“Mamma io voio mio latte!” questa era la vocina del mio tesoro.
“Amore, ripeti con la mamma, IL mio latte. IL” era da un po’ che cercavo di fargli utilizzare gli articoli.
“I” lasciamo stare.
“Ecco piccolo” gli dico appoggiandogli il latte sul tavolo. Sto accarezzando i suoi capelli tiranti al biondo, lisci, sulla sua testolina.
Aveva preso gli occhi e parte del viso dal padre, aveva fatto bene. Di capelli penso i miei, non so come li aveva Harry da piccolo.
Harry! E’ vero, mi ero dimenticata di dire il suo nome.. Harry, ehm uhm… Styles, ecco. Porto Nick all'asilo e mi dirigo verso l’azienda. Lavoro come capo-fotografa e costumista in un giornale di moda. Abbastanza conosciuto, qui a Londra. Abito qui da quando ho trovato lavoro, prima vivevo a Holmes Chapel, nel Chelsire. Entro nell’ufficio, saluto tutti e accento il mio pc.
Tiro un sospiro e inizio a lavorare. Trovo una nuova mail negli incarichi.

Nuovo incarico: Photoshoot.

-Come se fosse il primo, tsk.-

Per: uscita nuovo album di una band.

-Ecco.. i cantanti/musicisti sono delle palle.. ‘Voglio una maglia più scura’.. ‘Te con il limone nel mio camerino’.. come se fossimo dei servitori.

Alzo la cornetta del telefono e chiedo gentilmente alla mia assistente di andarmi a prendere un caffè. Mi riposo un attimo, leggendo una rivista. Appena arriva con i caffè la ringrazio, metto lo zucchero e continuo a leggere gli appunti per il nuovo Photoshoot.
 
Caratteristiche: foto frizzanti e giovanili, per il lancio dell’album THM.

-THM che minchia è? TELEPHONE HIS MUM?
THREE HOURS MONTS? Nono. THIS HORRIBLE MATHS. Sì. Ci ho azzeccato. Mi piace divertirmi quando lavoro.

Prendo il caffe con la destra e con l’altra mano scorro la pagina.
Modelli: Louis Tomlinson (21), Zayn Malik (19) Liam Payne (19) Niall Horan (19)...

NONONONONONO. Non può essere. Sgrano gli occhi e mi avvicino.
...Harry Styles (18).

 Sputo il mio caffè caldo sullo schermo del mio Mac.
I colleghi mi guardano straniti, preoccupati. Fortuna che siamo tutti amici.

“Che succede Kimberly?” mi domanda Mark, spostandosi verso di me.
Mi gratto la testa con fare nervoso..
“Il caffè scottava… vado a prendere un panno..” dico, mentre stampo l’email, e ‘scappo’ fuori dall’ufficio. Tutti tornano a lavorare.

Corro più veloce che posso, mi sento superman.
Arrivata lì davanti, apro la porta ed entro nell’ ufficio del “capo”
“Kim, dove vai?! Dovresti lavorare” dice, sembra arrabbiata.
“Zia, come hai potuto?!” alzo la voce e le butto sulla scrivania il foglio fresco di stampa
Voglio molto bene a mia zia. Lei mi ha trovato questo posto. Ho fatto un corso professionale, -carissimo- di fotografia ed ero pronta. Le devo tutto. Senza lei avrei dovuto dare Nick agli assistenti sociali. I miei genitori hanno un negozio di ortofrutta, ma non guadagnano molto. La paga, qui in azienda è alta, e grazie a lei sto piuttosto bene economicamente.

Lei però conosce la mia storia. Sa che quel cretino mi ha messa incinta, forse senza volere ma questo non importa. Ormai è fatto. Ho deciso di non abortire perché sono sempre stata contro, e ho fatto nascere Nick.
“Conosci la mia storia…” dico, sussurrando. Non voglio che lo sappia nessuno.
“Lo so tesoro, ma non ti riconoscerà, e poi, ci hanno promesso un sacco di soldi, potrei aumentarti la paga…”

MMh.. aspetta: soldi+soldi+tipo che non mi riconoscerà.. = Shopping sfrenato nel week end.
“Okk..” accetto, e che sarà mai.
Me ne torno in un ufficio, a passo svelto
“E il panno?” Mark..il solito rompipalle precisino
“Uhm ehm.. non c’era” sorrido e prendo dei fazzoletti dalla borsa.




MA CIAAAAO.

Lallallalalla salve gentee! Ed ecco il 2° capitolo
Vi prego,un minuto di silenzio per i pezzi di canzone che metto sempre all'inizio di un capitolo, ma in questa storia no.. è.è
Ci vediamo fra un po, con il prossimo capitoluz! 
Se leggete mettete la storia o recensite o la mettete fra le seguite,ecc. 
Non ho molte recensioni e se continuo così, cancello sia questa, che l'altra storia.. :'(