Fandom: Supernatural
Pairing/Personaggi: Dean/Castiel
Rating: Pg
Genere: fluff, commedia
Warning: flash-fic, slash, spin-off
Summary: è la vigilia di Natale e Dean è in ritardo.
Note: flash-fic scritta sul prompt 04. fiocco della mia tabellina per la community di think_fluff La storia è uno spin-off della fic AU Life is Good.
Note #2: ci tenevo a farvi gli auguri di Natale anche se l'unica cosa natalizia in casa mia quest'anno è l'immagine di copertina di facebook quindi vi auguro buone feste! Fate i buoni e mangiate tanto!
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, non ci guadagno nulla, la cosa non potrebbe rendermi più triste.

Castiel pigiò nervosamente lo schermo del tablet nella cieca speranza di comporre un sms, possibilmente entro la fine dell'anno. Non riusciva a capire perché il compagno gli avesse regalato una cosa tanto inutile quanto complicata: perché quei dannati aggeggi non potevano avere tasti come tutti gli altri computer normali? La moda del touchscreen gli dava la nausea e lui era uno scrittore, dannazione! amava sentire l'odore della carta e dell'inchiostro, la penna tra le mani, talvolta la consistenza dei tasti sotto le dita, e quei tablet non facevano altro che minimizzare ciò che Castiel amava.
Odiava anche le videochiamate tra l'altro; le trovava spersonalizzanti.
E in tutta onestà non se ne faceva nulla della tecnologia avanzata se non poteva avere Dean con sé la vigilia di Natale. Sbuffò, accoccolato sotto l'albero, fissando di sbieco la cena in tavola, ormai fredda. Dean era rimasto bloccato nel traffico e Castiel non aveva altro che un tablet tra le mani e diversi aghi di abete sui vestiti.
"Dato che sei così intelligente perché non mi auguri tu un buon natale?" pensò, rivolgendo un'occhiata truce all'anonima tavoletta.
La porta si spalancò all'improvviso, rivelando un Dean ricoperto di neve, con il naso arrossato e l'espressione mortificata. «Ho minacciato tre tassisti e ho pagato una fortuna ad un quarto per farmi arrivare ad un orario decente. Ti prego, scusami.» mormorò contrito, sfilandosi la sciarpa fradicia.
Castiel scosse il capo e tese entrambe le mani, accogliendolo tra le braccia: il viso gelido dell'altro a contatto con la propria pelle lo fece rabbrividire.
«Sei arrabbiato?» chiese ancora l'attore, scorgendo la cena ormai da buttare.
«È la vigilia di Natale» rispose Castiel, come se fosse ovvio.
E lo era davvero, almeno per lui.
«Non è una vera risposta» obiettò Dean, stringendosi le mani dell'altro sul ventre.
Castiel sorrise contro la sua tempia per poi liberare una mano dalla stretta dell'altro e afferrare a casaccio un fiocco avanzato durante la preparazione dei regali. Glielo porse gentilmente, incastrandolo poi alla perfezione nella manica del maglione. «Vedi?» disse, ammirando il risultato «sono sotto l'albero con il mio vero regalo di Natale, come faccio ad essere arrabbiato?»
La risata di Dean gli incendiò il petto più di un bicchiere di eggnog. 

FINE