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Autore: Dream_Your_Idol    29/12/2012    0 recensioni
Sono Grace una ragazza dell’ultimo anno destinata a restare nell'ombra del White College. Sono una semplice ragazza che ama lo spirito scolastico e che è disposta a tutto pur di portare avanti una cosa che davvero vuole. No, non sono la classica ragazza ribelle, che infrange le regole e ruba nei negozi di cd. Non sono neanche quel tipo di ragazza che va alle feste ed è amica delle cheerleaders.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No, non sono la classica ragazza ribelle, che infrange le regole e ruba nei negozi di cd. Non sono neanche quel tipo di ragazza che va alle feste ed è amica delle cheerleaders.
Se proprio volete saperlo,sono Grace una ragazza dell’ultimo anno destinata a restare nell’ombra del White College. Sono una semplice ragazza che ama lo spirito scolastico e che è disposta a tutto pur di portare avanti una cosa che davvero vuole. 
Come sempre ero seduta al mio banco –primo posto se vogliamo precisare- mentre ascoltavo con attenzione la lezione di storia che il signor Hill stava spiegando.
-Bene, passiamo a qualche domanda..- disse quest’ultimo scrutando per bene i ragazzi mentre chiudeva gli occhi in fessure e aggrottava la fronte. –Chi mi sa dire qual è la piramide più importante di Giza!?- domandò infine arricciando il naso assumendo così un’espressione davvero buffa. 
Semplice come bere un bicchiere d’acqua. 
-Io prof!- dissi alzando la mano con uno scatto abile. 
-Bene..mi dica signorina Harryson.- disse poggiandosi alla cattedra intrecciando le braccia al petto.
-Cheope!- esclamai. 
-Molto bene signorina!- disse aggiustandosi gli occhiali. –E voi, sfaticati, prendete esempio da lei!- concluse scherzando. 
-Si ma poi non avrei più una vita sociale!- rispose una voce alle mie spalle. 
Ecco, questa era la cosa che mi faceva piu’ male: essere lo zimbello della scuola. 
Quando la campanella suonò il professore mi chiamò dicendomi che sarei dovuta andare dal preside perché doveva dirmi una cosa abbastanza urgente. 
Così, mentre tutti entravano nelle classi per i corsi successivi, io filai dritta dal preside.
Mentre attraversavo i corridoi deserti andai a sbattere contro una persona. 
-Sta più attenta!- disse costui sistemandosi la giacca di pelle. –E’ nuova!- concluse guardandomi. 
Wow, pur sembrando a primo impatto un criminale uscito da non so quale carcere, era davvero bellissimo, aveva uno sguardo…ipnotico. 
-Che ci fai per i corridoi!?- chiesi stringendo i libri al petto. –Dovresti essere in classe a quest’ora!- conclusi carbonizzandolo con gli occhi.
-Potrei dire lo stesso di te..- disse sistemandosi lo zaino sulla spalla. 
-Mi dispiace, ma io sono stata convocata dal preside!- cercai di difendermi. 
-Oh,abbiamo un’infrangitrice di regole…se non sai la strada posso accompagnarti io!- ammiccò. –Passo più tempo in quell’ufficio che in classe.- continuò pavoneggiandosi. 
-Ohw, anche io!- esclamai.-Ma non per i tuoi stessi motivi!- dissi liquidandolo. –Addio.- conclusi girando i tacchi.
Una volta arrivata dal preside bussai alla porta e entrai. 
-Preside Prescott, voleva vedermi!?- chiesi restando sull’uscio della porta. 
-Signorina Harryson, ma certo, entri non abbia paura!- disse sedendosi dietro la cattedra. –L’ho convocata nel mio ufficio perché volevo affidarle il compito di supervisionare i preparativi del ballo di inizio anno.- disse dandomi diverse liste e scartoffie con appunti e addobbi da comprare. -Ha esattamente una settimana di tempo, ovviamente non farà tutto da sola, ci saranno alcuni alunni che hanno dato la loro assoluta disponibilità e aiuteranno, ma lei deve iniziare ad appendere le locandine da oggi. Il tema sarà ‘una notte sotto le stelle’.- disse gesticolando con le mani.
-Deduco che ci dovranno essere molte stelle!- dissi ironicamente leggendo la lista delle cose da comprare. 
Il preside andava matto per le stelle, e si poteva anche intuire dalla sua nuova cravatta, davvero orrenda. 
-Deve essere pieno di stelle!- esclamò con occhi sognanti. –Ah un ultima cosa, incontrerà i suoi stagisti all’ora di pranzo.- 
Annuii -Indosserà quella alla festa?- chiesi indicando la cravatta.
-Ma certamente!- rispose rigirandosela tra le mani. 
-Afferrato..- dissi alzandomi per poi uscire dall’ufficio.
La prima cosa da fare era appendere quelle locandine -e devo dire che ne erano tantissime- così iniziai a ricoprire la scuola di quei fogli colorati pieni di stelline.
Mentre attaccavo quei fogli ai muri o sugli armadietti, molte ragazze del primo anno saltavano di gioia avvicinandosi al foglio per sapere più informazioni riguardo alla serata, invece molti ragazzi, o meglio molti nerd, esclamavano cose del tipo ‘resterò a casa’ oppure ‘adesso chi invito?’
Arrivai vicino ad una fila di armadietti dove trovai il teppista con cui mi ero scontrata quella mattina, appesi una locandina su un armadietto accanto al suo, e subito questo ragazzo fu assalito da persone che volevano guardare la locandina, così, infastidito, prese quel foglio di carta e lo spostò su un'altra fila di armadietti, e si levò la scocciatura delle persone che volevano curiosare quel foglio. 
Buttò molto sciattamente un libro nell’ armadietto, si sitemò il ciuffo alto dieci metri e una volta chiusa l’anta si rese conto della mia presenza, mi guardò scrutandomi dall’alto verso il basso, sorrise lievemente, si girò di spalle e se ne andò. 
-Pft. Patetico.- farfugliai tra me e me mentre appendevo un’altra locandina. 
-Chi è patetico?- chiese una vocina alle mie spalle facendomi saltare dalla paura. 
-Louis!- esclamai girandomi. –Mi hai spaventata!- gli dissi con ancora un batticuore tremendo. 
-Lo so, era questo il mio scopo!- esclamò. –Chi è patetico?- chiese poggiandosi alla fila di armadietti. 
-Una sottospecie di criminale che ho visto stamattina e anche adesso, ha un ciuffo alto dieci metri e una giacca di pelle nuova.- dissi imitando la voce del tipo quando pronunciò quelle parole al nostro scontro. 
-Zayn Miller.- affermò Louis. 
-Chi?- chiesi continuando a spostarmi da un armadietto all’altro seguita da Louis che parlava. 
-Il tipo con cui ti sei scontrata…Zayn Miller!- esclamò. –E’ il duro della scuola, compiti non fatti, continui ritardi, zuffe, richiamate dal preside..- elencò. –E’ nel mio corso di Biologia, per questo lo conosco.- concluse. 
-Oh poveri voi!- dissi mentre incollavo l’ultima locandina rimasta. 
-Beh, diciamo che non si sente la sua presenza in classe, perché non russa quando dorme!- disse facendosi scappare una risata. –Pranziamo insieme oggi?- chiese.
-No, non posso proprio oggi, devo incontrare gli stagisti con cui lavorerò per il ballo, magari facciamo domani? Però torniamo a casa insieme come sempre.- Dissi aprendo l’anta del mio armadietto.
-Agli ordini capo! Io vado, buona fortuna!- disse dandomi un bacio sulla fronte prima di andarsene al suo armadietto. 
Louis William Tomlinson, il ragazzo più importante della mia vita, insieme a mio fratello Liam. 
La campanella suonò annunciando l’ora di pranzo, così in un batter d’occhio i corridoi si spopolarono, e io, come una povera anima in pena ero ancora al mio armadietto. 
-Cavolo cavolo, sono in ritardo!- borbottai guardando il mio orologio. 
Chiusi l’anta dell’armadietto facendo rimbombare il rumore tra i corridoi deserti. 
Girai le spalle e mi diressi di corsa in sala mensa dove avrei trovato il ‘tavolo stagisti’.
Una volta riconosciuto il tavolo mi avvicinai timidamente. 
-Ciao..- dissi sedendomi al mio posto. –Voi dovete essere gli stagisti?- continuai guardandoli uno ad uno. 
-Si, io sono Marika, lei è Kellie, lui è Niall e lui è Harry.- disse indicando i vari ragazzi seduti al tavolo.
-Piacere di conoscervi ragazzi!- dissi sorridendogli. –Io sono Grace, allora, il preside ha detto che dobbiamo dividerci i diversi compiti per allestire la scuola, quindi direi che i ragazzi, cioè, Niall e Harry possono occuparsi delle luci e degli oggetti più pesanti! Mnetre le ragazze, pittureranno e sistemeranno i tavoli, mentre io darò una mano in entrambe le cose, ci siamo?- 
-Perfetto!- dissero tutti. 
Devo dire che quei stagisti erano davvero simpatici, e all’ora di pranzo avevo avuto modo di conoscerli meglio un ad uno Niall ad esempio veniva dall’ Irlanda, Marika, lavorava ad un negozio di cd, Harry invece in una panetteria mentre Kellie aveva la passione per la fotografia. 
Dopo scuola aspettai Louis al cancello della scuola, stranamente stava facendo più ritardo del solito.
-Ma perché ci mette così tanto?- farfugliai sbattendo nervosamente il piede sull’asfalto.
-Eccoci!- disse una voce alle mie spalle. 
Mi girai e subito trovai Louis con accanto…Zayn!? 
Oh mio dio.
  
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