Libri > Il ritratto di Dorian Gray
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Autore: emome    26/12/2012    2 recensioni
I pensieri di Doria quando guarda per l'ultima volta il quadro, prima di pugnalarlo i ricordi della sua vita peccaminosa lo assalgono.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dorian Gray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voglio essere buono
 
Le scale scricchiolavano sotto i suoi passi, la luce della lampada mandava strane ombre lungo i muri. Arrivato dinanzi alla porta il giovane si bloccò, improvvisamente con la mente offuscata dai ricordi che avevano come protagonista quella porta.
Prima di arrivare a Londra la associava ai difficili tempi con lo zio, ora, alla cosache vi era racchiusa. Si tolse la chiave dal collo ed aprì la porta per poi richiudersela alle spalle. Poggiò la lampada sul tavolo e si diresse verso la cosa, fra ragnatele, topi che squittivano e granelli di polvere che danzavano davanti ai suoi occhi turchini.
Arrivatoci davanti aveva quasi paura a togliere il drappo che la ricopriva.
E pensare che una volta ti piaceva guardarlo invecchiare al tuo posto, imbruttirsi dei tuoi peccati. E ti beffavi di lui con la tua bellezza e gioventù che avresti avuto per sempre. Ora ne hai quasi paura.
Con uno scatto prese il drappo e lo lanciò a qualche metro di distanza , ed eccolo lì. Il famoso ritratto di Dorian Gray. Sei tu, è la tua anima, lurida, schifosa, infetta. Dorian guardò il suo ritratto con una disperazione nuova; pensò a come era iniziato tutto posando per Basil Hallward, era ancora in vita allora!. Appena finito,  il quadro era uno splendore. Riusciva a malapena a ricordarsene com’era prima di incominciare a mutare. Fece qualche passo indietro in preda alla nausea, il sangue  sulle mani del dipinto sembrava un fiume. C’era anche il sangue di Sybil Vane  in mezzo a quel sangue.
Si era uccisa per lui, ma se n’era presto scordato mentre la donna che lo aveva amato marciva sotto terra, con neanche una tomba decente.
Cadde in ginocchi sconvolto; c’era anche il sangue del sua primo amico di Londra Basil Hallaward fra quelle mani.
Però dopotutto era colpa sua se era successo tutto quello, se non avrebbe dipinto il quadro non sarebbe successo nulla e avrebbe avuto l’anima pura.
Ma doveva ammettere che la maggior parte della colpa era stata sua, nel pronunciare quelle parole che gli dannarono l’anima.
Adesso sarebbe vecchio ma più felice, magari sposato con Sybil e con dei figlio. Perché il piacere non è la felicità. Anche Jim Vane era morto per seguirlo, per vendicare la morte della sorella.
Si strinse la testa fra le mani, disperato, il peso di quella vita peccaminosa lo schiacciava. Voleva essere buono. Se avesse distrutto il quadro sarebbe stato buono.
Prese il coltello con cui aveva ucciso Basil e colpì il quadro con rabbia. Un secondo di silenzio e si sentì cadere a terra, la vita che se en andava.
Forse ora avrebbe trovato la pace.
 
 
Angolo dell’autrice:
Non lo faccio mai di solito ma sento di dover spiegare delle cose: non ho potuto far a meno di scrivere su questa fantastica opera di Wild, e il momento più “bello” su cui scrivere mi è sembrato proprio quando muore pugnalando il quadro. Nel libro non sembra molto pentito delle sue azioni, nemmeno di aver ucciso quel poveraccio di Basil ! neanche alla fine  quindi credo che in questo testo ho fatto Dorian un po’ OOC e mi dispiace, ma  volevo descrivere un po’ quell’ultima scena di lui in vita che nel libro non ha avuto tutto questo spazio secondo me. Forse ho messo un pentimene che non c’era realmente ma  . . . mi è venuto così. XD  Spero che non vi abbia lasciato disgustati.
   
 
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