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Autore: Spettro17    27/12/2012    1 recensioni
Emma Swan era giunta a Storybrooke e il tempo era ritornato a scorrere silenzioso ma assordate. Era l'inizio di una storia già completa. Ma cosa accadde davvero ai genitori della nostra salvatrice?
Questa storia è una semplice rivisitazione della storia tra Biancaneve e Il Principe Azzurro naturalmente secondo il mio punto di vista.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno qualunque di una vita che probabilmnte già avevo vissuto milioni di volte, ogni cosa era bloccata al di fuori del tempo e dello spazio, congelata per azione di un sortilegio ,generato dal più malefico spirito di un regno orami inesistente.
Ma il tempo era destinao a scorrere di nuovo, quando una giovane fanciulla dai lunghi capelli neri e occhi di smeraldo giunse in quella città ormai senza tempo.
Gli orologi ripresero il loro ticchettio assiduo e perpetuo tutto accadde in un istante, le vite delle persone di una città il cui nome risulta tutt'ora aconra indefinito, alcuni l'hanno chimata Storybrooke ma molti ritengono che il vero nome di quel luogo fosse un altro in quanto un regno non esistito mai veramente almeno fino ad allora.
Tutto era avvolto in una nebbia fitta e grigia, il sole era invisibile nel cielo pochi raggi filtravano tra le densi nubi che avvolgevano quel luogo etereo, le fronde degli alberi serpeggiavano tra le strade ed abitazioni, la desolazione popolava quel luogo oscuro.
Ma tutto era orami destinato a cambiare.
Emma Swan era giunta a Storybrooke.
Alcuni ritengono che l'amore materno l'abbia ricondotta nella città, al fine di ritrovare un figlio che aveva ella stessa abbandonato ma altri credono che il suo destino era giungere in quel luogo per rompere quel sortilegio.
La leggenda narra che Emma era frutto del vero amore e in quanto tale era probabilmente l'essere più forte esistente in quella città forse anche più forte della donna causa del malessere di quella cittadina, la strega cattiva. Emma era l'unica discendente di Biancaneve e del Principe Azzurro, David, e la storia di Emma ha inizio nel momento in cui i suoi genitori si incontrarono per la prima volta.
Era un giorno come un altro per il Principe Azzurro prigioniero in una carrozza insieme ad una donna che per volontà non sua era divenuta sua moglie... «E' per il bene del Regno» gli avevano detto e lui non aveva potuto fare altro che accettare un matrimonio e una donna che non aveva scelto, aveva deciso di regalarle l'anello di sua madre, ma non aveva previsto che sarebbero stati vittima di un'imboscata organizzata da un ignobile ladro al fine di derubarli. Aveva deciso di seguirlo con il proprio cavallo, la corsa si era rivelata lunga e faticosa il proprio cavallo fiancheggiava quello del rivale e con una spinta di fianco si buttò su di lui, disarcionandolo. Caddero entrambi sull'erba fredda di quel bosco che Azzurro conosceva benissimo, erano i boschi in cui lui era cresciuto e che lo avevano protetto in giovane età.
La caduta fu violenta i due corpi si ritrovarono avvinghiati l'uno all'altro e in un attimo lo sguardo del principe incontrò quello del suo vero amore, ma lui non lo sapeva ancora.
Rimasero lì fermi per alcuni infiniti attimi quando con la velocità di una volpe la giovane donna riuscì abilmente a liberarsi dalla morsa del corpo del principe e a froneggiarlo con la spada, il principe abilmente assunse la posa di difesa mostrando allo stesso modo la propria arma.
La donna lo fissò ancora per poi dire.
«Bene... Non sapevo che oggi avrei dovuto derubare il Principe, mi scuso per il mio incommensurabile errore, in ogni caso quel che fatto è fatto adesso se vuole scusarmi avrei un appuntamento al quale non posso in alcun modo mancare».
Così disse e sparì tra le ombre degli alberi, il Pincipe era rimasto lì fermo immobile ancora abbagliato allo sguardo di quella fanciulla e quando ormai credeva che la donna fosse troppo distante per sentirlo urlò.
«Ti troverò!»
E tornò indietro dalla sua promessa sposa mentre nei meandri della foresta la sua voce riecheggiò fino a raggiungere e confondere la giovane ladra la cui vita quel giorno era definitivamente cambiata.
Erano giorni ormai che il principe si era impegnato nella ricerca di colei che gli aveva portato via l'unica cosa che gli restava di sua madre, il suo anello, non l'avrebbe trovata facilmente, così decise di partire personalmente nella sua ricerca.
Biancaneve era sola tra i boschi cercava rifugio e meditava un modo per difendersi in caso di attacco dai cavalieri della Regina inviati al fine di sotrarle il cuore, era quasto il destino che la perfida strega le aveva riservato ma lei era fuggita perchè forte, coraggiosa e ostinata.
Aveva appena venduto i gioielli sottratti al principe ad un gruppo di Troll che vivevono in quella zona, loro erano famelici di oro e lei lo sapeva, odiava rubare ma era l'unica cosa che poteva fare per soravvivere.
Uscì da un lungo sentiero aveva bisogno di aiuto lo sapeva ma ancora non sapeva a chi rivogersi. Fu un lampo, con la coda dell'occhio itravide tre cavalieri che montavano tre cavalli neri, erano i soldati della regina ed erano lì per ucciderla. Sapeva che non avrebbe potuto affrontarli insieme quindi iniziò a correre cercando di affrontarne uno alla volta, sentiva il suo cuore battere velocemente quasi al pari allo scorrere dei pensieri nella sua mente cercava un modo per proteggere se stessa, ad un certo punto si rese conto di essere sola, forse era riuscita ad allontanarsi sufficientemente dai cavalieri, ma all'improvviso udì grida di lotta e corse senza pensarci nel luogo in cui il suo udito la guidò.
Ciò che vide la lasciò esterefatta, posò lo sguardo su qualli che sembravano capelli rossicci il giovane si muoveva abilmente tra le spade degli avversari in poco meno di una manciata di minuti riuscì ad ucciderne due ma l'ultimo sembrava avere la meglio su di lui. Le mani di Biancaneve corsero al suo arco lo afferrò velocemente, lo aveva sempre utilizzato per gioco come intrattenimento pomeridiano e adesso doveva usarlo per ferire una persona, ma non fu a questo che ella pensò immediatamente , la sua mente era impegnata solo nel cercare l'angolazione più adatta per colpire l'avversario del giovane rossiccio, sapeva che sarebbe stato rischioso ma schioccò un unica freccia pregando di conpire l'oscuro cavaliere.
Le sue preghiere furono accolte e la freccia colpì alla spalla l'oscura figura che incombeva sul giovane ormai all'estremo delle sue forze.
Il cavaliere cadde a terra ferito e probabilmente svenuto per il dolore, il giovane sedeva accanto a lui e per un attimo ci fu un silenzio assordante.
Gli occhi di Biancaneve si velarono di lacrime, e una sola cadde solitaria sulla sua guancia bianca come il latte, il persorso di quell'unica goccia salata fu seguito dal rossiccio , che si alzò e prontamente offrì un tovagliolo di seta alla giovane donna.
Biancaneve alzò lo sguardo e quando i due si guardarono fu come cadere in un impnotico sogno dal quale Biancaneve si ridestò velocemente,era il Principe, ancora.
«Mi dispiace» disse allontanandosi e continuando «Io non so che dire»
«Potresti semplicemente ringraziarmi e magari restituirmi il mio anello»disse prontamente il giovane.
«Di che anello state parlando esattamente?» Chiese Biancaneve.
«Bhè di quello che mi avete sottratto quando mi avete derubato, Biancaneve»disse
«come fate a conoscere il mio nome?» chiese la giovane fanciulla colpita, credeva di essere più brava a mascherare le proprie origini nobiliari.
«Bhè in realtà la Regina ha divulgato volatini con un vostro ritratto e una taglia sul vostro cuore» disse mostrandole un foglio.
La giovane restò attonita osservando il suo ritratto su quel foglio, non poteva credere che la odiasse tanto, o forse si infondo aveva ucciso il suo unico amore, forse era stato proprio l'odio verso di lei ad averla resa così vendicativa ed egoista.
«Non mi meraviglio per niente, in ogni caso» disse restituendo il foglio al principe, « mi dipiace non posso aiutarla, ho già venduto i suoi gioielli e non credo siano recuperabili, quindi non so davvero come aiutarla»
«Cosa avete fatto? Io devo assolutamente recuperare quell'anello altrimenti non voglio neanche immaginare l'ira della mia amata».disse il principe.
«Credo che se vi amasse davvero non avrebbe  bisogno di un inutile anello» disse la giovane ferma.
«Voi non capite...Dovete restituirmelo! Ve lo chido in nome della vostra bontà»
«Anche se volessi non potrei li ho già venduti ai troll e non sono creature affabili in grado di contrattare, ci uccideranno e non riavremo quello che volete»affermò Biancaneve.
«Okay, ma io devo almeno provarci, grazie per avermi detto dove poter ritrovare il mio anello, lo recuererò da solo.» disse il Principe incamminandosi nella forseta ormai quasi buia.
Biancaneve lo lasciò andare, ma per tutta la notte sentiva la sua coscienza rimembrare sulle proprie azioni, così quando il sole non era ancora sorto si incamminò nella stessa direzione del principe sperando di poterlo ritrovare.
Il cammino fu lungo ma ella sapeva già dove il principe era diretto quindi intraprese un sentiero che deviava verso la strada principale per Toll Bridge, il suo passo era più svelto del solito e quando sentì un fruscio tra le foglie capì di averlo ritrovanto.
«Principe» Gridò e finalmente lo vide dinanzi a sè.
«cosa ci fate voi qui,ancora»
«non avrei potuto lasciarvi andare solo, avete sicuramente bisogno di me sono l'unica in grado di contrattare con quegli esseri quindi adesso seguitemi e non fate più domande.»disse Biancaneve risoluta.
«Grazie.» riuscì a dire il giovane condottiero.
Si incamminarono per i sentieri di un bosco che si infittiva sempre più, i due continuavano a scambiarsi sguardi ma nessuno proferì parola, fu quando ormai la luce del sole divvenne fioca che con un semplice sguardo capirono di doversi accampare per la notte.
«Dovremmo accendere un fuoco...» disse il principe titubante.
Ma prontamente Biancaneve rispose «non possiamo farlo ci troverebbero gli orchi, voi conoscerete certamente questi boschi ma non avete vissuto in questi luoghi come me quindi fidatevi e basta.»
Il principe abbassò lo sguardo e cercò di trovare della legna e qualche foglia al fine di creare un rifugio per la notte, in pochi minuti arrancando nella penombra del bosco riuscì ad orlanizzarlo e Biancaneve e il Principe si stesero sulle foglie secche osservando il cielo più limpido del solito.
« Da quanto tempo state scappando dalla Regina?»chiese il principe.
Biancaneve si voltò verso di lui lo osservò per qualche istante e poi rivolse di nuovo lo sguardo verso il cielo.
«sinceramente ho perso il conto dei giorni e dei mesi molte lune fa»
«Cosa avete fatto di così orrendo per aver attirato la sua ira su di voi?»
«Bhè mi reputa responsabile della morte del suo unico amore» Disse flebilmente Biancaneve.
«E lo siete?» Chiese il principe.
«Si.» Disse semplicemente la giovane voltandosi dal lato opposto e non proferendo più parola.
 
La luce del giorno colpì gli occhi dei due giovani addormetati. Biancaneve sentiva un certo calore al proprio fianco ed era la cosa più simile al calore della propria casa che era in grado di percepire da mesi ed è per questo che inconsciamente si strinse a quella fonte di calore, quasi come se fosse per antonomasia la fonte della propria sopravvivenza.
Non aveva alcuna intenzione di aprire gli occhi ma quella luce la stava torturando così lentamente lì aprì e ciò che vide la indusse a mettersi in piedi in meno di un secondo. Era praticamente avvinghiata al Principe era lui la fonte di quel calore che l'aveva tanto riscaldata nel sonno .
Il giovane principe dopo lo scatto improvviso di Biancaneve iniziò a muoversi ancora addormentato.
La fanciulla non potè fare a meno di studiare il suo corpo.
Era l'uomo più perfetto che avesse mai visto, la sua muscolatura lo rendeva quasi marmoreo nella posizione in cui si trovava ,mentre le sue mani grandi e forti cadevano inermi sulle foglie secche, ma gli occhi di Biancaneve furono attratti dalle sue labbra le più belle che avesse mai visto così rosee e così carnose si schiudevano al rimo del suo respiro e ciò bastò ad ipnotizzare la stessa Biancaneve che non si rese conto che il principe era ormai sveglio e la osservava attento anche lui come ipnotizzato.
«cosa state osservando con così tanta attenzione?» chiese il giovane.
Biancaneve si voltò veloce come una volpe per nascondere il proprio volto sicuramente roseo.
«Assolutamente nulla, dovremmo...ecco proseguire nel cammino.»
Il principe si mise in piedi velocemente e si pose davanti alla fanciulla «perchè vi siete voltata così velocemente?»gli chiese guardandola negli occhi.
«Ecco... mi ero... distratta, adesso andiamo» disse Biancaneve afferrando velocemente il proprio arco.
«Aspettate!» Disse il principe arrancando tra le foglie.


Salve Ragazzi non so ancora come abbia potuto publicare questa oscenità >.<, mi farebbe davvero piacere se mi lasciaste un commento per capire se continuare la storia o meno.Spero vi piaccia un bacioneee.
EricaCullen.
  
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