Insomma,chi non conosceva Niall James Horan,uno dei cinque ragazzi più carini della Royal Holloway?

Tutte le ragazze dell’università,comprese quelle che non facevano lo stesso corso,erano ai suoi piedi.

Poteva averle tutte con uno schiocco di dite,ma non lo faceva,perché semplicemente lui non era fatto così.

Lui è sempre stato un tipo estremamente timido e poi la sua ‘’vera’’ ragazza,la sua fidanzata perfetta,è sempre stata la sua amata chitarra.

Amava quello strumento quasi come amava cantare.

L’ho sentito suonare solo una volta nell’ora di pranzo,lui non era venuto alla mensa e io,cretina quale sono,lo sono andata a cercare.

Lo trovai sotto il grande albero che occupa gran parte del giardinetto universitario che strimpellava qualche nota,suonava in maniera così dolce ..sarei rimasta lì a sentirlo per ore.

Le sue mani che pizzicavano molto delicatamente le sottili corde di nylon mi facevano impazzire,trattava quello strumento come se fosse la cosa più preziosa che possedeva.

Da quel giorno non l’ho più visto ne tanto meno sentito.

Ero troppo presa dall’esame,dal lavoro e dal mio ultimo libro acquistato,che non ho avuto neanche tempo di fare una telefonata a mia madre e dirgli ‘’hey,tua figlia è ancora viva,non preoccuparti.’’

Come avrete capito ero anche io una delle tante,ma in confronto alle altre (90% composto da oche) io non gli avevo mai rivolto la parola,mi limitavo ad osservarlo,cosa che mi risultava abbastanza facile visto che frequentavamo gli stessi corsi.

Non sono una di quelle che si buttano addosso,che si scoprono le tette o che si truccano talmente tanto da sembrare dei clown solo per farsi notare da lui.

Io me ne stavo lì in silenzio a contemplare i due pezzi di cielo che aveva al posto degli occhi,le labbra rosee quasi invisibili ma allo stesso tempo dannatamente baciabili,i suoi capelli di un finto biondo quasi sempre un po’ in disordine,la sua pelle candida e il suo corpo snello e non esageratamente muscoloso.

Senza fare assolutamente niente,senza spiccicare nemmeno un ‘’ciao’’.

Può sembrare (forse lo è) una cosa assurda,ma era come una specie di droga per me.

Il suo sorriso soddisfatto dopo aver risposto bene ad una domanda fatta dal professore,quando arrossiva per un ennesimo complimento fatto da qualcuna e persino quando era arrabbiato..tutto era una totale dipendenza,ogni suo gesto era una piccola dose che mi faceva stare fottutamente bene,lui mi faceva stare bene,la sua presenza mi rendeva la giornata sempre positiva.

Si poteva definire amore?

Non ne ero certa,infondo,come si fa ad amare una persona che conosci a malapena e che non ti ha mai cagato in vita sua.

In quel momento mi importava ben poco di come si chiamasse quello che stavo provando,o forse,di quello che ho sempre provato.

In quel momento volevo solo sedermi dietro al bancone e fissarlo come ho sempre fatto,ma dovevo lavorare..uff,dannato lavoro di merda.

-Scusi,si sente bene?

Cazzo,ero così presa dai miei pensieri che sono rimasta pietrificata davanti al cliente per circa un minuto.

-Oh,sì..m..mi dispiace! Ecco a lei signore.

Ritornai dietro al bancone in fretta e furia pregando Josh,l’altro cameriere nonché mio migliore amico,di servire lui Niall.

-Hey Jo,non è che potresti servire il tavolo cinque,devo…andare in bagno.

-Certo piccola,non preoccuparti.

-Grazie mille!

Gli sorrisi e corsi in bagno,dopo essermi rinfrescata e aver aspettato una manciata di minuti,tornai di la ormai certa che Josh avesse servito ‘’la mia droga’’.

-Tesoro scusa,ma il capo mi ha trattenuto nel suo ufficio e non ho potuto servire quel ragazzo,comunque penso che non ci sia nessun problema visto che sei uscita dalla toilette.

-S..sì,infatti.

-Okay,ora vado a portare questa bibita al tavolo dieci,ci vediamo dopo amore.

Ci chiamavamo sempre con questi nomignoli sdolcinati,ma lo facevamo per scherzare quindi non ci abbiamo mai dato tanto peso.

‘Dai Rosy,puoi farcela,non ti mangia mica.’

Continuavo a ripetere questa frase nella mia testa mentre mi incamminavo verso il suo tavolo.

Una volta arrivata,avevo il block notes giallo stretto in una mano così talmente forte che se avesse parlato avrebbe chiesto aiuto e una penna nera nell’altra.

Presi un respiro profondo e..

-C..ciao,cosa prendi?

-Prendo un cornetto al cioccolato e un caffè macchiato,grazie.

Le mie guance erano diventate rosso fuoco e avevo la testa abbassata per non incontrare il suo sguardo.

Benissimo,ce l’hai fatta,ora scappa.

'non faccio altro che pensarti..Niall xx' fu questo il messaggio che mi arrivò un'ora dopo avermi riaccompagnata a casa.

'anche io..buonanotte. Rosy xx' risposi subito.

'Notte piccola :)'