Non ha più i poteri,per questo è andata da Rumplestiltskin a chiedere il libro che in passato possedeva sua madre,Cora,per aspirarne la magia.
Lui,ovviamente,non vuole darglielo ma con il tempo Regina si è fatta sempre più furba e riesce a farselo cedere con un ricatto ovvero quello di rivelare l'esistenza della Foresta Incantata (un segreto tra lei e Rumplestiltskin).
'Attenzione,mia cara,questi sono incantesim veri e difficili da controllare.'le dice lui come d'avvertimento.
'Non mi interessa.Farò tornare mio figlio da me.'gli risponde Regina,tenendo il libro stretto a sé,come fosse il suo tesoro.
Rumplestiltskin la guarda e nota il modo in cui tiene il libro.
'Oddio.'dice quasi ridendo.
'Cosa?'chiede acida lei.
'E' solo che tenerlo così...Una volta ti ho detto che non assomigliavi a lei,ma ora....ora riesco proprio a vederla.'le dice annuendo.
Regina si sofferma a guardarlo negli occhi.
Mai avrebbe pensato di sentirsi dire quelle parole;mai avrebbe pensato di essere come lei;mai avrebbe pensato di essere arrivata a questo punto.
Rumplestiltskin nota le lacrime negli occhi di Regina,lui può vedere cosa sta pensando lei adesso.
'Io non sono come lei.'gli risponde la donna pensando a come fosse stata la madre.
'Oh,davvero cara?'dice divertito.'E allora come definire una donna che vuole riprendersi suo figlio con la magia?Una donna che sta diventando ossessionata dal potere?'
Regina fa silenzio perchè lui ha ragione.
Ha ragione nel dire che è sbagliato prendersi suo figlio con la magia.
Ha ragione nel dire che sta diventando ossessionata dal potere.
Però ne ha bisogno.
'La magia non è vita,cara.'dice Rumplestiltskin.
'Proprio tu parli?'attacca Regina.'Proprio tu che cacciasti dal tuo castello la ragazza che ami per solo potere?Per paura di essere vulnerabile e indifeso di fronte al mondo,di fronte a me.'
Regina prende il libro ed esce dal negozio senza aggiungere parola,però ripensando a quello che ha detto lui.
Per un attimo ha il pensiero di tornare indietro e ridargli quel maledetto libro,quel libro che le ha procurato solamente danni e sofferenze,però non lo fa;continua a camminare senza guardare dietro di sé,scacciando via quei pensieri e credendo che con la magia lei possa conquistare suo figlio.
Proprio quando sta per sedersi su una panchina,ricorda come sua madre sia stata e ricorda ciò che le ha detto Rumplestiltskin.
Rabbrividisce.
Regina si volta e torna indietro.
Nota il cartellino appeso davanti al negozio ma lo ignora ed entra comunque.
'A quanto pare,quando ho comprato quel cartello,ho sprecato solo soldi.'dice pungente Rumplestiltskin senza neanche sapere chi è arrivato.
'A quanto pare sì.'risponde Regina.
Lui si sorprende per il suo ritorno,davvero non si aspettava che tornasse indietro.
Regina va avanti fino a raggiungerlo.
'Non voglio essere come lei.'dice mentre consegna il libro a Rumplestiltskin che ancora incredulo lo prende senza fare una piega.
'Un motivo più ampio per questa scelta,cara?'domanda curioso.
'Io...io non ho intenzione di essere come lei.Non ho intenzione di riprendermi mio figlio con la magia né avere un ossessione per il potere.'ammette.
Rumplestiltskin sorride come sa fare lui e da una parte ammira la sua scelta.
'E come farai adesso?'
'Non lo so.'dice lei.'Ma non voglio obbligare,non voglio far del male a nessuno.'
'Quindi,obbligare è un male?'chiede lui,anche se già sa la risposta,vuole solo sentirsela dire da Regina.
'Si.Perchè lei ha obbligato me a sposare...a sposare un uomo che non amavo e questo è un male che io ho sopportato,ma è stato doloroso,troppo.Non voglio fare la stessa cosa con Henry,so cosa significa stare con una persona alla quale non vuoi bene,e non è piacevole.'risponde.
'Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da te,Regina.'dice Rumplestilskin.
'Beh,ora sai che...io non sono come lei.'dice la donna.