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Autore: _itsforgabbe    27/12/2012    5 recensioni
“Ho paura che non accetteranno ciò che sono” disse semplicemente Alec, l'espressione di Magnus cambiò, come se stesse cercando di ricordare delle parole ben precise, poi gli sorrise dolcemente
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera Shadowhunters, come state? 
Io sto rotolando dopo ste mangiate natalizie!
Sono qui con una nuova Malec e questa volta ho tratto ispirazione dal mio amato Adam Lambert, ho scritto l'OS ascoltando "Aftermath", quindi mi farebbe piacere che l'ascoltaste durante la lettura.
Detto ciò vi auguro una buona lettura :)
Baci Giada.


http://www.youtube.com/watch?v=S8y9CmAAnEY

Wanna scream out 
No more hiding 
Don’t be afraid of what’s inside 
Gonna tell ya, you’ll be alright 
In the Aftermath 
Anytime anybody pulls you down 
Anytime anybody says you’re not allowed 
Just remember you are not alone 
In the Aftermath 


Magnus era appoggiato al vetro della grande finestra del suo loft, la mano appena sopra il viso, a contatto con il vetro freddo, forse l'unica sensazione che provava ora, l'unica cosa che lo teneva ancorato alla sua vita di sempre, come se non potesse ancora sfuggire da tutto ciò, come se non potesse ancora chiudere con quella vita, ma sapeva che presto tutto sarebbe finito, Alec sarebbe invecchiato e l'avrebbe lasciato solo.

Si voltò a guardarlo, stava dormendo sul suo divano, il volto sereno come quello di un bambino cresciuto troppo in fretta. Chiuse gli occhi e appoggiò di nuovo la fronte alla finestra, come se non riuscisse a reggersi in piedi da solo.

 

Magnus, non posso, devo tornare all'Istituto” Alec si alzò dal divano e appoggiò la tazza del caffè sul tavolino.

Andiamo Alexander, sarà divertente e anche se passi una notte fuori casa sei grande e vaccinato” detto ciò lo stregone si alzò e raggiunse il suo ragazzo.

Che vuol dire?” chiese il nephilim con uno sguardo confuso, “voi shadowhunters siete così lontani dalla vita dei mondani, vuol dire che sei maggiorenne e puoi decidere con la tua testolina” gli rispose bonariamente scuotendogliela.

Con lo schioccò delle dita Magnus si cambiò i vestiti.

Tu non puoi costringermi, e poi non so nemmeno chi sia Madonna!”

 

Maryse cara, credi che vi darò retta? Il Conclave cerca sempre di fregare tutti” lo stregone si stava dirigendo verso l'uscita della biblioteca, dove per due lunghe ore aveva discusso con la Nephilim a riguardo dei nuovi patti stretti tra nascosti e shadowhunters dopo la rivolta.

Quando aprì la porta, noncurante di ciò che stava ribattendo Maryse, si ritrovò davanti un bimbo con dei grandi occhioni azzurri dall'aria smarrita.

Questo indietreggiò cercando con lo sguardo la sua mamma, Magnus gli si avvicinò “ciao piccolo, non è di me che devi avere paura” gli sorrise dolcemente e si chinò a restituirgli il piccolo soldatino che gli era caduto di mano.

Andiamo Magnus, lascialo stare, ha solo quattro anni” Maryse si avvicinò al figlio e lo prese in braccio “Alexander è ora di andare a dormire, saluta” il bimbo alzò lo sguardo sullo strambo stregone che si trovava davanti “..cattivo...perchè devo salutarlo?”.

Magnus sorrise amaramente, rivolse un saluto a Maryse e a grandi falcate si fece strada fino all'uscita dell' Istituto.

 

“Non mi sono mai sentito me stesso, mai” Alec era seduto sul tavolo da lavoro di Magnus e guardava le punte dei suoi piedi, le guance rosse come il fuoco “ho paura”.

Lo stregone si avvicinò al ragazzo “paura di cosa potranno dire i tuoi genitori? Gli altri membri del Conclave?” Magnus prese la mano del nephilim e se la portò alla guancia, poi la passò sulla bocca e gliela baciò.

“Ho paura che non accetteranno ciò che sono” disse semplicemente Alec, l'espressione di Magnus cambiò, come se stesse cercando di ricordare delle parole ben precise, poi gli sorrise dolcemente “non è stata colpa tua, non si può decidere come nascere”.

 

Magnus?

Magnus mi senti?

 

Una voce roca dal sonno scosse lo stregone dai suoi pensieri, questo si voltò e non potè fare a meno di sorridere alla vista di Alec tutto scompigliato dal sonno, non che solitamente fosse ordinato e ben sistemato.

“Tutto bene? Sembri strano, ti ho dovuto chiamare un paio di volte prima che ti girassi” Alec si alzò dal divano e lo raggiunse, prendendogli una mano e dandogli un bacio soffice, e leggero come una piuma sulle labbra sottili e morbide.

“Si, stavo solo pensando” lo rassicurò Magnus spostandogli i capelli dal viso e riempendolo di brillantini, “a che pensavi? Se-se posso saperlo ovviamente...”, Magnus lo baciò dolcemente mordendogli il labbro inferiore per poi far passare la sua lingua su quelle morbide labbra “pensavo a te Alexander, pensavo che sei l'unico che mi ha fatto perdere la ragione, l'unico che ha fatto vincere il cuore e non la mente”.

  
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