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Autore: supermaaannn    24/12/2012    2 recensioni
'la verità è che è più facile mentire'.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12 marzo 2010.
 
sono Niall James Horan e certe volte ho solo voglia di mollare tutto.
Davvero, è come se qualcosa mi dice che non conto nulla, non servo a nulla e non potrò mai dire 'sto bene' veramente. 
Tutte le volte che sto male taglio il braccio. So che non risolverò nulla ma è una specie di sfogo, come se in quel taglio, in quel sangue io avessi raccontato tutto ciò di brutto che mi è successo. 
Ecco perchè continuo, ma questo non vuol dire che tutto andrà bene, perchè, io non troverò il mio giorno felice domani, e non succederà, perchè ogni cosa andrà sempre allo stesso modo. 
E' inutile dire 'everything's gonna be alright', sperare che qualcosa cambi, che tutti ad un certo punto capiscano. 
E allora ricomincio a piangere e ad indossare maniche lunghe.
Quella mattina era venerdì, solo un'altra giornataccia del duemila schifo qualcosa, quando il mio cellulare iniziò a sqillare. Era Jess, la mia migliore amica, che sarebbe arrivata a momenti per poi andare a scuola come tutte le sante mattine. Era possibile che al suono della sua voce, automaticamente nel mio stomaco i bufali si rincorrevano? Si, mi piaceva la mia migliore amica ma essa era già occupata. Mi preparai velocemente che lei arrivò. 
La vidi piangere e dopo nascondersi il viso. 
"Piccola, piccola, cosa succede?" . chiesi abbracciandola.  
"Loro sono belle ed io che sono? Sono solo uno sbaglio". 
"Loro chi?". 
"Quelle a cui il mio ragazzo va dietro" Mi rispose urlando. 
"Jess, cazzo, lascialo stare. Lui non ti merita, e tu gli stai ancora dietro. Ti rendi conto che ogni volta finisci tra le mie braccia a piangere perchè un cretino ti fa piangere?" Risposi. 
"Per te è tutto così facile Niall". 
Dopo quella frase me ne andai lasciandola li da sola, mi misi le cuffie all'orecchie e continuai la mia strada. E' possibile svegliarsi la mattina e realizzare di aver perso ogni singola cosa? E' possibile voler dannatamente tornare indietro e sistemare le cose? Fargli prendere una strada diversa? Rimediare a qualche errore? Bhe, non era possibile. 
Entrammo in classe e mentre stavo entrando la vidi per i corridoi con lo sguardo a terra. Pensai tutto il tempo a lei, era una specie di malattia, ti colpisce e non ti lascia andare più via. Suonò l'ultima campanella ed andai a casa di Jess e la trovai fuori di casa su una panchina che guardava il vuoto, con la sua solita felpa blu, mani in tasca e i suoi occhi sempre più belli. Mi misi accanto a lei, guardando di fronte a me.
"Ritornerai sempre indietro?" Mi chiese lei. 
"Finchè so che sarai su questa panchina a pensarmi, si. Quando non ci sarai più, vuoldire che sarai felice anche senza di me" Risposi sorridendo. 
"Io non sarò mai una principessa?" Mi chiese appoggiando la testa sulla mia spalla. 
"Il problema delle fiabe è che preparano le ragazze a delle grandi delusioni. Nella vita reale, il principe se ne va con la principessa sbagliata, oppure succede il contrario" Dissi. 
"Nelle fiabe non è mai successo il contrario". 
"Nella nostra si" Risposi guardandola negli occhi. 
Mi mise una mano sulla guancia e mi iniziò a baciare, non volevo che quel momento finisse, per nessuna ragione al mondo. 
"Ehi principessa, sei bellissima" Le dissi a fior di labbra. 
"Io non lo sono". 
"Solo la gente stupida non lo potrebbe mai notare, e poi tu mi stai nascondendo qualcosa". 
"Non sto nascondendo nulla" Mi disse con lo sguardo in basso. 
"Fammi vedere i tuoi polsi, ora". 
Iniziò a lacrimare alzandosi le maniche della felpa e mi mostrò i suoi polsi pieni di tagli. 
"Anche tu?". Chiesi. 
"Perchè tu lo fai? Non mai visto tagli su i tuoi polsi" Mi rispose. 
"Lo faccio in parti dove nessuno potrebbe vedere". 
"Perchè lo fai?". 
"Sai cosa vuoldire non sentirsi mai abbastanza? Cosa vuoldire sentirsi diverso da tutti gli altri? Quando sei in una stanza affollata ma ti senti lo stesso solo? Quando non ti senti all'altezza di niente? E tu?" Dissi. 
"Io invece non ho mai pensato di essere 'abbastanza' bella per essere meritata da qualcuno. Lo specchio è il mio peggior nemico, è come essere intrappolata. Sono insicura di me stessa tutto il tempo, e fa male. Io non volevo sentirmi così e così ho iniziato a farmi del male, pensavo di eliminare tutta la vergogna e i sensi di colpa verso me stessa". 
"Risolveremo tutto insieme, okay? Andrà tutto bene. Ti amo principessa" Le dissi baciandola.
La iniziai a baciare dolcemente e poi andammo a fare un giro per il centro di Londra. 
"Dovremmo avere tutti qualcuno che ci abbracci fino a toglierci il fiato, che ci faccia dimenticare il perché siamo tristi, che ci lasci addosso il suo profumo dopo averci stretto forte per farci passare la paura. E non sai quanto sono fortunata ad averti" Mi disse.
Ditemi che stavo sognando. Le parole che ogni notte, da quando ero nato, nei miei sogni volevo che uscissero dalla sua bocca.  
 






 
#spazioautrice. 
sciao belli. bhe, questo è il prologo della mia prima storia. 
mi presento, sono viola e ho tredici anni, vivo in toscana e basta lol. 
se volete su twitter sono @belongwihme. 

ps. auguri tommo. 
  
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