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Autore: GraceBlack    29/12/2012    1 recensioni
Freddie è morto da un po' ma Effy ancora chiusa in clinica non riesce a rassegnarsi, lo ama ancora è aspetta il suo ritorno.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony Stonem, Elizabeth Stonem, Freddie Mclair
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati due mesi da quando Freddie le aveva detto che sarebbe tornato presto da lei. 
Erano passati più di 100 giorni da quando era stata ricoverata. 
Erano passate ore, minuti, secondi. 
Senza che lei se ne accorgesse. 
Il tempo ormai era relativo, il tempo non esisteva. 
I secondi erano quantificabili solo in relazione ai battiti che il suo cuore aveva quando Freddie le stringeva la mano. 
Ma Freddie non era accanto a lei. 
I medici continuavano a dire che se solo l'avesse voluto avrebbe potuto lasciar senza batter ciglio la clinica. 
Ma lei aveva paura. 
Aveva paura del mondo. 
Aveva paura di quel mondo senza il suo sorriso. 
La stanza era silenziosa ad eccezione del rumore persistente della pioggia contro il vetro e il russare di Pandora che dormiva sulla poltrona. 
Facevano i turni, gli altri, per non lasciarla mai sola. 
Ma lei era sempre sola. 
Non li vedeva, non li sentiva. 
Lei aspettava Freddie. 
Avrebbe sempre aspettato Freddie. 
Dal corridoio si sentivano i rumori provenienti dall'infermeria. 
Vetro misto a plastica. 
L'odore che riempiva l'aria era fresco e nauseante come solo un ospedale sa essere. 
Eppure c'era una nota strana ora, tabacco. 
Scese dal letto senza indossare le scarpe e cercò di seguire quel profumo tanto familiare. 
Attraversare quei corridoi bianchi le faceva paura. 
Erano troppo limpidi. 
Erano troppo diversi da lei. 
Sarebbero stati più belli rossi. 
Sarebbero stati più familiari. 
Il rosso è il colore del dolore, del sangue, dell'amore. 
La sua anima era rossa. 
Si, era quello il colore che le piaceva. 
Il profumo la stava inebriando lo sentiva sempre più forte, copriva tutti gli odori delle medicine e dei disinfettanti. 
Era vivo. 
Senza accorgersene si ritrovò in bagno con un bisturi in mano. 
Il freddo del metallo sulle dita la infastidiva. 
Aveva freddo. 
Lo specchio rifletteva l'immagine di una ragazza dagli occhi spenti e i capelli disordinati. 
Ma lei quella ragazza non la riconosceva. 
Poi un ombra alle sue spalle.
 << Freddie >> l'ombra di un sorriso le attraversò il volto. 
Poi quella sensazione di caldo, di libertà, di vita. 
Era distesa sul pavimento ma si sentiva bene. 
Era libera. 
Sentiva il calore del suo stesso sangue percorrerle le braccia.
Rumori. 
Urla. 
Il suo nome. 
Delle braccia che la sollevano. 
<< Freddie >>  la sua voce era fioca. 
Un sussurro impercettibile. 
Le forze le venivano meno. 
Ma lei sorrideva, il suo Freddie era tornato per salvarla, come aveva sempre fatto. 
Le sue braccia erano la sola casa che conosceva. 
<< Effy! Effy! Effy! >> 
Le urla disperate di una voce familiare. 
Dei colpetti decisi sulle due guance. 
Gli occhi che non volevano restar aperti. 
Poi eccoli due occhi azzurri terribilmente simili ai suoi. 
Quegli occhi così diversi da quelli di Freddie. 
<< Effy non mi lasciare! Non potrei vivere senza te >> 
Quelle braccia che la cullavano come quando era poco più che una bambina. 
Quella voce che tante volte l'aveva svegliata nel cuore della notte. 
Quella voce che un giorno aveva temuto di non sentire più. 
<< Tony.. >> 
Le lacrime che le rigano il viso. 
Non era il suo grande amore. 
Era Tony. 
Aveva le mani piene di sangue, del suo sangue. 
Lui le accarezzava i lineamenti continuando a supplicarla. 
Anche lui aveva le mani sporche di sangue. 
Ora lo avvertita quell'odore persistenza di ferro, ruggine. 
L'odore del sangue.
 Non la piaceva poi così tanto il rosso ora. 
Lo vedeva riflesso negli occhi di suo fratello. 
Erano pieni di lacrime e dolore, quegli occhi. 
Ma anche di rosso, a lui non piaceva il rosso glielo leggeva negli occhi. 
<< Non mi puoi lasciare angelo mio >> 
Poi altre braccia più forti la stavano sollevando, tante voci le parlavano ma lei non sapeva distinguerle. Poi una voce più forte delle altre la raggiunse. 
<< Non farlo. Non devi raggiungermi. Io sono sempre con te, amore mio. >> 
La consapevolezza di esser viva, il dolore di esser viva. 
<< Ti amo, Freddie >>
  
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