Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: sakuraelisa    25/12/2012    3 recensioni
Questa storia è una piccola one shot dedicata alla mia long: All my love for our. Potete leggerla anche se non avete letto la long, perchè comunque è una storia a se, ma se invece volete capire meglio i personaggio, allora ve la consiglio.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel, Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Merry Christmas with my dear family
 


Kurt non si sarebbe mai abituato a quella realtà, da quando si era sposato, appena un anno prima, la sua vita era cambiata, aveva trovato una famiglia che lo aveva accolto a braccia aperte, ma soprattutto un marito che lo amava e una figlia che lo aveva accettato e fatto entrare nel suo mondo, era tutto perfetto, e quella mattina, quando aprì gli occhi, lo constatò.
Socchiuse le palpebre e i suoi occhi blu, quel giorno ancora più azzurri del solito, si illuminarono quando vennero a contatto con la luce del sole che filtrava dalla finestra della loro camera da letto.
Iniziò a stiracchiarsi e senza volerlo portò le sue mani sulla vita dove trovo quelle di suo marito che lo stava stringendo a se in una presa dolcissima.
Sorrise nel pensare che ogni giorno lui si svegliava e trovava quelle braccia che lo tenevano al caldo e lo facevano sentire sempre al sicuro.
S’intenerì allo stesso pensiero che suo marito si affidasse a lui per qualunque cosa, che lo considerasse ormai una parte di se, ormai erano talmente legati, così complici che sembravano nati per stare insieme, erano come delle anime gemelle.
Guardò per un momento la fede che portava al dito, quel simbolo che lo univa ad uno degli uomini più dolci che aveva avuto la fortuna di incontrare, ovviamente escludendo suo padre.
Strinse maggiormente la mani di suo marito e quando sentì delle labbra posarsi delicate sul suo collo, per un momento sussultò al contatto, ma l’istante in cui quella voce gli arrivò chiara e cristallina al suo orecchio fu bellissimo.

“Buongiorno tesoro” gli disse continuando a baciargli il collo.

“Buongiorno anche a te amore” sospirò felice.

Kurt si girò verso di lui per poterlo guardare negli occhi e quando accadde fu come ogni volta, un piccolo sogno che diventava reale, specchiarsi in quegli occhi dorati era come una magia che rendeva tutto più bello.

“Buon natale”

“È solo la vigilia Blaine”

“Sono così felice Kurt, che questo natale tu sia con me e Melanie” gli disse con un sorriso estasiato dipinto in volto.

“Io vi amo di più per avermi regalato la felicità” gli rispose lui portando una mano sulla sua guancia per accarezzargliela teneramente.

Entrambi sospirarono e quando unirono le loro labbra come se fosse una cosa naturale e automatica si abbandonarono a quel gesto tanto semplice.

“A che ora dobbiamo partire?”

“Tra qualche ora, mio padre e Carole ci aspettano”

“Sai …”

“Dimmi” gli disse Kurt continuando a sfiorargli la pelle del viso

“Sono un po’ nervoso … questa sarà la prima volta che conoscerò tuo padre”

Kurt gli sorrise e gli baciò la punta del naso

“Lui ti adorerà Blaine, gli ho talmente parlato di te che ti conosce già”

“E se non gli piaccio?”

“Non succederà tranquillo … tu e Melanie mi fate felice e per lui conterà solo questo” gli rispose portandogli entrambe le mani sulla guance.

“Sei sicuro?” gli chiese lui stringendo a sua volta quelle mani con le sue.

“Si amore, sicurissimo”

Blaine sorrise alla sua risposta positiva e finalmente lo abbracciò per la prima volta in quella mattina, si sentiva in paradiso stringendo a sé suo marito, assaporando il suo odore e sentendolo un poco più suo in quel loro secondo natale insieme.
Non si accorsero nemmeno che qualcuno aveva bussato, che la porta della loro camera si era aperta rivelando la piccola Melanie, ferma ancora sul ciglio della porta aspettando il loro permesso per varcare la soglia, bellissima nella sua vestaglia rosa con gli orsetti.
Se ne stava in attesa, stritolando il suo pupazzo, il suo cagnolino di pezza, mentre attendeva che i suoi adorati genitori si accorgessero di lei.
Non le piaceva interromperli, non amava vedere che smettevano di baciarsi solo perché lei era presente, lei in cuor suo era felice ogni volta che li vedeva in atteggiamenti affettuosi, vedeva il loro amore talmente nitido che era cosi orgogliosa di fare parte di tutto.
Quando vide che si stavano staccando dal loro abbraccio, si avvicinò lentamente e arrivando vicino al loro letto allungò la mano e toccò il braccio di Blaine che si voltò immediatamente verso di lei rimanendo sorpreso ma felice della sua apparizione.

“Io papà ho bussato, ma voi non mi avete sentito” gli disse avendo paura che la mandassero via.

“Vieni qua” le rispose invece suo padre, alzando le coperte e invitandola ad entrare nel letto con loro.

La bimba non se lo fece ripetere due volte ed accettò il suo invito, Blaine la fece sdraiare in mezzo a lui e Kurt, lei si voltò verso quest’ultimo e gli sorrise lasciandogli poi un bacio sulla guancia.

“Ciao papà” gli disse

“Ciao a te piccola mia” le rispose lui accarezzandole la testa dolcemente

Melanie si sistemò meglio tra di loro, Kurt la prese subito e la poggiò sopra di se, abbracciandola stretta e tenendola forte, sentirla respirare sopra il suo petto era una delle gioie più grandi dell’essere padre. Lei si accoccolò meglio.

“Scusatemi, non volevo disturbarvi”

“Che dici piccola? Tu non ci hai affatto disturbato” le rispose Kurt.

Blaine avvicinò la mano e sfiorò lievemente la spalla di sua figlia che riposava beata tra le braccia del marito.

“Sei emozionata tesoro di conoscere nonno Burt?” le domandò curioso

Lei ci pensò su un momento.

“In effetti si, sono molto curiosa di vedere la città di papà e poi …”

Melanie rimase in silenzio senza finire la frase, Kurt la guardò e stava per domandarle il motivo di quel silenzio improvviso quando Blaine terminò per lei.

“Sai io e miei genitori non ci parliamo da tempo ormai … hanno fatto fatica ad accettare la mia omosessualità, quando è comparsa nella mia vita Melanie poi tutto è peggiorato, a stento sono venuti al matrimonio mio e di James, e quando lui è morto non si sono fatti vedere nemmeno al suo funerale e da allora non li ho più visti …”

Kurt avvicinò le dita al suo viso e sfiorò le labbra del marito guardandolo con quell’amore che li aveva sempre uniti e che li teneva legati come il fiocco che era legato ai loro cuori.

“Mi dispiace molto amore”

Blaine abbassò per un momento il viso, sentendosi cosi felice di avere Kurt nella sua vita adesso, di avere finalmente una famiglia con cui festeggiare le festività, in verità doveva ammettere che era un po’ nervoso all’idea di incontrare i nuovi suoceri, non erano potuti venire al loro matrimonio, e a Kurt era dispiaciuto molto, ma la malattia di suo padre glielo aveva impedito per cui insieme avevano deciso di fare una piccola cerimonia simbolica almeno una volta l’anno così da permettere che lui ci fosse. Sorrise di nuovo e rialzò il viso finalmente sorridente di fronte a quello di suo marito che una volta visto il suo volto felice poté finalmente respirare di nuovo e abbracciare di nuovo stretta la loro figlia.

“Non vedo l’ora di conoscere il tuo mondo”

“La mia città non è granché, ed è vicino alla tua ma non è bella ecco”

“Papà, potrò vedere anche dove andavi a giocare da piccolo?” chiese Melanie curiosa

“Certo piccola, ti ci porterò” le rispose lui abbassandosi leggermente e baciandole la testa.

Blaine si avvicinò a loro e li abbracciò forte, era la sua famiglia, e cosa c’era di più bello che averne una che ti ama e ti vuole bene il giorno prima di natale? Lui in quel momento si sentiva la persona più felice della terra.
Qualche ora più tardi stavano facendo colazione in cucina, mentre loro due si stringevano le mani poggiate sopra la tavola e continuavano a sorridersi, la piccola Melanie beveva il suo latte con i cereali e continuava a pensare che era davvero fortunata ad avere due papà che le volevano bene e che tenevano a lei, e quel giorno avrebbe conosciuto anche per la prima volta i loro nonni, era leggermente emozionata e nervosa all’idea di incontrarli, in cuor suo sperava tanto di essere alla loro altezza.
Il tempo volò in fretta e senza che se ne accorgessero tutti e tre erano pronti all’ingresso con le loro valigie pronte e i loro cappotti in mano pronti per uscire.
Il viaggio verso Lima fu tranquillo e sereno e quando il loro aereo atterrò all’aeroporto, Kurt prese suo marito per mano e insieme alla loro Melanie uscirono dall’edificio per attendere suo padre che sarebbe venuto a prenderli. Quando in lontananza vide un uomo sulla cinquantina che si avvicinava verso di loro con un capellino in testa e un sorriso radioso, lui fece uno dei rari sorrisi che riservava solo alle persone che amava, lasciò per un secondo la mano di Blaine e corse verso suo padre. Burt lo vide arrivare e gli venne incontro, quando furono entrambi ad un passo l’uno dall’altro, si guardarono un secondo e quello dopo si abbracciarono stretti. Finalmente Kurt stava abbracciando il suo papà, gli era mancato tanto.

“Bentornato a casa Kurt”

“Papà sono così felice di vederti”

Burt lo guardò un po’ meglio e notò che suo figlio era davvero cambiato, aveva un aspetto diverso, uno sguardo più felice e sembrava tutta un’altra persona dall’anno precedente.

“Il tuo sorriso è migliorato dall’ultima volta”

“È merito di Blaine papà, lui mi rende una persona migliore e mi fa stare bene”

Kurt avvicinò una mano al suo braccio sfiorandolo leggermente.

“Tu come stai invece? Tutto bene vero?” continuò

“Certo ragazzo, va tutto bene, tranquillo … è tutto apposto” gli rispose Burt sfiorando a sua volta il suo braccio.

“Me lo diresti se stai male vero?”

“Certo Kurt …” lo rassicurò

“… e adesso che ne dici di presentarmi tuo marito e tua figlia?”

Il volto di Kurt si illuminò di colpo e si dipinse nei suoi occhi una nuova felicità che suo padre non aveva mai visto, e fu sorpreso nel notare che le sue fossette erano diventate così evidenti appena aveva nominato i nomi delle persone che per lui contavano di più, finalmente riusciva ad osservare nel suo viso quanto suo figlio fosse felice.
Kurt lo prese per mano e lo trascinò dalla sua famiglia, quando arrivarono lasciò per un momento la presa e intreccio le dita con quelle di suo marito attirandolo a se.

“Papà … lui è Blaine … mio marito”

Blaine abbassò un istante il volto, era nervoso ma molto emozionato di fare per la prima volta la conoscenza di suo suocero. Il secondo dopo si sentì pronto e levò il capo, guardandolo negli occhi a testa alta con un piccolo ma brillante sorriso.

“Piacere di conoscerla signore, io sono Blaine” gli disse porgendogli la mano.

Burt lo osservò e lo guardò meglio, non era molto alto, quasi quanto suo figlio, aveva dei rari capelli ricci e degli occhi dorati, anche se gli sembravano più un misto di colori differenti, ma quello che di sicuro lo colpì maggiormente fu quella luce che emanava, quella gioia visibile a tutti che di solito si manifestava solo quando si stava vicino alle persone amate. Sorrise al suo nuovo genero e accettò la sua presa.

“Piacere mio Blaine”

Quest’ultimo ricambiò il suo ampio sorriso, lasciò la sua mano e si avvicinò alla sua bambina che per un momento era rimasta in disparte, gli portò un braccio intorno alle spalle e la mostrò a suo nonno.

“Lei è Melanie …”

“… nostra figlia” disse continuando e guardando suo marito negli occhi

Burt guardò la piccola e notò che era proprio bella, sembrava molto minuta, con i capelli rossi legati in una treccia poggiata sulla sua spalla, le mani incrociate intorno alla vita e quegli occhi blu così penetranti che gli ricordavano tanto quelli di suo figlio. Indossava un cappotto celeste e delle ballerine bianche con delle calze velate dello stesso colore.
Lui la raggiunse e si inginocchiò davanti a lei che lo guardava ancora in attesa di un suo giudizio e di una sua parola.

“Io sono Burt” le disse porgendole la mano

Melanie inizialmente lo stava guardando timorosa ma poi sorrise e si lasciò andare.

“Io sono Melanie” rispose con la voce squillante

“Sei davvero bella, lo sai?” le disse azzardandosi e accarezzandole la guancia.

La bambina si sorprese di quel gesto ma non si ritirò anzi si abbandonò alla sua carezza.

“Posso chiamarti nonno?” gli domandò.

“Certo che si piccola” le disse lui sorridendo.

Melanie a quel punto si sporse e lo abbracciò forte, Burt rimase molto contento di quella stretta e ricambiò il suo abbraccio stringendola a se.
Kurt sorrise guardando quella scena tanto tenera tra suo padre e sua figlia e senza rendersene conto prese la mano di suo marito e la strinse, non c’era bisogno di guardarsi negli occhi in quel momento, entrambi sapevano che quello dipinto sui loro volti era un vero e ampio sorriso.
Poco tempo dopo e un viaggio non tanto lungo finalmente arrivarono a casa, scesero dall’auto e nel mentre che Kurt e Blaine prendevano le loro valigie dal cofano, Burt prese per mano la piccola Melanie. Raggiunse la porta d’ingresso della sua casa e l’apri sempre tenendo stretta la sua nipotina.

“Carole, dove sei? Siamo arrivati” disse alzando la voce per farsi sentire da sua moglie.

La donna spuntò dalla cucina con un grembiule bianco stretto intorno alla vita e mentre si stava asciugando le mani, notò subito la bambina al fianco di suo marito, che vedendola si nascose dietro al nonno.

“Dai dai Melanie, fatti vedere”

Lei alla fine si mostrò e Carole osservandola rimase molto colpita e sorrise senza accorgersi.

“Tu sei …”

La bambina la precedette e rispose prima di lei.

“Sono Melanie, tu sei mia nonna vero?”

“Sì sono io piccola” disse lei sorridendo ancora più ampiamente

Non passò molto tempo che le due si abbracciarono, la bimba pensò che quello che stava per vivere era davvero un bel natale, quest’anno oltre ad avere due papà che l’amavano follemente aveva anche due nonni che le volevano bene, non poteva essere più contenta.
Passarono le ore successive a preparare il pranzo e a pranzare nella sala da pranzo, Burt e Carole fecero la piena conoscenza della dolce Melanie che si rivelò essere davvero adorabile, proprio come Kurt l’aveva descritta.
Quest’ultimo e Blaine poi la lasciarono nelle mani dei nonni e si diressero nella sua vecchia stanza. Aveva intenzione di mostrare al marito delle vecchie foto, quando arrivarono e oltrepassarono la porta, lui lo invitò a sedersi sul letto mentre cercava l’album di fotografie nel cassetto della sua scrivania.
Blaine si sedette e attese che lui trovasse quello che stava cercando, e intanto si guardò intorno, osservando i poster attaccati alle pareti, le foto appese e le mille cose che gli ricordavano suo marito.
Era proprio la sua stanza, il suo primo mondo e lui ne stava entrando a far parte. Kurt finalmente trovò l’album e lo raggiunse sedendosi al suo fianco. Aprì la prima pagina e guardò la prima foto che lo ritraeva insieme a sua madre all’età di otto anni, casualmente la stessa età di Melanie.

“Eccomi” esordì.

“Eri bellissimo anche a quel tempo” gli disse Blaine sfiorando la fotografia con le dita.

“Quando ho visto Melanie la prima volta, ho pensato che fosse un segno del destino che tua figlia … adesso nostra figlia, avesse lo stesso colore dei miei occhi”

“Ho pensato la stessa cosa quando ti ho visto per la prima volta sai” gli rispose Blaine alzando il suo viso per poterlo guardare negli occhi.

“Sei talmente bello” sospirò sporgendosi verso di lui per poter poggiare le labbra sulle sue.

Per Kurt era una cosa particolare baciare suo marito nella sua vecchia stanza, quando era piccolo avrebbe tanto voluto avere un fidanzato ma purtroppo non era stato cosi fortunato da incontrare qualcuno che gli volesse veramente bene, e adesso stava realizzando un suo piccolo desiderio, stava baciando qualcuno che lo amava, che ci teneva davvero a lui.
Continuarono a baciarsi, stringendosi e tenendosi caldo a vicenda, Kurt che gli sussurrava i piccoli segreti legati alla sua infanzia e alla sua adolescenza.
Blaine era felice di scoprire tante piccole nuove cose su suo marito, di conoscere una nuova parte di lui e di rendersi conto della persona meravigliosa che amava e che stava al suo fianco giorno dopo giorno.
Quando scesero al piano di sotto trovarono la piccola Melanie accoccolata sul divano con Burt e Carole, notarono che erano come assorti mentre guardavano l’albero di natale illuminato.
Kurt e Blaine si avvicinarono e si sedettero di fianco a loro, Kurt poggiò la testa sulla spalla di suo marito e lui lo strinse a se cingendogli la spalla con il braccio.
Era tutto perfetto, era tutto come doveva essere. Finalmente Blaine faceva parte di una vera famiglia, e Kurt era felice di avere una persona che lo metteva al primo posto e in più a questo quadro sin da subito aveva fatto parte anche la piccola Melanie, che era serena tra le braccia dei suoi nonni.
Il giorno dopo, quando aprirono i regali, la bimba mostrò ai suoi nonni il suo vero sorriso, Burt si accorse che dopo tanto tempo in quella casa si sentivano di nuovo altre voci oltre la sua e quella di sua moglie e di questo era davvero contento, ma la gioia più grande per lui era di sicuro vedere il viso di suo figlio, era una persona nuova adesso, era semplicemente il marito di qualcuno e Blaine era esattamente come se lo era immaginato, perfetto per suo figlio.
Guardando quelle persone sorridenti si accorse che quello era davvero un bel natale, un nuovo inizio per quella nuova grande famiglia.


Note:

Eccomi qua come promesso con la one shot natalizia, legata alla mia long: All my love for us. Spero che vi piaccia, un grazie e un abbraccio alla dolce Lidia che mi ha fatto da beta d'emergenza.
Ci sentiamo tra quattro o cinque giorni per il prossimo aggiornamento della long, a presto.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: sakuraelisa