Carrots
Una carota. Hayley, con i suoi capelli, gli ricordava una carota.
“Una carota? Davvero?”
“Sì.”
“Le carote mi piacciono. Sono buone.”
“Piacciono anche a me, molto.”
Hayley aveva sorriso, imbarazzata. Gli piaceva quel suo sorriso largo, aperto, che metteva in mostra i due incisivi leggermente sporgenti. E gli piacevano le sue gote arrossate dall'imbarazzo e dalla lusinga mentre tentava di nascondersi girando la testa dall'altra parte. Era bellissima.
“Posso baciarti?”
Hayley, dopo una breve pausa, aveva accennato un assenso con la testa, per poi chiudere gli occhi e bearsi del breve, dolcissimo bacio che le aveva stampato sulle labbra.
Neanche il tempo di allontanarsi che era stata lei a riprendere l'iniziativa.
“Mi piaci, Hay.”
Sentiva il suo respiro accelerare ogni secondo mentre lo guardava con gli occhi sgranati. Le aveva accarezzato la guancia nel tentativo di tranquillizzarla.
“Mi piaci tanto, Hayley.” Aveva ripetuto.
“Mi piaci anche tu, Chad.”
“Ma non voglio essere un ripiego.” Perché ci si ama totalmente, senza riserve, senza destinare gli avanzi di delusioni passate e ancora cocenti a chi non desidera altro che starci accanto.
“Che intendi dire?” Dio, Hayley era adorabile anche con un cipiglio confuso e spaventato, la testa leggermente inclinata a tentare di leggergli dentro, a scavare velocemente tra le proprie colpe.
Poi l'epifania.
“Già.”
“Chad, io...no. No, okay? No.” Gli aveva sorriso, prendendogli la mano. “No.”
“Ne sei certa?”
“Mi piacciono le carote.”