Fanfic su attori > Cast Twilight
Segui la storia  |       
Autore: delilahs    28/12/2012    2 recensioni
"Siamo morti, siamo fermi. Possiamo sul serio scegliere qualcosa?"
"Forse. Se lo vogliamo con tutto noi stessi"
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter one







Mi chiamo Kristen James Stewart. Ho ventidue anni.Sono nata a Los Angeles, California.
Los Angeles è la mia casa. Sono un attrice. Sono fidanzata con Robert Thomas Pattinson. Robert ha avuto un incidente stradale. È in ospedale. È in coma e non si sa se si risveglierà…



A intervalli regolari, mi ritrovo di nuovo in camera nostra, senza sapere se vi sono stata spinta dal dolore o dal bisogno infantile di dormire.
È tutto quello che faccio ormai. Mangio, bevo, dormo. Non ho più niente dentro di me, sono vuota. L’unica persona al mondo che amavo con tutta me stessa non c’è. Non può sentirmi nel coma. I miei genitori sono stati con me due settimane, poi se ne sono andati. Non è stata una sorpresa. Non sopporto me stessa, figuriamoci loro. Non sopporto il mio volto nello specchio, il mio corpo nella doccia; mangio sempre di meno. Non voglio psicologi o dottori. Voglio lui. Voglio sentire la sua risata alle mie cadute. Voglio sentire il suo profumo mentre facevamo l’amore. Voglio sentire i suoi baci sulla mia pelle. Voglio sentire le sue parole confortarmi quando mi sento morire. Voglio Robert, e nessun dottore può darmi questo.
Il dottore è stato chiaro. Il suo cervello ha subito gravi danni e così i suoi polmoni. L’hanno operato e il suo corpo sta combattendo, ma non si sa nulla. Non si sa se si risveglierà mai. Non si sa se mi può sentire. Non si sa se soffre. Non si sa.
Sono distrutta. Non so più a chi rivolgermi. E questa casa, con tutti i suoi ricordi, peggiora solo le cose. Voglio andarmene. E voglio farlo subito. Ma dove posso andare? A casa dei miei genitori? Escluso. I miei fratelli? No. Mi rimane un solo posto. I ragazzi dal set. Loro ci hanno visti innamorare. E ci hanno visti cadere. Sempre meglio di casa nostra.
 


Altra pessima scelta. Neanche loro possono fare qualcosa per colmare il vuoto che mi squarcia il petto. Lì dovrebbe esserci il mio cuore. Ma ormai non c’è più. Il mio cuore è su un letto, circondato da macchinari, in una camera d’ospedale. E non mi può sentire.
“Kristen?” dice Taylor preoccupato.
“Vedrai che si riprenderà. Si sveglierà”  aggiunge Ashley.
Parole sbagliate. Lo squarcio nel mio petto si allarga, diventa una voragine, che mi inghiotte senza possibilità di scappare. Lui non è qui. Non si risveglierà. E non so neanche perché non do il consenso a staccare l’alimentazione. Non voglio lasciarlo andare così. Non mi sembra giusto, dopo tutto quello che abbiamo  passato insieme. Una nuova ondata di ricordi mi sfila davanti agli occhi. Il set del primo Twilight. La prima notte a Roma. Montreal. Gli Oscar. La premiere di Water For Elephants. Cannes. La sua promessa di sposarmi. La premiere di Breaking Dawn II. L’incidente stradale. Il coma.
Mi ritrovo accovacciata, con la testa tra le ginocchia, tentando di respirare quando non mi sento più i polmoni. Le voci degli altri non mi arrivano, le sento ovattate e i miei occhi si riempiono di lacrime. Sento qualcuno sollevarmi, forse Taylor e non resisto più. Inizio a singhiozzare, a piangere, a cacciare tutte le lacrime che ho trattenuto con i miei genitori. Robert non c’è. Non sento la sua voce che mi consola preoccupato. Non sento le sue mani che si uniscono alle mie per dare qualcosa a cui aggrapparmi.  Non lo sento. Perché non c’è. E appena il mio cervello formula quel pensiero, scivolo nell’incoscienza.
Mi ritrovo su un divano. Circondata da un sacco di persone. Cerco un paio di occhi azzurri. Ma non li trovo. Non di quel colore, chiaro come il cielo dell’alba e intenso come il mare del tramonto. Occhi verdi, marroni, blu, neri, ma non azzurri. Mi alzo e vedo la stanza girare intorno a me. Non è un buon segno, per niente. Allora mi alzo e me ne vado. Non ho più niente da fare in quel posto. Vado a trovare il mio cuore.



Lo guardo attraverso il vetro. Magro, con il volto scavato, le braccia infilzate da aghi collegati a buste di flebo. I capelli sono stati tagliati dopo l’incidente, ma stanno già ricrescendo. Mi vengono in mente gli innumerevoli pomeriggi passati insieme, ad ascoltare musica, a guardarsi negli occhi, con le mie mani nei suoi capelli. Smetto si pensare prima di allargare la mia voragine. E a quel punto sento delle urla. Urla che ho già sentito, spesso. Non vengono dall’ospedale, ma da fuori. Mi affaccio alla finestra e le vedo. Fan urlanti accampate fuori dall’ospedale. Allora non lo sanno. Basta. Prendo un lungo sospiro e esco a passo di marcia dalla corsia.
Esco proprio mentre le fan lanciano degli urletti alla mia visione.  Non rido. Non saluto. Non sorrido. Non faccio niente. Mi avvicino semplicemente a loro. Piano a piano si zittiscono tutte. Mi avvicino. Le guardo tutte quante, dalla più piccola alla più grande. E lentamente mi scivola una lacrima calda dagli occhi. Non faccio niente. Non la nascondo, né l’asciugo. Scuoto la testa, velocemente, fugacemente. E me ne vado.
 


Mi avvicino al letto di Rob e lo guardo. È così cambiato. È dimagrito ed è più pallido. Gli occhi sono aperti, ma non sono i suoi. I suoi brillavano, erano pieni di vita come quelli di un bambino. Questi sembrano gli occhi di un cadavere. Privati di qualsivoglia emozione. Spaventata da questo pensiero, lentamente appoggio la testa sul suo petto e piango. Piango tutte le lacrime che mi rimangono in corpo, perché non ho più niente da perdere. Dopo un tempo che mi sembra lunghissimo, mi rialzo e lo guardo. Ho sentito il suo cuore battere, ma davanti a me vedo solo un corpo vuoto. Spinta da una stupida convinzione, mi avvicino per baciarlo. Il soffio di vita per eccellenza, o cazzate simili. Non mi interessa. Voglio solo sentirlo vicino. Lo rivoglio indietro. Voglio sentire il suo sapore e il suo odore. Mi manca. Mi avvicino lentamente e poggio le mie labbra calde contro le sue. Sono fredde. E rigide. Lo bacio con più forza, quasi a costringerlo a reagire, ma non succede niente. È allora che sento una mano fra i miei capelli. Mi alzo e mi giro, pronta a ricompormi all’istante. Ma non c’è nessuno. Sto per ricominciare a piangere, quando sento una voce calda, arrochita per lo sforzo.
“Hey, io non avevo ancora finito di baciarti! Non costringermi ad alzarmi.”
Mi giro e quasi svengo. Robert mi sta guardando con gli occhi azzurri accesi di vita e di speranza. Mi chino e lo bacio di nuovo. E in quel momento, in quel bacio passionale, caldo contro freddo, sento la sua mano scacciare le lacrime. E so che andrà tutto bene.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Twilight / Vai alla pagina dell'autore: delilahs