La storia di Neve
Tutti
i personaggi di questa storia appartengono all' opera di victoria Frances ,“FAVòLE”.
Questo
scritto riprende in parte il racconto di “Angel wings”.
Un anziano signore stava tutto solo nella
sua camera di ospedale. I medici ed i sanitari avevano
provveduto ad avvertire i parenti.
Soltanto il ritmico pulsare di un numero su
un monitor, indicava che l'anziano era ancora vivo. Era molto pallido ed il suo
respiro si poteva udire appena.
Sembrava minuscolo in un letto così grande.
Arrivarono i parenti ed il nipotino di soli
sette anni si arrampicò sul letto e strinse la mano del nonno.
Questi aprì gli occhi ed abbozzò un tenue
sorriso.
La madre voleva togliere il figlio dalle
braccia del padre.
Ma un infermiere la fermò invitando i
parenti ad uscire per discutere con il medico.
-Tà- disse il bambino.
-Raccontami una bella storia!-
Il vecchio aprì gli occhi che prima aveva
richiuso.
Sapeva che il suo tempo sarebbe finito a
breve e non voleva traumatizzare il nipotino.
-Conosci la storia di neve?-chiese.
-No! Raccontami,Tà!-
Il vecchio iniziò il racconto.
C'era una volta una fanciulla da lunghi capelli bianchi.
Viveva nella
Terra del Ghiaccio dove regnava perennemente l'inverno.
Sembrava che esisteva solo quella stagione,i fiocchi di neve vorticavano nella loro
danza segreta ricoprendo ogni cosa.
Quando Neve accarezzò le zampine della sua amica Emma
si rese conto che la gatta dormiva in un sonno profondo , tanto che non
respirava più.
Dopo quel pomeriggio in cui la sua gatta aveva
chiuso gli occhi per dormire per sempre,Neve si rifugiò per molto tempo nella sua capanna , sperando che prima
o poi la sua gattina si sarebbe svegliata.
Era la sua piccola ed unica amica.
Entrambe orfane , avevano trascorso la loro vita in
quel mondo imbiancato.
Era trascorso tanto tempo da quando tutti avevano
lasciato quella terra inospitale per cercare rifugio dal perenne inverno.
Derisa e scacciata perché ritenuta strega e matta,a
causa del suo amore per i felini, la ragazza crebbe sola con la sua amica.
E nessuno si ricordò di avvertirla.
Fu così che Neve si ritrovò l’unica abitante di
quel mondo.
Lei ed Emma.
La trovò, unapiccola
gattina che piangeva , durante una tormenta .
E dal quel giorno non se ne separò mai.
Neve trascorse molti giorni accanto alla sua
gattina, prendendola in braccio e tentando di riscaldarla con il calore del suo
corpo.
Un giorno si rese conto , che Emma non si sarebbe
svegliata mai più.
Uscì dalla capanna e si diresse al Cimitero, dove
riposavano nella Pace Eterna i morti che sorridevano ai fiocchi di neve.
Poggiò la sua gattina su una lapide e cominciò a
passeggiare leggendo gli epitaffi incisi che parlavano di un Cielo in cui tutte
le anime riposavano felici , liberi dal dolore.
Allora capì tutto e all' alba tornò alla sua
capanna per confezionarsi un vestito degno degli angeli di pietra che ornavano
ogni tomba.
Se lo face con i soli colori che conosceva, viola e
celeste e si mise alla ricerca del Cielo e di Emma.
Iniziò
il suo viaggio raccogliendo ad ogni passo le piume nere che i corvi le donavano
, per farsi un paio di ali nere come quelle dei Cherubini di Pietra.
“Se tutti quelli che non
si sono mai risvegliati sono in Cielo, allora lì ritroverò Emma” si diceva la
ragazza , mentre continuava scalza il suo viaggio.
E
viaggiò senza bere ,né mangiare fino a chè giunse in
un castello che sembrava disabitato.
La
seguiva di nascosto una gatta nera, che ogni volta che Neve tentava di
accarezzarla fuggiva impaurita.
La
gatta aveva compassione della povera ragazza scalza e tentava di proteggerla
come meglio poteva.
In
realtà era l’incarnazione di Ebony.
Strega
arsa dopo la sua maldestra vendetta.
E che
ora ,anima pentita, voleva salire in Cielo.
La
ragazza bussò alla porta del castello.
Una
fanciulla le aprì la porta e silenziosamente le fece cenno di seguirla. Aveva
un vestito che la avvolgeva delicatamente con lunghe maniche che coprivano le
mani da violinista.
Si
mise dinnanzi ad un angelo di Pietra e cominciò suonare una triste canzone.
-Cosa
cerchi nel mio regno?-le chiese.
-Sono
Neve e sono alla ricerca di Emma , la mia gatta, e del Cielo. Sai indicarmi la
strada?-
L'altra
ragazza sorrise tristemente.
-Io
sono Marquise, regine delle Dame rifiutate e delle Streghe arse al rogo. Sono
anni che sono un vampiro e non conosco il Cielo. Forse ,Lavenne
,può aiutarti. Lei è la regina delle Fate Derelitte. Vai da Lei nello stagno. Lei
conosce il Cielo. Ha risposte a tutto! Fuggi via da questo luogo, la mia corte
si riunirà tra poco!-
Neve
seguì il consiglio di Marquise, fuggendo dal castello che si riempiva di Dame
dall' animo oscuro nel loro mondo di sofferenza.
-Erano così cattive, Tà?-lo
interruppe il bimbo.
-No, erano solo delle povere ragazze
vittime del pregiudizio e della superstizione che non riuscivano a raggiungere
il Cielo. Ora, vuoi sapere cosa successe a Neve?-gli rispose il vecchio nonno.
-Si!-
il bimbo abbracciò il vecchio che riprese
il racconto.
Neve
giunse accompagnata dai corvi e dalla gatta nera allo stagno.
Aspettò
la mezzanotte ed ad una ad una uscirono le fate derelitte.
La
accerchiarono cantando, tentandola, ammaliandola ,mostrando come era bello il
loro mondo, invitando la ragazza ad immergersi.
Fù la gatta a mandarli via con i suoi occhi gialli.
Allora,
una di loro, si avvicinò timidamente a Neve e le chiese cosa cercava.
-Lavenne... Lavenne mi può dire la
strada per il Cielo.
-E
cos'è il Cielo?-chiese rapita la fata.
-Un
luogo dove le anime dei morti riposano in pace.. Lì c'è la mia gatta....-
La
fata indietreggiò tagliandosi il palmo della mano.
Lasciò
che il liquido vermiglio scorresse sulla Terra e apparve Lavenne.
-Io
sono Lavenne regina delle Vergini del lago. Cosa vuoi
bambina?-chiese la Fata con le ali trasparenti e il volto macchiato dalle
lacrime di sangue.
-Io
sono Neve e cerco il Cielo. Puoi dirmi la strada?-chiese Neve.
-Noi
siamo morte suicide e non lo abbiamo mai visto il Cielo. Non lo vedremo mai. Siamo anime dannate, per
sempre condannate a vivere nel nostro mondo, incantando gli ignari cavalieri...
Solamente Favòle sa dove si trova il Cielo. Segui il
percorso indicato dalle farfalle di Angelica, la dama della Morte! Favòle ti dirà come raggiungere il Cielo.-
La
fata si immerse nello stagno seguita dalle vergini piangenti .
Lasciò
Neve con la gatta nera sulla riva.
Apparvero
le farfalle che l’ avrebbero guidata
fino a Favòle.
Il
cammino tracciato alle farfalle riportò
Neve nel suo mondo.
Un
giorno si buttò esausta sulla neve e si addormentò.
Aveva
visto tante cose.
E
ora voleva solo dormire.
E sognare.
Sognare
Emma.
La
sua unica amica.
All'
improvviso sentì il miagolio della sua Emma ed aprì gli occhi.
Davanti
a lei stava una Dama con un cavaliere che tenevano per mano un bambino.
E
il bambino reggeva la sua Emma.
-Sono
finalmente arrivata in Cielo?-chiese Neve.
Il
bambino si avvicinò e le porse Emma, mentre la dama la invitò a seguirla.
La
ragazza con Emma in braccio , seguì senza paura la dama.
Si
presentarono davanti a Dio.
Questi
ascoltò la storia di Neve e decise di premiarla.
Le
donò delle ali stupende trasformandola nell' angelo più bello.
In
disparte stava Ebony.
La
piccola gatta nera di avvicinò con passo titubante, pronta a fuggire.
Neve
la prese in braccio, regalandole la sua prima carezza.
Ebony chiuse gli occhi e il buon Dio esaudì la supplica
silenziose di Neve.
Al
posto della gatta comparve una ragazza dai splenditi capelli rossi.
Ebony ringraziò Neve, fece una carezza ad Emma ed entrò nel
Paradiso.
-Accompagnerai le anime pie da me! E dopo
le accompagnerai dai loro cari!-le
disse.
Emma,
invece, aveva il compito di consolare i bambini rimasti orfani ....
Da
quel giorno Neve si presenta per accogliere le anime e ricongiungerle con i
loro cari, seguita da Emma. Al suo arrivo inizia a nevicare, una dolce
neve cade danzando.
Compare sempre un gattina che miagola e fa le fusa
vicino ai bimbi affranti.
Il bimbo si era addormentato e la mamma lo
aveva delicatamente preso e portato via, lasciando il nonno a riposare.
Quella stessa notte il nonno morì.
Tre giorni dopo si celebrarono i funerali e
all' improvviso cominciò a cadere una sottile neve . Apparve una gatta che si
avvicinò al bimbo e fece delle fusa.
Poi scomparve .
Allora il bimbo si ricordò la fiaba del
nonno.
Strinse la mano della mamma, che piangeva.
-Non piangere! Neve è venuta per prendere il nonno!-
-Neve?-chiese la madre.
-Si, Lei accompagna le anime in Paradiso!-
La madre abbracciò il figlio ed insieme
restarono sulla tomba del vecchio.
E la
neve delicatamente ricopriva la
lapide.....