Quella mattina mi svegliai presto, dovevo trovare un lavoro.
Dovevo trovare un modo per pagare l'affitto di casa mia, dato che i miei genitori non mi davano più soldi.
Girai per la città per tipo due ore ma non trovai niente, fino a quando non mi fermai davanti ad una caffetteria.
Di solito le caffetterie hanno sempre bisogno di due mani in più.
Osservai dentro, senza entrare, e vidi un ragazzo che mi guardava.
Era la prima volta che cercavo un lavoro, ed ero un po' nervosa.
Mi feci forza ed entrai. « Ciao, hai bisogno? » mi chiese il ragazzo dietro il bancone. « Avrei bisogno di un lavoro, cercate una cameriera? » domandai io. « A pensarci sì. » rispose. « Non abbiamo bisogno di un'altra ragazza qui. » disse un signore ad un tavolo. Da quel che avevo capito, quel signore era il proprietario della caffetteria. « Faccio tutto io qui, non ci riesco da solo. » affermò il ragazzo. Il proprietario annuì. « Bene, aspetta che prendo un curriculum. » disse. Prese un curriculum sotto il bancone. « Allora, nome? » « Helen. » « Anni? » « Diciannove. » « Perchè vuoi questo lavoro? » « Perchè devo lavorare. »
Il proprietario cominciò a ridere. « Ok, numero di telefono? » « E' davvero importante il numero di telefono? » domandai. « Lo dice il curriculum. » Si avvicinò a me. « Il numero di telefono te lo darò più avanti. » dissi. « Aspetterò. » rispose sorridendo. Finimmo di completare il curriculum. « Sei assunta. » annunciò. « Davvero? » chiesi incredula. « Dico sul serio.» rispose. Non potevo crederci, avevo finalmente trovato lavoro. « Cominci oggi. » mi comunicò. « Perfetto, devo mettermi qualcosa in particolare? » chiesi. « No, niente in particolare. » disse. Restammo in silenzio qualche secondo. « Comunque io sono Toby e se hai bisogno di me chiamami. » disse presentandosi. « Perchè vai via adesso? » gli domandai. « No, io sono qui tutti i giorni, dall'apertura, alla chiusura. » rispose. « Ma ci sei solo tu qui? » chiesi. « No. Adesso ci sei anche tu. » rispose. « Quindi siamo solo noi due, in una caffetteria? » chiesi, ancora. « Sì, beh a volte ci aiuta anche Bradley, il proprietario. » disse indicando il proprietario. Mi girai e Bradley mi salutò mentre beveva il suo caffè. « Ok. Inizio adesso? » domandai. « Sì, io ti guarderò per vedere se sei capace. » rispose. « Se avrò bisogno tu ci sarai, vero? » domandai. « Sì, non ti preoccupare. » rispose sorridendo.