Questa FF si posiziona all’inizio delle sfumature
nere. Christian ed Anastasia si sono appena rimessi insieme. Il loro rapporto è
ancora fragile e le incertezze sono sempre dietro l’angolo.
n.b. dedico questa mia storia a: mrsLelli …lei sa il perché!!! XD
Mitologia
spicciola
Christian si svegliò dolcemente alle prime luci
dell’alba. Si voltò verso la donna che, da qualche tempo, condivideva il suo
letto e si sorprese a sorridere.
Si allungò verso di lei, depositando piccoli baci.
< Giuda! >
< Come mi hai chiamato? > Chiese l’uomo
stupito ed anche un po’ offeso.
< Non tu, io. >
< Temo di non essere ancora abbastanza sveglio
da capire il tuo ragionamento, piccola! >
Anastasia sorrise, poi spiegò.
< Io, ogni volta, mi prefiggo il proposito di resisterti, ma il
mio corpo mi tradisce sempre. Tu mi baci e lui risponde subito, senza darmi la
possibilità di decidere razionalmente. È un traditore, proprio come Giuda. >
< C’è una ragione che dovrei sapere per cui
vorresti resistermi? >
< Non è ovvio? Per farmi desiderare di più da
te! >
< Ma io ti voglio già così tanto! Se fai la
reticente, negandomi la soddisfazione d’averti subito, imploderò nel mio stesso
desiderio per te. >
< Non sia mai che io sia causa della tua
distruzione molecolare! >
Entrambi sorrisero, quindi si dedicarono a più
piacevoli ed eccitanti passatempi.
La mattinata volò, gli appuntamenti, le
telefonate, gli impegni e tutti gli annessi e connessi che possono capitare,
durante il normale svolgimento del lavoro.
All’ora di pranzo Christian si presentò alla SIP,
accompagnato da Taylor, per condividere la pausa con la sua fidanzata.
Anastasia gli sorrise non appena lo vide, felice
come sempre d’avere accanto un uomo così speciale e, perché no?, così
affascinante!
Sotto lo sguardo invidioso di parecchie donne, la
giovane coppia si diresse in un locale poco lontano e fece la sua ordinazione.
Nell’attesa Christian prese per mano Anastasia e,
baciandone ogni nocca, disse:
< Stamattina ti sei definita Giuda. Ci ho
pensato tutto il giorno e ritengo, invece che tu sia Arianna. >
< Quella del filo? >
< Sì. Io sono Teseo. Vago nel labirinto della
vita, con il timore d’essere raggiunto dai miei demoni ed incapace di trovare
la luce. Tu sei la mia Arianna. Mi hai
dato un filo di speranza a cui aggrapparmi. Ora posso affrontare anche il Minotauro
in persona, senza alcun timore, perché so che la strada per tornare da te la
troverò sempre. >
La ragazza arricciò il naso, cogliendo di sorpresa
Christian.
< Non sono molto contenta d’essere paragonata
ad Arianna! >
< Perché? Lei è buona e salva la vita a Teseo.
>
< Sì, ma poi Teseo, una volta sconfitto il Minotauro
e trovata una nave per tornare a casa, la scarica nell’isola di Nasso. >
< Davvero? Non lo sapevo! Ho sempre pensato che
fossero rimasti insieme. >
< Ed invece lui la tradisce seduta stante! È da
questo aneddoto che nasce l’espressione “piantare in asso qualcuno”. È uno
stravolgimento lessicale della frase “piantare in Nasso”. >
< Caspita! Ed io che volevo dirti una cosa
carina! >
< Lo apprezzo lo stesso. Facciamo che tu sei un
Teseo alternativo e che mi porti via con te! >
< Ok. ti porterò a fare il giro del mondo, se vuoi. Ovunque desideri. >
Christian si chinò verso Anastasia e depose un
dolce bacio, che si fece più profondo nel giro di pochi istanti.
< È incredibile. Tu mi baci ed io sono già
persa. > sospirò lei, a fior di labbra.
< Non credi che sia lo stesso per me? Vuoi
toccare con mano quello che affermo? > Disse lui, in modo allusivo,
prendendo una mano di Anastasia e posizionandola sulla sua erezione, nascosta
dalla tovaglia, ma malcelata dai pantaloni grigi.
< Christian! >
Lei tirò via la mano poi, cercando di nascondere
l’imbarazzo, prese un sorso di vino.
Christian sorrise malizioso.
< Non ti facevo così pudica…non dopo quello che
abbiamo fatto stanotte! >
< Una cosa è quello che facciamo nell’intimità
della casa, un’altra è farlo in un luogo pubblico! >
< Quindi se io adesso cominciassi a fare così…
>
La mano di Christian cominciò ad accarezzarle la
nuca, con piccoli circoli, per poi scendere verso le scapole e,
contemporaneamente, lui si chinò per baciarle il collo e morderle il lobo
dell’orecchio.
< …tu mi scacceresti? >
< Mmm…smettila… >
< Vuoi davvero che smetta? Non vuoi che faccia
anche così? >
Con l’altra mano la circondò sul punto vita, per
attirarla a sé, stringendola forte ed approfondendo il bacio iniziato poco
prima.
Quando sentì che lei cominciava ad infiammarsi ed
a rispondere al suo assalto, la lasciò andare di colpo per dedicarsi alla sua
insalata.
< Sei tremendo! >
< Perché? > chiese lui, fingendo stupore.
< Perché per colpa tua io morirò di
autocombustione! >
< Addirittura! Che esagerata! >
< Sì. Tu mi attiri ed io non riesco a
resisterti! Se torniamo alle similitudini mitologiche, io sono Icaro e tu sei
il sole. Io volo troppo vicino, perché voglio raggiungerti e tu mi abbagli. Il tuo
calore distrugge ogni mia remora ed io mi sciolgo, davanti a te, precipitando e
perdendo ogni controllo. >
Christian la guardò con occhio critico, poi
aggiunse:
< Non voglio farti cadere e nemmeno che tu ti
faccia male. Tu ed io dobbiamo restare insieme. Che ne dici se cambiamo
l’esito di questa storia così come abbiamo fatto prima? >
< E che finale proponi? >
< Io sono Apollo, il dio del sole, e tu sei
Afrodite, la dea dell’amore. Dove sono io ci sei tu e viceversa. Viviamo felici
e beati nell’Olimpo, senza rompicoglioni e senza alcun problema. >
< Niente Icaro? >
Gli occhi grigi di lui, fino ad un attimo prima
ilari per lo scherzo, si fecero improvvisamente seri e guardinghi.
< No, nessuno di noi deve farsi male a causa
dell’altro. >
< Io non voglio farti male. >
< Allora non lasciarmi mai più. È l’unica cosa
che tu possa fare per ferirmi nel profondo. >
Quella confessione così spontanea e, proprio per
questo, così sincera, colpì il cuore di Anastasia.
La donna, che si era sempre sentita insicura, quasi
indegna d’avere accanto un uomo così speciale, riuscì finalmente a guardare in
faccia la verità: lui era innamorato. Di lei.
Dimenticandosi del luogo, delle persone presenti,
di tutto, si tuffò fra le braccia di Christian, felicemente sorpreso da quell’attacco
d’affetto, e lo baciò con foga.
L’uomo riuscì a staccare le labbra quel poco per
dire: < Che ti prende, piccola? >
< So che non ti piace che io te lo dica,
Christian, ma… ti amo! >
< Non è vero che non mi piace. Al contrario,
adoro sentirmelo dire! >
< Davvero? E da quando? >
< Da quando ho capito quanto tu sia importante
per me >
Anastasia sorrise felice, con una fiammella di speranza
nel cuore.
Forse un giorno lui avrebbe accettato il suo
amore.
E forse un giorno lui avrebbe capito d’amarla.
Finito il pranzo, Christian la riaccompagnò alla
SIP, quindi, dopo un dolcissimo bacio, dato davanti a tutti, sul marciapiede di
fronte all’ingresso, salì in macchina e tornò alla Grey Enterprises Holding
Inc.
Una volta nel suo ufficio, ancora con il pensiero
rivolto alla sua dolcissima Anastasia, si ritrovò a sorridere, senza
un’apparente ragione.
Che ragazza incredibile! Quante cose aveva dovuto
superare, in poco tempo, pur di restare accanto a lui.
Era questo l’amore? Era questo darsi, senza
nessuna certezza?
L’amore era un salto nel vuoto, senza paracadute.
Un atto di fede assoluta.
E lui ne sarebbe mai stato capace?
Rimase alcuni istanti davanti alla finestra del
suo ufficio, a fissare lo spazio infinito che un tempo gli apparteneva e che
ora sentiva essere pieno di musica, di voci, di sospiri, di carezze, di baci. Di
lei.
Prese in mano il suo BlackBerry e scrisse:
Da: Christian Grey
Inviato: 7 giugno 2011
A: Anastasia Steele
Oggetto: a proposito…
…Ti amo anch’io!
Christian Grey,
amministratore delegato Grey Enterprises Holding Inc.
∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
Lo so, ci sono ricascata a piedi pari!
Questa fanfic è una sciocchezza inaudita, ma è stato
più forte di me!
Quando sento parlare di Mr Grey, penso subito ad
un uomo meraviglioso ma pieno di paure. Motivo per cui voglio vederlo felice!
…e se questo significa dovermi inventare un pranzo
in un bar davanti alla SIP, pur di fargli ammettere d’essere innamorato, che
pranzo sia!
Mi volete bene lo stesso? :)
Baci
frency70
ps. mrsLelli …Te l’ho fatta, eh?! Non odiarmi, ti prego!!!!! :P