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Autore: HarrysCupCakes    29/12/2012    2 recensioni
Elizabeth odiava il suo nome, fin da bambina la chiamavano Liz e sfortunatamente continuarono così finché non divenne grande.
Lei aveva i capelli mossi e castani, lunghi fino alla vita.
Onde ribelli che la caratterizzavano, le ricadevano a piccole ciocche anche quando li legava.
Era alta e magra, con uno di quei fisici mozzafiato di cui tutti parlavano.
I suoi occhi da cerbiatta erano verdi, spesso cambiavano colore e il suo nasino era punteggiato da lentiggini.
Dicevano che le sue labbra a cuore fossero incredibili, per non parlare del suo sorriso perfetto.
L'unica cosa: lei era diversa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 L'amore nasce dai baci. 

Elizabeth odiava il suo nome, fin da bambina la chiamavano Liz e sfortunatamente continuarono così finché non divenne grande.
Lei aveva i capelli mossi e castani, lunghi fino alla vita.
Onde ribelli che la caratterizzavano, le ricadevano a piccole ciocche anche quando li legava.
Era alta e magra, con uno di quei fisici mozzafiato di cui tutti parlavano.
I suoi occhi da cerbiatta erano verdi, spesso cambiavano colore e il suo nasino era punteggiato da lentiggini.
Dicevano che le sue labbra a cuore fossero incredibili, per non parlare del suo sorriso perfetto.
L'unica cosa: lei era diversa.
Leggeva libri, ma non libri per scuola, andava in libreria e comprava montagne di romanzi che avrebbe letto da sola sulla sua veranda in riva al mare.
Non aveva molti amici o per meglio dire non ne aveva proprio e guardandola avresti detto che neanche avrebbe voluto averne.
Alla pausa pranzo si sedeva sotto il ciliegio della scuola con la sua mela tagliata a fette e un nuovo romanzo.
Lei e gli altri ragazzi della scuola si escludevano a vicenda.
Non si dicevano niente, a malapena si chiedevano scusa quando in corridoio capitava di calpestarsi i piedi, ma a lei questo non importava.
In realtà, non le importavano molte cose come la scuola o il corso di pianoforse che i suoi genitori la obbligavano a seguire. Eppure metteva molto impegno in entrambe.
Non aveva neanche grandi passioni: quando era bambina usciva fuori di casa senza le scarpe perché le piaceva che i suoi piedi toccassero la sabbia fine e nuda; faceva lunghe passeggiate infilandosi anche fra gli scogli per trovare dei granchietti.
Adesso, invece, andava alla ricerca di posti silenziosi dove poter leggere in tranquillità sentendo l'odore del sale e il rumore delle onde.
Da due anni aveva scoperto un angolo sabbioso non troppo lontano dalla sua villetta solitaria: non era diverso da qualunque altro posto sulla spiaggia di Plymouth, c'era la sabbia e quei radi ciuffi d'erba seccati dal vento.
Eppure ogni giorno si nascondeva dietro la sua duna e stava lì le ore con i romanzi e le sue felpe larghe.
A nessuno era chiaro cosa facesse Liz durante le estati, probabilmente nessuno se lo chiedeva veramente.
Chi abbozzava che andava per tre mesi in Svezia per imparare la lingua, altri pensavano che rimanesse chiusa in casa a non fare assolutamente nulla, si sentivano voci del fatto che una volta fosse andata a stare dai suoi nonni in America e che là l'avevano messa in un carcere minorile per spaccio, ma tutto questo non era vero.
Lei trascorreva un paio di settimane in vacanza con i suoi, non le interessava dove la portavano, ed il resto dei giorni alla sua duna con i suoi romanzi, a volte capitava che portava con sé il suo ipod per non sentire la confusione della vita della spiaggia.
A Plymouth organizzavano spesso delle feste la sera con birra e musica fino a tardi, ma Liz rimaneva alla sua duna con romanzi e musica, anche alcune notti quando non era possibile scrutare le stelle perché coperte da qualche nuvolone carico di pioggia.
Forse, lei desiderava andar là, o forse no. In caso non lo disse mai a nessuno, non fece neanche mai notare qualche suo desiderio.
Lei faceva le stesse cose tutti i giorni. Probabilmente era monotona o abituata a fare così e basta.
Solo una sera le sorvolò per la testa di andare là con tutti quei ragazzi che probabilmente avrebbero avuto la sua età, ma era fuori discussione: lei non parlava mai con nessuno, magari neanche la volevano con loro. Preferiva non rischiare.
In verità non ha mai provato il senso del richio o se per rischiare intendiamo andare al supermercato per comprare il latte e parlare con uno sconosciuto. Sì, Elizabeth Cooper ha fatto grandi rischi nella propria vita.
Per lo più cercò di evitare le questioni che la preoccupavano un po', come la ricerca della prima migliore amica o del primo fidanzatino.
Ora che ci pensiamo su, Liz fino allora non aveva mai baciato nessuno.
La cosa non la intimoriva per niente e probabilmente nessuno si era mai chiesto se una cosa del genere fosse vera o no.
Per i ragazzi era 'uno schianto' e alcune ragazze pensavano che fosse lesbica.
Eppure Liz sapeva delle voci che c'erano in giro, ma il giudizio degli altri non era di certo la sua priorità.
Ai primi tempi alle superiori ricevette parecchi inviti ad uscire, anche da certi ragazzi molto carini, ma lei ogni volta alzava il viso dai suoi libri e rifiutava.
Il vero motivo dei suoi continui no se lo chiedevano in tanti e finì con il ricevere il soprannome di 'inraggiungibile', ma presto la gente si dimenticò anche di quello.
I genitori di Liz le lasciavano molta libertà dopotutto fin da piccola era molto responsabile, non beveva e non fumava, la consideravano perfetta.
Spesso alla sera non rientrava a casa e loro non la mettevano in punizione come tutti gli altri genitori, sapevano che la sera era alla sua duna con libri e pensieri. Questo a loro bastava.
Liz vagava con una di quelle borse lunghe di stoffa con dentro romanzi e biscotti che di solito li rosicchiava fra una pagina e l'altra.
Ma quella sera era diverso, era destinata ad andare in un altro modo, fu stravolgente.
Di solito nessuno si aggirava per quella spiaggia di notte, almeno che non ci fossero state feste, solo Liz e i suoi libri rimanevano al chiaro di luna in quel desolato angolo di sabbia.
La bellezza di quel posto era sicuramente il cielo, sapete le stelle sono infinite e la luna mozzafiato, era un peccato che nessuno ne capiva l'importanza.
Forse neanche lei si aspettava di incontrare qualcuno, dopotutto da due anni a questa parte non aveva fatto nessuna nuova conoscenza; né a scuola né alla sua dura.
Ogni tanto durante la notte vedeva qualche ragazzo, troppo giovane e poco respondabile, aggirarsi traballante nella sabbia, ma non ricevette mai un 'ciao' o chissà quale altra parola.
Di solito alzava la testa dal suo romanzo, dava un occhiata in giro e poi si rituffava fra le parole di un'avvincente storia.
E quella era una sera come tante altre: il cielo era limpido e le stelle si vedevano nitide su quella coperta blu oltremare.
Non c'erano feste, quindi Liz non avrebbe avuto nessun tipo di scocciatura.
-Ehi- Liz non era sicura che quella semplice parola fosse rivolta a lei, ma appena si voltò un ragazzo le si stava avvicinando.
Il pallore della luna rifletteva sulla pelle di porcellana di quel giovane, illuminandogli il viso e mettendogli in risalto i capelli castani.
-Mmmmh..?- Fu il massimo che lei fu in grado di fare.
Il ragazzo si sedette a fianco a lei e le tese la mano.
-Mi chiamo Liam, Liam Payne. Piacere.-
La giovane non capiva perché quel ragazzo, un ragazzo mai visto prima, le si fosse avvicinato in quel modo.
Dava per scontato che lei sarebbe rimasta colpita dalle sue parole? Aveva sbagliato persona.
La luna era riflessa nel mare e le stelle alte nel cielo la circondavano dolcemente.
Il vento cullava le onde e si sentiva l'aspra sbrezza marina.
Non era la prima volta che piccoli granelli di sabbia di posavano sulle delicate ciglia di Liz.
-Ci conosciamo?- La risposta era scontata, lei non sapeva assolutamente chi era per cui, no, non si conoscevano.
-Beh io mi sono presentato, quindi possiamo dire di conoscerci.- Il ragazzo le lasciò un timido sorriso e si mise una mano fra i capelli, cercando di non far notare che le sue guance si stavano arrossando.
Liz lo stava scrutando attentamente, catturandolo i minimi dettagli: la voglia sotto il mente, gli occhi color nocciola, le mani grandi, la pelle candida e il profumo accogliente.
-Come mai sei qui?- Lei non voleva sembrare scortese, è solo che non ci sapeva fare.
-Ad un paio di isolati da qui c'era una festa, ma io non ne sono il tipo e camminando sono arrivato fino qui.-
Questa volta fu lui a guardarla intensamente: si soffermò sugli occhi castani di lei, perdendocisi dentro, osservò per un attimo anche le sue labbra e sembrava quasi che aspettasse il momento giusto per accarezzarle dolcemente con le proprie, per un istante posò il suo sguardo sui suoi lunghi e luminosi capelli ed esitò nel volerli toccare; sembrava esserne ammaliato.
D'un tratto il ragazzo scosse la testa come se volesse eliminare dalla sua mente ogni tipo di pensiero e si alzò in piedi, scollandosi di dosso la sabbia.
-Vuoi venire con me?- Chiese a Liz porgendole la mano che lei afferrò prontamente, facendosi sollevare.
-Dove andiamo?
-E' una sorpresa.
Ormai stavano camminando da una manciata di minuti e Liz non si pose per una seconda volta la domenda di dove il ragazzo la stesse portando.
Le loro dita erano intrecciate l'une nelle altre in una calorosa stretta, eppure non si accorsero di quel semplice contatto.
Ogni passo, ogni respiro, ogni sfioramento venivano eliminati dalle onde del mare come le scritte di alcuni giovani ragazzi sulla riva della spiaggia.
Sarebbe potuto durare per sempre?
Liam camminava a passo spedito cercando di tenere salda la mano della ragazza e alcune volte si voltava per scorgere il suo sorriso.
Passo dopo passo, lui incominciò ad avanzare verso il mare facendo prima immergere la punta dei piedi fino a fare entrare tutta la scarpa.
Liz titubante rimase sulla riva del mare senza sporsi più di tanto, ma le loro mani erano ancora unite in una dolce stretta.
-Non avere paura, ci sono io.-
Lentamente anche lei si mosse verso l'acqua fino farla arrivare alle caviglie e mentre le loro dita si solleticavano i palmi, continuavano a procedere in avanti.
Non curanti del fatto che loro si stavano immergendo vestiti andarono ancora più in là guardansosi, specchiandosi, riflettendosi l'uno negli occhi dell'altro.
Liz si avvicinò al ragazzo e appoggiò la sua mano destra sulla maglietta bagnata di lui che copriva i suoi addominali scolpiti.
L'altra sua mano era ancora intrecciata in quella del ragazzo e lui la strinse per farle capire che non doveva avere paura.
Sollevò il viso e le loro labbra erano ad un soffio di distanza.
Nel frattempo i loro occhi si incrociarono e per più d'un istante rimase incantati a guardarsi dolcemente.
Lentamente, quasi senza accorgersene, le loro lingue si trovarono, si incontrarono e simultaneamente si muovevano accanite sperando che quel bacio non finisse mai e Liz non sapeva neanche che sapore avesse la bocca di un altra persona, quel suo primo contatto con qualcuno che cosa le aveva fatto provato? Felicità? Sicurezza? Insoddisfazione?
Forse neanche lei lo sapeva, ma quei nitidi movimenti le venivano talmente naturali, quasi li facesse da una vita.
Ormai zuppi d'acqua ed intenti a baciarsi, non calcolavano il resto del mondo. Loro e loro soltanto.
Ciao a tutti ragazzi!
Come state?
Allora, nuova ff, una OS in verde su Liam.
L'avevo scritta questa estate, poi l'avevo pubblicata e dopo a
ncora cancellata per mancanza di fantasia. Qualche tempo fa l'ho riletta e ho pensato di farla diventare una oneshot a tutti gli effetti. 
Mi scuso per l'i
nizio che dura per più della metà della storia, appunto, non doveva essere una OS.
Spero solo che vi piaccia e, per piacere, lasciatemi u
na recensioncina piccina picciò. Fatemi sapere che ci siete e cosa ne pensate. Se non vi piace ditemelo anche con insulti, basta che mi fate capire cosa c'è che non vaaaa!
U
n baciove grande grande!
Lou. <3
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