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Autore: Sakura_____    24/12/2012    1 recensioni
A Doncaster, nella Vigilia di Natale, tutti i ragazzi si riunivano per festeggiare tutti insieme.
Nicole però non ama questo genere di feste e decide di andare via, incontrerà, grazie ad un quasi incidente, Louis anche lui stanco di essere circondato da persone che ti usano solo.
Si ritroveranno il 24 Dicembre a passare la serata insieme e lei scoprirà che è anche il giorno del compleanno di Louis.
Toccherà a lei, allora, fargli compagnia in quella serata.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tu sei, davvero, il più bel regalo di Natale.
 




Musica alta, urla, gente che balla e tanto, tanto chiasso. Non fraintendetemi, non è che non mi piaccia il Natale, ma odio questo genere di feste usate da tutti solo per apparire e sfoggiare la nuova firma o il nuovo ragazzo.
Io sono più la tipa da casa, cuffie, musica e silenzio, non adoro particolarmente questi luoghi affollati ed è per questo che sto andando via.
Prendo la giacca dall'attaccapanni e cerco disperatamente la mia sciarpa bianca per uscire, nel frattempo le mie amiche mi pregano di rimanere con loro.
"Ragazze, davvero, non mi va di restare, vi chiamo non appena arrivo a casa!" dico loro per tranquillizzarle, fortunatamente casa mia non è lontana e posso fare la strada a piedi.
Sospiro felice di aver trovato la mia amata sciarpa, la avvolgo stretta al collo, non mi curo dei capelli neri che si infilano tra il cappuccio del cappotto e prendo le mie cuffie.
Mi volto un attimo e nemmeno riesco a sentire cosa mi stanno dicendo Lulu ed Erica per il troppo frastuono, così le saluto affettuosamente con la mano ed esco. L'aria fuori è gelida ma adesso sto meglio, nonostante tutto il freddo. Finalmente un pò di aria pulita!
Guardo in alto, il cielo è grigio ma non importa anche se dovesse nevicare, non dovrei metterci più di venti minuti ad arrivare.
Muovo la gamba destra per scendere dalla soglia dell'ingresso quando vedo venire verso di me le luci acceccanti di una macchina. Non ho nemmeno il tempo di pensare a ciò che sta succedendo che questa mi è già addosso. Come se il tempo si fosse fermato, chiudo gli occhi e mi copro istintivamente il viso con le braccia, pronta per lo schianto. Ora capisco alcuni film in cui prima dell'incidente si ripercorrono i momenti più belli della propria vita, ecco ora mi andrebbe bene anche vedere la faccia di mio fratello o sentire le urla di mia madre.
Il respiro si blocca e racchiudo quanto più ossigeno nei polmoni. Aspetto così la mia fine, a saperlo sarei rimasta dentro anche se la festa mi faceva schifo.
Tuttavia lo schianto non arriva così cerco di capire cosa sta succedendo; sembra di vivere tutto a rallentatore. Vedo le luci della macchina deviare ed impennare sul ghiaccio ed urlo, spaventata. Sento la neve cadermi addosso e qualcuno che cerca di chiamarmi.
Apro gli occhi e butto fuori tutto l'ossigeno accumulato prima, la macchina non mi ha investita, sono viva anche se ricoperta di neve tanto da sembrare un pupazzo.
L'auto davanti a me ha sterzato all'improvviso ficcandosi in un cumulo di neve.
Però sono viva.
"Oddio stai bene?" mi domanda il conducente del veicolo, vorrei menarlo per bene e denunciarlo solo per la paura che mi ha fatto prendere ma mi sento afferrare per le spalle da due mani forti e mi ritrovo ad un palmo dal naso un ragazzo leggermente più alto di me che, con una faccia sconvolta, controlla che io non abbia nemmeno un graffio.
Solo ora mi accorgo che è lui l'incoscente alla guida della macchina e che ha più meno qualche anno in più di me, gli occhi verdi e i capelli castani sistemati in un ciuffo di lato.
"Tranquillo sto bene" faccio io e lui allenta la presa sulle mie spalle, poi sospira sollevato.
Non ho più parole, un attimo fa stavo per morire ed ora ...
"Perdonami, stavo uscendo dal parcheggio ma non ti ho vista, sicura di star bene?" mi chiede ancora quello sconosciuto, intanto mi toglie della neve di dosso.
Io lo aiuto a ripulirmi "Sisi, sto bene, ma tu guida piano, che stavi per uccidermi!" gli urlo quasi contro.
Lo vedo irrigidirsi, forse non dovevo, dopotutto anche io mi sono messa sulla strada senza badare se stesse passando quacluno.
"Scusami, ero di fretta, meno male che sono riuscito a fermarmi..." inizia mettendosi una mano sul petto, sicuramente anche lui starà temando come me ora.
"No è anche colpa mia, scusami tu, pure io stavo andando via e non ho guardato se c'erano macchine."
Lui per la prima volta sorride, era anche lui alla festa, eppure non l'ho proprio visto e questo testimonia il macello che c'è lì dentro, quanto tutti i teenagers di Doncaster si riuscono per la festa della Vigilia.
"Ah comunque, io sono Louis" mi dice, porgendomi la mano.
Io la stringo e noto solo ora di essere bagnata come un pulcino, ho la neve persino nella maglietta e tra i capelli "Piacere, Nicole!"
Le sue mani sono calde e le mie gelate.
"Sei tutta bagnata" mi fa notare 'e devo avere anche un aspetto orrendo' aggiungo io mentalmente. Lo fisso con un espressione del tipo 'indovina di chi è la colpa se sono ridotta in questo pietoso stato?' tanto che lui mi dice "Per farmi perdonare ti riporto a casa perchè, a meno che tu non abbia la macchina, non posso farti tornare a piedi o ti ammalerai".
"Non ho ancora la patente e non verrei comunque in macchina con te, hai presente le raccomandazioni dei genitori?" gli rispondo e stavolta è lui a guardarmi, ora che lo vedo meglio, devo ammettere che è proprio carino.
"Non mi dirai che non ti fidi di me!" commenta ridendo tutto contento.
"No" confermo.
"E dai, giuro che ti riporto a casa, guarda che non ti lascio morire di polmonite ora che non ti ho investita."
"Ah grazie, che bel pensiero!!"
"Su sali, dai!" e non mi da il tempo di replicare che mi tira per la manica del cappotto e mi fa sedere nella sua auto, aprendomi lo sportello.
Quando entra anche lui mi accorgo del buon odore che c'è lì dentro, sembra latte e menta. Chiude la porta e cerca di riscaldarsi le mani con il fiato. Poi mi guarda "Tu hai freddo" afferma e mi da la sua giacca verde per coprirmi.
Ora la neve si è sciolta ed io sono ancora più bagnata.
"Ma non potevo rimanere a casa?" mi chiedo "Me lo domando anche io, sai? Però ti posso dire che se non fossi venuta, non avresti conosciuto un meraviglioso ragazzo come me!"
"Certo, e mi sarei risparmiata di morire! Come sei modesto Louis!!" gli ribadisco io e lui si volta a sorridermi ancora.
"Sei la prima a pronunciare bene il mio nome stasera, Nicole!" mi confessa ed ammetto che il mio nome, detto da lui, si accende di un suono particolare.
Ci fissiamo per troppo tempo quindi decido di mettere fine al silenzio "Allora, vogliamo partire?"
"Hai detto che i tuoi non vogliono o sbaglio, che tu vada con uno sconosciuto?" mi chiede, posando le mani sul manubrio.
"Ma io sono maggiorenne e poi so che ti chiami Louis, che non sai guidare sulle neve e che non ami le feste rumorose, perciò non sei uno sconosciuto!"
Lui ride per la frecciatina sulla guida "Mi spiace deluderti ma io faccio più casino di tutti quelli messi insieme, a volte!" dice indicando l'appartamento pieno di luci e rumori.
Non resisto alla tentazione e glielo chiedo "Allora perchè sei andato via?"
"Perchè non ho voglia di festeggiare il mio compleanno con gente mediocre e con ragazze che vogliono solo una cosa" e mi guarda " ed hai capito cosa!" conclude poi.
Stavolta rido io.
"Buon compleanno allora, Luois lo sconosciuto!" e gli batto le mani come se dovesse soffiare le candeline.
Effettivamente mi sento un pò scema eppure mi andava di farlo e sembra che lui apprezzi, perchè ride.
Wow, da quanto tempo non parlavo con così tanta tranquillità con un ragazzo, senza sentirmi sempre alla prova, sotto pressione o a disagio.
"Grazie, a quanto pare non se ne è ricordato nessuno" confessa "Mi dispiace" gli dico io.
Louis mi guarda sempre sorridendo e mette in moto la macchina "Dove abiti?"
"Mmmh, hai presente il supermarket all'angolo, ecco la seconda traversa sulla destra!" e lui mi guarda sgranando gli occhi. Esce dal cumulo di neve in cui si era incastrato e mi dice "Ma è troppo lontano!!"
"Ma non è vero, ci metto venti minuti a piedi!"
"Appunto, io però in macchina devo fare prima tutto il giro! Facciamo così: ti porto da me, tanto i mei non ci sono e poi è più vicino!"
Io sobbalzo sul sedile "Nonono, a casa tua no, ok che sono maggiorenne ma non mi pare poprio il caso, non fa niente, puoi lasciarmi anche all'incrocio e poi continuo a ..." ma Louis non mi fa terminare che mi tappa la bocca con la mano libera.
"Guarda che non ti violento eh! E smettila di farti viaggi mentali inutili, vieni da me, ti asciughi e ti riporto a casa, poi se vuoi passare il Natale con la febbre e la tosse, ti lascio qui!" e detto ciò, mi libera dalla sua mano.
Perfetto, è la Vigilia di Natale, io non volevo andare a quella festa, sono uscita e per poco non morivo investita, ora sono in macchina con un ragazzo - il che è già di per se strano - e per giunta sono tranquilla, come se fosse un mio parente, pazzesco!
"Va bene" mi arrendo, stranamente più accondiscente del solito.
Louis sorride vittorioso e poi accellera. Prende la strada opposta rispetto a casa mia ed in un quarto d'ora siamo arrivati, così scopro che abita anche lui vicino all'appartamento nel quale si sta svolgendo quel putiferio.
Lui apre lo sportello e mi fa scendere dall'auto, per fortuna non piove nè nevica, anche se la temperatura è sotto zero infatti la differenza tra dentro e fuori è devastante.
Rabbrividisco e lui sembra accorgersene infatti mi stringe la sua giacca addosso e mi dice di entrare in fretta.
Già, io ho la sua giacca, quindi lui ora starà gelando.
"Louis, tieni" gli dico porgendogli la sua giacca "altrimenti gelerai, io ho la mia!" finisco ma lui non vuole saperne e mi copre un' altra volta "Dopotutto ti ho bagnata io, mi sento in pensiero per te!" sussurra avvicinandosi e sorridendomi.
Siamo insieme da circa mezz'ora e lui ha sempre sorriso sincero 'Beata la sua ragazza, ammesso che ne abbia una!' mi ritrovo a pensare.
Louis apre velocemente la porta di casa e mi accompagna ad entrare, io mi sento quasi una principessa. Quale ragazzo farebbe tutto questo per me, senza avere un secondo fine?
Entrata mi sento avvolgere da una graditissima aria calda e guardandomi intorno vedo un camino acceso.La sua casa non è molto grande, ha due piani perchè vedo le scale, ma è arredata molto bene ed ovunque ci sono simboli natalizi. Al centro della sala c'è un enorme albero riccamente decorato e sul davanzale del camino tante foto.
"I miei non ci sono, quindi fai con comodo"
Ecco che improvvisamente inizio a sudare freddo dopo la sua affermazione, mi volto di colpo e me lo ritrovo troppo vicino.
Io indietreggio spaventata, lui come se fosse la cosa più naturale al mondo, mi toglie la sua e la mia giacca, e rimango solo col maglione bianco con i fiocchi di neve azzurri stampati, inutile dire: completamente bagnato.
Io mi tolgo la mia adorata sciarpa bianca e attendo sue istruzioni, che non tardano ad arrivare infatti avanza, accende le luci, "Ti accompagno in bagno, ti presto una maglia di mia sorella, mi sembra che portiate la stessa taglia" mi dice guardomi, intanto saliamo le scale e Louis continua "io metto la tua ad asciugare vicino al camino, per i jeans non so come fare invece!" e stavolta anche lui sembra in imbarazzo, tanto che si passa nervoso una mano tra i capelli, ma non smette di sorridere.
Anche io sorrido "Non preoccuparti, hai già fatto tanto, i jeans si asciugheranno se sto un attimo vicino al fuoco"
Arrivati mi indica la porta del bagno e lui corre nell'altra stanza a rovistare tra le cose di sua sorella, lo sento sbuffare rassegnato ogni tanto.
"Oddio in che mondo vivete voi ragazze!" mi dice sbucando dalla camera e chiudendosi la porta alle spalle.
Io rido.
"Tieni Nicole!" e me la porge, è un altro maglione panna molto largo. Io l'afferro "Ah, puoi chiamarmi Niki!"
"Ok, Niki!!" poi lui si siede sulle scale ad aspettarmi ed io entro in bagno.
Ci metto cinque secondi a cambiarmi il maglione, forse battendo anche qualche record ed esco "Ehm, potresti darmi un phon, così mi asciugo i capelli?" gli chiedo e lui scatta in piedi, sempre sorridendo, e me lo porta con altrettanta velocità.
"Grazie"
Louis me lo accende ed io tampono un pò i capelli, sperando di sistemarli.
Uscita dal bagno lo ringrazio e scendiamo di nuovo giù, lui mette la mia maglia sulla sedia accanto al fuoco ed avvicina la poltrona per farmi sedere.
Io, anche se un pò in imbarazzo, mi siedo e lui rimane in piedi.
"Guarda che puoi sederti!" rido vedendolo così imbarazzato, infondo ormai mi fido di lui, è stato così gentile!
Louis mi si siede accanto ed avverto ancora il profumo che ho sentito prima in macchina; intanto lui sfrega le mani per riscaldarsele e rimaniamo in silenzio entrambi.
Non so proprio cosa dire a lui e dopo a mia madre, quando mi vedrà tornare accompagnata da un ragazzo. Sicuramente mi strillerà per essermi fidata di lui, ma io sono fatta così: mi fido sempre troppo delle persone, tuttavia con Louis è diverso, perchè mi trasmette sicurezza e poi sorride sempre.
'Ed è proprio bello' penso.
E chissà perchè è andato via dalla festa e non sta festeggiando il suo compleanno con i genitori o gli amci, ed è tutto solo; vorrei chiederglielo ma mi vergogno e non sono affari miei però lui sembra leggermi nel pensiero "I miei sono in viaggio per lavoro, mi hanno spedito una cartolina stamattina, già, nemmeno una telefonata!" mi racconta voltandosi amareggiato.
Mi dispiace per lui, oggi è il suo compleanno!
"Puoi sempre festeggiare con gli amici, no?" insisto io ma lui scrolla la testa "Per loro non conto nulla, sono quello dai voti alti a scuola che aiuta sempre tutti!"
Lo capisco anche a me succede, ma ho trovato dei veri amici in tutto questo tempo.
Non so cosa dirgli "Bhè allora fai finta che io sia qui per festeggiare!" cerco di convincerlo perchè mi fa tenerezza vederlo così, anche se poi di lui non so nulla.
Questo pensiero mi riporta alla realtà, è vero io non so nulla di lui e non devo farmi abbindolare così, ormai i jeans sono umidi non più bagnati e posso tornare a casa.
Quindi sto per alzarmi quanto lui mi prende la mano e mi guarda "Resta ancora un pò, ti prego...", è triste, la sua voce è quasi un sussurro e trema mentre mi stringe la mano con la sua.
Sto quasi per mettermi a piangere, per la prima volta Louis non sorride più ed io mi ero abituata al suo meravigliso sorriso.
"Va bene resto" mi risiedo e provo a tranquillizarlo, ma lui continua a stringermi la mano.
"Se tu vai via io mi ritroverò di nuovo solo in questa casa.." riprende Louis, mi fissa e abbozza un finto sorriso "Scusami, se vuoi puoi andare, ti accompagno" finisce alzandosi dalla poltrona e invitandomi a fare lo stesso, però questa volta sono io a non voler andare via.
Le sue parole mi hanno fatto male, per quest'anno penso che i miei genitori potranno passare la Vigilia da soli, del resto mi hanno sempre insegnato ad aiutare chi ha bisogno e Louis ha bisogno, di qualcuno che rimanga con lui oggi.
Vedendomi ferma lui si avvicina ed io mi tiro indietro perchè ho gli occhi lucidi. Louis mi afferra entrambi i polsi e mi costringe a fissarlo, vedendomi in quello stato rimane bloccato ed abbassa il viso mettendosi in ginocchio davanti a me.
"Non dovevo, scusa. Tu non sei costretta a rimanere con me, non volevo farti piangere, scusa..." ed io lo blocco "Piango perchè mi dispiace, anche se litigo con i miei loro a Natale ci sono sempre e nel giorno del mio compleanno farebbero qualsiasi cosa, invece tu sei solo! Posso rimanere, sempre se vuoi" gli spiego, lui sembra capire ciò che provo. Mi lascia i polsi e poggia le mani sulle mie ginocchia, mi guarda commosso anche lui, ma felice "Grazie" mi bisbiglia, avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia.
Io sorrido "Quanti anni compi?" chiedo "Ventuno" mi risponde.
Che strana situazione, fino ad un attimo prima non sai nemmeno dell'esistenza di una persona e l'attimo dopo ti ritrovi ad essere l'unica a tenergli compagnia.
"Allora tanti auguri di buon compleanno, Louis!!" gli dico io tutta felice, sperando di infondere un pò di felicità anche in lui.
Louis mi sorride contento come non aveva mai fatto nell'ultima ora e mi ringrazia ancora, poi mi abbraccia.
Mi ero dimenticata di come fosse abbracciare un ragazzo, sentire le sue mani che mi stringono la schiena, il suo profumo che mi inebria le narici, il suo calore che mi circonda. E' bellissimo ed il tempo sembra non passare mai.
Per Natale ho chiesto ai miei genitori soldi ed altri regali, eppure non ho chiesto loro di darmi un ragazzo come Louis che mi abbracci in questo modo.
Quando si stacca da me, si è ormai calmato e tornato a sedersi accanto a me, questa volta più vicino, iniziamo a parlare di tutto e scopro che ha una sorella che però rimane quasi sempre dai nonni e due genitori sempre in viaggio, ama cantare e giocare a calcio e non ha la ragazza; naturalmente anche io racconto piccoli momenti della mia vita, dimenticandomi di stare parlando con un ragazzo. Trascorriamo così la serata, Louis poi prepara da mangiare ed io avviso mia madre, dicendole che rimarrò alla festa e tornerò tardi.
Anche se ora la festa ce l'ho nel cuore.
Verso le undici e mezzo Louis mi accompagna a casa ed io indosso ancora il maglione della sorella, come scusa per poter tornare a trovarlo e restituirgliela. Ci scambiamo i numeri di telefono in macchina e prima che la mezzanotte scocchi, mi ricordo di volergli fare un regalo. Penso di potergli regale il bracciale di cuoio che mio fratello ha dato a me, ma lui rifiuta.





******




Da quel giorno, sono tornata numerose volte a casa sua e lui nella mia, abbiamo parlato e ci siamo legati sempre più, fino a diventare molto più che semplici amici. Non dimenticherò mai quella Vigilia e la frase che Louis mi ha detto, rifiutando il mio regalo "Sei tu, davvero, il mio più bel regalo di Natale". Per il prossimo Natale non chiederò nulla, farò solo il regalo di compleanno a Louis e sarò felice di poter passare la mia vita con lui.



Appunti dell'autrice:


Dunque, benchè io sia di natura una persona insicura, sono troppo contenta di aver scritto questa storia e l'adoro così com'è! ^_* Spero davvero che vi piaccia, perchè c'ho messo l'anima per scriverla, visto che dovevo dedicarla al mio idolo, Louis che oggi compie la bellezza di ventun'anni, con l'augurio che possa rimanere per sempre l'eterno Peter Pan, sempre giovane e che non perda la voglia di sorridere <3
Si, la Nicole nella storia sono io ed ho immaginato il tutto nella mia mente.
Ho finito, lasciate qualche commento se volete, eh! ;)
Infine Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti :*

Alla prossima,
Sakura_____
 
   
 
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