Non so per quanto tempo ho aspettato di ricevere anch’io quella lettera ,non so per quanto tempo ci ho creduto….

mi ricordo ancora quel grigio mattino quando ho capito,una volta per tutte..

ero una bambina allora ,una piccola bambina di dodici anni che al contrario di sua sorella non aveva ricevuto la lettera d’ammissione alla scuola di magia e stregoneria .e che ,al contrario di sua sorella ,non aveva magia dentro di se. Se mi concentravo davanti a un oggetto il massimo che poteva succedere era che mia madre mi chiedesse “ingrid ,perché sei li ad occhi chiusi da mezz’ora?alzati!”.mentre mia sorella era la piccola strega di casa ,quella che aveva continuato la strada di mamma e papa.

Mi sono isolata dagli altri miei coetanei perché mi sentivo diversa ,ma soprattutto perché me lo facevano sentire. D’altronde sarei stata egoista a chiedere a tutti coloro che mi stavano intorno di non parlare di hogwarts,bacchette e calderoni solo perché io ero una maganò. sono una maganò .non ho poteri magici di alcun tipo,eppure i miei genitori sono tutte e due maghi ,e così i miei nonni. con una bacchetta i mano,che contenga piume , peli o corde di cuore di qualsiasi animale magico,non riesco a fare neanche una misera fioca scintilla .e non riceverò mai una lettera scritta in verde che afferma che io sono ammessa alla scuola di hogwarts. E non riceverò neanche complimenti per una perfetta pozione,né ammonimenti per non aver ascoltato attentamente la lezione di incantesimi,mia madre non mi sgriderà mai per un’insufficienza presa in storia della magia….sono tutti questi “mai”,che vanno a conferma di questo vuoto, che mi hanno fatto soffrire più di tutti. più di tutti gli sguardi strani,più delle parole di commiserazione ,più delle offese silenziose. Perché anche i maghi conoscono la discriminazione. Eccome se la conoscono.

È per questo che me ne sono andata .e non c’è un solo giorno in cui non sono contenta di averlo fatto. Perché adesso,in mezzo ai babbani ho capito qual ‘è la vera magia. Non è saper far volare gli oggetti o agitare una bacchetta di fronte ad ogni problema che si pone per risolverlo. I maghi si credono superiori ai babbani e questa loro convinzione mi fa ridere ,perché non hanno ancora capito che c’è molto più merito nell’arrangiarsi con quello che si ha e con l’ingegno inventare cose che ci migliorino la vita ,e spendere il proprio sudore su di esse ,che nel ripetere una formula e trovare tutto pronto.

È questa la vera magia che non conosceranno mai.

La speranza.

La speranza in ciò in cui si crede ,la speranza di andare avanti ogni giorno superando le difficoltà.

Sono contenta di essere una maganò perché solo così ho potuto comprendere tutte queste cose …anche se all’inizio ho dovuto soffrire e le mie certezze sono andate in frantumi,posso dire di essere ricresciuta come un fiore sotto ai cocci.

(e tu lasciaci in pace ndtutti)