Arya,sempre questo nome che gira per la testa,sempre la ragazza protagonista delle mie storie,la ragzza dagli occhi azzurri e dai ricci neri,l'unica che riesce a fare ciò che sogno,questa volta lei prende il ruolo di Cavallerizza
Già da 12 anni,Arya praticava il suo sport preferito,l'equitazione,certo nel maneggio tutti i ragazzi li andavano dietro,i suoi ricci che non si scopigliavano per nessun motivo erano da invidiare,i suoi occhi?semplicemente il cielo dentro una persona...Veniva sempre vestita bene,si trattava come un angelo non trascurando niente ma non era neanche perfettina,come trattava bene lei,era trattato anche Algebra,il suo stallone Holstein di 8 anni,lo aveva pagato 97 mila euro,certo a lei poco importava.
A vista d'occhio,Arya poteva sembrare la solita viziata che cambia cavallo alla prima difficoltà,ma lei no non era così,mi ricordo ancora quando quel stalloncino grigio pezzato era alle prime armi,eh si Arya lo aveva comprato sin da piccolino,lo aveva domato con le sue stesse mani,versando lacrime per il dolore alle mani,che ormai anche con i guanti avevano sfregato contro le redini,lasciandoli ancora il segno oggi.Certo il suo cavallo veniva trattato come un dio,infatti il suo manto lucidissimo in gara faceva un bellissimo figurone,Algebra voleva un mondo di bene ad Arya e si riconosceva nell'attenzione dello svolgere gli allenamenti e nelle parole che Arya diceva per farlo continuare,lei non usava frustini...solo le parole,oltre lei nessuno poteva cavalcare quel bestione fiero i se stesso,Arya non lo avrebbe sopportato e statene sicuri,che aver a che fare con un tipetto come Algebra se non lo conoscevi era parecchio difficile
Ma un giorno,si ricordandomi bene il giorno era un caldo afoso del 23 luglio,mentre Arya andò a farsi una paseggiata con i suoi amici a cavallo...il suo cuore batteva all'impazzata quando era con loro,specialmente quando era insieme ad Alex.Alex era un tipo simpatico,anche se in parte associale,se non eri tu a fare amicizia con lui,stanne sicuro che lui non la faceva,era biondino con ciocche più scure,occhi marroni,che dire...a vista d'occhio era il solito ragazzo,ma ad Arya piaceva qualcosa in particolare i lui:Il Silenzio mentre pensava e le parole senza senso che trovava su un oggetto
:-Cosa è un grano senza il seme?-: mormorò Alex prendendo un po' di grano in mano
Arya:-Semplice non esiste!-:Disse Arya dogliendosi il ciuffo riccioluto che li copriva il viso
Alex:-Cosa succede a un fiore senza acqua?-:
Arya:-si secca-:Disse cercando di capire qualcosa
Alex:-Come è una notte con un cello stellato,ma senza luna?-:
Arya:-Brutta,qualcosa che manca i quel cielo sconfinato,qualcosa di piccolo per alcuni,ma enorme per gli altri-:
Alex:-Immagina che io sia le stelle-:
Arya:-Fatto-:Disse chiudendo gli occhi
Alex:-Bene tu sei la luna,cosa vedi?-:
Arya:-Le stelle sole,senza compagnia,qualcosa che li manca ma è vicino a loro-:
Alex:-Quello che sto cercando di dirti è-:
Arya:-cosa?-:
Alex:-Che il buio,le stelle e la luna è quello che provo io per te,vedi,senza un tuo sorriso o il tuo muovimento istantaneo per toglierti il ciuffo ricioluto,la mia giornata è buia-:
Dette quelle parole,Alex prese di colpo Arya e la baciò senza lasciarli respiro


Con questo,Arya finì di scrivere sul suo diario firmandosi"Vorrei anche io un ragazzo così"