Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: gemellina e redRon    13/07/2007    7 recensioni
“Interessante…”, disse Draco carezzandosi il pizzetto, “… un Goblin della Gringott scivolando su una buccia di banana ha fatto disperdere un milione di galeoni… e guardo caso, Potter, erano i tuoi…”.
“Merda! Sono nella merda!”, asserì Harry sconsolato.
“Su con la vita, Potty. Guarda il lato positivo”, la buttò giù Draco facendo accendere un piccolo barlume di speranza a Harry.
Il ragazzo sollevò il capo mostrando un paio di occhioni lacrimosi e speranzosi: “E quale sarebbe?”.
“Il Goblin non si è fatto niente!”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
mele

Apples

 

 

 

Mele:

Rosse.

Verdi.

Gialle.

Mature.

Deliziose.

Marce.

 

Una mela al giorno leva il medimago di torno.

 

“Non ti azzardare mai più ad entrare in bagno quando mi faccio la doccia!”.

“Ma sentilo!”, esclamò Ron irato, “Come se non ti avessi mai visto nudo!”.

Harry andò su tutte le furie, mentre Draco, sentendo quella frase rivelatrice sull’omosessualità dei suoi coinquilini, inciampò su se stesso: “Weasley, con Potter? Ma che gusti hai?”, disse guardandolo torvo e forse con un pizzico di compassione nei confronti del povero Ronald Weasley al quale era toccata la triste sorte di vedere le zone proibite e sopravvissute di Harry Potter.

Intanto Draco aveva ben deciso di scendere al piano di sotto emettendo suoni di disgusto nel ripensare alla frase appena udita, con l’intento di cucinarsi qualcosa per evitare di vomitare il pancreas.

 

“Sei un idiota!”.

“E tu un pervertito!”.

“Coglione!”.

“Abbi la decenza di usare quell’asciugamano per coprire le tue vergogne anziché per frustare me!”.

Draco si voltò, e la scena che vide non gli piacque per niente: Ron correva per cercare di sfuggire all’ira nuda e funesta di Harry, che con un asciugamano lo rincorreva per tutta casa urlando parole sconnesse.

“Ronald!”,urlò furioso come Achille aveva fatto con Ettore.

Draco scosse la testa violentemente e cercò con tutte le sue forze di concentrarsi sul sandwich che tentava di prepararsi.

“Pomodoro”.

“Ronald!”.

Draco si impose di concentrarsi.

“Lattuga”.

“Ronald!”.

“Tonno”.

“Ronald!”.

“Mozzarella”.

“Ronald! Sembra che tu non mi abbia mai visto nudo!”.

Ed il panino di Draco… cadde per terra per il disgusto provato sporcando il pavimento.

Harry, infuriato come la bestia che dimorava il suo petto, prese a rincorrere Ron, ma la vendetta del panino spiaccicato al suolo stava per farsi sentire.

Improvvisamente una figura umana si materializzò vicino al tavolo in cui Draco stava servendosi di quattro cucchiai di mais dolce.

Harry colpiva l’aria con la tovaglia con cui saggiamente avrebbe dovuto coprirsi, ma qualcosa di scivoloso lo fece sbandare e atterrare rovinosamente sulla persona che si era appena materializzata.

Draco sputò malamente il mais che aveva ingerito, a mò di mitragliatrice, sul povero Ron che accidentalmente si trovava lungo la sua traiettoria di lancio.

Harry Potter nudo era atterrato sull’esile corpicino di Hermione Granger.

“Quel gran porco, però, mica ha la dignità di alzarsi!”, sbottò Draco, mentre Ron annuiva concordando con le sue parole.

“Voi due disgraziati mica avete la dignità di aiutarmi!”, ribattè Hermione con fatica, pressata dal corpo di Harry che sembrava esanime.

“Io quello non lo tocco!”, rispose indignato Ron.

“Ti aspetti che lo tocchi io quel lurido pervertito?”, ribattè Draco stappandosi una lattina di birra e sorseggiandone il liquido ambrato.

Hermione dopo una linguaccia a quei due mostri, stava cercando di scrollarsi di dosso quel peso morto del suo migliore amico, picchettando sulla spalla muscolosa.

“Harry…”, chiamò, mentre Draco continuava a sorseggiare la sua birra intento a leggere i titoli del giornale e Ron correva in camera di Harry a cercare un paio di boxer da fargli indossare.

“Malferrett…”, sussurrò Harry cercando un aiuto.

“Interessante…”, disse Draco carezzandosi il pizzetto, “… un Goblin della Gringott scivolando su una buccia di banana ha fatto disperdere un milione di galeoni… e guardo caso, Potter, erano i tuoi…”.

Il Potter in questione si alzò di scatto lasciando che le vie respiratorie di Hermione riprendessero il normale svolgimento dell’azione e, parandosi nudo di fronte a Draco, gli strappò il giornale dalle mani.

“Merda! Sono nella merda!”, asserì Harry sconsolato, mentre Draco se la rideva di gusto, Hermione si dava un’aggiustata ai capelli e Ron, vittorioso, scendeva sventolando un paio di boxer a quadretti gialli e fucsia.

“Svergognato, eccoti i boxer”, disse Ron, infilando l’indumento sulla testa di un amareggiato Harry.

“Su con la vita, Potty. Guarda il lato positivo”, la buttò giù Draco facendo accendere un piccolo barlume di speranza a Harry.

Il ragazzo sollevò il capo mostrando un paio di occhioni lacrimosi e speranzosi: “E quale sarebbe?”.

“Il Goblin non si è fatto niente!”.

Draco riprese a ridere e si aggregarono anche Hermione e Ron.

Harry li guardava sconfitto, con i boxer sulla testa che non aveva proprio intenzione di indossare.

“Ma…Hermione, che ci sei venuta a fare qui?”, chiese Ron, riprendendosi dalle risa.

“Oh, sono venuta a portarvi della frutta”, rispose lei, mostrando un cesto.

“Non dovevi scomodarti…”.

“Perfetto! Avevo proprio voglio di una bella mela verde!”, Draco si avvicinò repentinamente a Hermione e le sottrasse il cesto dalle mani.

“Ehi!”, esclamò Hermione indispettita, mentre Draco le scombinava i capelli e addentava una mela.

 

Gialla.

Farinosa.

Dolcissima.

Orribile.

 

Inutile dire che Draco, trovando orrenda quella mela, l’aveva sputata su un Harry intento a infilarsi i boxer.

“Porco Bolide!”, esclamò Draco facendosi i gargarismi con la birra per levare di bocca quel sapore dolciastro che gli aveva fatto letteralmente schifo.

“Sei una testa di cavoletto di Bruxelles!”.

Hermione lo guardò sconvolta.

“Un complimento… detto da una testa di cazzo!”, proferì Draco asciugandosi la bocca con un tovagliolo con fare regale; ma mentre tutti sembravano essere tornati alla normalità avendo rimosso le scene apocalittiche di Harry Potter nudo, Ron sembrava piuttosto pensieroso.

“ ‘Mione… ma come mai non ti sei sconcertata alla vista di Harry nudo?”.

A quella domanda, intrisa di una logica spiazzante, Draco e Harry si erano voltati a guardare Hermione, le cui guance si erano tinte di rosso.

“Ronald! Che domande!”.

“Stranamente intelligente!”, asserì Draco, stavolta addentando una delle sue adorate mele verdi.

“Dai su, rispondi ‘Mione!”, rincarò Ron.

“Non so se faccio bene a dirlo, ma… ho già visto Harry senza veli!”.

I due spalancarono la bocca, e stranamente la spalancò anche Harry, colui che in teoria non avrebbe dovuto, in quanto a conoscenza di tale scottante particolare sulla sua vita privata di cui, a quanto pare, lui era ignaro.

“E quando sarebbe accaduto?”, chiese perplesso.

“Ehm… la scorsa settimana!”, ammise lei, cominciando a giocherellare con i capelli per l’imbarazzo.

Harry intanto pensava a ciò che era accaduto la settimana trascorsa, ma oltre alla sbronza di dimensioni spropositate di Ron, alle notti trascorse con Ginny, ai deliri sugli indici della borsa da parte di Draco e ai cesti di frutta mandati da Hermione, non era poi successo un granché.

“Quando…di preciso?”, domandò.      

“In realtà è stato Venerdì sera!”.

Harry ritornò mentalmente al Venerdì appena trascorso e ciò che era accaduto non aveva nulla di piccante con protagonista femminile Hermione Granger.

L’unica cosa accaduta era stata la voglia irrefrenabile di Ron e Draco di tenere un cagnolino che Hermione aveva trovato per strada, che Ron voleva chiamare Fido e che Draco voleva chiamare Financial Times.

 “Ma ne sei proprio sicura?”.

La ragazza annuì.

Harry portò la mente indietro di qualche giorno…

 

Lui e Ron erano seduti sul divano a tracannare birra iniziando a delirare. Avevano gli occhi puntati sullo schermo al plasma che Draco si era offerto generosamente di acquistare con Galeoni cambiati in Sterline, per se stesso.

La partita Chelsea vs Fulham era un evento memorabile che non andava perso, per trascorrere una serata tra amici.

“Ron, è perfettamente inutile che ti dimostri tanto interessato, perché di calcio babbano non ne capisci una pippa”, proferì Harry passandosi una mano tra i capelli in un gesto imitatorio di suo padre.

“Passami i pop-corn”, disse Ron, ignorando bellamente l’amico.

Harry, credendo che Ron stesse ribattendo a proposito della sua conoscenza del calcio babbano, rispose: “Non serve che fai finta di non sentirmi per non dimostrarmi la tua abissale ignoranza in fatto di calcio babbano”.

Nel momento in cui Ron stava per ribattere, Draco si alzò dalla sua poltroncina monoposto in pelle nera e si posizionò davanti alla tv, suscitando le imprecazioni di Harry Potter.

“Togliti da lì, porca mandragola!!!”, sbottò Harry, minacciandolo di tirargli in testa il telecomando con tanto di lattina di birra e ciabatta.

Ron continuava a mangiare pop-corn.

Tutta la scena era seguita dagli occhi divertiti di Hermione Granger, accucciata sull’altra poltrona monoposto color giallo canarino scelta da Harry, che si vantava di possedere il miglior senso dell’arredamento rispetto agli altri.

“Senti, geniaccio pauroso”, esordì Draco, mentre Harry faceva destra e sinistra con la testa per cercare di scorgere anche un angolino di schermo e Draco che si dondolava a destra e a sinistra per non lasciargli vedere niente, “Scommettiamo che il Fulham perde a causa di un’autorete commessa da Omozusi che entrerà al posto di Bocanegra al trentacinquesimo minuto del secondo tempo”.

Harry guardò Draco come se stesse guardando un pazzo manicomiato e sulle sue labbra si disegnò un sorrisino sghembo. Draco non avrebbe mai vinto la scommessa, a meno che non fosse in possesso di doti divinatorie, un’opzione bocciata da Harry già in partenza.

E poi lui, Purosangue convinto, che ne poteva sapere di calcio?

Il moro si alzò dal divano a tre posti verde pisello – sempre scelto da lui, probabilmente mentre era sotto l’effetto di qualche sostanza stupefacente a detta di Ron – e tese la mano a Draco in modo che la stringesse.

“Accetto, Malferrett!”, disse Harry, sempre col suo sorrisetto furbo.

“Scusate”, intervenne Ron, sputacchiando qualche pop-corn maciullato, “Ma cosa scommettete?”.

“Saggia domanda, Weasel”, Draco si accarezzò il pizzetto, “Chi perde dovrà ballare nudo un ballo che sceglierà la signorina qui presente”, accennò a Hermione con la mano, mentre lei sobbalzava sulla poltrona sentendosi chiamata in causa, “E terrà tra i denti una mela il cui colore verrà scelto sempre dalla Granger”.

Harry sorrise un po’ troppo diabolicamente sentendosi ormai l’indiscusso vincitore della sfida.

“Malferrett, sarà un piacere vederti ballare nudo con una mela tra i denti!”, disse stringendo ancor più forte la mano del biondino, che ghignava felice.

 

“… Incredibile! Auto-rete… auto-rete! Omozusi, che nel trentacinquesimo del secondo tempo ha sostituito Bocanegra, ha commesso un auto-goal portando così il Fulham alla vittoria!”

 

La voce del cronista echeggiò in tutta la stanza, dove il silenzio regnava sovrano.

Tutti, ad eccezione di Draco, rimasero a bocca aperta, sconvolti dal risultato della partita.

“Tu hai la Vista!”, esclamò Ron, “Hai l’Occhio Interiore!”, proseguì, mentre Draco soddisfatto se la ghignava diabolicamente, pregustando la figura di cattiva effige a cui si sarebbe sottoposto il caro Potty.

 

“Oh cazzo!”, esclamò Harry ritornando dal suo viaggio nel passato, “Ora ricordo!”, proseguì sconsolato.

“Potty, ricordi anche quegli strani movimenti ballando il Tipitero con la mela gialla tra i dentini?”, Ron e Hermione presero a ridere convulsamente, mentre Harry cercava di incenerirli con lo sguardo, atteggiamento che, ovviamente, non sortì alcun effetto.

“Malferrett, sei solo un furetto spelacchiato!”, disse minaccioso, puntandogli contro un gambo di sedano.

Draco si fermò dal ridergli in faccia.

“Per Morgana, Potter, abbassa quel gambo di sedano… potresti infliggermi cicatrici permanenti!”.

Harry si rese conto di avere in mano un gambo di sedano e lo gettò all’indietro, facendolo finire sulla testa di Ron, intento ancora a ridere di gusto con Hermione.

“Combatti!”, disse furioso, prendendo in mano un cucchiaio.

Draco si munì di forchetta e gliela puntò contro con fare divertito, “Preparati ad assaggiare uno di questi sottaceti!”, proferì, inforchettando con veemenza un funghetto per portarlo alla bocca di Harry.

Ron intanto era caduto dal divano per le troppe risa convulse.

Harry, accecato dall’ira, afferrò senza pensarci una teiera e la tirò a Draco, ma quello, munitosi di mestolo riuscì a batterla e rispedirla al mittente, che, abbassatosi prontamente, riuscì ad evitarla, facendo in modo che la teiera andasse a finire sulla testa del povero Ron.

“Miseriaccia!”, esclamò, imprecando anche qualcosa sottovoce per evitare di sconvolgere Hermione che stava applicandogli del ghiaccio sulla parte lesa.

“A che c’eri perché non gli scagliavi un Crucio?”, sbottò irato Harry vedendo il bernoccolo del suo migliore amico gonfiarsi a dismisura.

“Tu non vuoi deliziarlo con un Sectumsempra?”, ribattè Draco.

Harry digrignò i denti e afferratolo per il colletto della camicia cominciò a scuoterlo violentemente, e fu solo quando il ginocchio di Draco colpì i suoi gioielli di famiglia che lo lasciò andare per poter portare le mani a stringere la parte dolorante e imprecare sottovoce.

“IO TI AMMAZZO!”, urlò con voce stridula.

“Ti prego, Potter… uccidimi! Che vile traditore!”, disse teatralmente.

“ADESSO BASTA!”, tuonò Hermione dall’alto del suo 1,60 cm. Afferrò il cesto di mele e, posatolo sul tavolo, minacciò di voler fare una macedonia per calmare i loro bollenti spiriti.

 

Mele:

Rosse.

Verdi.

Gialle.

Mature.

Deliziose.

Marce.

 

Tutte insieme. Colorate. Fresche. Gustose.

 

“Complimenti per la macedonia, ‘Mione!”, si congratulò Ron portandosene un cucchiaino alla bocca.

“Grazie Ronald!”, rispose lei felice.

Draco ed Harry si limitarono a guardare le loro ciotole.

“Farla solo di mele verdi, no?”, chiese Draco.

“No, quelle verdi sono troppo acide… proprio come te!”.

Harry gli fece una linguaccia che Draco ricambiò con l’alzata del dito medio.

“Meglio solo quelle gialle, vero Hermione?”, chiese con voce da cucciolo smarrito.

“No Harry, quelle sono troppo dolci”, rispose saggiamente.

“Quelle rosse sono le migliori!”, asserì Ron.

“Non esattamente… ma la cosa bella di questi tre tipi di mele è che insieme sono una prelibatezza, e lo sareste anche voi tre… se andaste d’accordo…”

Harry guardò la sua migliore amica e la ciotola, “Effettivamente… non hai tutti i torti…”, e quando tutto sembrava andare per il meglio, ecco che Harry si ritrovò un pezzo di mela verde spiaccicata nell’occhio.

“MALFERRETT!!!”.

 

 

The End

 

 

Non abbiamo idea del perché Draco viva con quei due pazzi e del perché Hermione ogni tanto si ritrova ad essere coinvolta nelle loro manifestazioni di pazzia XDXDXD

 

Sperando che vi sia piaciuta, ci congediamo

 

Ciao a tutti^^

 

Gemellina e redRon

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: gemellina e redRon