Avvertimenti:
Questa storia è un immmenso SPOILER sia della 5x13 di Merlin
sia della stagione Children of Earth di Torchwood.
Se non siete in
pari con gli episodi e non volete spoiler, NON LEGGETE QUESTA STORIA.
Dopo gli abbracci, le parole e le lacrime.
Arthur
stava
passeggiando tra siepi rigogliose e il profumo dei fiori lo avvolgeva
in un
tenero abbraccio.
Lasciò vagare la sua mente.
L'esistenza come spirito non era male. Faceva lunghe passeggiate,
chiacchierava
e scherzava con Gwaine e gli altri spiriti ed era in pace, consapevole
di
essere stato un buon re e di aver lasciato il suo regno in ottime mani.
Tuttavia, avrebbe voluto poter stringere ancora tra le braccia il suo
Merlin.
Gli mancava da impazzire, anche per le piccole cose. Tutte le volte che
Gwaine
ne combinava una delle sue, Arthur avrebbe voluto voltare la testa e
trovare il
sorriso raggiante di Merlin. Un sorriso nostalgico spuntò
sul suo viso, al
ricordo delle risate che echeggiavano fra le mura di Camelot.
Ad un tratto, una forte luce lo distrasse dai suoi pensieri.
Era arrivato uno spirito nuovo.
Arthur riuscì a distinguere la sagoma di un uomo, vestito
con molta cura, che
aveva gli occhi gonfi di pianto.
Cercava di tornare indietro.
La disperazione di quegli occhi da cucciolo convinsero Arthur ad
avvicinarsi,
poggiare con dolcezza una mano sulla spalla del nuovo arrivato e
provare a
rassicurarlo in qualche modo. "Benvenuto. Il mio nome è
Arthur. Stai
tranquillo, qui sei al sicuro."
L'uomo, ancora sconvolto, rispose solo un sommesso e tremante "M-mi
chiamo
I-Ianto."
Arthur lo guidò gentilmente verso una comoda panca oltre le
siepi e lo convinse
a sedersi. Si
ricordava fin troppo bene
quella sensazione di smarrimento e quel desiderio spasmodico di tornare
a casa,
fra le braccia di Merlin, non appena si era ritrovato in quel luminoso
giardino
molto tempo prima. Solo più tardi era arrivato ad assaporare
il meritato riposo
e la pace.
Dopo un lungo silenzio, Ianto iniziò a raccontare
ciò che gli era successo.
Non si soffermò troppo sul gas che l'aveva avvelenato, ma
descrisse fin nei
minimi dettagli l'abbraccio che l'aveva cullato fino alla fine.
Descrisse ogni
lacrima che il suo Jack aveva pianto per lui, ogni frase spezzata dal
pianto e
ogni battito di cuore.
Arthur si alzò di scatto. Quel racconto aveva scoperchiato
tutto il suo dolore,
tutta la sua nostalgia. Avvertì l'impulso di correre via, il
più lontano
possibile.
"Ho detto qualcosa di male?" Ianto si avvicinò cauto a
quello strano
ragazzo biondo in abiti medievali. Si era confidato con lui senza
riflettere.
Aveva semplicemente iniziato a dar voce al caos che regnava nella sua
mente in
quel momento.
Arthur, al suono di quella voce triste e preoccupata, cercò
di ricomporsi e
sorrise debolmente. "No. Ti prego di perdonarmi. Non era mia intenzione
reagire in modo così brusco. Semplicemente...anche io ho
vissuto qualcosa di
simile. Anche io ho chiuso gli occhi mentre l'uomo che amavo, che amo,
mi
stringeva in un abbraccio...e mi manca ogni giorno. Mi manca sempre."
Continuarono a parlare per ore.
Arthur raccontò con gli occhi pieni di orgoglio tutto quello
che Merlin aveva
fatto per lui e per Camelot. Sorrise fra sè ricordando le
impossibili partite a
dadi.
Ianto descrisse l'arroganza, la forza, le debolezze e l'infinito
coraggio di Jack,
mentre il ricordo del profumo e del tempore di quel cappotto inondava
la sua
mente.
Immersi nei loro discorsi, non si accorsero dell'arrivo di Gwaine che
circondò
le loro spalle con le braccia e si rivolse ad entrambi con un sorriso
malandrino. "Ehi, se avete finito con i discorsi seri, ho trovato una
fontana che ha la birra al posto dell'acqua. Andiamo ad alzare i calici
e
sbronzarci in onore di chi ci ha rubato il cuore."
Con un
sorriso sincero, li guidò verso la fonte.
Note
finali:
Eccomi!!! Spero che questo esperimento vi sia piaciuto.
Grazie per essere arrivati fino alla fine. XD
La scena tra Merlin e Arthur mi ha traumatizzata quanto, a suo tempo,
aveva fatto quella tra Jack e Ianto.
Quindi....perché non unire le due storie?
Un bacione a tutti!