Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: emme30    28/12/2012    8 recensioni
Domestic!Johnlock e un risveglio che non va come dovrebbe andare.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Colazione a Sorpresa

 

 

Sherlock aggrottò le sopracciglia, strizzando gli occhi e fissando l'oggetto che aveva di fronte a sé, appoggiato nell'unico spazio in cui non erano situate provette polverose o resti umani che gli servivano per qualche esperimento. Incrociò le braccia al petto e si strinse nella sua vestaglia, ignorando lo spiffero della finestra aperta del salotto e contemplando quello stupido aggeggio, nella speranza che si accendesse da solo e funzionasse senza che ci fosse bisogno di toccarlo.

Era scivolato fuori dal letto presto quella mattina, facendo finta di non indugiare sui lineamenti addormentati di John che russava piano avvolto nelle coperte, deciso a portare a termine quel pensiero che erano giorni gli ronzava per la mente.

Ma in quel momento gli sembrava una cosa impossibile, il che la diceva lunga sulla difficoltà di quel compito e sull'effettivo disagio che gli stava procurando.

Sospirò e si tirò su le maniche.

Forse, se faceva in quel modo...

 

 

 

 

John fu svegliato dall'odore di bruciato, forte e disgustoso, che gli arrivò dritto alle narici e lo fece scattare a sedere sul letto.

Sta andando a fuoco l'appartamento, pensò immediatamente, e cercò il suo compagno con lo sguardo, ma il letto era vuoto.

Scese le scale in disordine, notando del fumo grigio nell'aria e un intenso odore acre che lo fece preoccupare ancora di più.

Sherlock!” chiamò facendo gli ultimi scalini ancora scalzo e in pigiama, per poi correre in cucina e capire cosa stesse succedendo.

Lì vide Sherlock, intento a squadrare la sua caffettiera nuova che stava letteralmente andando a fuoco sul fornello.

Cosa diavolo stai facendo?!” urlò, per poi correre al lavandino e riempire un bicchiere d'acqua, gettandolo sul suo elettrodomestico ed estinguendo le fiamme.

Sherlock, in tutto ciò, era rimasto completamente immobile, lo sguardo fisso sulla caffettiera e le braccia incrociate al petto.

John scosse la testa impettito, prese l'aggeggio bruciacchiato e ormai inutilizzabile da sopra il fornello, per poi spalancare la finestra e far uscire il fumo e l'odore acre di plastica bruciata.

Possa sapere cosa stavi cercando di fare?” domandò, ma Sherlock non rispose: era ancora fermo e con lo sguardo perso nel vuoto.

Sherlock?” lo chiamò di nuovo l'uomo. “Sherlock, posso sapere a cosa sta-”

Quella caffettiera è difettosa,” commentò, risvegliandosi da quella sorta di trance e incamminandosi verso il salotto a grandi passi, passando oltre John.

Cosa? Ma scherzi?” John lo seguì con lo sguardo, con ancora la caffettiera bruciacchiata in mano. “Era nuova, l'ho comprata la settimana scorsa! Ma funziona a elettricità! Non andava messa sul fuoco!”

Sherlock diede le spalle alla finestra per osservarlo e alzare un sopracciglio. “Oh,” disse, prima di ripescare il violino dalla custodia e cominciare a suonare, guardando fuori dalla finestra Baker Street praticamente deserta.

Oh cosa? Perchè ti sei messo a maneggiarla? Mi hai detto giusto due giorni fa che ho buttato via i soldi perchè è inutile e uno spreco! Se volevi prepararti il caffè, potevi svegliarmi che lo facevo io!” commento con voce arrabbiata, fissandogli le spalle. “O almeno leggere il foglio delle istruzioni,” aggiunse stizzito, visto che Sherlock continuava a ignorarlo.

John aspettò una risposta o un qualche tipo di scusa, ma la melodia del violino fu l'unica cosa che gli arrivò alle orecchie; borbottò qualcosa sottovoce e fece per avventurarsi nuovamente in cucina, guardando annoiato la sua caffettiera bruciacchiata.

Non era per me il caffè,” affermò Sherlock a voce abbastanza alta affinché John lo sentisse quando era quasi uscito dal salotto.

...Scusa? E allora per chi-”

Volevo portarti la colazione a letto,” un altro sussurro contro il vetro che, però, John udì benissimo e che lo fece sorridere colpito. Lasciò i resti della caffettiera sul tavolo e tornò da lui il quale, nel frattempo, stava ancora guardando fuori dalla finestra, avvolgendogli le braccia attorno al petto e aderendo completamente alla sua schiena.

Si alzò sulle punte dei piedi per lasciargli un piccolo bacio alla base del collo e si strinse forte a lui, respirando il suo profumo e beandosi del suo calore.

Grazie per il pensiero,” mormorò John dopo un'infinità di minuti in cui rimasero stretti abbracciati in quel modo goffo, sorridendo contro la schiena di Sherlock, per poi scostarsi da lui e farlo voltare per fissarlo negli occhi. “Ma che ne dici se tu rimani quello che in cucina fa gli esperimenti e le cose che coinvolgono cibo le lasci a me?”

Sherlock fece un piccolo sorriso e alzò gli occhi al cielo, ma non ebbe il tempo di dire nulla perchè John allacciò le braccia intorno al suo collo e lo baciò sulle labbra, cogliendolo di sorpresa e sapendo benissimo che non si sarebbe ribellato a quel gesto.

In fondo, poteva anche rinunciare a quella stupida caffettiera se Sherlock lo baciava in quel modo per svegliarlo la mattina.

 

 

 

Per Ilaria, che piange anche quando le scrivo roba fluff

   
 
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