Apples
Mele:
Rosse.
Verdi.
Gialle.
Mature.
Deliziose.
Marce.
Una
mela al giorno leva il medimago di torno.
“Non
ti azzardare mai più ad entrare in bagno quando mi faccio la
doccia!”.
“Ma
sentilo!”, esclamò Ron irato, “Come se non ti avessi mai visto
nudo!”.
Harry
andò su tutte le furie, mentre Draco, sentendo quella frase rivelatrice
sull’omosessualità dei suoi coinquilini, inciampò su se stesso: “Weasley, con
Potter? Ma che gusti hai?”, disse guardandolo torvo e forse con un pizzico di
compassione nei confronti del povero Ronald Weasley al quale era toccata la
triste sorte di vedere le zone proibite e sopravvissute di Harry
Potter.
Intanto
Draco aveva ben deciso di scendere al piano di sotto emettendo suoni di disgusto
nel ripensare alla frase appena udita, con l’intento di cucinarsi qualcosa per
evitare di vomitare il pancreas.
“Sei
un idiota!”.
“E
tu un pervertito!”.
“Coglione!”.
“Abbi
la decenza di usare quell’asciugamano per coprire le tue vergogne anziché per
frustare me!”.
Draco
si voltò, e la scena che vide non gli piacque per niente: Ron correva per
cercare di sfuggire all’ira nuda e funesta di Harry, che con un asciugamano lo
rincorreva per tutta casa urlando parole sconnesse.
“Ronald!”,urlò
furioso come Achille aveva fatto con Ettore.
Draco
scosse la testa violentemente e cercò con tutte le sue forze di concentrarsi sul
sandwich che tentava di prepararsi.
“Pomodoro”.
“Ronald!”.
Draco
si impose di concentrarsi.
“Lattuga”.
“Ronald!”.
“Tonno”.
“Ronald!”.
“Mozzarella”.
“Ronald!
Sembra che tu non mi abbia mai visto nudo!”.
Ed
il panino di Draco… cadde per terra per il disgusto provato sporcando il
pavimento.
Harry,
infuriato come la bestia che dimorava il suo petto, prese a rincorrere Ron, ma
la vendetta del panino spiaccicato al suolo stava per farsi
sentire.
Improvvisamente
una figura umana si materializzò vicino al tavolo in cui Draco stava servendosi
di quattro cucchiai di mais dolce.
Harry
colpiva l’aria con la tovaglia con cui saggiamente avrebbe dovuto coprirsi, ma
qualcosa di scivoloso lo fece sbandare e atterrare rovinosamente sulla persona
che si era appena materializzata.
Draco
sputò malamente il mais che aveva ingerito, a mò di mitragliatrice, sul povero
Ron che accidentalmente si trovava lungo la sua traiettoria di
lancio.
Harry
Potter nudo era atterrato sull’esile corpicino di Hermione
Granger.
“Quel
gran porco, però, mica ha la dignità di alzarsi!”, sbottò Draco, mentre Ron
annuiva concordando con le sue parole.
“Voi
due disgraziati mica avete la dignità di aiutarmi!”, ribattè Hermione con
fatica, pressata dal corpo di Harry che sembrava esanime.
“Io
quello non lo tocco!”, rispose indignato Ron.
“Ti
aspetti che lo tocchi io quel lurido pervertito?”, ribattè Draco stappandosi una
lattina di birra e sorseggiandone il liquido ambrato.
Hermione
dopo una linguaccia a quei due mostri, stava cercando di scrollarsi di dosso
quel peso morto del suo migliore amico, picchettando sulla spalla
muscolosa.
“Harry…”,
chiamò, mentre Draco continuava a sorseggiare la sua birra intento a leggere i
titoli del giornale e Ron correva in camera di Harry a cercare un paio di boxer
da fargli indossare.
“Malferrett…”,
sussurrò Harry cercando un aiuto.
“Interessante…”,
disse Draco carezzandosi il pizzetto, “… un Goblin della Gringott scivolando su
una buccia di banana ha fatto disperdere un milione di galeoni… e guardo caso,
Potter, erano i tuoi…”.
Il
Potter in questione si alzò di scatto lasciando che le vie respiratorie di
Hermione riprendessero il normale svolgimento dell’azione e, parandosi nudo di
fronte a Draco, gli strappò il giornale dalle mani.
“Merda!
Sono nella merda!”, asserì Harry sconsolato, mentre Draco se la rideva di gusto,
Hermione si dava un’aggiustata ai capelli e Ron, vittorioso, scendeva
sventolando un paio di boxer a quadretti gialli e fucsia.
“Svergognato,
eccoti i boxer”, disse Ron, infilando l’indumento sulla testa di un amareggiato
Harry.
“Su
con la vita, Potty. Guarda il lato positivo”, la buttò giù Draco facendo
accendere un piccolo barlume di speranza a Harry.
Il
ragazzo sollevò il capo mostrando un paio di occhioni lacrimosi e speranzosi: “E
quale sarebbe?”.
“Il
Goblin non si è fatto niente!”.
Draco
riprese a ridere e si aggregarono anche Hermione e Ron.
Harry
li guardava sconfitto, con i boxer sulla testa che non aveva proprio intenzione
di indossare.
“Ma…Hermione,
che ci sei venuta a fare qui?”, chiese Ron, riprendendosi dalle
risa.
“Oh,
sono venuta a portarvi della frutta”, rispose lei, mostrando un
cesto.
“Non
dovevi scomodarti…”.
“Perfetto!
Avevo proprio voglio di una bella mela verde!”, Draco si avvicinò repentinamente
a Hermione e le sottrasse il cesto dalle mani.
“Ehi!”,
esclamò Hermione indispettita, mentre Draco le scombinava i capelli e addentava
una mela.
Gialla.
Farinosa.
Dolcissima.
Orribile.
Inutile
dire che Draco, trovando orrenda quella mela, l’aveva sputata su un Harry
intento a infilarsi i boxer.
“Porco
Bolide!”, esclamò Draco facendosi i gargarismi con la birra per levare di bocca
quel sapore dolciastro che gli aveva fatto letteralmente
schifo.
“Sei
una testa di cavoletto di Bruxelles!”.
Hermione
lo guardò sconvolta.
“Un
complimento… detto da una testa di cazzo!”, proferì Draco asciugandosi la bocca
con un tovagliolo con fare regale; ma mentre tutti sembravano essere tornati
alla normalità avendo rimosso le scene apocalittiche di Harry Potter nudo, Ron
sembrava piuttosto pensieroso.
“
‘Mione… ma come mai non ti sei sconcertata alla vista di Harry
nudo?”.
A
quella domanda, intrisa di una logica spiazzante, Draco e Harry si erano voltati
a guardare Hermione, le cui guance si erano tinte di
rosso.
“Ronald!
Che domande!”.
“Stranamente
intelligente!”, asserì Draco, stavolta addentando una delle sue adorate mele
verdi.
“Dai
su, rispondi ‘Mione!”, rincarò Ron.
“Non
so se faccio bene a dirlo, ma… ho già visto Harry senza
veli!”.
I
due spalancarono la bocca, e stranamente la spalancò anche Harry, colui che in
teoria non avrebbe dovuto, in quanto a conoscenza di tale scottante particolare
sulla sua vita privata di cui, a quanto pare, lui era
ignaro.
“E
quando sarebbe accaduto?”, chiese perplesso.
“Ehm… la scorsa settimana!”,
ammise lei, cominciando a giocherellare con i capelli per
l’imbarazzo.
Harry
intanto pensava a ciò che era accaduto la settimana trascorsa, ma oltre alla
sbronza di dimensioni spropositate di Ron, alle notti trascorse con Ginny, ai
deliri sugli indici della borsa da parte di Draco e ai cesti di frutta mandati
da Hermione, non era poi successo un granché.
“Quando…di
preciso?”, domandò.
“In
realtà è stato Venerdì sera!”.
Harry
ritornò mentalmente al Venerdì appena trascorso e ciò che era accaduto non aveva
nulla di piccante con protagonista femminile Hermione
Granger.
L’unica cosa accaduta era stata
la voglia irrefrenabile di Ron e Draco di tenere un cagnolino che Hermione aveva
trovato per strada, che Ron voleva chiamare Fido e che Draco voleva chiamare
Financial Times.
“Ma ne sei proprio
sicura?”.
La ragazza
annuì.
Harry portò la mente indietro di
qualche giorno…
Lui e Ron erano seduti sul divano
a tracannare birra iniziando a delirare. Avevano gli occhi puntati sullo schermo
al plasma che Draco si era offerto generosamente di acquistare con Galeoni
cambiati in Sterline, per se stesso.
La partita Chelsea vs Fulham era
un evento memorabile che non andava perso, per trascorrere una serata tra
amici.
“Ron, è perfettamente inutile che
ti dimostri tanto interessato, perché di calcio babbano non ne capisci una
pippa”, proferì Harry passandosi una mano tra i capelli in un gesto imitatorio
di suo padre.
“Passami i pop-corn”, disse Ron,
ignorando bellamente l’amico.
Harry, credendo che Ron stesse
ribattendo a proposito della sua conoscenza del calcio babbano, rispose: “Non
serve che fai finta di non sentirmi per non dimostrarmi la tua abissale
ignoranza in fatto di calcio babbano”.
Nel momento in cui Ron stava per
ribattere, Draco si alzò dalla sua poltroncina monoposto in pelle nera e si
posizionò davanti alla tv, suscitando le imprecazioni di Harry
Potter.
“Togliti da lì, porca
mandragola!!!”, sbottò Harry, minacciandolo di tirargli in testa il telecomando
con tanto di lattina di birra e ciabatta.
Ron continuava a mangiare
pop-corn.
Tutta la scena era seguita dagli
occhi divertiti di Hermione Granger, accucciata sull’altra poltrona monoposto
color giallo canarino scelta da Harry, che si vantava di possedere il miglior
senso dell’arredamento rispetto agli altri.
“Senti, geniaccio pauroso”,
esordì Draco, mentre Harry faceva destra e sinistra con la testa per cercare di
scorgere anche un angolino di schermo e Draco che si dondolava a destra e a
sinistra per non lasciargli vedere niente, “Scommettiamo che il Fulham perde a
causa di un’autorete commessa da Omozusi che entrerà al posto di Bocanegra al
trentacinquesimo minuto del secondo tempo”.
Harry guardò Draco come se stesse
guardando un pazzo manicomiato e sulle sue labbra si disegnò un sorrisino
sghembo. Draco non avrebbe mai vinto la scommessa, a meno che non fosse in
possesso di doti divinatorie, un’opzione bocciata da Harry già in partenza.
E poi lui, Purosangue convinto,
che ne poteva sapere di calcio?
Il moro si alzò dal divano a tre
posti verde pisello – sempre scelto da lui, probabilmente mentre era sotto
l’effetto di qualche sostanza stupefacente a detta di Ron – e tese la mano a
Draco in modo che la stringesse.
“Accetto, Malferrett!”, disse
Harry, sempre col suo sorrisetto furbo.
“Scusate”, intervenne Ron,
sputacchiando qualche pop-corn maciullato, “Ma cosa
scommettete?”.
“Saggia domanda, Weasel”, Draco
si accarezzò il pizzetto, “Chi perde dovrà ballare nudo un ballo che sceglierà
la signorina qui presente”, accennò a Hermione con la mano, mentre lei
sobbalzava sulla poltrona sentendosi chiamata in causa, “E terrà tra i denti una
mela il cui colore verrà scelto sempre dalla Granger”.
Harry sorrise un po’ troppo
diabolicamente sentendosi ormai l’indiscusso vincitore della
sfida.
“Malferrett, sarà un piacere
vederti ballare nudo con una mela tra i denti!”, disse stringendo ancor più
forte la mano del biondino, che ghignava felice.
“… Incredibile! Auto-rete…
auto-rete! Omozusi, che nel trentacinquesimo del secondo tempo ha sostituito
Bocanegra, ha commesso un auto-goal portando così il Fulham alla
vittoria!”
La voce del cronista echeggiò in
tutta la stanza, dove il silenzio regnava sovrano.
Tutti, ad eccezione di Draco,
rimasero a bocca aperta, sconvolti dal risultato della
partita.
“Tu hai
“Oh cazzo!”, esclamò Harry
ritornando dal suo viaggio nel passato, “Ora ricordo!”, proseguì
sconsolato.
“Potty, ricordi anche quegli
strani movimenti ballando il Tipitero con la mela gialla tra i dentini?”, Ron e
Hermione presero a ridere convulsamente, mentre Harry cercava di incenerirli con
lo sguardo, atteggiamento che, ovviamente, non sortì alcun
effetto.
“Malferrett, sei solo un furetto
spelacchiato!”, disse minaccioso, puntandogli contro un gambo di
sedano.
Draco si fermò dal ridergli in
faccia.
“Per Morgana, Potter, abbassa
quel gambo di sedano… potresti infliggermi cicatrici
permanenti!”.
Harry si rese conto di avere in
mano un gambo di sedano e lo gettò all’indietro, facendolo finire sulla testa di
Ron, intento ancora a ridere di gusto con Hermione.
“Combatti!”, disse furioso,
prendendo in mano un cucchiaio.
Draco si munì di forchetta e
gliela puntò contro con fare divertito, “Preparati ad assaggiare uno di questi
sottaceti!”, proferì, inforchettando con veemenza un funghetto per portarlo alla
bocca di Harry.
Ron intanto era caduto dal divano
per le troppe risa convulse.
Harry, accecato dall’ira, afferrò
senza pensarci una teiera e la tirò a Draco, ma quello, munitosi di mestolo
riuscì a batterla e rispedirla al mittente, che, abbassatosi prontamente, riuscì
ad evitarla, facendo in modo che la teiera andasse a finire sulla testa del
povero Ron.
“Miseriaccia!”, esclamò,
imprecando anche qualcosa sottovoce per evitare di sconvolgere Hermione che
stava applicandogli del ghiaccio sulla parte lesa.
“A che c’eri perché non gli
scagliavi un Crucio?”, sbottò irato Harry vedendo il bernoccolo del suo migliore
amico gonfiarsi a dismisura.
“Tu non vuoi deliziarlo con un
Sectumsempra?”, ribattè Draco.
Harry digrignò i denti e
afferratolo per il colletto della camicia cominciò a scuoterlo violentemente, e
fu solo quando il ginocchio di Draco colpì i suoi gioielli di famiglia che lo
lasciò andare per poter portare le mani a stringere la parte dolorante e
imprecare sottovoce.
“IO TI AMMAZZO!”, urlò con voce
stridula.
“Ti prego, Potter… uccidimi! Che
vile traditore!”, disse teatralmente.
“ADESSO BASTA!”, tuonò Hermione
dall’alto del suo
Mele:
Rosse.
Verdi.
Gialle.
Mature.
Deliziose.
Marce.
Tutte
insieme. Colorate. Fresche. Gustose.
“Complimenti
per la macedonia, ‘Mione!”, si congratulò Ron portandosene un cucchiaino alla
bocca.
“Grazie
Ronald!”, rispose lei felice.
Draco
ed Harry si limitarono a guardare le loro ciotole.
“Farla
solo di mele verdi, no?”, chiese Draco.
“No,
quelle verdi sono troppo acide… proprio come te!”.
Harry
gli fece una linguaccia che Draco ricambiò con l’alzata del dito
medio.
“Meglio
solo quelle gialle, vero Hermione?”, chiese con voce da cucciolo
smarrito.
“No
Harry, quelle sono troppo dolci”, rispose saggiamente.
“Quelle
rosse sono le migliori!”, asserì Ron.
“Non
esattamente… ma la cosa bella di questi tre tipi di mele è che insieme sono una
prelibatezza, e lo sareste anche voi tre… se andaste
d’accordo…”
Harry
guardò la sua migliore amica e la ciotola, “Effettivamente… non hai tutti i
torti…”, e quando tutto sembrava andare per il meglio, ecco che Harry si ritrovò
un pezzo di mela verde spiaccicata nell’occhio.
“MALFERRETT!!!”.
The
End
Non abbiamo idea del
perché Draco viva con quei due pazzi e del perché Hermione ogni tanto si ritrova
ad essere coinvolta nelle loro manifestazioni di pazzia
XDXDXD
Sperando che vi sia
piaciuta, ci congediamo
Ciao a
tutti^^
Gemellina
e redRon