29/12/2012
2 recensioni20 Dicembre 1973
Caro Arthur,
come procedono le cose? Ancora nessuna notizia sulla data del tuo rientro?
Non capisco proprio perché ti lasci sfruttare così dal Ministero: il fatto che tu sia l’ultimo arrivato non significa che abbiano il diritto di trascinarti a Manchester per settimane, senza nemmeno darti la possibilità di tornare per il week end. Neanche fossimo Babbani che devono viaggiare con quei mezzi di trasporto così dannatamente lenti, basterebbe una manciata di Metropolvere! Sappilo, se non ti farai sentire in ufficio, verrò io stessa a lamentarmi con i tuoi superiori!
I bambini stanno bene, e la festa di compleanno di Charlie è stata un successo. Per una buona volta c’era il sole, sai? Il piccolo si è tanto divertito, Bill, invece, non ha fatto che chiedere di te, come tutti i giorni d’altronde. Gli manchi tanto Arthur… E manchi anche a me.
Ah, a proposito: il nostro ometto non ha lasciato in pace nemmeno per un momento la figlia dei Foster, non le dava pace! Spero che vorrai insegnargli un po’ di rispetto per le bambine quando rientrerai!
In ogni caso, spero che il lavoro proceda per il meglio; il caos si è un po’ attenuato? C’erano talmente tanti Babbani quando c’è stata l’esplosione, sono riusciti ad Obliviarli tutti?
Non hanno più alcun ritegno, ora si mettono anche ad attaccare i Natibabbani in pieno centro e alla luce del giorno… Non sono tranquilla, Arthur, per niente.
Quella cabina del telefono di cui mi parlavi, quella che ingoiava chiunque vi entrasse, siete riusciti a sistemarla? Vedi di non rimetterci un arto caro, non so come potremmo spiegarlo ai bambini.
Aspetto tue notizie al più presto, e mi raccomando, sii prudente.
Ti amo
Molly
P.S.: Sai cosa facevano ieri Bill e Charlie a tavola? Bill prendeva il pane, toglieva tutta la crosta, la metteva da parte e dava la mollica a Charlie. Il piccolo, tutto contento, avrà mangiato 15 fette di pane, come se fosse un gioco, e Bill beato e sorridente che si rosicchiava la crosta. A Charlie, ovviamente, è venuto mal di pancia, e mi ha tenuta sveglia tutta la notte.
Dobbiamo insegnare loro a non giocare con il cibo a tavola, Arthur, altrimenti che razza di uomini diventeranno un giorno?
P.P.S.: Vedi di non tornare a casa con l’ennesimo gingillo Babbano. Te lo chiedo per favore, il capanno ormai sta per esplodere, devi smetterla con questo stupido hobby!