Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: murdershewrote    27/12/2012    7 recensioni
Una fredda notte invernale, un piumone condiviso e... seccanti sbalzi termici.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alan Humphries, Eric Slingby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hot and cold


Eric diede un’altra occhiata fuori dalla finestra.
Neve.
Solo infiniti fiocchi di neve che danzavano in aria scintillando alla luce lunare. Aveva iniziato a nevicare nel primo pomeriggio e questo significava che, se avesse continuato anche quella notte, l’indomani l’intero mondo degli shinigami sarebbe stato candido e morbido.
E freddo!
Eric sbuffò nel constatare ciò.
Sbadigliando si diresse verso la camera da letto fermandosi poi sulla soglia alla vista di una scena alquanto curiosa: Alan intento a prepararsi per la notte.
Il giovane aveva appena indossato un pigiama blu notte in pile e si era seduto sul bordo del letto per infilare un paio di calze rosse, di una tonalità così accesa che se lo avesse visto Grell avrebbe sicuramente guadagnato qualche punto a favore nel suo indice di gradimento personale. Alan era talmente applicato nell’annodare i lacci fino a formare un fiocco simmetrico che si accorse della presenza di Eric solo quando questo si fece scappare una risatina.
Alan sollevò lo sguardo, guardandolo con aria interrogativa, e chiese “Beh? Cosa c’è?”
“Non ti sembra di aver esagerato un po’?” chiese Eric ridendo.
“Ha fatto parecchio freddo in questi giorni... ed è da oggi che nevica!” si giustificò prontamente Alan.
“Ma non mi sembra che faccia così freddo in casa..”
“Forse no...” si grattò il capo pensoso, poi aggiunse “..Ma non vorrei dovermi poi alzare per cercare qualcosa di più pesante da mettere, quindi..”
“Ho capito... Fa come vuoi..!” terminò Eric.
Fece il giro del letto, raggiungendo il suo posto, e aprì uno dei cassetti del comodino prendendo una maglietta e un paio di pantaloni sbiaditi. Non ci stese molto a cambiarsi ma tanto bastò che Alan, appena lui si voltò cercandolo con un’espressione che non nascondeva minimamente le sue intenzioni, aveva già posato gli occhiali sul comodino accanto a sé e si era raggomitolato su se stesso, facendo intuire che quella notte non gli avrebbe concesso nulla.
Abbandonata così ogni speranza, Eric si sfilò gli occhiali e si mise a sua volta sotto le coperte, poi si protese verso il suo compagno e gli schioccò un bacio sulla fronte.
“Buonanotte, Alan..”
La risposta arrivò in un sussurro incomprensibile che ebbe l’effetto di intenerire Eric, convincendolo che quella notte sarebbe stata, comunque, buona.
Niente di più sbagliato.

Eric si svegliò di soprassalto nel cuore della notte.
Qualcosa lo aveva colpito in pieno volto, dritto sul naso. Si mise a sedere sul letto massaggiandosi la parte dolente e imprecando a bassa voce per non svegliare Alan.

Alan.
Una lampadina si accese immediatamente nella sua testa. In quella frazione di secondo capì che era stato proprio Alan a colpirlo con il braccio, probabilmente mentre si rigirava nel sonno, e che, non accortosi di nulla, continuava a dormire beato al suo fianco. Eric trovò a tentoni l’interruttore della lampada sul comodino e, inforcati gli occhiali, l’accese trovandosi accanto un Alan mezzo nudo, una maglia appallottolata e lasciata ai piedi del letto e due paia di calze, dato che quelle rosse – peraltro di lana! – erano state indossate sopra dei corti calzini.
Non contento di ciò, Alan aveva anche arrotolato la sua parte di piumone e l'aveva spinta di lato, cosicché era rimasto coperto solo dai pantaloni blu.
Eric alzò gli occhi al soffitto, sbuffando. Sapeva che sarebbe andata così!
Il biondo ebbe la tentazione di lasciarlo così come si trovava ma Alan rischiava di prendere freddo e non poteva permettere che si ammalasse, così gli diede qualche colpetto sulla spalla per svegliarlo.
“Alan...? Alan?” lo chiamò dolcemente.
“..Mmmh...?”
“Alan, dovresti coprirti un po’...”
“…”
Dato che non dava segni di volersi muovere, Eric tentò di coprirlo con il piumone ma quello, scalciando, lo spinse nuovamente via.
“Dai... Ti prenderai un malanno così!” insistette Eric.
“No, Eric... no... fa caldo..”
Alan cominciò a mugugnare mentre si girava su un lato, poi sull’altro. Infine si piazzò in mezzo al letto, prono e con le braccia spalancate. E si quietò.
“Ma... Alan..?”
“Mmmh... dai, Eric... lasciami dormire..” concluse Alan con il viso sprofondato nel cuscino.
“Alan..? Alan?!” tentò di ribattere.
Nessuna risposta.
Eric alzò le mani in segno di resa ed esclamò “Certo che sei proprio strano!”
Sospirando poggiò nuovamente gli occhiali sul comodino e spense la lampada. Poi cercò di sistemarsi meglio che poteva nell'esigua parte di letto che gli era rimasta e si infilò sotto le coperte che, per stizza, prese tutte per sé.
Tanto Alan ha caldo!

“Eric... Eric?”
Eric percepì una voce in lontananza che lo chiamava con insistenza. Aprì un occhio, poi l’altro e la luce ambrata che passava attraverso la tapparella gli suggerì che doveva essere appena l’alba.
“Eric..?”
Si sentì scuotere appena, percepì una mano esile che gli stringeva la spalla.
Ruotò piano su se stesso fino ad incontrare un paio di occhi verdi molto simili ai suoi. Erano la cosa che più bramava vedere al mattino appena sveglio. Quello sguardo... Così bello da togliergli la capacità di pensare razionalmente. Sarebbe potuto rimanere ore a guardarlo e, sebbene quella notte il proprietario di tale sguardo lo avesse fatto penare, non poté fare altrimenti.
“Eric?” lo chiamò ancora Alan, stavolta più per richiamare la sua attenzione.
“Mmmh? Che succede... Stai male?” chiese, improvvisamente sveglio, corrugando le sopracciglia.
“No, no... sto bene. È solo che..”
“Solo che...?” lo incoraggiò.
“Solo che... Ora sento un po’ freddo..” ammise, sfuggendo al suo sguardo.
Eric rise e chiese “Come, scusa? Non ho sentito..”
“Fa freddo... Mi lasci un po’ di piumone?” disse ancora, mantenendo lo sguardo basso.
“Cosa? Non ti sento, parla più forte!” disse Eric tra le risa.
“Dai, Eric! Sto gelando... Fammi un po’ di posto, per favore..!” sbottò Alan gonfiando le guance.
“E va bene...” iniziò a dire Eric avvolgendo il giovane tra le coperte “..per questa volta la passi liscia. Ma la prossima ascolta quello che ti dico, intesi? E ora cerca di dormire..”
“Sì ma io...”
“Shhh...” disse attirandolo a sé, così vicino da potergli sfiorare il naso col proprio “.. E’ già questa la prossima volta..” gli sussurrò a fior di labbra, schioccandogli un bacio subito dopo.

Almeno quello poteva considerarsi un buon risveglio.








Note dell'autrice:
Per la serie Fluff invernale! ^.^
Inizio col dire che il titolo non mi piace particolarmente. Mi ricorda troppo la canzone... che a me non piace proprio! Ma in italiano "Caldo e freddo" non mi suonava bene e il titolo alternativo sarebbe stato "Menopausa" visto i bruschi sbalzi termici del protagonista. Orribile.
Comunque, questa fic mi è stata ispirata da fatti realmente accaduti. Ho anche le scarpette di lana. Rosse, ovvio.
Tutto questo per una delle coppie più romantiche che io abbia mai visto ~♥






   
 
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