Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Braina    25/12/2012    2 recensioni
"No, quella non era la casa dei Potter. Silente aveva detto che li avrebbe protetti.
Non era la casa di Lily."
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Such a lonely day 
And it's mine 
The most loneliest day of my life 

 
Era Potter quello che giaceva nell’ingresso? No, lui non aveva mai avuto un’espressione così terrorizzata da quando lo conosceva. Sempre spavaldo, arrogante, pronto a farsi beffe di lui.
No, quello non era Potter.
E cos’era tutto quel caos in casa? Polvere, porta fuori dai cardini, sembrava posse passato un uragano.
Perché l’aria ad un tratto si era fatta così pesante? Il ragazzo non riusciva quasi a respirare, come se i polmoni si rifiutassero di espandersi nel suo magro torace.
 

Such a lonely day 
Should be banned 
It's a day that I can't stand 

La mente dell’Occlumante si era chiusa ai suoi stessi pensieri, come se ci fosse una lotta interna nel ragazzo: la consapevolezza cercava di insinuarsi dentro di lui, ma l’incredulità la teneva ostinatamente fuori, cacciandola a suon di calci, urlando a squarciagola che ciò che aveva davanti agli occhi non era reale.
No, quello non era Potter. Quel pupazzo inanimato con la bocca spalancata non era quel rozzo individuo che gli aveva fatto passare sette anni d’inferno.
Non era quello che gli aveva portato via Lily.
 
 

The most loneliest day of my life 



Le gambe mettevano un passo avanti all’altro senza che nessuno glielo avesse chiesto, portandolo oltre l’entrata, verso le scale che conducevano al piano di sopra.
No, quella non era la casa dei Potter. Silente aveva detto che li avrebbe protetti.
Non era la casa di Lily.


Such a lonely day 
Shouldn't exist 
It's a day that i’ll never miss 
Such a lonely day 
And it's mine 
The most loneliest day of my life 

 
 


 

Il silenzio era innaturale.

Vedeva i suoi stessi piedi appoggiarsi su uno scalino, poi su quello successivo, poi su quello dopo ancora, ma non era lui a muoversi.

No, lui non era li, lui era ad Hogwarts, aveva 11 anni e Lily Evans era la sua migliore amica. Lui era un bambino, e il mondo era perfetto finché rimaneva lì con lei, lontano dalla violenza di suo padre.

Lui non era li. Era ad Hogwarts, aveva 16 anni e Lily Evans era sempre più bella. E lui come uno stupido l’aveva allontanata.

Stupido, stupido Piton.

Stupido Potter.

Il pianerottolo di fronte a lui era ancora immerso in una nuvola di polvere, la porta bianca su cui si erano posati i suoi occhi era decisamente nel posto sbagliato, ribaltata com’era vicino ad un muro troppo lontano.

 
 

And if you go 
I wanna go with you 
And if you die 
I wanna die with you 
Take your hand and walk away 


Una mano candida spuntava da dietro il muro.
Erano suoi gli occhi che bruciavano di lacrime? No, lui non piangeva mai.
E non erano sue neanche le gambe che si piegavano all’improvviso di fronte al corpo esanime di Lily, come se qualcuno l’avesse colpito all’improvviso da dietro, all’altezza delle ginocchia.
Non erano sue le mani che si posavano sui capelli ramati della ragazza, che le accarezzavano il viso, che la stringevano come mai l’avevano stretta.
Non era suo quel lamento prolungato che spezzava il silenzio, quasi l’ululato di un lupo ferito a morte.
Ma era suo, invece, il desiderio folle di scomparire, di farsi inghiottire dal vuoto, di raggiungere Lily in quel posto dove se n’era andata lasciandolo solo.
Era sua la consapevolezza della colpa commessa, la rabbia cieca contro se stesso che lo invadeva mozzandogli il respiro insieme ai singhiozzi.
Era di nuovo suo il corpo, finalmente, e lo trovava così pesante che si chiedeva come avesse fatto ad arrivare sino lì.
Erano sue le braccia intorno al fantoccio che una volta era stata Lily Evans, donna amata in silenzio, donna persa a causa della sua stoltezza.
 
Lui era lì, a Godric’s Hollow, aveva 21 anni ed era solo, solo come non mai. Erano sue le gambe che ritrovavano forza per rialzarsi, suoi gli occhi che si posavano per l’ultima volta sulle iridi verdi di Lily, suo il corpo che ora si Smaterializzava lontano, suo l’animo che andava in cerca di redenzione dall’unica persona che avrebbe potuto offrirgliela.


 

Such a lonely day 
And it's mine 
It's a day I’m glad I survived

 

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Braina