E rise. Ma era una risata sadica,fredda,che suonava quasi disperata e terribilmente forzata. Una risata che in realtà era come un lugno pianto. Ma lei ne aveva ancora di lacrime? Sapeva ancora piangere? Non lo sapeva,come non lo sapevano gli altri che pensavano non sentisse nulla,che le loro ingiurie non le pesassero,d'altra parte che motivo avevano di crederlo? Sempre così forte,così perfetta,lei era carina e simpatica,lei si odiava. Era anche tanto stronza,del resto chi è meno amato è più forte,quando la gente ti aggredisce continuamente le loro parole o ti uccidono o ti fortificano. Lei aveva imparato a difendersi,a ferire gli altri prima che ferissero lei,perchè di delusioni ne aveva avute fin troppe. Non avrebbe mai pianto in pubblico e neanche avrebbe mai chiesto a qualcuno,troppo orgogliosa,troppo egoista,amava avere l'attenzione su di se e si era sempre creduta Dio. Ma era realmente così? In fondo cos'era? Una ragazza cinica,carina,ironica ed egocentrica,troppo magra ma del resto per lei saltare i pasti era diventata un'abitudine,lo sguardo un po' appannato,non riusciva neanche più a ridere. E di colpo si sorprese a pensare che lei aveva fatto solo soffrire gli altri,che era patetica e stanca della vita. Prese una lametta,la porto al polso e poi la premette bene sul braccio perchè il taglio fosse più profondo. E rise. E morì così,ridendo per non piangere.