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Autore: fellina    28/12/2012    2 recensioni
Il piccolo Naruto iniziava a sentirsi stanco di stare seduto su un ramo di un maestoso albero vicino al maestro Iruka senza far niente: aveva dato un paio di volte un'occhiata al libro che il maestro, seduto sulle radici, stava leggendo ad alta voce, ma c'erano solo figure di battaglie, profili di alti generali e mappe di zone conquistate con il sangue. A che serve un libro, pensò Naruto, che parla solo di guerre?
Naruto seguì uno scoiattolino nella sua tana e si ritrovò in un paese fantastico, dove imparerà che studiare la storia invece può essere utile.
1° classificata al contest "C'era una volta" indetto da Samidare.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Autore: fellina
Titolo: Naruto in wonderland
Pacchetto del contest: Lavanda - Alice nel paese delle meraviglie. Storia partecipante al contest C'era una volta di Samidare.
Tipologia: One-shot
Rating: Verde
Personaggi principali: Naruto Uzumaki, Altri
Pairing: Nessuno
Avvertimenti: AU
Note: In fondo alla pagina ho messo un'appendice con il significato di alcuni termini giapponesi ed altre spiegazioni (alcune probabilmente sono inutili, ma non si sa mai). L'inizio della storia riprende quasi fedelmente il libro di Lewis Carroll, nel resto ci sono parti simili al film della Walt Disney. Ci sono citazioni dal manga di Naruto. I personaggi non mi appartengono ma sono proprietà di Kishi-sensei. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro. Buona lettura e buone feste!
Note2: In fondo in fondo c'è il risultato del contest.
 

 



Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo:
niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa!
Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe!
(Alice)

Naruto in Wonderland




Il piccolo Naruto iniziava a sentirsi stanco di stare seduto su un ramo di un maestoso albero vicino al maestro Iruka senza far niente: aveva dato un paio di volte un'occhiata al libro che il maestro, seduto sulle radici, stava leggendo ad alta voce, ma c'erano solo figure di battaglie, profili di alti generali e mappe di zone conquistate con il sangue. A che serve un libro, pensò Naruto, che parla solo di guerre?

E si domandava se fosse meglio farsi un riposino, dato che la calura estiva lo aveva assonnato e sfiancato, o sgattaiolare via, quando uno scoiattolo1 dagli occhi vermigli gli passò accanto. Non c'era troppo da meravigliarsene, né Naruto pensò che fosse troppo strano sentir parlare lo scoiattolo, il quale diceva fra sé: "Io sono un vendicatore, lo ucciderò". Quando se lo ricordò in seguito, si accorse che avrebbe dovuto meravigliarsene, ma allora gli sembrò una cosa naturalissima.

Lo scoiattolo si fermò su un ramo vicino al suo e lesto Naruto lo acchiappò tra le mani e lo voltò verso di sé. - Ciao - lo salutò mentre questo invece si dibatteva e gridava - Lasciami! -. - Che scorbutico che sei - disse Naruto appoggiandolo sul ramo davanti a sé, - volevo solo fare amicizia - e intanto dondolava le gambe con fare annoiato. - Non ho tempo da perdere - rispose l'animaletto osservando gli alberi, ed incuriosito Naruto gli chiese - Dove stai andando? -. - Non ti riguarda - rispose stizzito lo scoiattolo, colpendo poi con la coda le manine di Naruto che gli premevano le orecchie, ma Naruto gli accarezzò anche quella - Come sono morbide… Ma sei vero? Sembri un peluche -, e se lo riprese in braccio. Lo scoiattolo però riuscì a sfuggirli, - Ma non ascolti? Ti ho già detto che non ho tempo da perdere - rispose, e poi saltò su un albero vicino e si intrufolò dentro una cavità. Naruto saltò in piedi pensando di non aver mai visto uno scoiattolo che portasse intorno alla vita una shimenawa2, alla quale era legata una katana3, e, incuriosito ancor di più, saltò sul ramo ed entrò nella tana.

Un instante dopo, il piccolo Naruto sprofondava in una sorta di precipizio che assomigliava ad un pozzo profondissimo. Ruzzolava giù lentamente, così che ebbe il tempo, cadendo, di guardarsi intorno. Aguzzò la vista e cercò di fissare il fondo, ma era buio pesto e non lo si riusciva neppure ad intravedere. Guardò le pareti del pozzo e si accorse che erano rivestite di scaffali di biblioteche e qua e là c'erano mappe e quadri, sospesi a chiodi.

Mentre continuava a scivolare, afferrò una confezione con un'etichetta: "Ramen", ma con sua grande delusione era vuota, perciò, quando arrivò più giù, la depose su uno scaffale.

"Bene, -pensava Naruto- dopo una caduta come questa, se mai dovessi cadere dagli alberi o dalle scale, mi sembrerà meno che nulla; come sono coraggioso! Anche cadere dal tetto non mi farebbe alcun effetto!"

E giù, e giù, e giù! Non finiva mai quella caduta? "Chissà quante miglia ho fatto?! -esclamò Naruto- Forse sto precipitando verso il centro della Terra ed uscirò dall'altra parte dove la gente cammina in testa in giù!"

E sempre giù, e sempre giù, e sempre giù! Non avendo nulla da fare, Naruto ricominciò a parlare tra sé. "Stanotte Kurama4 mi cercherà (Kurama era il suo volpino). Spero che gli daranno la cena quando sarà ora, diventa irascibile quando è affamato. Forse avrei dovuto portarlo con me, qualcosa da mangiare gliel'avrei trovata. -Naruto cominciò a sonnecchiare e fra sonno e veglia continuò a dire:- Basta anche un uccellino, l'altro giorno ha ingoiato in un sol boccone un povero passerotto che gli svolazzava davanti." Sonnecchiava e sognava di far fare la passeggiata a Kurama ammonendolo: "Kurama, gli uccellini non si mangiano!", quando ad un tratto si ritrovò su un mucchio di frasche e la caduta cessò.

Non si era fatto male e saltò in piedi, svelto. Guardò in alto, era buio, ma davanti vide un lungo corridoio che lo scoiattolo attraversava velocemente. Non c'era tempo da perdere: Naruto gli corse dietro. Stava per raggiungerlo ma al gomito del corridoio non lo vide più e si trovò in una sala lunga e bassa, illuminata da una fila di candelabri. Intorno alla sala c'erano delle porte ma tutte chiuse. Naruto andò su e giù, picchiettando a tutte, cercando di farsene aprire qualcuna, ma invano.

Ad un tratto si trovò accanto ad un tavolino di cristallo a tre piedi con su una chiavetta d'oro. Subito Naruto pensò che la chiave appartenesse ad una di quelle porte, ma le serrature erano troppo grandi per essa e non ne poté aprire alcuna. Fatto un secondo giro della sala, notò, dietro ad un tendaggio, un piccolo uscio alto una trentina di centimetri: provò nella toppa la chiavetta d'oro e vide che entrava perfettamente.

Aprì l'uscio e guardò in un piccolo corridoio; s'inginocchiò e scorse in fondo il più bel giardino del mondo. Desiderò di uscire da quella sala buia per recarsi lì, ma non riusciva a far passare oltre la porticina neanche solo il capo. "E adesso come si fa?" pensava il povero Naruto e andava cercando il modo. Non serviva stare lì piantato innanzi all'uscio, perciò tornò verso il tavolinetto con la speranza di trovare un'altra chiave: vi trovò invece un'ampolla di cristallo con un cartellino sul quale era stampato a lettere: "Bevi". "Ok" pensò Naruto, senza preoccuparsi di un eventuale pericolo.

Ne bevve un sorso, era deliziosa. Aveva un sapore misto di ramen, di oshiruko, di takoyaki5, di latte, di caramelle. "Che strano -pensò Naruto,- mi sembra di starmi rimpicciolendo". Ed era così, era diventato una ventina di centimetri d'altezza e i suoi graziosi occhi cerulei s'irradiarono di felicità pensando che si era ridotto della statura giusta per passare da quell'uscio. Senza attendere per vedere se rimpiccioliva ancora, il davvero piccolo Naruto corse verso la porta per uscire, ma, trovandola nuovamente chiusa, si accorse di aver dimenticato la chiave d'oro sul tavolo, adesso non più raggiungibile: la vedeva chiaramente attraverso il cristallo e cercò di arrampicarsi ad una delle gambe del tavolo per salirvi, ma era troppo scivoloso.

Non si arrese e riprovò più volte, finché, dopo essere arrivato quasi ad un terzo di una gamba del tavolino, non cadde giù, non sul pavimento ma su una scatolina di cristallo. Sorpreso, la aprì e vi trovò dentro dei dorayaki6 sui quali c'era scritto con la marmellata di azuki: "Mangia". "Uhm - pensò Naruto, - se divento ancora più piccolo, potrei passare dalla serratura senza bisogno della chiave". Afferrò un dolcetto e lo mando giù in pochi morsi. Soddisfatto della merenda, si pulì la punta del naso con la manina perché se lo era sporcato con la marmellata. La mano in realtà non era poi così piccina, ma divenne in pochi istanti più ampia e adulta, con le dita affusolate e delicate. - Che strano -disse Naruto osservandola,- sembra quella di una ragazza. Ma… Anche la mia voce è diversa - continuò meravigliato. Si guardò il corpo, ora sinuoso, trasformato in quello di una deliziosa giovincella molto attraente; i capelli color grano, prima corti e scompigliati, divennero lunghi e lucenti, legati in due codine sbarazzine; dai vestiti intravedeva le curve morbide dei seni.

Mentre sbalordito osservava il suo nuovo aspetto, con la coda dell'occhio notò il tavolino, con la chiave d'oro e la bottiglietta, adesso a portata di mano. Prese la chiavetta e gustò un altro sorso dalla bevanda, ritornando maschietto e di piccole dimensioni. Prima di recarsi verso l'uscio, Naruto prese qualche dorayaki dalla scatolina e se li mise in una tasca, insieme all'ampolla. "Non si sa mai" pensò.

***


Oltrepassata la porticina e superato il breve corridoio, il piccolo Naruto si ritrovò alla riva di un grande fiume, dalle acque chiare e limpide, il quale era solo il principio del giardino paradisiaco. Naruto era già pronto a spogliarsi degli indumenti e ad attraversarlo a nuoto, coraggiosamente, quando scese una folta nebbia che gli nascose l'altra sponda. Dalla corrente spuntò un dragone7 di cui si poteva solo intravedere, per via della nebbia, l'imponente figura: Naruto ne rimase affascinato. -Marmocchio, -la creatura si rivolse a lui,- cosa fai qui? Questo non è un posto per dei mocciosi -. La voce solenne e profonda riverberò nelle membra di Naruto, intensificando lo scintillìo degli occhi azzurri. - Fantastico - uscì piano dalla boccuccia rosea.

- Nah, nii-chan8, mi fai salire in groppa? - chiese Naruto, guardando strabiliato il dragone. - Che moccioso impertinente - esclamò la creatura, sorpreso dall'insolita richiesta espressa senza alcun timore. Della leggera neve9 prese a scendere lenta dal cielo e la nebbia a poco a poco si diradò; la temperatura rimase comunque mite cosicché Naruto non sentì freddo. - Perché ti trovi in questo posto? - chiese gentilmente una voce, Naruto si voltò a destra e a manca cercando chi avesse parlato, ma non vide alcuna figura. - Chi sei? - domandò incuriosito e la voce rise dolcemente - Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda -. Confuso, Naruto si piegò a terra alla ricerca di minuscoli esserini, - Ma come faccio a parlare con te se non so dove sei? - chiese perplesso; il suo stupore crebbe ancora quando lo strato di neve, che si era depositato a terra, rifletté l'immagine di un enorme cristallo di neve, con occhi neri e labbra bianche; il cristallo sorrise - Hai ragione - asserì.

Naruto si mise carponi contemplando il fiocco di neve, - Sto seguendo uno scoiattolo - rispose affascinato, - Sei davvero bella, nee-chan8 - aggiunse e la neve gli sorrise nuovamente, domandandogli - Per quale motivo lo segui? Lo vuoi catturare? -. - No - rispose innocentemente Naruto, - Voglio parlargli, sembrava triste e solo -, e all'udire questa risposta l'espressione del fiocco divenne seria. Naruto era talmente preso dal contemplarlo che aveva completamente dimenticato il drago e fece un balzo indietro quando questo parlò, -Sei sempre così puro e buono- disse infatti la creatura soffiando vapore acqueo dalle narici ed immergendosi nel fiume, scomparendo. - E' perché sono solo neve - rispose il fiocco, che aggiunse - Buona fortuna - rivolgendosi a Naruto, e poi la sua immagine svanì.

Tutto ritornò calmo e silenzioso. Naruto rimase seduto a terra qualche secondo, "Che mondo strano" pensò stupefatto da ciò che aveva visto. Si sollevò in piedi e solo allora notò che una parte del fiume era divenuta ghiaccio, creando un ponte che collegava le due rive opposte. Sorrise contento ed urlò - Grazie mille nee-chan! - sperando che il cristallo di neve lo sentisse, nonostante non stesse più nevicando. "O forse era un nii-chan?" si chiese attraversando il ponte di ghiaccio.

***

Giunto sull'altra sponda, Naruto si immerse nel giardino e partì alla ricerca dello scoiattolo, ma la sua attenzione fu catturata da una strana canzone:

Girotondo, sempre in tondo, staccati anche tuu,

niente è più sjuubante10 di una corsa in su e giù...


Si avviò verso il punto dal quale la sentiva provenire e vide un camoscio11 seduto su una enorme pietra di forma quasi sferica, attorno alla quale si ergevano delle stalattiti sempre in pietra; sulle punte di queste pietre, degli altri strani animali giravano in tondo.

Maramaratonda testa in basso e code in suu,

non c'è stato inizio e non ci fermeremo più

di correr di saltar calciar di qua e di làà,

cominciò domani, l'altroieri finirà...


Naruto si avvicinò incuriosito, osservando meglio quelle curiose creature: ne contò nove, ognuna delle quali aveva un diverso numero di code; c'erano un gatto, una tartaruga, un gorilla, una volpe, un tasso e una lumaca, ma questi erano normali se non si faceva caso alle loro code numerose; c'erano un ibrido, metà delfino e metà cavallo, ed un altro ibrido, metà toro e metà polpo, davvero particolari. Correvano saltando da una roccia all'altra senza fermarsi mai, e, notando che rimaneva sempre una pietra vuota, Naruto dedusse che le stalagmiti erano invece dieci. Al solo guardarli muoversi in tondo, però, a Naruto iniziò a girare la testa.


Gira gira in tondo c'è più gusto e sai perchèè??

Non c'è mai nessuno che stia avanti o che stia indietro

avanti gira in tondo provaci anche tuu,

niente sjuuba meglio di una corsa in su e giù

Mara...


- Ehi tu?- chiese il camoscio, fermandosi dal cantare e osservando Naruto, - Su, rimettiti a correre, non fare il pelandrone, non ti sjuuberai mai altrimenti - disse, attirandolo sulle pietre. Una delle numerose code della volpe avvolse Naruto, "Com'è morbida e calda, sembra di un peluche" pensò mentre veniva poggiato sul posto vacante e dovette subito mettersi a correre per non venire malamente calpestato dal tasso dietro di lui.

- Non hai alcuna coda - continuò il camoscio, - Devo aver utilizzato una scala matematica sbagliata, invece di sjuubarli da una a nove code, l'ho fatto da zero a nove. Ah! Dannata matematica… -, Naruto lo ascoltò disgustato "Non mi piace la matematica. -pensò- Mi stavo divertendo, non voglio pensare alle cose brutte". Mentre correva in tondo, Naruto ebbe la possibilità di osservarsi intorno e notò lo scoiattolo correre verso una foresta: svelto saltò giù dalle pietre e gli corse incontro.

***


- Scoiattolino! Scoiattolo, dove sei? - urlò Naruto, la foresta era molto fitta e non sapeva da quale parte l'animaletto era andato; osservò la terra in cerca di orme, come aveva visto fare nei film, quando intravide tra dei cespugli una strana figura. -Ehi, hai visto uno scoiattolo da queste parti?- domandò Naruto, e quando la figura si avvicinò chiese anche - Chi sei?-. La creatura apparve lentamente dall'ombra, rivelando un possente toro12 nero - Attraverso il perpetuo ed infinito dolore io sono maturato un passo oltre... Sono diventato un dio - rispose.

Naruto arricciò le sopracciglia confuso, ma preferì evitare di domandare oltre, non aveva altro tempo da perdere, lo scoiattolo era vicino, e si avviò verso un'altra direzione, ma da quegli alberi apparve una seconda figura, molto più grottesca: un cerbero a tre teste, con le fauci spalancate, il quale emise un rabbioso latrato che risuonò per l'intera foresta. Spaventato, Naruto si fece indietro e provò ad imboccare un'altra strada, ma altre strane creature spuntarono dal verde e si avvicinavano a poco a poco a lui, circondandolo: oltre ai due, apparvero un rinoceronte, un gigantesco millepiedi, un granchio dalle chele affilate e taglienti ed un camaleonte12 che ad istanti alterni si rendeva invisibile.

Non era il loro aspetto a spaventare Naruto, quanto la strana luce di malvagità che vedeva nei loro occhi. - Sto solo cercando uno scoiattolino - iniziò a dire - Voleva andare ad uccidere qualcuno, forse per vendicarsi, ed io lo voglio fermare - continuò a spiegare alle bestie, ma queste non si fermarono dall'avvicinarsi. - Non siamo nient'altro che comuni esseri che cercano vendetta in nome di quella che chiamiamo giustizia. Ma se accettiamo la vendetta come giustizia, allora dobbiamo aspettarci che tale giustizia genererà inevitabilmente una nuova vendetta. E questo è l'inizio di un nuovo circolo di odio. - ringhiò il rinoceronte, seguito dal granchio: - Anche il bambino più innocente crescendo conoscerà la sofferenza e il dolore. E' questo dolore che lo renderà un adulto -. Naruto li osservava tristemente. - L'amore alimenta il sacrificio, che alimenta l'odio - disse il millepiedi, rizzandosi sulle zampe posteriori; il camaleonte concluse il discorso rivolgendo a Naruto una domanda - Come vorresti affrontare quest'odio per costruire la pace? -

- Adesso non lo so, ma sono sicuro che troverò un modo! - affermò serio Naruto, un po' spaventato ma deciso a non farlo vedere. Mentre questi si avvicinavano, vide una piccola via di fuga tra il rinoceronte e il millepiedi, così prese il respiro, strinse i pugni e si scaraventò lì, scivolando a terra. Aveva chiuso gli occhi, timoroso di non riuscire nella fuga; quando li riaprì si ritrovò fuori dalla cerchia e, senza perdere tempo, imboccò una direzione e corse veloce senza guardarsi indietro. - Il mondo è ancora bambino, per questo è scesa la mano dell'intervento divino, per guidarlo verso la maturità. In fondo, io sono il dio della pace. - stava esclamando solennemente il cerbero.

***


Naruto corse fino ad uscire dalla foresta, trovò un sentiero sterrato e decise di seguirlo. Giunse ad una casa, una villetta a due piani, e, notandone i grossi lucernari, decise di bussare per chiedere di poter osservare il posto dall'alto, per meglio scegliere la direzione da seguire. Bussò più volte ma non ebbe alcuna risposta, "Forse è chiuso in bagno e non mi sente" pensò il piccolo Naruto, così fece il giro della casetta spiando l'interno dalle finestre per cercare il proprietario: nel retro della villa c'era un piccolo orto e, seduto su una sedia a sdraio, vi trovò uno spaventapasseri13, con una benda a coprire l'occhio sinistro, che assorto leggeva un libro; Naruto decise di non disturbarlo, non potendone prevedere la reazione, e ritornò al portone principale per entrare nella casetta.

Aprì l'uscio e lo richiuse facendo meno rumore possibile, poi salì in fretta la scala ed entrò in una stanza molto semplice, pulita ed in ordine, dall'aspetto un po' austero. Cercò di affacciarsi dalle grandi finestre, ma queste erano troppo alte. "Mi serve uno sgabello o qualcosa per arrampicarmi" pensò Naruto e si avvicinò alla scrivania per prenderne la sedia: sul tavolo vi era un piatto d'argento con tanti biscotti di forme diverse e Naruto ne prese un paio e uno se lo mise in bocca, tenendolo con i denti mentre le due mani erano impegnate a portare la sedia sotto il finestrone.

Salì in piedi sulla sedia, osservando l'esterno e masticando nel frattempo, "Da questa parte si vede la foresta" appurò, ed era già pronto a scendere e spostarsi sotto un'altra finestra, ma voltando lo sguardo vide un altro se stesso, e poi altri due, ed altri ancora. In pochi istanti si ritrovò schiacciato contro il vetro mentre la camera era piena zeppa di suoi cloni, e non solo quella stanza: in tutta la villetta c'erano sue copie, tanto da non riuscirsi a muovere. -Sposta quella gamba, mi stai schiacciando lo stomaco - diceva uno, - Sta' fermo, mi hai dato un calcio sulla gamba - un secondo, e poi altri -Ahio, mi stai facendo male-, -Scansati-, -Ho qualcosa di duro che mi preme contro il sedere, qualcuno me lo tolga! -; - Caccia quella testa, mi stai solleticando il collo con i capelli - rise un ultimo.

Quelli più vicini al portone di ingresso e alle finestre cercarono di aprirli, inutilmente dato che bisognava tirarli verso dentro e non vi era lo spazio necessario. Forse sentendo i rumori provenire dalla casa, lo spaventapasseri si sollevò e vide le copie con il viso premuto sulle finestre. - Menma!14 - disse - Con i capelli colorati quasi non ti riconoscevo - e, qualche momento dopo, era all'ingresso che cercava di aprire l'uscio dall'esterno, ma la porta era proprio bloccata.

Una tigre dal pelo verde scuro ed un pavone dal piumaggio smeraldino15 stavano passeggiando sul sentiero e, notando lo spaventapasseri che si grattava la testa fuori dalla sua villetta, gli si avvicinarono. - Ehilà compagno! - lo salutò la tigre, - Buongiorno - disse invece il pavone, e lo spaventapasseri si voltò verso di loro - Oh, salve -, ma subito guardò di nuovo la casa, grattandosi la testa di paglia. - Cosa c'è che non va? - chiese il felino, avvicinandosi con il pavone all'uscio; - La porta non si riesce ad aprire - spiegò il padrone di casa e insieme cercarono di trovare una soluzione. - Potremmo sfondarla - propose il pavone fervido di energia, subito spenta dall'ospite - Non si può, è blindata. L'unico ingresso rimane il camino - disse. - Oh, ma allora è semplice! -esclamò la tigre- Ci penserà il mio allievo a volare lassù, entrerà dal camino ed aprirà dall'interno -. Senza aspettare la conferma, l'uccello svolazzò sul tetto e si tuffò all'interno, mentre lo spaventapasseri restava dubbioso.

All'interno, Naruto aveva provato a tirare fuori l'ampolla, ma non riusciva con la mano ad arrivare alla tasca, ed ebbe la stessa idea degli animali fuori: per uscire poteva risalire il camino, così pian piano un clone iniziò la scalata, seguito dagli altri, cominciando a fare un po' di spazio all'interno. Il movimento del pavone fece scendere della fuliggine, che ricadde sui Naruto ricoprendoli e nascondendoli nell'ombra, e scese ancora creando un polverone nella stanza. L'uccello cercava di scendere adagio adagio giù nella canna del comignolo, ma scivolò e finì sui cloni, spingendo anche loro verso il basso; nella camera i vari Naruto non vedevano più ad un palmo dal naso e pressarono verso il comignolo per accelerare la fuga, cosicché le due forze si scontrarono e il pavone venne lanciato fuori dal canna fumaria.

- Sta volando via! - esclamò la tigre preoccupata ed insieme allo spaventapasseri raggiunse il povero uccello finito su una siepe. I Naruto schiacciati contro la finestra del piano terra osservarono la scena: - Com'è andata? Che cosa ti è accaduto? - domandava apprensiva la tigre mentre cercava di sostenere il capo del pavone e di ripulire il suo piumaggio dalla fuliggine, - Non so - rispose questo con voce esile e quasi morente, - Non ho visto nulla, era tutto nero, ed una forza misteriosa e potente mi ha fatto saltare in aria come un razzo -. E la scena continuò così, come in un melodramma.

Il Naruto originale intanto, nel caos che era avvenuto, era riuscito a prendere la bottiglietta e stava bevendo un sorso di quella bevanda, sperando che annullasse l'effetto nel biscotto. E così fu: le varie copie svanirono in una nuvola di fumo e lui si ritrovò solo, sdraiato sul pavimento in legno, stremato dagli eventi. Si alzò di scatto preoccupato, però, quando sentì dire - Non c'è altra scelta, dobbiamo dar fuoco alla casa per far fuori questa forza misteriosa -. Scese al piano terra, aprì una finestra dal lato opposto a quello dove si trovavano il proprietario ed i suoi amici, e fuggì via più veloce che poté.

***


Naruto corse via a perdifiato fino a quando, distrutto, non si sdraiò a terra per riposare: l'erba era fresca e profumava di muschio, ma i ramoscelli e le pietruzze rendevano il giaciglio scomodo, perché si conficcavano nel tessuto dei vestiti rimanendoci attaccati. Si riposò qualche minuto, respirando l'aria buona e tenendo gli occhi chiusi; ripensò alle parole che aveva sentito dire in precedenza agli animali che lo avevano accerchiato: era vero, anche se trovava lo scoiattolo come l'avrebbe fermato dal suo intento? Forse il libro di storia non era poi così inutile, perché sì, raccontava delle varie guerre, ma parlava anche di come queste avevano avuto fine. In ogni caso non poteva mollare: una volta trovato lo scoiattolo, avrebbe deciso cosa fare.

Quando aprì gli occhi per poco non lanciò un urlo, ritrovandosi due piccoli rospi16 a fissarlo da vicino. - Visto, Gamakichi? E' vivo - esclamò quello con la pelle color sabbia a quello più rossiccio, che rispose - Sì, Gamatatsu, ma che cosa è? -, - Non so, forse un rospo mal riuscito - replicò il primo. Naruto li guardava indignato - Io non sono un rospo! - esclamò sollevando il torso - Sono un bambino e mi chiamo Naruto -. - Oh, è un naruto17- continuò Gamatatsu - però è diverso da quello che la mà mette nel ramen di vermi e non sembra molto saporito -. "Ramen di vermi, che schifo -pensò Naruto- è la prima volta che si parla di ramen e mi viene da vomitare, bleah". - Non si sa mai, potrebbe anche avere un buon sapore - disse il rossiccio e subito Naruto ripeté - Sono un bambino! -, e aggiunse - Non sono commestibile e comunque non mi faccio mangiare da voi -. I due rospi lo guardarono con attenzione mentre si alzava in piedi.

Naruto provò a domandare loro dello scoiattolo, gli anfibi non sapevano fornirgli alcuna informazione su di esso, ma gli indicarono un altro rospo a cui poteva chiedere. Giunto sul luogo indicatogli, una foresta di bambù, Naruto si trovò di fronte ad un enorme rospo18, alto almeno una volta e mezza più di lui e grosso tre o quattro, con dei lunghi capelli bianchi le cui ciocche stavano sparate in aria. - Jii-chan19, hai per caso visto uno scoiattolo? - chiese Naruto, si stava un po' stancando di questa ricerca a vuoto ma non aveva intenzione lo stesso di mollare. Il rospo lo ignorò, continuando con un'espressione da ebete a spiare verso una cascata.

Naruto si voltò per guardare nella stessa direzione e vide una grossa lumaca20 che si faceva il bagno in un laghetto ai piedi della cascata; non ci trovava alcunché di interessante, e si rivolse nuovamente al rospo: - Nah, jii-chan - chiese lamentoso, smuovendolo con una mano, - hai visto uno scoiattolo da queste parti? -; il rospo gli rispose seccato, allontanandolo con una zampa - Ora no, ragazzino. Non vedi che sono impegnato? -. - Impegnato? -Naruto osservò nuovamente la lumaca,- Stai solo facendo lo spione - disse, quasi senza capire. - Stolto! Spiare è un'arte, ci vuole una grande abilità e molta concentrazione - e nel dire questo, l'anfibio si passo la zampa sotto il naso, asciugando il sangue che colava. Naruto si stufò - Veramente, spiare è un crimine. Sei solo un pervertito - disse e il rospo gli rivolse uno sguardo furioso. - Io non sono solo un pervertito - esclamò infervorato, per poi sogghignare - Sono un super-pervertito! -.

"Questo è scemo" pensò Naruto, ed intanto il viso del rospo assumeva sempre più un'espressione stolida, "però, forse, ho come attirare la sua attenzione". Tirò fuori un dorayaki e ne mangiò un pezzo, aumentando di poco la statura e trasformandosi di nuovo nell'affascinante ragazza. - Bel rospetto - disse cercando di avere un tono sensuale - mi daresti un'informazione? - e ottenne dal rospo la reazione sperata, forse anche migliore del previsto, vista la saliva che scendeva giù dalla bocca larga ed il sangue che fuoriusciva a fiotti dalle narici: - Tutto quello che vuoi, mia cara - rispose servile l'altro. Le palpebre sbatterono ammiccanti sugli occhietti azzurri - Hai visto uno scoiattolo con una shimenawa legata in vita ed una katana? -, - Oh, vuoi sapere di Sasuke? Non l'ho visto, ma lo puoi trovare sicuramente vicino al castello del re, starà andando dalla donnola Itachi21. -rispose il rospo,- Se ti togli i vestiti posso anche accompagnarti fin lì - aggiunse. - Sei un depravato, sei davvero perverso! - gli urlò contro Naruto, che prese la boccetta dalla tasca e ne bevve tutto il liquido rimasto, ritornando normale con somma delusione del rospo.

L'anfibio distolse lo sguardo, ormai senza interesse - Be', sei fai così, puoi anche trovartela da sola la strada. Io sono occupato - disse voltandosi di nuovo verso il laghetto - Almeno posso spiare… Tsunade -. Si bloccò notando che la sua visuale era ostruita e che ad ostruirla era proprio la grossa lumaca. - Jiraiya - ringhiò questa prima di assestare un potente pugno al rospo, che fece un bel volo, spaccando numerose canne di bambù. La lumaca Tsunade si avvicinò verso Naruto. - Baa-chan19, io non c'entro niente, non ti stavo spiando - disse lui impaurito, cercando di spiegare la situazione, ma la lumaca si infuriò ancor di più - 'Baa-chan'? Io… non sono… vecchia! - esclamò, scandendo le parole e concludendo con un secondo pugno che fece volare anche il piccolo Naruto, che svenne nell'impatto.

Quando si riprese, Naruto si ritrovò sdraiato per terra accanto al rospo Jiraiya. - Ti sei già ripreso? - gli chiese il rospo, - Sei forte, ragazzino, i pugni di Tsunade non perdonano tanto facilmente. Ma dimmi, perché stai cercando lo scoiattolo? -. Naruto si mise seduto incrociando le gambe, gli doleva un po' ovunque, - Ho paura che sia in pericolo, voleva uccidere qualcuno e voglio andare a salvarlo - affermò serio, - …a salvare entrambi. -. Il rospo scrutò la sua espressione, trovandola estremamente convinta, e rispose con un tono duro - Dimentica Sasuke. Non importa cosa farai o cosa gli dirai, non cambierà idea. Si è allenato con la serpe bianca22 per tanto tempo per prepararsi a questa battaglia, solo un pazzo potrebbe mettersi in mezzo tra lui e la donnola -. Naruto abbassò la testa riflettendo: quando la alzò, il suo sguardo era più deciso che mai, - Vorrà dire che sono un pazzo. Non mi arrenderò -.

Jiraiya sospirò stranamente contento - Mi piaci ragazzino, se ne sei così convinto ti porterò da loro. Arriveremo in un battibaleno -. Un urlo di gioia uscì dalla bocca di Naruto - Grazie ero-gama23! Partiamo subito, vero? - esclamò con gioia, facendo ridere il rospo, - Sì, sì. Sali in groppa e tieniti forte -. E appena Naruto salì sulla sua schiena, il rospo iniziò a fare dei salti così alti che il piccolo poté ammirare tutto il magnifico giardino.

***

Attraversarono altri prati fioriti e distese immense, superarono con un sol balzo un intero labirinto di siepi, e giunsero in un'antica rovina immersa nel verde; i segni della battaglia era ovunque: rocce distrutte, terra arsa, segni di spada, un forte tanfo di bruciato, ma ciò che preoccupava maggiormente furono le stracce di sangue. Naruto osservava il tutto basito e disperato per aver fatto tardi. - Non sono più qui - affermò il rospo dopo aver fatto un piccolo giro di ricognizione, - probabilmente sono stati portati dal re… vivi o morti che siano - e a quest'ultime parole Naruto digrignò i denti, sentendosi inutile. - Andiamoci! - disse in una maniera così dura da sembrare un ordine. Jiraiya lo osservò poco convinto, - E' meglio non avere a che fare con il re - provò a dire, ma si bloccò quando gli occhi azzurri mostrarono uno sguardo assai deciso. - Non c'è niente da fare con te, eh - sospirò.

Arrivarono in riva ad un torrente, le cui acque impetuose si scagliavano con furia contro le rocce ai bordi. Su una di queste rocce stava sdraiato, in solitudine, un imponente merluzzo bianco24, sulla cui testa spiccava una corona fatta di alghe rosse. Naruto intuì subito che doveva essere lui il re. - Signor re, -disse- mi sapete dire qualcosa dello scoiattolo Sasuke? -, aspettò qualche secondo ma non ricevette alcuna risposta, così lo chiese nuovamente, a voce più alta, temendo che lo scroscio d'acqua gli impedisse di essere sentito: - Ehii -urlò- sai qualcosa di Sasuke? -.

Dato che l'altro non parlava, Naruto si arrampicò sulla scogliera, avvicinandosi al pesce. "Non è che è morto visto che non sta in acqua?" si chiese e lo punzecchiò con le dita per vedere se si muoveva. - Come ti permetti a toccarmi? - disse il merluzzo con tono solenne, alzandosi sulla coda e guardandolo beffardo - Sei solo spazzatura, non sei degno neanche di stare al mio cospetto ed osi poggiare le tue luride dita addosso a me? -, e Naruto si arrabbiò: aveva cercato di mantenere un certo contegno, era la prima volta che parlava con un reale, ma questo sembrava solo ancora più burbero. - Le mie dita sono pulitissime ed io non sono spazzatura! - esclamò nervoso.

- Sentiamo, allora - disse il re merluzzo, - Cosa vorresti sapere di Sasuke? -; Naruto rispose con stizza - Lo sto cercando perché sono preoccupato per lui -. Il merluzzo rise, incrociando le pinne superiori come fossero braccia - Se è per questo, puoi stare tranquillo. Sasuke sa benissimo badare a se stesso, cosa che invece tu non sai fare -. I pugni di Naruto si strinsero - Voleva combattere contro qualcuno, potrebbe essere ferito - ribatté. - E quindi? - chiese ironico il re, - Non verrai a dirmi che sei davvero tanto infantile da pensare che non avrebbe dovuto combattere? -; gli occhi di Naruto si accesero di rabbia - Certo! La violenza non ha senso…! -, - E quindi dovremmo vivere tutti felici e contenti, volendoci sempre bene. - lo interruppe il re sarcastico, prorompendo in una risata beffarda.

- Va bene, - continuò il pesce, proponendo: - se riesci a battermi ti dirò ciò che vuoi sapere -, ma Naruto rifiutò subito l'offerta - Non voglio combattere con te -. - Oh, non combatteremo. Giocheremo ad othello - spiegò il re, e i due si spostarono su una scacchiera di erba, ai cui estremi si trovavano due postazioni, su una di queste si mise il re, sull'altra Naruto. - Othello è un gioco molto semplice, anche un idiota come te dovrebbe riuscire a capirlo: ogni giocatore ha a disposizione delle pedine che verranno posizionate sulla scacchiera, il quadrato in cui si trovano sarà bianco se appartengono a te, nero a me. Quando un pedone bianco si trova tra due neri diventa a sua volta nero, e viceversa. Vince chi ha più pedoni del suo colore. - spiegò il re, aggiungendo a gran voce - Che le pedine appaiano! - e sulla scacchiera, in piccole nuvolette di fumo, apparvero vari personaggi, alcuni dei quali Naruto riuscì a riconoscere.

Dalla sua parte c'erano il rospo Jiraiya, la lumaca Tsunade, lo spaventapasseri, la tigre e il pavone, e due degli animali che aveva incontrato nella strana maratonda: il toro metà polipo e la volpe. Dall'altra parte invece vi erano gli altri sette animali della maratonda e quelli che lo avevano accerchiato. - Ehi, tu ne hai di più! - urlò Naruto risentito, - Ma io sono il re - spiegò l'altro, - Se dichiari la tua sconfitta possiamo farla finita subito -. - Neanche per sogno! - rispose il piccolo e la partita ebbe inizio.

La volpe e il polipo metà toro si misero a girare in tondo ricominciando la canzoncina e riuscirono in questo modo a trascinare anche i compagni, le cui postazioni divennero bianche. Naruto rise guardando il gruppo che saltellava.

Il cerbero ed i suoi compagni accerchiarono il rospo, colpendolo da tutte le direzioni e lasciandolo a terra tramortito: la postazione di Jiraiya divenne nera. Naruto ne rimase scioccato. - Bastardo! - urlò a squarciagola, - avevi detto che bastava che una pedina si trovasse in mezzo alle avversarie, non avevi parlato di colpire o combattere! -. Il re alzò le spalle - Quella è l'unica regola, non ho mai detto che ci fossero dei divieti -, e così dicendo fece apparire in campo nuovi animali: uno scorpione, uno strano uccello bianco, una donnola ed altri25. "Una donnola! - pensò Naruto - Forse quello è Itachi; è vivo, meno male, ma che ne è di Sasuke?". La tigre si scontrò con uno degli animali appena apparsi, uno squalo dai denti affilati26: ne uscì ridotta male, ma lo squalo perse.

Dal cielo arrivò in picchiata lo scoiattolo, in groppa ad un falco, attaccando direttamente la donnola, che saltò su un corvo appena richiamato: i due presero a combattere ferocemente in aria. - No, fermatevi! - urlò inutilmente Naruto, mentre il re continuava a sogghignare. Altre pedine nere erano scese in campo, tutte identiche, bianche e verdi, con le sembianze di piante carnivore27, e a poco a poco avevano accerchiato le bianche: Naruto era in difficoltà. "Che cosa faccio? Che cosa faccio? - rifletteva tra sé, - Ok, non devo farmi prendere dal panico, sangue freddo. Ah, se solo potessi scendere nella scacchiera anch'io!" e pensando questo si ricordò dei dolci che aveva in tasca. Mangiò i due biscotti che aveva, e questi lo centuplicarono più e più volte: tutti i nuovi sé scesero in campo, attaccando i nuovi arrivati e facendo retrocedere le pedine nemiche.

- Visto? - disse il re, - Adesso anche tu combatti -. - Io lo faccio per proteggere i miei amici! - esclamò arrabbiato Naruto. - Sì, - rispose l'altro - ma così facendo attacchi gli amici degli altri -. Una nube scura coprì il cielo, la terra iniziò a tremare distruggendo la scacchiera e facendo avvicinare le due postazioni. - Non puoi fare nulla, la catena d'odio non si romperà mai - continuò Madara, la sua voce diventava sempre più cavernosa e paurosa, - Non riesci ad interrompere uno stupido litigio tra fratelli e vorresti eliminare l'odio di tutto il mondo. Sei solo un moccioso - e intanto tutti gli animali venivano travolti dalla terra che si apriva e si sollevava, cadevano nel vuoto o rimanevano intrappolati tra le zolle. Fulmini caddero improvvisi dal cielo, divenuto tutto nero, nel quale si scagliava una luna rosso sangue che presagiva la fine. -Sei solo un bambino che fa finta di combattere ciò che non può e non potrà mai neanche lontanamente controllare. Tu che non conosci il dolore e l'odio non potrai mai sconfiggerli -.

***


Naruto si risvegliò di soprassalto, cadendo dall'albero ma rialzandosi subito in piedi, guardando in giro perso. - Naruto! - lo sgridò il maestro - Ti sei addormentato durante la lezione un'altra volta! Studiare la storia ti potrà anche sembrare noioso, ma è qualcosa di utile che racconta le imprese e gli errori degli altri, per aiutarti a maturare e a crescere! - Naruto lo fissava con gli occhi sgranati, con ancora il batticuore per quello che, a quanto pareva, era stato un incubo. - Non so proprio cosa fare per fartelo entrare in quella zucca - continuò sconsolato il maestro, - Su, di pomeriggio dovrai studiare il doppio, ma adesso andiamo a pranzare, ti offro una ciotola di ramen -. E così i due presero la strada per il villaggio. - D'ora in poi studierò tutto alla perfezione - esclamò Naruto sbalordendo il maestro Iruka, che gli batté piano il libro sulla testa - Lo voglio sperare, zuccone. -




Appendice
1.scoiattolo: 'Sasuke' letteralmente significa scoiattolo, gli occhi sono rossi per lo sharingan.
2.shimenawa: la corda che Sasuke ha come cinta nello shippuudden.
3.katana: spada giapponese.
4.Kurama: è il nome della volpe a nove code, qui è il cagnolino di Naruto
5.di ramen, di oshiruko, di takoyaki: il ramen e l'oshiruko sono i piatti preferiti di Naruto, il ramen credo sappiate cos'è, l'oshiruko è una zuppa di azuki (fagioli rossi), i takoyaki (e sono io ad adorarli) sono delle polpette di polpo dolciastre.
6 dorayaki: sono dei dolci formati da due sorta di pancake riempiti al centro con una salsa dolce rossa fatta da azuki. In genere non ha decori su, ma qui mi servivano…
7.scese una folta nebbia. Dalla corrente spuntò un dragone: il dragone d'acqua è Zabuza, famoso per il velo di nebbia con cui effettua un assassinio silenzioso, e nello scontro contro Kakashi utilizza una tecnica d'acqua con cui richiama appunto un dragone d'acqua.
8.nii-chan: fratellino, usato anche per i fratelli maggiori e per ragazzi con cui non si hanno legami di sangue. Nee-chan invece è per le ragazze.
9.neve: Haku, compagno di Zabuza, proveniva da un paese innevato e la sua abilità innata si basa sulla manipolazione del ghiaccio.
10.staccati anche tuu, niente è più sjuubante: la canzone originale non dice naturalmente così, ma "asciugati anche tu, niente è più seccante di una corsa in su e giù" (e dopo non "code in su" ma "gambe in su" ). Qui è Rikudo Sennin a cantare sulla testa del Gedo Mazo e le creature che corrono sulle punte delle dieci code sono i vari bijuu, che essendo però nove lasciano un posto vuoto ad ogni salto. 'Staccati' e 'sjuubante' (neologismo tutto mio…) derivano dal fatto che i bijuu sono stati creati dal juubi.
11.camoscio: o rupicapra, rappresenta Rikudo Sennin. Ho scelto quest'animale per via delle corna e perché volevo un animale un po' più particolare (tradotto: non avendo idee…)
12.toro[…] cerbero [...] rinoceronte [...] millepiedi [...] granchio […] camaleonte: rappresentano le sei vie di Pain, le frasi che dicono sono tutte citazioni dal manga, e prendono la forma delle evocazioni fatte con la tecnica del richiamo dal Mondo Animale, ma l'ordine è casuale.
13.spaventapasseri: Kakashi, il suo nome vuol dire 'campo di spaventapasseri'.
14.Menma: è il Naruto cattivo del film Road to Ninja, fisicamente è come Naruto ma ha i capelli neri.
15.Una tigre dal pelo verde scuro e un pavone dal piumaggio smeraldino: sono rispettivamente Gai-sensei e Rock Lee, i due animali derivano dalle due tecniche del maestro, il pavone del mattino e la tigre del mezzogiorno, il colore invece dalla loro calzamaglia.
16.rospi: sono Gamakichi e Gamatatsu, i due rospetti che nella prima serie vengono richiamati sempre per sbaglio e sempre nelle situazioni peggiori, poveri!
17.naruto: è la rotellina di pesce che viene messa nel ramen.
18.enorme rospo: Jiraiya.
19.jii-chan: nonno, è anche un modo per chiamare i signori di una certa età in modo confidenziale. Baa-chan invece è per le signore.
20.lumaca: Tsunade.
21.donnola Itachi: 'Itachi' vuol dire 'donnola'.
22.serpe bianca:Orochimaru.
23.ero-gama: vuol dire rospo pervertito, in originale Naruto chiama Jiraiya 'ero-sennin', ovvero eremita pervertito, mentre gli abitanti di Konoha lo chiamavano 'gama-sennin', ovvero eremita dei rospi.
24.merluzzo bianco: 'Madara' vuol dire merluzzo bianco (io appena l'ho letto sono scoppiata a ridere)
25.uno scorpione, uno strano uccello bianco, una donnola ed altri: i membri dell'Akatsuki (o Alba). Lo scorpione è Sasori, l'uccello bianco è Deidara.
26.uno squalo dai denti affilati: Kisame.
27.piante carnivore: gli Zetsu.




Commento di Samidare

Grammatica/Sintassi – 18,25/20 pp
Che dire: la grammatica è ottima e se hai perso qualche punto, è stato a causa di piccolissimi errori di distrazione. Complimenti.
Stile – 8,75/10 pp
Mi piace veramente molto, in qualche isolato caso non mi è piaciuto come sei passata da una frase all'altra o come hai usato la punteggiatura; ma si è trattato davvero di casi isolati.
Capacità di utilizzare la fiaba – 19,5/20 pp
Beh, direi incredibile! Hai mescolato il mondo di Naruto con il Paese delle Meraviglie in modo impeccabile. I rimandi erano sottili ma sempre presenti, e tutto si fondeva in modo uniforme e piacevole... Hai seguito la trama e – nonostante questo – l'hai resa molto originale.
Caratterizzazione dei personaggi (IC e OOC) – 9/10 pp
La caratterizzazione generale dei personaggi è ottima, davvero azzeccata. Forse Naruto è un po' troppo candido e perde un po' della sua spavalderia, ma la maggior parte dei personaggi sono tratteggiati tenendo strettamente conto della loro personalità nel manga.
Giudizio personale – 10/10 pp
Bella storia. È una rielaborazione fedele, che coglie alla perfezione il clima allucinato del romanzo di Carroll; trasfigurando però tutti i personaggi – e sapientemente! Sono tutti molto azzeccati.
La storia è piacevole e scorre che è una meraviglia. E raccontare gli ultimi capitoli del manga con una partita ad Othello è senza dubbio qualcosa d'ispirato.
Ho apprezzato in particolare che tu abbia saputo mantenere il geniale nonsense dell'originale.
Totale – 65,5
  
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