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Autore: Sono_Maschio    27/12/2012    5 recensioni
Uno strano incontro tra la 34^ strada e la 8 avenue che preannuncia l'inizio di un nuovo amore e il cambiamento totale di una ragazza e dei suoi amici in una grande metropoli come New York.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I knew you were trouble

Capitolo I:
Fido

"Quando smetterà di nevicare,insomma.. Sarà quasi natale ma la neve non la sopporto."- Dissi tra me e me.

Continuai a camminare tra la folla con esitazione cercando di farmi spazio tra quella massa incredibile di gente che portava vari profumi alquanto sgradevoli. 
Un insieme orribile di infusi di lavanda e...aspetta,ma è Kiwi? 
Non esistono più profumi normali?
L'unico profumo che ricordo di aver mai usato era quello delle Winx.
Lasciamo perdere.
A New York di solito non nevica molto,quasi per niente che io sappia.
Sono qua da poco,nemmeno due mesi.
Non finirò mai di ringraziare mia madre.
I soldi della borsa di studio non sarebbero bastati a mandarmi in America per studiare recitazione e danza alla Julliard.
Non voglio deluderla.
Sono la sua figlia preferita,la sua Emy.

Mia madre ama i nomi Americani e mi ha chiamata così. Lo stesso per i miei fratelli.
Ho sempre avuto maggiori attenzioni rispetto a Susan. Forse perché sono più piccola di un anno.
James è ancora più grande di me ma vive con mamma e papà.
E' troppo timido e insicuro per affrontare il mondo.
Ha solo 20 anni,forse non è pronto,ma se c'è l'ho fatta io che ne ho 18.
Credo abbia paura del giudizio della gente perché è dichiarato,ma noi e i suoi amici l'abbiamo sempre trattato bene perché non c'è niente di sbagliato in lui.
Anzi è perfetto.
E' alto circa 1.70 ma si considera basso, ha dei capelli di un castano chiaro,un po strani diciamo.
Lui gli definisce "Bipolari" ma non ne ho mai capito il motivo.
Si è sempre sottovalutato, ma è un genio, e molto capace.
Ho dovuto persino aiutarlo a conquistare un ragazzo del vicinato.
Tuttavia ho fallito nell'impresa.
Forse abbiamo esagerato entrambi poiché eravamo quasi certo che fosse dell'altra sponda e abbiamo insitito talmente tanto che il ragazzo è impazzito.
Ha voluto andarsene in Svizzera, in un conservatorio. Da allora non lo abbiamo più visto.
Ma è meglio tralasciare questo fatto.

Al contrario Susan,mia sorella, sembra avere un vibratore conficcato in quello che lei preferisce chiamare "Punto G."
E' iperattiva.
Non l'ho mai vista ferma.
Persino quando mangiavamo a tavola lei mi tirava i calci. 
Diceva che "E' per allenarmi a nuoto anche quando sono fuori dall'acqua". 
Tutte balle.
Imitava la Pellegrini mangiando Pavesini tutto il giorno.
E' una fan sfrenata di cantanti Metal che non oso nominare.
Un giorno mi ero arrabbiata tanto da tirarle uno schiaffo per aver letto il mio diario segreto e un altro ancora per avermi cancellato il profilo di Facebook. 
Me la fece pagare subito.
Mise una canzone metal di sottofondo e iniziò a schiaffeggiarmi a ritmo di setta satanica.
Oramai la conosco a memoria quella canzone.
Susan ha voluto fare "la ragazza matura e adulta" decidendo di sposarsi presto,promettendo di farlo appena avrebbe compiuto 18 anni, ma i nostri genitori non la lasciarono così decise di andarsene all'estero e di sposarsi là.
Lei e la mamma non si parlano più, e mi sembra che papà non le abbia mai rivolto la parola, penso non sappia nemmeno della sua esistenza. Faccio io da tramite.
Pochi giorni Susan ha divorziato da Luca perché se la faceva con l'assistente del dentista ma non mi ha permesso di dirlo alla mamma.
Entrambi erano disoccupati e quando usciva lui diceva sempre di andare a salutare un suo caro amico. 
Carissimo a quanto pare.
Lei c'è cascata in pieno ma era accecata dall'amore e ha lasciato correre.
Io non invece non ho mai provato il vero amore,ho sempre badato solo a me stessa per realizzare i miei sogni ed ora eccomi nella Grande Mela,dove volevo.
Non commetterò mai gli errori di mia sorella o mi comporterò come mio fratello,questo è sicuro.

Ormai c'è poca gente in giro. 
Saranno tutti a pranzo o al lavoro.
Sono all'incrocio tra la 33^ strada e la 8 Avenue.
Non capirò mai come fanno i Newyorkesi a ricordarsi queste strade.
Ora che ci penso mi sono persa. Come torno all'alloggio?
Il messaggio ricevuto stamattina diceva proprio:

"Incontriamoci tra la 33^ strada e la 8 Avenue alle ore 12:00"

"Sono quasi le 12:00"-dissi.
Non so perché sono qui.
Forse credo troppo nelle persone e sono troppo paziente. 
Le mie amiche mi chiamavano "Fido"
Proprio per questo le ho sempre odiate quelle oche.
Però avevano ragione.
Ad esempio una sera stavo sulla soglia della porta del bagno aspettando che James uscisse,
Era ora di andare a dormire e quando va in bagno può rimanerci per ore con la scusa del "Mettersi a posto" il che equivale a mettersi chili di creme e usare la pinzetta a go go. Non che fosse effemminato,solo tiene molto al suo aspetto.
Sono rimasta due ore ad aspettare che uscisse fidandomi delle sue parole come:

"Sì,aspetta un attimo,ora esco."

Lo ripeteva ogni 5 minuti.
Quella volta mi sono addormentata appoggiando la testa sulla porta e facendomi scivolare verso il basso.
Verso le 23:00 aprì bruscamente la porta e sbatti la testa violentemente sul parquet.
Cercai di alzarmi mentre se ne andava in camera come se niente fosse ma ad un tratto la porta si richiuse a causa di Susan che vi era entrata.
Ormai ero al limite e andai in giardino per fare ehm..quello che dovevo..
Era tardi.
Nessuno mi avrebbe visto.
Tranne il ragazzo di cui ero invaghita in terza media.
Rimase a fissarmi con uno sguardo traumatizzato, ironico e schifato per poi vomitare dalla finestra del suo appartamento. Una serata orribile.
La mia vita non poteva che fare schifo,ma nella città che non dorme mai sarebbe cambiato tutto.
A partire da me.


Sentii il suono di una campana in lontananza.
Erano le 12:00 in punto.
Mi osservai intorno, in cerca di qualcuno.
Niente fuori dall'ordinario:
Gli spacciatori vendevano tranquilli la loro droga, i Vucumprà gli ombrelli e i trafficanti di organi milze,cordoni ombelicali e se eri fortunato vedevi anche qualche pene ed ovaie.
Tutto a posto insomma.
C'era un ragazzo in fondo alla via, dall'altra parte della strada.
Sembrava carino da lontano.
Attraversò la strada e si incamminò verso di me.
Rimasi immobile.

Era davvero carino da vicino.
Poi aprì bocca:

"Sei tu Emily D'Oro?"
""-Risposi ansimando.

Il ragazzo aveva un accento strano per me. Sembrava Canadese.

"Allora vieni con me,voglio parlarti."


 

Commento personale:

Ho voluto scrivere questa Fanfiction senza nemmeno pensare cosa sarebbe venuto fuori. Sapevo una sola cosa. Il titolo. Tratto dall'omonima canzone di Taylor Swift. Capirete in seguito il motivo. 
Per ora  spero vi sia piaciuto. In tal caso rilasciate delle recensioni per essere sicuro di avere un pubblico a cui scrivere. Grazie.
Mike.

 

  
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