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Autore: _Marika_    29/12/2012    2 recensioni
La vita è fatta di casualità.
Sono le nostre scelte a determinare il corso degli eventi.
La strada scelta ti porta ad altre strade, altri incroci, altri bivi.
Puoi percorrere la strada che vuoi.
Ma non puoi tornare indietro.
Ogni scelta fa la differenza.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Be the difference.

 

 

 

 

Francesca posò le chiavi della macchina sul tavolino d'ingresso con un moto di entusiasmo: non vedeva l'ora di dire a Thomas di quell'esame.

Si srotolò la sciarpa dal collo e lottò contro la zip del giubbotto.

Era troppo, troppo contenta.

Thomas?” chiamò, speranzosa.

Sapeva che era in casa. Aveva visto la sua macchina in garage.

Nessuno rispose. Francesca entrò in soggiorno e trovò Thomas stravaccato sul divano, ancora in giacca e cravatta, con lo sguardo truce perso nel vuoto.

L'entusiasmo di Francesca si smorzò di poco.

Thomas?” ripeté, addolcendo la voce.

Si avvicinò e gli si sedette accanto. “Va tutto bene?”.

Thomas parve svegliarsi da un brutto sogno. Scrollò il capo e si passò una mano sul viso. “Sì, va tutto bene. Non ti preoccupare”.

Francesca ne dubitava, ma la fiammella del suo entusiasmo tornò ad divampare. Doveva assolutamente raccontargli quello che era successo con Elena.

Cominciò a punzecchiarlo su una spalla. “Sicuro?” insistette. Sapeva di dover insistere, perché era ovvio che non stava bene. Voleva farlo sorridere prima di fare il suo annuncio.

Sì” borbottò Thomas. Ma il suo sguardo era ancora distante.

Francesca non stava più nella pelle. Doveva, doveva dirglielo.

Sicuro sicuro sicuro?”.

Sì!” ripeté lui esasperato.

Francesca non si arrese, continuando a punzecchiarlo come una bambina.

Era troppo contenta, troppo.

E doveva esserlo anche lui.

Ti prego, Frà, sono stanco”

Non puoi essere stanco!” rise lei. “Non oggi!”.

Rise di nuovo, colpendolo bruscamente su un fianco.

Thomas scattò come una molla. “Ma che cazzo! Perché sei così rompicoglioni?!”.

Francesca si paralizzò.

Poi, lentamente, si sentì morire.

Tutta l'emozione che prima l'aveva accesa scivolò via come acqua fredda, gelandole l'anima.

Mai, mai in sei anni di fidanzamento Thomas le aveva rivolto parole tanto brutali.

Francesca rimase immobile per un lunghissimo istante, gli occhi spalancati e la bocca socchiusa in una preghiera.

Una violenta, cocente delusione si sostituì al gelo che l'aveva invasa.

Ok” mormorò.

Si alzò dal divano e andò all'ingresso.

Afferrò il giubbotto e le chiavi con mani fredde.

Uscì di casa sbattendo la porta.

 

~•~•~•~

 

Dopo due ore, Thomas pensò di impazzire.

Perché non l'hai fermata, razza di idiota?”.

Tre chiamate senza risposta, due messaggi a vuoto. Thomas rivedeva lo sguardo smarrito di Francesca e si sentiva sempre più disgustoso e meschino per averle parlato in quel modo.

Ormai erano le dieci di sera.

Fuori era buio pesto e l'aria gelida e immobile non invogliava certo ad uscire.

Thomas premette di nuovo il tasto 'chiama'.

Dopo tredici squilli a vuoto, chiuse la chiamata.

L'angoscia stava prendendo il posto dello sconforto.

Dove cazzo si è cacciata, quella pazza?” mormorò a mezza bocca.

Si avvicinò alla finestra e sbirciò fuori. Nessun movimento, nessuna luce.

Francesca riusciva ad essere così maledettamente irritante. Thomas sapeva di aver avuto una reazione esagerata, ma aveva avuto una giornata d'inferno. I clienti che spostavano gli appuntamenti, la Cozza che dava i numeri, Dalla Verde che lanciava frecciatine, la segretaria incapace che sbagliava a segnare gli orari.

Era stata una giornata di merda, davvero.

E adesso ci si metteva anche Francesca, che se ne andava in giro da sola una sera di Gennaio, ferita e arrabbiata con lui.

Il senso di colpa lo costrinse a fare un ulteriore tentativo.

Dopo quattro squilli, la voce di Francesca risuonò dall'altro capo.

Che cosa vuoi?”.

Il sollievo gonfiò il petto di Thomas, che si sentì autorizzato dunque ad essere arrabbiato.

Si può sapere dove sei?”.

A Verona”.

A Verona?!”.

Sì. E adesso smettila di chiamarmi, sto guidan...”

Un frastuono improvviso costrinse Thomas ad allontanare il telefono dall'orecchio.

Francesca?” chiamò, preso da un'ansia inspiegabile.

Ma la comunicazione era interrotta.

 

~•~•~•~

 

Ok” mormorò.

Si alzò dal divano e andò all'ingresso.

Aveva già afferrato il giubbotto quando sentì le mani calde di Thomas sul ventre. Francesca si girò con circospezione, senza guardarlo in faccia.

Scusami Frà. Davvero. E' che ho avuto una giornata stressante e sono nervoso da morire. Scusami”.

Francesca alzò gli occhi su di lui. Era davvero contrito. Sospirò e fece un sorriso triste. “Sei scusato”.

Thomas le posò un bacio leggero sulla fronte.

Francesca si strinse a lui, felice e triste insieme. Poi fece un profondo sospiro e si staccò.

Sono incinta”.

 

 

 

 

 

 

 

La vita è fatta di casualità.

Sono le nostre scelte a determinare il corso degli eventi.

La strada scelta ti porta ad altre strade, altri incroci, altri bivi.

Puoi percorrere la strada che vuoi.

Ma non puoi tornare indietro.

 

Ogni scelta fa la differenza.

 

Sii quella differenza.

 

   
 
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