piacere, cosa diamine è successo? Giuro che se ti ha messo un solo dito addosso io…-
Abbassai lo sguardo. Sapevo che avrebbe reagito così.
Si fermò e prese il mio volto.
-Ora dimmi cosa diamine ti ha fatto.- 
Avevo gli occhi lucidi così mi fiondai tra le sue braccia.
-Andiamo a casa? Parliamo lì oppure te lo spiega Nick.-
-Cosa centra Nick?-
-Beh…mi ha visto con lui ed è venuto a salvarmi in un certo senso.-
-Ah.-
Era deluso, si vedeva da un miglio.
Avevo sbagliato a non dirglielo ma sapevo quale reazione avrebbe avuto e sinceramente volevo evitare.
Arrivammo a casa e come prima cosa, senza nemmeno salutare i genitori, si fiondò in camera del fratello facendomi segno di seguirlo.
Appesi il cappotto, presi un respiro e salii di sopra.
-Allora, c’è qualcosa che dovete dirmi voi due?- disse Joe chiudendo la porta e sedendosi di fronte a noi.
Io e Nick ci guardammo con aria interrogativa, io chiedevo a lui se poteva parlare e lui mi chiedeva se poteva dirgli tutto. Ci capivamo al volo.
-Beh io non so come sono andate esattamente le cose, so solamente che quello stronzo stava per farle del male.-
-Stava per farlo o l’ha fatto?-
-Stava. Nick mi ha salvata.-
Lo sguardo di Joe si trasformò da ansioso ad arrabbiato, triste, deluso.
-Perché non me lo avevi mai detto?-
-Non volevo crearti altri problemi. Eri nervoso in quel periodo e volevo evitare di mettere in mezzo altri casini. Mi dispiace, Joe.- dissi abbassando lo sguardo.
-Anche io volevo che te lo dicesse, credimi. Aveva paura della tua reazione.- mi appoggiò Nick.
-E ora come pensate che stia? Eh? Felice e spensierato? Una cosa del genere non bisogna tenerla nascosta, dovevi dir…-
Uscii dalla stanza. Sapevo avrebbe detto cose del genere.
Se glielo avessi detto all’inizio si sarebbe arrabbiato, se invece gliel’avessi detto dopo, come è successo, si sarebbe arrabbiato per non averglielo detto prima. Ero stata stupida. Nick aveva ragione e dovevo seguire il suo consiglio.
Asciugai quella stupida lacrima che mi uscì in camera e mi fiondai giù, sorridente, per giocare con Frankie.
-Allora ometto che facciamo?-
-Decidi tu. Giochiamo alla play o andiamo nel mio palazzo segreto?-
-Play.- risposi ridendo. Per “palazzo” segreto intendeva la sua camera e non c’era molto da fare lì dentro.
Mentre lui metteva in funzione il tutto, sentii delle urla provenienti da sopra.
-Frankie vado un attimo di là, arrivo subito.- dissi rassicurandolo con un sorriso. Tanto non capiva cosa stava succedendo.
Mi precipitai fuori camera di Nick e sbattei la porta.
-La smettete di gridare voi due!?-
-Perché non me lo hai detto prima tu, eh? Evitavi tutto questo!-
-No sarebbe successo lo stesso. Possiamo parlare come persone normali e non urlare come delle bestie?-
-Mi hai deluso.-
-Per Dio, smettila di dire così Joe! L’ha fatto per il tuo bene.- s’intromise Nick.
-Tu stai zitto.-
-Smettila di rivolgerti così a tuo fratello, lui non centra niente. Prenditela con me e non con lui, sono stata io quella che ha scelto di non dirtelo.-
Si buttò a peso morto su letto mettendosi una mano in fronte, come per calmarsi.
-Scusa.- alla fine lo disse.
Io e Nick ci guardammo e sorridemmo, poi con un cenno chiesi a Nick di uscire e lui ubbidì.
Mi sedetti sul letto, al suo fianco, e iniziai ad accarezzargli il braccio.
-Mi dispiace, Joe. Sapevo che prima o poi l’avresti scoperto anche se sarebbe stato meglio se te l’avessi detto io. Scusa, scusa, scusa.-
-Sicura che non ti ha fatto niente?-  chiese lui guardandomi dritta negli occhi. I suoi erano lucidi.
-Sicura sicura.-
Mi fiondai tra le sue braccia e lui mi strinse come non aveva mai fatto.
-Ti voglio bene e scusami per prima.-
-Ti voglio bene anche io. Ora scendiamo giù e chiedi scusa a tuo fratello, ok?-
-Immediatamente.- disse staccandosi da me, sorridendo e prendendomi per mano.
Nick era sul divano a giocare con Frankie e non appena sentì dei passi si voltò verso di noi.
Vide le nostre mani, i nostri sorrisi e mi fissò dritto negli occhi con aria interrogativa e serena.
Feci un piccolo si con la testa e ricambiai il sorriso.
-Ehi fratello scusami io non volevo…-
-E’ tutto ok, posso capire.- rispose Nick per poi abbracciare il suo fratellone, il suo eroe.
Joe era l’eroe di tante persone. Di me, di Nick e forse anche di Frankie.
Passammo tutto il pomeriggio fra draghi, play station e pc e verso sera Joe mi riaccompagnò a casa.
-Grazie per avermi accompagnato mio cavaliere.- dissi scherzosamente mentre lui mi faceva girare su me stessa proprio come una principessa.
-A domani?- mi chiese lui.
-A domani.- dissi sorridendo e chiudendo la porta.
Aspettai qualche secondo e, silenziosamente, corsi verso di lui ad abbracciarlo.
-Ti voglio bene.- sussurrò al mio orecchio.
-Anche io, Joseph.- 

Spazio autrice
QUESTA OS NON HA SENSO!
Non so nemmeno perché l'ho scritta sinceramente, lol.
Non avevo niente da fare e mi è uscito questo.
Vi va di recensire? Voglio sapere cosa ne pensate çç
Alla prossima OS gente!

  
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