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Autore: CL_Kiki    25/12/2012    3 recensioni
I personaggi sono sempre gli stessi della storia principale ma in questa FF ci sono ministorie ambientate nelle diverse feste!
Natale, Capodanno, Pasqua e tante altre!
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Merry Christmas

                                                                                                                                                                                                               Elena ed JunHyung

Era giunta la vigilia di Natale, anche se erano mesi che ormai era li in quella città, il pensiero per un attimo ritornò alla sua famiglia: quella sarebbe stata la prima volta che trascorreva il Natale fuori, senza poter vedere la sua famiglia.
Era triste, girava per i negozi assaporando l’atmosfera: quella sensazione, quell’aria frizzantina che le circondava il viso…lei l’amava, non sapeva spiegarsi perché ma ogni ricordo felice che aveva era racchiusa in quell’atmosfera.
< Come mai sei così silenziosa? >
Jun le stringeva la mano mentre, camminando per le vie della città, osservava il suo viso avvolto nella sciarpa e coperto dal cappello.

< Uh? >
< Dico: Come mai così silenziosa? Ti stai annoiando? >  
< No per niente, anzi… > disse rivolgendogli uno dei suoi sorrisi di cui Jun non riusciva a non resistere.
< Allora mi spieghi come mai sei così…giù di morale? >
< Non è niente, davvero. Adesso andiamo per negozi. Devo ancora comprare gli ultimi regali >
< Anche il mio? >
< Nah, il tuo l’ho già ordinato >
< Mmm, mi domando cosa possa essere… >
< A mezzanotte lo saprai… > disse uscendo la lingua
< Beh, anch’io il tuo l’ho già preso >
< Davvero? – si mise in punta di piedi supplicandolo – Dimmi cosa si tratta, lo sai quanto sono curiosa >
< Eh eh… vediamo – si fermò portando l’indice e il pollice della mano destra sotto il mento socchiudendo gli occhi – mmm…è piccola…dolce…ha un buon profumo…. >
< Come? Piccola, dolce con un buon profumo? >
La ragazza cominciò a riflette su dopo quelle parole, non le venne in mente niente.
< Dammi altri indizi >
< Altri? – la guardò – Se vuoi posso fartelo vedere >
< Vedere? Ma rovineresti la sorpresa >
< Tu dimmi se lo vuoi vedere >
< Mmm….tu mi tenti…. E va bene,  mi hai incuriosita >
< Va bene. Però devi chiuder gli occhi >
La ragazza ancora incredula su quello che aveva detto, si lasciò convincere e chiuse gli occhi. Lentamente Jun si avvicinò al suo volto posando le labbra sulle sue.
Era uno dei suoi baci teneri e dolci, di quelli che Elena non si aspettava mai di ricevere ma le riempiva di felicità.
< Piaciuto il regalo? > disse mentre osservava il suo volto diventato rosso per il gesto ricevuto.
< Certo…quindi… >
< La piccola, dolce e che ha un buon profumo…sei tu >
< Sarei un regalo per me? Non ha senso… >
< Sei  così…come dire: Tonta… è naturale che non è questo il regalo > rise mentre posò una mano sulla sua testa.
< Non sono tonta > sbuffando, si mise le mani sulla vita girando il suo volto
< Ma sei ciò di cui ho bisogno… >

Con quella frase il suo cuore cominciò a batter fortissimo, non immaginava che Jun potesse dir una simile espressione. Guardando il suo volto poté osservare uno di quei sorrisi che era riuscita a vede solo poche volte e che gli procurava sempre quel batticuore.
< Ti ho fatto rimaner senza parole? >
< Eh…già. Però… - si strinse forte nel suo abbraccio - …mi hai reso felice sentirle >

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La giornata era trascorsa andando a far gli ultimi regali, si eran fatti quasi le 6 del pomeriggio quando Jun ricevette una chiamata di lavoro. Con dispiacere dovette lasciarla li, da sola a girar per le vie di quella città che ancora le era sconosciuta promettendole di far il più presto possibile.
Ma lei sapeva, ormai erano mesi che i due si conoscevano e sapendo il tipo di lavoro che svolgeva non erano questione di minuti, no avrebbe perso un paio d’ore…
Mentre si soffermò a guardare una vetrina di un negozio, i suoi occhi si rattristarono…stava osservando una figlia piccola che stringeva le mani dei suoi genitori. Una scena che le mise una tristezza che si esternò attraverso una lacrima scesa lungo la guancia cadendogli sulla mano.
Distolse lo sguardo, quella scena era fin troppo per lei. Ritrovarsi per quelle vie della città solo nella vigilia di natale non era proprio ciò che si aspettava ma in cuor suo aveva come la sensazione che si sarebbe verificato.
Si sedette su una panchina di un giardino vicino al fiume, era pieno di coppiette che iniziavano a scambiarsi i regali.
“ Si sono fatte le 9 – pensò osservando una coppia che le  passò vicino – Non so perché, ma sentivo come la sensazione che l’avrei passato qui da sola. Passare l’intera giornata insieme sarebbe stato magnifico…ma, non è andata così ”

Elena rimase li seduta, pensando alle parole che Jun le aveva promesso: sarebbe ritornato preso, ma erano trascorse 3 ore da quando era andato via.
“ Lavorare anche la vigilia – alzò gli occhi – A volte dimentico che qui le tradizioni sono diverse da me – chiuse gli occhi – Già…in questo momento da me staranno festeggiando tutti insieme e alle 12 scarteranno i regali… Spero che il pacco arrivi, anche se in ritardo, ma che arrivi. – Aprì gli occhi, osservò il cielo. Si era coperto e lentamente, una ad una, piccoli fiocchi cader e posarsi sul viso – Sta nevicando….sarà meglio rientrare in casa. ”
Prese il cellulare e inviò un messaggio, poi rimettendolo in tasca proseguì per il suo appartamento. Nelle vie delle città, le persone erano allegre e sorridenti, si sentivano canti allegri di bambini che intonavano le canzoni natalizie, tutto intorno a lei era investito dalla gioia che il Natale ha con se, tutto tranne lei.
“ Che solitudine, anche se intorno a me il mondo è allegro, felice, si diverte…io dentro mi sento vuota… - disse cercando di riscaldarsi le mani, il freddo cominciava a farsi sentire – Sento freddo. Freddo come questa neve che si poggia sulle mie mani… ”
Si avvicinò le mani sulla bocca, soffio per riscaldarle; erano diventare rosse a causa del contatto con i fiocchi che avevano aumentato l’intensità. Doveva sbrigarsi a rientrare, altrimenti sarebbe rientrata umida.
Mancavano pochi isolati, solo poche case la separavano dal suo appartamento.
Non vedeva l’ora di potersi riscaldare con una doccia calda ed infine sdraiarsi sotto le coperte al caldo: anche se amava il freddo, tutta quella neve cominciava a renderla nervosa.
Si fermò ad osservarsi in giro nella speranza che magari lui sarebbe apparso dietro le sue spalle, ma oltre alle macchine, i bus e le persone che si affrettavano a rientrar in casa, lui non c’era.

Arrivò, in pochi minuti si ritrovò sotto il suo appartamento. Prima di prender le chiavi della borsa avvicinò nuovamente le mani alla bocca, si sentiva le dita come due blocchi di pietra gelide.
Prima che potesse soffiarvi, senti un calore appoggiarsi su di esse. Alzò gli occhi incredula.
< Scusami >
A quella semplice parola, i suoi occhi divennero lucidi finché delle lacrime scesero lungo le guance…le sue guance rosse.
< Ho cercato di liberarmi più fretta che potevo. Pensarti sola mi rendeva triste. Perdonami… - le strinse le mani - … Sei gelata. Non dovevi rimanere fuori fino a quest’ora. – aprì il lungo cappotto grigio e l’avvolse stringendola a se – Adesso sono qui, non me ne andrò più via da te. Mi prenderò cura del mio angelo. >
Mentre la teneva al caldo, le diede un caldo bacio sulla fronte. Elena si sentì avvolta da forte calore; nonostante fossero ancora in strada sotto la neve, a lei non importava…era li con Jun, con la persona che amava, stretta al suo petto, avvolta nel suo calore, dal suo profumo.
Chiuse gli occhi dolcemente, appoggiando la testa e le mani sul suo petto…poté sentire il battito del suo cuore. Fece un lungo respiro. Era tutto vero, Jun era davvero li.
< Va meglio? > chiese appoggiando la testa sulla sua
< Si…adesso che sei qui, tutto va meglio >
< So che non ti vorrai staccare, e sinceramente neanch’io. Ma credo che sopra potremmo star meglio…no? >
< Si, hai ragione…. >
Jun stava allentando la presa, ma la ragazza lo fermò
< …Ho detto che hai ragione, ma non ho detto su cosa – Il ragazzo la guardò perplesso -… Hai ragione quando hai detto che non voglio staccarmi da te… - Il suo volto si addolcì, stringendola ancora una volta – Jun… >
< Si, dimmi >
< Oggi hai detto che sono ciò di cui hai bisogno… >
< Ed è vero. >
< …Anche tu – alzò il volto guardandolo negli occhi – Anche tu sei tutto ciò di cui ho bisogno per essere felice. >
Mettendosi sulle punta, avvicinò il volto al suo poggiando le labbra alle sue…dapprima con un bacio lento, dolce, per poi farsi sempre più passionale.
“ Il  mio regalo di Natale quest’anno è arrivano in anticipo – si allontanò dal suo volto ammirando i suoi occhi, il suo sguardo che amava tanto – Sei tu il mio regalo. Non ho bisogno di altro nella mia vita. Ho bisogno di sapere che tu ci sarei sempre… ”











                                                                                                                                                                                                                DongWoon and Ki-Kwang

< E così quest’anno per Natale saremo separati? >
< E già, Dong. Ormai abbiamo tutte le coppiette >
< Allora che ne dici se andassimo a mangiare qualcosa fuori stasera? >
I due ragazzi si trovavano soli nel loro dormitorio. Soli, gli altri si erano organizzati di uscire ognuno con la propria ragazza.
Kiki era disteso nel divano, coperto fin sopra il collo, quel giorno faceva abbastanza freddo e non aveva molta voglia di uscire…ma l’idea di passare il natale dentro casa, cavoli quello proprio non gli andava.
< Ma si – disse alzandosi – Andiamocene in giro a divertirci >
< Ben detto! Siamo giovani… >
< Ed anche single… >
< Faremo scintille stasera – disse Dong mettendo un braccio intorno al collo del ragazzo – Le ragazze cadranno ai nostri piedi >
< LA CITTA’ SARA’ NOSTRA!! > disse distendendo il braccio verso l’alto
< ATTENTA SEOUL…SIAMO DUE RAGAZZI MOLTO CALIENTI >
< SIIII!!! RAGAZZE ATTENTE, STIAMO ARRIVANDO! >
 Detto questo, iniziarono a prepararsi: in meno di 3 ore furono pronti, vestiti e profumati.

< Faremo stragi di cuori, ne sono sicuro > affermò Dong sistemandosi per l’ultima volta il ciuffo
< Avanti, scendiamo. Sono già le 9 >
< Arrivo, arrivo >
Si misero i cappotti, chiusero la porta del dormitorio e si diressero verso le scale.

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Quella notte, la notte della vigilia, decisero di mangiar qualcosa fuori, girando per le vie e adocchiando ogni ragazza che vedevano.
Il loro intento era si divertirsi, ma non nel classico modo che pensano le persone: volevano solo divertirsi, nient’altro…solo che…
< Che noia – disse Dong sedendosi in un tavolo di un bar rimasto ancora aperto – Uff…si trovano solo coppiette felici scambiarsi dolci fusioni per strada > si lasciò con tutto il peso sedere nella sedia di un ristorante.
< Fortunati quelli che hanno una ragazza…. Quanto l’invidio > Kiki sorseggiò la sua bibita osservando dalla vetrata le persone camminare…o meglio le coppiette tenersi per mano o abbracciati.
< BASTA! – disse alzandosi Dong – Non possiamo rimanere qui inerti ad aspettare un miracolo…usciamo fuori e creiamolo noi il nostro miracolo! >
< Ancora con questa storia del miracolo di Natale? Ti vedi troppi film >
< Mi piace crederci, perché questi film ti fanno capire che basta creder in noi stessi che le cose migliorano >
< Peccato che questo succede solo nei film >

< Sono solo obbiettivo. Dico solo che nella realtà tutto quello che fanno vedere in tv non accade mai >
< Invece qualcosa accadrà…me lo sento! >
< Sarà, ma…con questa neve dove pensi di andare? > indicò l’amico di guardare fuori

Aveva iniziato a nevicare, la gente cominciò ad aprir gli ombrellini e ripararsi dentro i locali per non rischiare di bagnarsi troppo  per quella neve inaspettata.
< Ma noo! Adesso anche la neve si ci mette?  - disse sedendosi sulla sedia osservando dispiaciuto fuori – Mi sai che sei proprio te a portare sfiga >
< Ohi! Non porto sfiga, sono cose che succedono…. Nei film è sempre così no? >
< Eh? >
< Che con la neve succede sempre qualcosa di positivo… >
< Mmm… ne dubito. >
< Perché? >
< Siamo qui dentro…in un locale – disse indicando con le mani – completamente da soli…a parte il titolare che…credo non vede l’ora di chiudere >
< Ehm, mi sa anche a me >
I ragazzi si alzarono, pagarono il contro ed uscirono. Il freddo li paralizzò.
< Cacchio che freddo! > disse battendo i denti Kiki
< Brrr…non ci voleva…non ci voleva >
< Cosa? >
< Tutta questa neve…. Saranno si e no 10 centimetri e non sembra intenzionato a smettere >
< Che vorresti fare? >
< Mi sento disperato…una vigilia così non l’ho mai avuta
< …già. Ti ricordi lo scorso anno? >
< Altro che! >
< Quello si che è stato divertente >
< Nostalgia >

Rimasero davanti l’ingresso del locale battendo i denti dal freddo nonostante fossero ben coperti con scarpe, guanti e cappello.
< Che ne dici se proviamo ad andare in qualche Pub? > chiese Dong
< Non credi rischieremo di farci conoscere? >
< Si, ma io non voglio rimanere qui impalato… >
< Sempre meglio di girare a vuoto per la città…sembreremo anche una coppietta…. >
< …. – Dong immaginò loro due stretti in un caldo abbraccio e scambiarsi teneri fusioni come quelle coppie che avevano visto quella sera. Un brivido di terrore l’attraversò per tutto il corpo - … Fammi una cortesia, non dir mai più una simile affermazione >
< Perché? Non mi dirai che… >
< … - lo guardò - …Che….Che hai pensato? >
< No tu dimmi che hai pensato! >
< Lasciamo perdere >
< Dong! Dimmi! Non è che…che tu… >
< MA SEI SCEMO??? NON PENSARE MAI PIU’ SIMILI…SIMILI FESSERIE! >
Kiki tirò un sospiro di sollievo.
< Ah, stavo iniziando a preoccuparmi! >
< Comunque – disse guardandosi intorno – io propongo sempre di andar dentro qualche locale, si sono fatte le 22:00…troveremo meno coppiette felici >
< Ma ci riconosceranno… >
< Sempre meglio di passare altre 2 ore qui impalati >
< Facciamo un giro, magari incontreremo qualcuno che conosciamo >
< Va bene…come preferisci >
La neve non cessava di scendere ed anzi aveva imbiancato tutta la città. Le case, le strade, le macchine, gli alberi…tutto era ricoperto di bianco, sembrava così incantato il paesaggio…come in una cartolina per gli auguri.
I ragazzi camminarono vicino ad una piazza, si soffermarono a guardarla…sotto quel manto bianco sembrava un altro paesaggio.
< Mi ricorda tanto un parco dove andavo a giocar da piccolo > disse Dong osservando in  un punto a caso nella piazza.
< Già, è vero. Mi vengono certi ricordi guardando questo posto che avevo dimenticato >
< Anch’io…anch’io avevo rimosso certi ricordi – si voltò a guardar un albero vicino ad una fontana, li accanto c’era una panchina che aveva poca nave – Ti va di sederci un po’ li? >
< Per me va bene >
Si diressero verso la fontana, la neve al contatto con l’acqua si scioglieva, ma il freddo la stava rendendo gelida e in alcune parti si potevano osservar pezzi di ghiaccio.
Dong si sedette con le mani giunte e la schiena curva, come a pensar a qualcosa, Ki-Kwang invece era rimasto in piedi accanto al ragazzo con le mani dentro il cappotto e la testa china all’interno di essa per ripararsi del gelido vento.

< A cosa pensi? > domando infine Ki-Kwang
< A niente… >
<  Mmm…e ti sei fermato qui per niente? Come non volevi andare in un pub? >
< Ho cambiato idea…adesso voglio restar qui >
< Si può saper il perché? >
< Così… >
< Per me c’è sotto qualcosa >
In quel momento la neve cessò di scendere, il cielo cominciava a schiarirsi da quelle nuvole rosse e s’intravedevano alcune stelle. Dong sollevò il suo sguardo verso il cielo.
< Sai da piccolo, ho passato una vigilia di natale da solo…in una piazza come questa. Anche in quell’occasione aveva nevicato molto riempendo tutto di bianco. Ricordo di esser rimasto meravigliato da tutto quel bianco, mi riparai dentro una cabina telefonica ed osservai i fiocchi cader lentamente posandosi sull’asfalto. Ero come incantato. Non c’era nessuno per strada…nessuno. Ne una macchina, ne una persona. Ero completamente solo… >
< Come mai eri solo? >
< La mia famiglia si era riunita a tavola con alcuni parenti…era una festa come le altre ma da una conversazione è nata una lite…da quella lite sono scoppiate altre…non riuscivo a sopportare tutta quella situazione… presi la giacca ed uscii, nessuno si era reso conto della mia assenza. >
Ki-Kwang era stupido da quel racconto, non credeva che un ragazzo solare come lui avesse avuto nel suo passato un simile ricordo. Si sedette accanto, le prese la mano.
< Quella notte faceva molto freddo, cercai di riscaldarmi come potevo, ma percepivo il gelo all’interno delle ossa. Stavo per addormentarmi quando la porta si aprì e vidi una persona avvicinarsi e stringermi forte a se, aveva una coperta e me l’avvolse intorno. Di quella sera ricordo solo questo…mi ritrovai nel mio letto con accanto mia madre che mi stringeva. >
< Quindi non sai chi fosse quella persona >
Dongo sorrise, non rispose mai a quella domanda posta da Ki-Kwang.
< Sarà meglio rientrare, gli altri saranno già iniziando a scartare i regali >
< Dong! Non cambiare discorso! >
< Avanti su…sono curioso di scartare i miei regali! > disse iniziando a correre.
< DOOOONG! >
I ragazzi iniziarono a rincorrersi e a lanciarsi palle di neve, sembravano esser ritornati bambini…
Nel cielo alcune stelle brillavano di più rispetto alle altre ed una, dopo aver brillato per qualche secondo, lasciò una scia prima di sparir nell’oscurità.
Dong si fermò, si gettò per terra, con gli occhi chiusi e cominciò ad aprire e chiudere braccia e gambe. Il suo respiro era affannato, ma era felice…felice come un bambino.

“ Quella sera eri venuto a prendermi…nonostante la tua salute precaria. Hai sfidate il freddo per cercarmi…. Sei stato l’unico ad accorgerti che non ero più in casa…l’unico che mi ha sempre capito. – Dong aprì gli occhi osservando le stelle – Nonno…se quella sera, se quella notte saresti venuto dopo…a quest’ora…saremo potuti esser insieme…. Mi manchi da morire….”
< Dong – lo chiamò Kiki – è ora di andare >
< Si, arrivo >
Si alzò da terra dirigendosi verso il ragazzo, uscirono dal parco. Prima di proseguire, Dong si voltò per l’ultima volta verso quella fontana…gli vennero alcuni ricordi in mente, di lui bambino giocare con suo nonno…
“ Sarai sempre nei miei ricordi. Ti voglio bene nonno! ”














Buon Natale!
Come state?

Essendo il 25 Dicembre, ci sembrava giusto farvi un regalo visto che ci seguite sempre e ci avete fatto entrare in classifica fra le storie più popolari!

Grazie di cuore.

   
 
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