Anime & Manga > Hakushaku to Yousei/Il conte e la fata
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Autore: Lizzy san    28/12/2012    4 recensioni
In questa storia ho cercato di immaginare la vita di Edgar e Lidya dopo gli avvenimenti dell'ultima puntata della serie animata.
(Dalla storia)
-Lidya, sono qui per vedere tuo padre.-. Io allora gli chiesi:-Perché, Edgar, vuoi vedere mio padre?-, allora lui mi rispose:-Perché devo chiedergli la tua mano. Non riesco più a vivere senza di te. Se non ci sei tu vicino a me la mia vita è vuota. So che insieme a te riuscirò a diventare un uomo migliore.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Quel giorno era il nostro primo anniversario di nozze. Stavo accingendomi ad andare a letto, ma volevo fare mentalmente il resoconto di questa splendida giornata. Ricordavo che quella mattina, quando mi sono svegliata Edgar mi stava carezzando i capelli. Sentivo il suo profumo inebriante e non volevo aprire gli occhi per godermi quel momento. Poi l’ho sentito sospirare e gli ho detto:- Cosa c’è, Edgar che ti preoccupa?- e lui sorpreso mi ha risposto:- Ah, Lidya, sei sveglia. Comunque non è niente.- non ho detto niente anche se la sua risposta non mi ha del tutto convinta. Dopo colazione uscimmo per una breve  passeggiata in giardino, poi però lui si rinchiuse in ufficio e non uscì fino a quella sera. Io pertanto sono andata in città a fare compere. Feci visita a casa di mio padre e ritornai a palazzo.
Ad aspettarmi c’era Edgar. Quando scesi mi disse:- Lidya, puoi venire un attimo con me?-
Guardai i suoi occhi e avevano un aspetto molto preoccupato. Così lo seguii e lui mi portò nel bosco adiacente il palazzo.
Quando fu sicuro che nessuno potesse sentirci si fermò e mi chiese:- Lidya, perché di questi tempi alla prima occasione vai in città ? Hai forse un amante?- ed io, presa dal panico gli ho risposto:- Ma cosa ti viene in mente!!! Io vado in città per fare delle visite mediche.- Mi pentii subito di quello che avevo detto infatti il suo sguardo divenne ancora più preoccupato e mi chiese:- Perché? Sei forse malata?- e cominciò a camminare verso di me. Più lui avanzava più io indietreggiavo.
Ad un certo punto mi ritrovai con la schiena contro un albero e lui mi intrappolò. Poi guardandomi negli occhi mi chiese:- Lidya dimmi la verità. Sei malata?
- No. Non sono malata. O meglio, quello che ho non so se si può definire una malattia...
- Allora perché hai bisogno di andare da un medico?
- Io… non so come spiegartelo… ma … a dire la verità… sono incinta!-.
Lui rimase a bocca aperta per qualche attimo ma poi sorridendomi mi chiese:- Avevi paura di dirmelo, vero? Avevi paura della mia reazione? Ma perché, è una notizia bellissima.
- Io... avevo solo paura che tu non fossi pronto ad apprendere la notizia.- mi sorrise e dopo avermi baciato la fronte mi disse- Lidya mettiti in testa che io ci sarò sempre per te e che tu puoi dirmi tutto quello che vuoi.-. Mi sentii subito meglio e lo abbracciai ma poco dopo svenni. Non so il perché: sarà per le forti emozioni provate o per la stanchezza oppure per ambedue le cose. Quando mi svegliai ero nel mio letto e vicino a me c’era Edgar con la testa poggiata sulle lenzuola avvolto in una coperta. Stava dormendo. Poco dopo entrò Raven insieme al dottore. Mi rassicurarono ed io li pregai di non svegliare Edgar. Se ne andarono lasciando me vicino ad Edgar. Poco dopo i suoi occhi si aprirono e vedendomi sveglia si illuminarono. La prima cosa che disse fu – Lidya come stai? E il bambino?- lo rassicurai e lui mi baciò.
 
Nove mesi dopo
Sono così felice! Finalmente il nostro bambino è nato. Ha i capelli color rame e, a mio avviso, dei bellissimi occhi color viola malva. Ma… un attimo. Sta ridendo per qualcosa. Chi c’è che lo fa ridere così tanto? Ah è una fata. Ma allora questo vuol dire che lui potrà vedere le fate come me. Lui si che potrà succedere al titolo di Conte Cavaliere Blu. Devo dirlo ad Edgar. Ne sarà felicissimo. Piccolo mio come sarà orgoglioso il tuo papà. Spero che tu diventi un bravo governatore per il popolo delle fate. Sarai bravissimo.
Ti voglio bene
                                                   La tua mamma, Lidya Carlton.
  
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